Alitalia riparte con Ethiad Airways e lo fa puntando sulla forza dei propri dipendenti. Questo è il messaggio che James Hogan e Silvano Cassano hanno voluto trasmettere durante le due giornate di presentazione a Roma e a Milano della nuova Alitalia. Non solo nuove rotte, voli più frequenti e una nuova livrea, quindi, ma soprattutto una nuova voglia di fare bene grazie al know-how di chi ci accompagna ad ogni volo.
Il futuro di Alitalia si fonda non solo su una nuova flotta, ma anche su training e team building #DiscoverAlitalia pic.twitter.com/TsICLfT6rn
— Ninja Marketing (@ninjamarketing) 5 Giugno 2015
Tale messaggio è comunicato all'esterno e all'interno, attraverso una serie di iniziative. Abbiamo chiesto a Marco Martinasso, Vice President Marketing di Alitalia, di commentare la nuova strategia di comunicazione.
Da qualche giorno è partita la prima campagna della nuova Alitalia, ideata con Leo Burnett. Quali sfide avete incontrato nel delineare una strategia in una fase così delicata per l'azienda?
Abbiamo voluto dare un forte segnale di rinnovamento, discostandoci dalla tradizionale comunicazione di Alitalia. Uno sguardo proiettato al futuro senza però rinunciare ai valori di Alitalia e soprattutto delle persone della Compagnia. Protagoniste sono infatti le promesse e gli impegni dei dipendenti, che sono anche stati “impressi” su un Airbus A320 che oggi vola in Italia e in Europa.
Parliamo proprio del fatto che Alitalia è voluta ripartire dalle promesse dei suoi dipendenti. Come è nata l'idea di mettere loro al centro della nuova comunicazione del brand?
Siamo convinti che le persone, con la grande esperienza e professionalità unite all’entusiasmo, siano la forza di Alitalia e consentano di rendere l’esperienza di volo unica, irripetibile e diversa da qualunque altra compagnia aerea. Per questo abbiamo deciso di far raccontare alle nostre persone l’impegno nei confronti degli ospiti di Alitalia, in ogni momento del viaggio.
Sembra che i vostri dipendenti siano non solo protagonisti della campagna, ma anche destinatari. Questo è un modo per riconquistare anche la loro fiducia?
La fiducia dei dipendenti nei confronti della compagnia non è mai venuta meno. Abbiamo voluto dare voce agli artefici veri di questo cambio di passo della Compagnia: le nostre persone hanno profuso energia ed entusiasmo fin dalle prime battute di questo importante progetto di cambiamento dell’immagine di Alitalia. Questo è un modo per celebrarla.
Dopo aver coinvolto i dipendenti chiamerete all'azione i consumatori? Che progetti ci sono per i social media?
Questa volta la nostra comunicazione è stata più innovativa, meno tradizionale, anche nei mezzi scelti. Non a caso, l’operazione di rebranding, per la quale abbiamo coniato il nome #DiscoverAlitalia, è cominciata a fine maggio con una fase di teasing che ha avuto il suo massimo risalto sui social media, Facebook e Twitter in particolare.
E anche la campagna con le promesse dei dipendenti è stata declinata con una serie di video virali pubblicati sui principali canali Alitalia nei social network. Sveleremo altre novità più avanti e tutte avranno un unico obiettivo: ascoltare le esigenze dei nostri ospiti e ridisegnare e perfezionare su queste l’esperienza di volo.
Parliamo della nuova immagine dell'azienda: la nuova livrea. Come si fa a rimodernare l'immagine di un brand mantenendo comunque il suo heritage?
Siamo partiti dai nostri colori, dai colori dell’Italia, rendendoli più moderni e contemporanei. Dopo 46 anni abbiamo eliminato la tradizionale banda verde sulla fusoliera che oggi assume un elegante colore bianco perlato. Abbiamo reso ancora più evidente la “A” tricolore sul timone degli aerei - segno distintivo riconosciuto da tutti - con l’obiettivo di rappresentare la bandiera italiana nel mondo con ancora maggiore enfasi.
Inoltre, una serie di stripes che si inclinano progressivamente verso la coda dell’aereo conferiscono un senso di dinamismo e rapidità che, insieme ad altri dettagli che si ispirano alle linee delle auto sportive, rendono il disegno degli aerei ancora più accattivante. La nuova livrea reinterpreta in chiave moderna l’identità visiva della Compagnia mantenendola riconoscibile e nello stesso tempo più elegante e sofisticata.
Ci racconti qualche retroscena del progetto? Come avete attuato la livrea ricoperta dalle promesse dei dipendenti Alitalia e che avete mostrato a Roma?
Il progetto è stato estremamente sfidante sia in termini di tempo che per la segretezza dell’operazione all’interno dell’azienda, in modo da creare un effetto sorpresa all’esterno e nei confronti dei colleghi Alitalia. La livrea dell’Airbus A320 è stata realizzata in soli 12 giorni e in diverse location fra l’Italia e l’Europa. In questo periodo abbiamo raccolto le promesse, le abbiamo selezionate, riprodotte in “decal avionici” e, contemporaneamente, abbiamo effettuato una mappatura della posizione delle diverse frasi sull’aereo.
Solo la passione delle persone che hanno lavorato a questo progetto ha consentito di compiere un’opera così straordinaria in tempi così brevi. Tra l’altro voglio sottolineare che si tratta di un’operazione senza uguali, mai effettuata da nessuno in precedenza. E’ vero che alcuni competitor hanno fatto qualcosa di simile con le foto dei dipendenti, ma le promesse hanno per noi una valenza superiore: sono impegni che ogni persona prende per il futuro dell’azienda.
Uno dei momenti più esaltanti si è verificato il giorno della presentazione della nuova immagine quando, dopo aver svelato la sorpresa dell’A320 con le promesse, i colleghi erano tutti a testa in su alla ricerca del proprio messaggio.