Uscirà a fine mese la nuova fatica letteraria di David Orban, co-fondatore del Singularity Institute Europe. Noi Ninja abbiamo avuto il privilegio di avere in anteprima la versione elettronica completa di “Singolarità. Con che velocità arriverà il futuro” e siamo lieti di anticiparvi il suo contenuto.
Ci sarà un tempo in cui arriveranno intelligenze artificiali in grado di modificarsi: il tempo della Singolarità tecnologica. E l’uomo cosa dovrà fare? Il libro di David Orban prova a dare una risposta al quesito partendo da un’intervista all’illustre accademico e informatico Gianni Degli Antoni, dalla quale emerge la necessità di un’Intelligenza Artificiale (IA) che sia a disposizione di tutti.
Importante sarà l’aiuto dell’IA per il settore sanitario, senza dimenticare però l’etica la cui collocazione “andrà alla salvezza dell’uomo”.
In ‘Singolarità’ David Orban ricostruisce la storia della tecnologia e la sua importanza, mettendo a confronto l’epoca del fuoco e dei dinosauri con quella che l’uomo vive attualmente. Importantissima per noi è la conoscenza in tutte le sue articolazioni, da Galileo Galilei fino alla scienza moderna, perché “per sopravvivere – scrive Orban - dobbiamo osservare l'ambiente che ci circonda, cercare di comprenderlo, acquisire le risorse di cui abbiamo bisogno e pianificare le nostre azioni in modo da raggiungere gli obiettivi prefissati”.
Dopo un’analisi del cambiamento esponenziale, con la Legge di Moore, il progetto di Ray Kurzweil e le curve a S, Orban arriva al capitolo clou sull’intelligenza artificiale.
L’autore ammette:
“C'è speranza che, applicando le risorse e il giusto livello di sforzo e intelligenza, quando appariranno le intelligenze artificiali forti, da un lato saremo in grado di farle comportare in modo amichevole, costruendo un mondo compatibile con la vita e le aspirazioni umane; dall'altro lato, saremo anche pronti, adattati a vivere una vita fruttuosa in un mondo profondamente trasformato dalla loro presenza.”
L'autore continua la sua analisi sull'Intelligenza Artificiale toccando poi i temi dell'internet degli oggetti, della possibilità di parlare con i computer fino all'Emotional computing affermando infine che "competenze, passioni e comunità generano valore che si può tradurre in benefici economici e sociali per tutti".
Adattarsi, insomma, è fondamentale perchè domani dovremo capire che "le intelligenze artificiali forti siano, esse ci riconosceranno come elementi preziosi, rispetteranno noi e le nostre opinioni e condivideranno il nostro obiettivo di costruire una ricca civilizzazione globale". Ma cosa fare dopodomani? Con l'allungamento della vita e la crionica le nostre menti cambieranno "sarà una civilizzazione ibrida di umani e intelligenze artificiali forti ad avere il compito di continuare l’avventura".
Certamente il libro di David Orban è un utile strumento per aprire la mente ai pro e i contro dell'evoluzione umana in parallelo con l'Intelligenza artificiale. Il compito che ciascuno di noi ha, cari Guerrieri, è di avere un atteggiamento attivo, proprio come l'autore invita a fare concludendo la sua opera.
Challenge accepted? ;-)