Se ti chiedessimo “L’hai visto quel formato di interfaccia grafico con Vincent Vega?”, all’83% non capiresti di cosa stiamo parlando. Perché il 'formato di interfaccia grafico', che è la traduzione letterale e abbastanza cacofonica di Graphic Interface Format, è ben più conosciuto come GIF.
E le GIF, come molto probabilmente saprai già, sono quel tipo di immagine animata che si trova praticamente ovunque: blog, siti di infotainment, soprattutto social network. È il formato più democratico di tutti perché è supportato da ogni piattaforma social: la GIF non è snob, come le immagini grandi e belle che vanno benissimo praticamente solo per Pinterest; né come i video che spadroneggiano da sempre su YouTube, da poco anche su Facebook e Instagram; e non è nemmeno Twitter-centrica, come gli utilizzatissimi hashtag.
La GIF è, forse, il formato più efficace che c’è, perché mette d’accordo praticamente tutti, e fa una cosa che Vine non è riuscito a fare con lo stesso successo, ossia consente la diffusione di brevissimi video, leggeri e veloci, con la differenza che le GIF sono molto più semplici da realizzare, perché possono essere costruite a partire da immagini e programmi molto popolari - come Photoshop.
Insomma, che il supporto di un’immagine o un video siano di grande per la diffusione di un post aziendale condiviso sui social, non è una grande novità. Un esempio? Leggete l'articolo "What fuels a tweet's engagement?".
Ma che si possa progettare una campagna efficace grazie alle GIF, è una degli spunti da tenere nel cassetto delle idee vincenti per il 2016, come spiegato nell'interessante articolo di Sprout Social "The thoughtful way to use GIFs for your Brand".
1. GIF in linea con il tuo Brand
Tomorrow there will be only 50 days left before #COP21 ! Visit http://t.co/ANzl81hawp #GoCOP21 pic.twitter.com/2znwaYcwLV
— COP21 - Paris 2015 (@COP21) 10 Ottobre 2015
D’accordo, il Vincent Vega confuso è la cosa più condivisa negli ultimi sette giorni sui social, e probabilmente nelle prossime settimane altre GIF vedranno lo stesso successo. Ma se abbiamo voglia di realizzare GIF che siano nostre, probabilmente dobbiamo fare in modo che siano in linea con il nostro Brand.
Questo significa fare uno studio accurato di colori, forme, messaggio, copy e modalità di diffusione: una GIF di questo tipo efficace è stata realizzata dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima del 2015, come possiamo vedere in questo post su Twitter.
E se ci hanno pensato le Nazioni Unite, forse è il caso che comincino a farlo anche molte aziende che non hanno mai provato prima! ;-)
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2. Istruzioni: chi l’ha detto che sono noiose?
Educare il pubblico con una GIF è la cosa più saggia che possa fare un’azienda. Veri e propri tutorial, sempre in formato leggero e veloce, sono all’ordine del giorno sulle pagine social del brand più attenti.
Perché? Spesso le istruzioni e i tutorial richiedono una grossa quantità di parole, che dopo pochi secondi allontanano il lettore, probabilmente annoiato o disinteressato. Peggio ancora quando proviamo a 'infilare' immagini su immagini a supporto, sperando di rallegrare l’effetto didascalico dei nostri messaggi, perché questo non fa che appesantire e allungare ancora di più le istruzioni.
Con la GIF, in un'unica immagine animata posso seguire tutti i passaggi, e rivederla facilmente finché non mi sarà tutto chiaro. Un po’ come ha fatto Flooz su Dribbble.
3. Lavora con gli influencer
Piattaforme come Tumblr, Twitter e Instagram, hanno in comune una cosa: supportano video, immagini e GIF, e per ogni settore di riferimento hanno determinati influencer, chiamati spesso a realizzare lavori grafici tematici.
Un caso molto carino è quello realizzato da Paramount Pictures in occasione dell’uscita di Terminator Genesys, in cui sono stati chiamati sei artisti a realizzare la GIF che interpretasse la famosissima saga dal loro punto di vista. E a giudicare dalla pagina di Paramount su Giphy, questa non sarà l’ultima volta che vedremo un contest di questo tipo.
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4. Coinvolgi l’occhio con Cinemagraph
La differenza tra GIF e Cinemagraph sta nel fatto che il secondo è una GIF in cui soltanto una parte del formato è in movimento, permettendo allo spettatore di assistere, più che a un’animazione in toto, a un’immagine che prende vita in un punto specifico.
Questo tipo di animazioni si presta molto bene ll settore fashion e in generale a tutti i settori in cui le foto belle e ambientate la fanno da padrone: tutti quei settori, insomma, in cui anche l’occhio vuole la sua parte: e navigando un po’ su Cinemagraphs, ci rendiamo conto che il fenomeno è un vero e proprio boom.
5. La ricetta del 2016? GIF e native advertising
Il quinto punto lo aggiungo io, e ti parlo del sito di infotainment che coinvolge i Millennial, invade tutti i social esistenti e ha un potere di diffusione dei contenuti immenso. Stiamo parlando di Buzzfeed, che è in grado di realizzare contenuti di native advertising in modo estremamente coinvolgente.
Se un contenuto di native advertising non è coinvolgente, lo sappiamo, rischia di vanificare il lavoro e rivelarsi una vera e propria zappata sui piedi.
Buzzfeed è in grado di coinvolgere centinaia di migliaia di persone in pochi minuti sulle proprie pagine, e tutto questo non sarebbe stato possibile se non avesse costruito la propria reputazione di uno dei migliori siti di intrattenimento secondo fonti autorevoli come, una tra tante, Forbes: con i video, i quiz, le “dieci cose che bisogna sapere” e, soprattutto, l’utilizzo delle GIF!
Che ne pensi? Hai mai pensato di utilizzare le GIF anche per la tua strategia digitale?