Dovendo individuare alcuni tra i fattori più rilevanti che indicano la crescita dei paesi in via di sviluppo, elementi come l’adozione della tecnologia, l’utilizzo e la diffusione di internet e l’adattamento delle abitudini quotidiane a un mondo sempre più “Interconnesso”, sono quelli che oggi teniamo più sotto osservazione. Sicuramente molto più oggi di una manciata di anni fa.
La particolarità di questa tipologia di fattori, infatti, risiede nel fatto che mentre (per esempio per sanità o trasporti pubblici) l’intervallo di tempo da tenere in considerazione quando si esamina il trend di sviluppo di una società è molto ampio, per fattori come utilizzo della tecnologia e diffusione di internet è possibile fare paragoni a distanza di uno o due anni.
Un esempio? Il rapporto realizzato dal Pew Research Center, che ha effettuato delle ricerche in quaranta paesi in tutto il mondo: più di 45.000 intervistati dal 25 marzo al 27 maggio 2015, sia nelle economie avanzate che in quelle in crescita, per verificare in che modo le persone di tutto il mondo navigano su internet, quanto lo fanno e come. Ecco alcuni risultati!
Due persone su tre navigano
Pew Research Center
Un esempio? Nel 2013, una media del 45% degli intervistati in 21 paesi in via di sviluppo ha dichiarato di utilizzare Internet e di possedere uno smartphone: la situazione cambia radicalmente nel 2015, perché la percentuale sale al 54%. Gran parte di queste persone proviene da Malesia, Brasile e Cina.
Per capirci, nelle economie avanzate (Europa, America del Nord Canada, Israele, Giappone, Australia e Corea del Sud) tale percentuale è dell’87%. Insomma, il GAP esiste ed è ancora consistente, perché lo scarto è di 33 punti percentuali.
Ciò nonostante è impossibile non notare la velocità con cui l’alfabetizzazione digitale sta crescendo in quei paesi, ed è impossibile che il GAP non si assottigli ancora di più nei prossimi 2-5 anni. La mediana di questa distribuzione è del 67%, che vuol dire praticamente che i due terzi della popolazione mondiale utilizzano internet.
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I nuovi arrivati sono più social di noi
Se l’accesso a internet nei paesi emergenti è in aumento è anche merito dell’effetto contagioso del web, che vede tre quarti degli utenti internet del mondo estremamente voraci, utilizzano internet ogni giorno e molti di questi più volte al giorno: il 76% degli intervistati, infatti, utilizza i social network abitualmente (Facebook, Twitter, Instagram, fino a Snapchat).
Ma la vera sorpresa è che i networker più accaniti si trovano in regioni con la copertura di internet più bassa: circa tre quarti o più di utenti di Internet in Medio Oriente (86%), America Latina (82%) e in Africa (76%) dicono che usano i social network, contro il 71% negli Stati Uniti e il 65% in sei nazioni europee.
È una questione di educazione?
D’altronde, non possiamo sottovalutare l’aspetto dell’educazione scolastica: più aumentano quelli che, nelle economie emergenti e in via di sviluppo, si arricchiscono e continuano gli studi fino a stadi avanzati, più l'utilizzo della tecnologia è destinato a crescere.
Le persone più istruite e dal reddito più elevato sono più propense a utilizzare Internet o possedere uno smartphone rispetto a quelli con redditi più bassi e meno istruiti. Questo è un fenomeno molto democratico e vero ovunque, sia nelle economie emergenti che in quelle avanzate.
Proprio la fascia dei Millennials guida gli altri: sono più giovani e istruiti rispetto ai genitori e ai fratelli maggiori, ma possono già permettersi di pagare una connessione a internet o un computer/smartphone.
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In conclusione...
In conclusione: al momento il divario esiste ed è ancora consistente, ma è probabile che nei prossimi dieci anni vedremo una situazione completamente diversa. Saranno pronti i big del settore ad accogliere ufficialmente tutti coloro che ora non sono ancora online?
Tradotto: secondo voi, tra dieci anni, Facebook, Google e compagnia bella, come la porteranno avanti la battaglia su chi ha la famiglia di utenti più grande?