Scorci di un futuro poco chiaro e ancora molto indefinito si intravedono all’interno di un argomento molto discusso, una vera ossessione per i big della Silicon Valley: gli sviluppi dell’intelligenza artificiale e la sua applicazione operativa alla realtà, ma soprattutto alla tecnologia, che ci circonda.
C’è chi parla in primis di applicazioni in campo medico, in domotica, all’interno delle automobili, nella creazione di abitazioni sempre più Smart: droni e intelligenza artificiale - il cui interesse principale resta ancora ancorato agli appassionati di tecnologia, ma non troppo - sono oramai parole all’ordine del giorno.
E chi se non i player che fanno dell’avanguardia il proprio mestiere può permettersi di investire in questo futuro?
Deep-learning per Mobile
Facebook si sta muovendo in ottica di deep-learning, ovvero quella tecnologia d'apprendimento automatico che mima il comportamento dei nostri neuroni è già in grado di capire il contenuto testuale di centinaia di post al secondo in più di venti differenti linguaggi con estrema accuratezza. In via di sviluppo, quindi, una intelligenza artificiale in grado di comprendere tutto quello che l’utente scrive e digita sul proprio smartphone all’interno del Social.
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Google e Movidius per Project Tango
Anche Google sta perseguendo la medesima direzione: ha in cantiere sviluppi dell’intelligenza artificiale applicata ai device mobili, con particolare interesse per gli smartphone. La collaborazione tra le due realtà, di recente annuncio, è già effettivamente attiva: la piattaforma Project Tango, che Google sta utilizzando sui suoi tablet sperimentali per renderli più coscienti dell’ambiente che li circonda, è stata realizzata proprio con il contributo di Movidius.
Il gigante della ricerca ha lavorato con Movidius fin da 2014 per i suoi dispositivi Project Tango e sviluppi recenti parlano di interessi per evolvere la tecnologia e accelerare l'adozione del deep-learning ai dispositivi mobili.
La nuova partnership porterà gli algoritmi di deep-learning sviluppati da Google a lavorare sui chip realizzati da Movidius in grado di svolgere compiti tipicamente associati alle reti neurali mantenendo un consumo energetico estremamente basso: una soluzione ideale per l’impiego in smartphone e tablet.
Il chip presente al loro interno sarà impiegato per operazioni come la machine vision, ovvero l’isolamento e il riconoscimento di elementi all’interno di uno spazio fisico, come una stanza o un panorama: per esempio di persone, automobili, volti, arredamenti e segnali stradali.
Due saranno i principali vantaggi che distingueranno queste soluzioni dalle attuali: non dovendo fare leva sul cloud, funzionerà in tempo reale eliminando i tempi di latenza richiesti dalle connessioni al server -altrimenti necessarie- e soprattutto potrà funzionare anche in mancanza di connessione a Internet.
Intelligenza artificiale e app
Innumerevoli potrebbero essere, dunque, gli sviluppi applicati al mobile grazie a questo genere di Intelligenza: una funzione predittiva potrebbe infatti anticipare qualsiasi bisogno di noi utenti. Per esempio, avendo accesso al calendario all’interno del mobile, il device stesso potrebbe suggerire pub interessanti per un aperitivo in determinate fasce orarie non lavorative e in base alla nostra geo-localizzazione oppure suggerirci vie alternative per evitare strade particolarmente affollate.
L’IA associata al mondo App, così predominante sul cellulare, potrebbe avere infiniti utilizzi: analizzare i comportamenti degli utenti, individuarne i bisogni, capirne i gusti e applicare tutto ciò alla musica, per esempio, o al e-commerce. Questo genere di processo porterà ad un'ulteriore differenziazione e personalizzazione dei device mobile
Sono molti i temi dibattuti, molti gli sviluppi e le idee che si intravedono, poche le certezze. Tra tutto però di una cosa siamo certi: lo smartphone, il "device della navigazione quotidiana", sarà il protagonista di queste evoluzioni.