Chiunque lavori con il web sa che per essere trovati in rete bisogna avere una strategia di performance marketing. Oltre a sfruttare le potenzialità dei motori di ricerca e delle reti sociali, un efficace metodo per aumentare la visibilità è conoscere e cavalcare i trend del momento.
Abbiamo fatto due chiacchiere con Gianpaolo Lorusso, docente della Ninja Academy che abbiamo conosciuto nel free webinar sugli errori delle campagne di online marketing.
Gianpaolo ci guiderà nella prima parte del corso in Performance Marketing che inizierà il 7 maggio, a cui puoi iscriverti con lo sconto early booking entro il 21 aprile.
Quali sono differenze sostanziali nei trend della rete italiana rispetto a quelli globali? Italians do it better?
In realtà il motto qui si potrebbe cambiare in Italians do it later, nel senso che siamo in ritardo su molte cose. Di fatto il mercato italiano sul web è un mercato secondario e quindi tutte le novità arrivano con un certo ritardo rispetto ai mercati principali (nord America e nord Europa).
Questo però in realtà per chi fa web marketing può essere un grande vantaggio, perché hai modo di prepararti per tempo ai trend di sviluppo che altri paesi stanno già sperimentando.
Esiste una formula segreta per parlare contemporaneamente a umani, robot, panda e colibrì?
Sì. E non è neanche segreta: bisogna essere interessanti! Il brutto è che è più facile a dirsi che a farsi.
Bisogna innanzitutto partire dalla conoscenza del proprio target. Una volta che ho capito chi sono i miei migliori potenziali clienti, la domanda chiave non è adesso come li raggiungo? ma cosa gli posso dare che sia per loro interessante? E poi, subito dopo: come faccio a veicolarlo nei modi e nei canali giusti (any device, any time, anywhere)?
Trovare le risposte giuste a queste domande non è facile e non ci sono ricette segrete valide per tutti i settori. Se ci fossero, e io fossi in grado di dartele, non sarei qui a rispondere alle domande, ma probabilmente in giro per il mondo in barca a vela!
Ho configurato gli Analytics di Google, ma tra tutte le informazioni quali mi servono realmente?
Dando per scontato che io stia tracciando tutte le conversioni possibili, in Analytics i dati assoluti senza comparazione storica valgono abbastanza poco.
Sapere che ho fatto Xmila visite negli ultimi 30 giorni senza comparare il dato con il periodo precedente o, ancora meglio, con lo stesso periodo dell’anno precedente, mi aiuta ben poco a capire se le mie strategie di comunicazione stanno funzionando oppure no.
Detto questo, io mi concentrerei sull’analisi dell’andamento delle fonti di traffico e sulle interazioni con i contenuti più visti (che sono poi quelli più importanti per raggiungere i miei risultati), soprattutto in relazione ai tassi di conversione.
Il mio sito è ottimizzato, ricco di contenuti e user-friendly, come mai le visite non decollano?
Perché non sei interessante, posti poco o non hai ancora trovato il modo di veicolare nei canali, nel modo e nei tempi giusti il tuo valore aggiunto. Un sito perfetto con contenuti poco rilevanti, rimane un sito poco utile.
Rendere interessante un progetto web non è cosa da tutti. Infatti la grande maggioranza dei siti non se li fila letteralmente nessuno!
L'investimento che dovevo fare l'ho fatto. Ora come faccio a misurare il ROI?
Bisogna tracciare tutte le conversioni possibili, tenendo conto che va considerata conversione ogni attività fatta dall’utente che mi pone poi in grado di ricontattarlo, anche in via indiretta, ad esempio, tramite un Social.
Qui non si tratta di prendersi in giro da soli, ma di capire come tracciare bene da dove mi arriva il traffico di qualità. Seguite il corso di performance marketing e lo capirete!
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