Nata nel 2014, Wardroba si configura come una piattaforma di fashion social shopping in cui lo stile made in Italy è il vero collegamento tra i designer e gli utenti finali.
Wardroba rappresenta un laboratorio artigianale digitale per stilisti indipendenti, esperti di design e di materie prime italiane, che utilizzano la piattaforma sia per esporre le loro creazioni, sia per venderle direttamente agli utenti che, registrandosi gratuitamente, possono fin da subito acquistare e creare il loro look personale e personalizzato. La caratteristica social? La possibilità di condividere il look con gli amici sui social network, diventando quindi dei veri e propri trendsetter.
La volontà di riportare sulle scene della moda e dello stile il made in Italy è l’idea che sta alla base di Wardroba, attraverso un design giovane ed innovativo creato da stilisti indipendenti.
Per saperne di più abbiamo voluto chiedere a Federico Della Bella, fondatore di Wardroba, come nasce questa idea innovativa, che naturalmente va raccontata con il giusto stile.
Cosa vuol dire social commerce e cosa ha Wardroba in più dei suoi competitor?
Social commerce vuol dire che un utente per comprare può usufruire nella stessa piattaforma, integrata all’offerta, di tutte le informazioni necessarie per poter completare un buon acquisto. Gli acquirenti comprano oggetti recensiti ed apprezzati da persone delle loro stesse cerchie.
Per questo un social commerce offre molto più di un eCommerce: gli utenti possono comprare oggetti che sono stati apprezzati dagli utenti che loro stessi seguono, perché ritrovano in loro gli stessi gusti e possono facilmente scoprire nuove creazioni. Questo genera attendibilità e costante scoperta.
Wardroba, rispetto ai competitor, ha tre elementi differenzianti.
Per gli utenti è un social commerce, con i vantaggi rispetto agli eCommerce che abbiamo già visto. Inoltre i brand indipendenti sono caratterizzati da alta qualità, dove il prezzo è legato solo alla qualità e ai materiali e non al brand.
Per gli investitori, aggrega brand indipendenti di alta qualità, (poco conosciuti, frammentati nel territorio e nelle problematiche gestionali) regolamentandone tutto il processo di vendita, marketing e customer care e creando un unico centro di vendita e una standardizzazione del processo.
Per i brand, Wardroba fornisce un unico servizio integrato senza costi fissi. Questo permette ai brand di sfruttare il canale digitale senza costi e risorse da allocare.
Quali sono i requisiti per diventare uno stilista di Wardroba? Quali i vantaggi di farne parte?
I vantaggi sono molteplici. Per prima cosa, la partecipazione a Wardroba per i designer è totalmente gratuita, dunque, il brand non ha alcun costo per essere presente e mostrare le proprie collezioni.
Offriamo anzitutto la piattaforma tecnologica, che comprende un profilo store e include l'eCommerce. Da notare che non lasciamo solo il brand nella creazione del proprio store, ma provvediamo direttamente. In caso le fotografie realizzate dal brand non siano ottimizzate per l'eCommerce, offriamo un servizio fotografico a prezzi molto competitivi, sia per fotografie still life che per i lookbook.
Il servizio include anche le campagne marketing e comunicazione, tra cui social media, campagne Google Adwords, DEM, campagne stampa, digital PR. Raggiungiamo un'audience piuttosto vasta e questo è un valore aggiunto per il brand, che arriva al cliente finale senza alcuna spesa di comunicazione.
Infine, seguiamo tutto il processo logistico al momento dell'acquisto, gestendo con i corrieri la consegna del prodotto all'utente finale. Possiamo così spuntare prezzi vantaggiosi e ottimizzare l'utilizzo del canale.
Quanto ai requisiti, per prima cosa il brand deve essere interessante, avere qualcosa di distintivo, nel prodotto, nella comunicazione, nel progetto. Abbiamo storie molto belle, da You Khanga che si lega a un progetto charity con l'Africa, a Cum Laude, che, nonostante offerte importanti dal Medio Oriente ha deciso di restare in Sicilia, la sua terra. Ma tutte le oltre 40 storie sul sito hanno qualcosa di unico e interessante.
Questo non basta, ovviamente. Dobbiamo garantire all'utente finale un servizio e dunque il brand deve essere in grado di rispettare gli standard di mercato rispetto ai tempi di consegna, alla qualità dei prodotti e al servizio accessorio.
La scelta di puntare su brand ed artisti emergenti è stata vincente?
È una scelta che abbiamo fatto mossi da una valutazione strategica e dalla passione. Strategicamente, pensiamo non abbia senso aggiungere l'ennesimo eCommerce che, attraverso programmi di affiliazione e web scraping, offre gli stessi prodotti dei grandi marketplace. Quella è una battaglia che si gioca solo ed esclusivamente sulla forza finanziaria, in una lotta per la conquista del cliente che sta mettendo grande pressione sulla profittabilità. Inoltre, abbiamo pensato da subito a Wardroba come qualcosa di bello e che piacesse anzitutto a noi.
I rapporti con i designer sono molto importanti, per la passione che mettono e la qualità dei prodotti. Il nostro e il loro entusiasmo fa la differenza.
L'utente target lo chiamiamo unique seekers, interessato alla qualità del prodotto e ad avere qualcosa di unico e distintivo e non al nome e alla notorietà del brand. Anzi, avere qualcosa di unico e ancora poco noto è per lei (o lui) un valore.
Inoltre, i prodotti in piattaforma hanno una qualità molto alta e, rispetto a prodotti analoghi di marche consolidate, prezzi sensibilmente inferiori.
Gli unique seeker esistono e sono in crescita come numero e come influenza. Pensiamo che la chiave di successo sia collaborare con i talenti di oggi che saranno i grandi brand di domani.
Internazionalizzare il lavoro di un artigiano, non suona come un ossimoro?
Wardroba supporta la creatività degli stilisti e dei brand indipendenti con una serie di servizi complementari alle fasi di concezione, creazione e produzione degli abiti e degli accessori. Offriamo dunque servizi che riguardano la tecnologia, in particolare ICT, la logistica, la comunicazione.
Qualunque brand o produttore italiano, di qualsiasi dimensione, crediamo debba competere sulla scena internazionale: ormai è difficile emergere restando confinati in un solo paese.
La creatività italiana è straordinaria e il prodotto fondamentale, ma, per competere con successo sui mercati globali, contano sempre di più anche altre variabili, che riguardano proprio la capacità di sfruttare il canale ICT, l'ottimizzazione della logistica, un'attenta gestione delle risorse. Per la nostra formazione ed esperienza, manageriale e ingegneristica, siamo esattamente complementari ai nostri designer.
Al momento, Wardroba vende solo in Italia: dato che ogni mercato richiede una focalizzazione specifica, non abbiamo voluto correre il rischio di disperdere risorse ed energie. Entro pochi mesi, tuttavia, apriremo progressivamente all'Europa, agli Stati uniti e ai altri Paesi emergenti, dal Golfo, all'Asia, al Sud America.
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Quali sono i prossimi passi di Wardroba? Avete previsto partnership con stilisti o associazioni di categoria?
Abbiamo in programma sviluppi rispetto a tutti gli aspetti della nostra impresa.
Anzitutto, la piattaforma sarà presto rinnovata, avremo online entro l'estate la versione responsive del sito web, rilasceremo l'app iOS e integreremo le funzionalità dell'eCommere internazionale. Alcuni meccanismi di interazione saranno rivisti per aumentare l'engagement e la viralità.
Per lo sviluppo del business, stiamo aprendoci ai mercati europei, ottimizzando il servizio e con una comunicazione ad hoc per ciascun paese.
Con i brand i rapporti sono sempre più stretti e il portfolio di servizi che offriamo sarà sempre più vasto e profondo, permettendo a ciascuno di conoscere i comportamenti e le preferenze (aggregate) dei propri clienti. Ovviamente, anche il numero di brand è destinato a crescere. Diventare il punto di riferimento dei designer indipendenti italiani è il nostro obiettivo di lungo periodo.
Nel futuro, dovremo riconsiderare anche l'aspetto logistico: una crescita dei volumi permetterà ulteriori ottimizzazioni del canale.
Infine, il fundraising. Abbiamo concluso un primo seed di 50.000 euro in febbraio e stiamo lavorando per un primo round di finanziamento che renda possibili i molti sviluppi che abbiamo in mente per i prossimi anni.