Tante le novità presenti al Mashable Social Media Day di Milano. Manifestazione tra le più importanti al mondo che celebra la rivoluzione digitale e l’impatto dei social network nel mondo che ci circonda. L’innovazione che più mi ha colpito conosce molto bene la lingua animale. Parliamo di Dogalize, una community interamente dedicata ai nostri amici a quattro zampe.
Attraverso una piattaforma e un’interessante applicazione per iOS e Android, i padroni dei cuccioli di tutto il mondo possono condividere foto, video, esperienze personali ma anche informarsi, leggendo le news sul pianeta a quattro zampe.
Scopriamo di più dalle parole di Sara Colnago, CEO di Business Competence, l'azienda da cui è nata Dogalize: ci regaleranno un breve ma intenso itinerario all’interno di questa nuova realtà.
Come nasce l’idea di questo pet social network?
L’idea di Dogalize è nata proprio due estati fa, quando io e un collega abbiamo avuto un problema con il nostro cane nel bel mezzo del ferragosto: non sapevano a chi rivolgerci per ottenere un parere esperto nell’immediato.
Ci siamo così resi conto che non c'era un vero e proprio servizio di consulto gratuito veterinario online, se non le profezie catastrofiche presenti quando si ricerca un sintomo sulla rete.
Tornati a Milano ci siamo messi subito all’opera. Del resto con le idee, si sa, ‘una tira l’altra’, soprattutto quando ami ciò che fai: dopo appena un anno di vita Dogalize si è ritrovata ad essere la più grande applicazione pet friendly in Italia e in Sud America.
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L’applicazione permette non solo di condividere contenuti, ma anche chat e chiamate. Da chi è composto il team che l'ha realizzata?
Il team che ha realizzato Dogalize è il gruppo di sviluppatori di Business Competence, che è la società che ha investito nella realizzazione di Dogalize in cui l’app è attualmente incubata.
La particolarità della scelta tecnologica è che, avendo a disposizione le competenze, siamo partiti dallo sviluppo nativo in iOS e Android, per poi passare (una volta stabilizzati i bug e definite tutte le modifiche apportate nel corso del tempo) alla realizzazione della web app, che oggi consente l’utilizzo di Dogalize non solo da tutti gli smartphone e tablet, ma anche da PC.
Diverse sono le realtà animal friendly nate negli ultimi anni. In cosa vi differenziate dai competitor?
È vero, il mondo animal friendly è piuttosto fervido in questo periodo, proprio a conferma di una particolare attenzione verso il tema. Però è anche vero che questo fenomeno si concretizza nella nascita di siti spesso “monocromatici” e a puro scopo informativo. Troppo spesso manca la parola dei principali protagonisti del mondo dog friendly: gli utenti e i loro cani!
Dogalize, invece, nasce proprio con l’intento di mettere insieme l’aspetto informativo sotto vari punti di vista (legale, veterinario, educazionale e giornalistico) con in più il vantaggio di trovare tutti i servizi utili in un’unica piattaforma, il tutto reperibile anche dal proprio cellulare ovunque ci si trovi.
Ma c’è di più: noi abbiamo sì creato un contenitore di informazioni e servizi, ma l’abbiamo fatto tenendo conto di chi c’è dall’altra parte dello schermo, ossia una vera e propria popolazione amante degli animali, che è la nostra community, costituita da utenti che interagiscono tra di loro e con noi, in un circolo virtuoso in cui miriamo a seguire i loro dubbi e le loro necessità per adattare Dogalize ad esse.
Anzi, la community è proprio il cuore di Dogalize! I nostri utenti insieme creano un vero e proprio gruppo amicale che spesso va anche fuori dal virtuale, per programmare bei pic-nic nei parchi delle città italiane o semplici passeggiate a sei zampe.
Ho provato la vostra piattaforma e non ho potuto fare a meno di notare il servizio di telemedicina. Qual è stato il percorso che ha portato a questa scelta?
La telemedicina è sempre più utilizzata nella vita di tutti i giorni per noi umani, in forma più o meno evidente, ma nessuno aveva mai pensato di rendere questa tecnologia disponibile anche per i nostri amici a quattro zampe.
Come tutte le cose che funzionano, l’idea ci è venuta da una reale esigenza, in un momento in cui avremmo davvero apprezzato l’esistenza di un servizio come quello offerto da Dogalize. Grazie alle nostre competenze tecniche abbiamo potuto realizzare la piattaforma, e grazie alla disponibilità e professionalità dei veterinari del nostro network abbiamo reso possibile il servizio in maniera gratuita.
Devo aggiungere che è un servizio molto apprezzato e utilizzato dagli utenti di Dogalize, soprattutto per quei primi consulti in caso di situazioni di urgenza, prima di correre dal veterinario più vicino, oppure per avere un parere in più o dei semplici consigli per la vita di tutti i giorni con Fido e Micia.
Far decollare una startup non è mai impresa semplice e arrivare all’estero non è certamente da meno. Ci sveli il vostro segreto?
Probabilmente la chiave del nostro successo è da individuare in due fattori: innanzitutto siamo noi stessi i primi utenti e sostenitori di Dogalize, in quanto amanti degli animali, quindi abbiamo corredato l’applicazione con una serie di servizi realmente in linea con le esigenze di chi ha un animale domestico; il secondo aspetto è che non ci siamo fermati a una struttura iniziale ma, a mano a mano che la community ha iniziato a strutturarsi, abbiamo tenuto in grande considerazione i feedback e i suggerimenti che ci arrivano dagli utenti.
Il punto di forza di Dogalize è di avere una community attiva e partecipativa, e questo avviene perché i nostri utenti si sentono coinvolti in prima persona anche nell’evoluzione di Dogalize stessa.
Per quanto riguarda il carattere internazionale, da subito abbiamo pensato di realizzare un’applicazione multilingua, ma la sorpresa è arrivata quando gli stessi utenti ci hanno richiesto di poter tradurre anche i contenuti del nostro piano editoriale!
Devo ammettere però che buona parte dei nostri amici europei e oltre oceano ci ha conosciuti grazie ai premi internazionali che Dogalize ha ricevuto, tra cui Lovie Awards di Londra e i Webby Awards, ossia gli Oscar di Internet che si sono tenuti a New York lo scorso maggio.