La domanda da un milione di dollari di oggi è: sei soddisfatto di Internet così com’è oggi? Se non lo sei, cosa cambieresti?
Molto probabilmente per te Internet è la dimensione delle opportunità (quasi) infinite, e come darti torto? Probabilmente, ancora, per te Internet è diventato un protagonista insostituibile del tuo quotidiano, ed anche questo, per fortuna o meno, è vero.
Eppure, c’è qualcuno nel mondo che si è immaginato un Internet diverso, o, meglio, un modo nuovo di vivere Internet, partendo da un nuovo presupposto: ossia quello per cui i dati che riceviamo e trasmettiamo ogni secondo attraverso il web, che sono tantissimi, in gran parte si perdano o, comunque, non diventino mai strumenti in nostro potere, ma quasi sempre giacimento di informazioni utilizzate da terzi (siti, social network, app, programmi, etc) di cui sappiamo ben poco.
Ecco perché, secondo quanto ci racconta questo articolo, grazie a una manciata di sviluppatori, è nata la Hub-of-all-things, che potremmo tradurre con centro-di-ogni-cosa e che gli ideatori abbreviano con HAT.
Che cos’è HAT
HAT è il nome dell’idea, e dell’organizzazione che porta avanti il progetto, di cui si trovano ancora pochissime tracce, ma che promette molto bene.
L’idea, incredibilmente rivoluzionaria e particolarmente allettante, ha alla base tre promesse: con HAT, e grazie al nuovo hyperdata browser Rumpel, ognuno potrà controllare, visionare e raccogliere i propri dati, avendo sempre il controllo e la certezza di quali dati fornire, come e perché.
Se noi non siamo soddisfatti di com’è Internet adesso, forse è perché, spesso, non abbiamo la sensazione di riuscire a controllare le operazioni che facciamo quotidianamente, perché non sappiamo realmente in che modo i nostri dati verranno usati. E se non lo siamo adesso, immaginiamo cosa accadrà da qui ai prossimi anni, quando i dati raccolti saranno talmente tanti che il famoso Internet of Things, - di cui ti abbiamo parlato fino alla nausea ormai! - sarà giunto a compimento e le tecnologie svolgeranno al posto nostro moltissime micro attività sulla base della fitta rete di informazioni in cui siamo immersi e di cui siamo attori.
Ecco perché HAT nasce come un’idea di cui, probabilmente, davvero non riusciremo a fare a meno.
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Perché HAT può funzionare?
Immagina cosa accadrebbe se riuscissimo davvero a collezionare, gestire e controllare ogni nostro dato. In questo modo, i vantaggi sarebbero molteplici sia per i consumatori, sia per le aziende.
Faccio un esempio: se un cliente entra in un negozio e il responsabile del reparto gli chiede “cosa desidera?”, possono accadere due cose:
- Il cliente farfuglia qualche frase confusamente, parlando di cose non pertinenti alla domanda, e lasciando immaginare al commesso che potrebbe desiderare una determinata categoria di prodotti in vendita nel negozio;
- Il cliente risponde chiedendo al commesso esattamente cosa desidera: prodotto specifico, caratteristiche tecniche, prezzo ideale, modalità di pagamento e preferenze di ritiro del prodotto.
Nel primo caso abbiamo assistito a come avviene oggi –più o meno - la raccolta dei dati degli utenti che navigano: i dati raccolti e utilizzati sono sempre molto parziali e, infatti, le pubblicità e il servizio clienti di moltissime aziende che, per esempio, vendono tramite e-commerce, lasciano molto a desiderare.
Nel secondo caso abbiamo assistito a cosa accadrebbe grazie a un sistema che controlla e invia esattamente le informazioni necessarie, condizione necessaria per l’esperienza di navigazione soddisfacente.
Cominci a capire perché il pay-off di HAT è “Claim your data” (prendi il possesso dei tuoi dati), vero?
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Cos’è Rumpel?
Tutta l’idea necessita dello strumento chiave che renda possibile questa rivoluzione.
In questo caso, lo strumento chiave, nonché oggetto di una campagna di crowdfunding su Indiegogo, è il Browser Rumpel, che diventa il protagonista dell'intera idea.
Perché, chiaramente, i tempi non sono ancora maturi per imporre la filosofia di HAT alle mega-aziende che sono dietro ai browser già esistenti - Chrome&Google, Safari&Apple, Explorer&Microsoft, etc - e quindi HAT al momento investe sullo sviluppo del proprio browser.
La campagna di raccolta fondi scade tra un mese ed è presentata da questo veloce video:
Che ne pensi? Sei pronto al controllo dei tuoi dati? Join HAT!