“Quanto sono presenti nelle aziende italiane i professionisti di marketing e comunicazione digitale?”, è questo il quesito principale da cui parte l’infografica “Professioni Digitali e Aziende Analogiche” del 2015, con cui si è evidenziato il rapporto tra professioni e competenze del digitale in azienda nel nostro Paese.
Grazie a questo studio inedito realizzato da Made in Digital in partnership con Adecco Italia e Soiel International, si è potuto indagare il livello di digitalizzazione nelle aziende in Italia, con particolare focus nei settori del marketing e della comunicazione.
La ricerca ci illumina su importanti trend della situazione lavorativa attuale, delineando la percentuale degli investimenti che le aziende hanno adottato, le competenze necessarie per essere oggi un efficace digital strategist, e rispondendo alla domanda su quali siano le figure professionali più utili e richieste per le imprese nei prossimi anni.
Da quanti anni si investe nel marketing e nella comunicazione digitale?
Attualmente, è stato rilevato che gli italiani sono fortemente in ritardo negli investimenti in marketing e comunicazione digitale, con il 46% delle aziende decisamente indietro su questa via. In particolare, il 24% investe da meno di tre anni, mentre il 22% non ha ancora iniziato a investire.
Esiste, però, allo stesso tempo, un gruppo di aziende “pioniere” del digitale. Quasi un quarto del campione, il 24%, può definirsi precursore in questi settori, investendo ormai da più di 10 anni.
Marketing e comunicazione digitale in azienda, quali saranno le figure più richieste?
“Tre professionisti su quattro credono nella gestione delle risorse interne”.
Ebbene sì, si avverte oggi l’esigenza di investire maggiormente nelle risorse interne. Dalla ricerca è emerso infatti che la maggioranza dei professionisti ritiene che la gestione del marketing e della comunicazione digitale debba essere affidata alle risorse interne - in particolare a quelle full-time -, più che ad agenzie esterne, a consulenti o freelance.
Si ritiene anche, in rapporto alle necessità reali e ai possibili investimenti futuri, che le figure più importanti da implementare in azienda, in un'ottica temporale che va da oggi fino a tre anni al massimo, saranno, secondo i manager, Digital Strategist, creatori e curatori di contenuti digitali, Social Media Manager, Community Manager, Web Analyst e SEO Strategist.
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Indagini recenti ci dicono inoltre che le multinazionali digitali stanno andando oggi sempre di più a caccia di umanisti. Fino alla metà del 2015 Facebook, ad esempio, ha offerto 225 posizioni aperte per professionisti con competenze nella comunicazione, e poco più di un centinaio di posizioni lavorative per sviluppatori digitali. Uber, allo stesso modo, cerca più candidati con competenze umanistiche, rispetto a quelli con formazione scientifica.
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Digital Strategist: attitudini e competenze richieste
“Per eccellere bisogna dimostrare di essere 'Smart Workers' esperti delle piattaforme e con una visione multicanale, integrando online e offline”.
Le qualità ritenute fondamentali per eccellere oggi come Digital Strategist sono, all’85%, secondo lo studio effettuato da Made in Digital, la capacità di ideare progetti e campagne multicanale, integrate online-offline; una conoscenza approfondita delle piattaforme (quasi al 70%); la smart working attitude, cioè il saper lavorare per obiettivi e in modalità delocalizzata (55%).
E poi ancora ci sono quelle skill che comprendono l’attitudine al lavoro in tempo reale, la capacità nella gestione di un team, l’empatia, ovvero il saper interagire in modo diretto e aperto con gli utenti, le competenze informatiche e le competenze statistiche per la gestione dei dati.