Nella Silicon Valley, in cui giovani startupper coltivano idee innovative e rincorrono il successo, le cosiddette smart drugs sembrano essere l’ingrediente top secret per aumentare la produttività.
Si ritiene infatti che le sostanze nootropiche siano in grado di aumentare la memoria, il livello di attenzione e le funzioni cognitive della persona che le assume. Sono generalmente utilizzate per trattare malattie neurodegenerative quali il Parkinson, l'Alzheimer e la Sclerosi Multipla.
Possono essere di origine sintetica o derivare da alimenti di uso comune ricchi di acidi grassi e nutrienti bioattivi. Sono contenute anche in piante, tuberi, radici e cortecce utilizzati come integratori alimentari e spezie aromatiche.
In principio, le smart drugs si erano diffuse tra gli studenti delle più prestigiose università statunitensi, che le assumevano per arrivare lucidi agli esami dopo 48 - 72 ore di studio intenso. Ora sono approdate nella competitiva terra del Silicio.
Smart drugs come “nutrimento” per la mente
Una delle compagnie più note del settore è Nootrobox, startup di San Francisco fondata da Geoffrey Woo, ex product manager di Groupon e Michael Brandt, ex manager di YouTube.
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I loro prodotti di punta sono i Go cubes, cubetti di gelatina con un concentrato di caffeina, vitamine, teanina e zuccheri in grado di fornire un effetto eccitante simile a quello di un triplo caffè.
La startup produce anche pillole che migliorano la memoria e la resistenza allo stress, che danno un una spinta di energia per aumentare focalizzazione nel lavoro, o che coadiuvano il sonno.
Come spiega Business Insider, la società dichiara di utilizzare soltanto ingredienti generalmente riconosciuti come sicuri (GRAS) dall'FDA, ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.
Carburante per atleti mentali
I co-fondatori di Nootrobox hanno rivelato che i prodotti che stanno testando fanno parte di un piano più ampio che potrebbe diventare lo standard nelle tech company del futuro.
Gli impegni e i meeting di una giornata potrebbero essere scanditi sulla scia dei picchi energetici dei lavoratori, raggiunti grazie alle pillole e monitorati attraverso nuovi gadget indossabili.
“Ci vorrà molta disciplina - dice Woo - ma in futuro dovremo agire come se fossimo degli atleti mentali.”
Afferma anche che stanno sperimentando il digiuno a intermittenza, pratica che secondo gli studi del professor Valter Longo aiuta ad aumentare la produttività, accelera la neurogenesi ed ha effetti positivi sulla longevità.
Seguendo questo regime, Woo dichiara che i suoi collaboratori riescono a lavorare 12 - 14 ore al giorno per sei giorni alla settimana.
Effetti collaterali
Quali sono i rischi legati all’utilizzo di queste smart drugs? Principalmente problemi cardiaci, nausea, insonnia.
Tali sostanze, inoltre, non dovrebbero essere assunte dai giovani fino ai 25 - 30 anni, età in cui il cervello è ancora in fase di sviluppo, poiché gli stimolanti potrebbero avere l’effetto contrario.
Con un’assunzione prolungata si rischiano conseguenze ancor più gravi, soprattutto se i nootropi vengono impropriamente assunti con psicofarmaci per la cura di narcolessia o sindrome da deficit da attenzione.