Non è una novità vedere molte grandi aziende, che hanno fatto fortuna con i loro software e soprattutto con i propri algoritmi, affacciarsi sempre più prepotentemente nel mondo dell'Hardware, con importanti investimenti o per lo più con diverse acquisizioni di Startup.
Facebook ha speso 2 miliardi di dollari per Oculus e il visore della realtà virtuale, Apple 3 miliardi per Beats Electronics che produce cuffie alla moda, Google 3,2 miliardi per NEST che si occupa di domotica e 12,5 miliardi per Motorola, per non dimenticare la lotta sul tempo tra la "Mela Morsicata" e "Big G" nel lanciare sul mercato la prima smart car.
Insomma bisogna ammettere che il ritorno di fiamma per l'hardare da parte delle grosse aziende è in atto e di certo non poteva mancare l'investimento e il cambio di rotta da parte della startup Social del momento: Snapchat, che ha cambiato il suo nome Snap Inc., quasi a sottolineare la fase di cambiamento.
L'azienda nata a Los Angeles, infatti, dopo aver acquisito in sordina nel 2014, Vergence Labs, una startup specializzata nella produzione di smart glass che riprendono quello che vi si guarda attraverso, ha ufficialmente spostato il proprio business sull'hardware, annunciando Spectacles, un paio di occhiali da sole colorati con una fotocamera integrata per la registrazione di video da 10 secondi.
Secondo il Wall Street Journal, gli Spectacles arriveranno sul mercato fra un paio di mesi con un prezzo di circa 130$.
I video girati saranno “circolari”, cioè con un angolo di visione di 115°, simile a quello della vista umana. Secondo Snap Inc., la forma rettangolare a cui siamo tanto abituati, non è altro che un formato legato all’idea ormai antiquata di foto stampate e fogli di carta.
Le riprese a mani libere consentono di lasciare da parte lo smartphone e prendere parte all'azione. E la condivisione in rete diventa molto più facile ed immediata, I video infatti, finiranno direttamente in “Memories” e saranno visibili a schermo intero sull’app sia in verticale che in orizzontale.
È interessante notare che, il CEO di Snapchat, Evan Spiegel, si sia riferito agli Spectacles come ad un "giocattolo" e non lo ha fatto con leggerezza. La strategia di mercato, infatti, a differenza di quella usata per i Google Glass, è quella di partire dal basso con un dispositivo semplice per arrivare in alto.
L'azienda ha da tempo riconosciuto che il suo target è formato da adolescenti ma anche da bambini sotto i 13 anni, per questo gli occhiali sono un giocattolo con cui poter condividere in maniera semplice la propria vita senza dover necessariamente prendere in mano i propri smartphone.
Un nuovo target
Tutto il progetto degli Spectacles è incentrato sul target giovanile che ha reso l'app un successo. Gli occhiali infatti, saranno disponibili in tre colori differenti (nero, verde acqua, e corallo), caratteristica accattivante per gli adolescenti e in futuro saranno anche personalizzabili.
Un grosso quesito quindi, nasce spontaneo: ma gli adulti li indosseranno? Nella gara tra le fotocamere "indossabili", nel mondo degli adulti c'è già una vincitrice: la GoPro, di cui abbiamo parlato qualche articolo fa. Sarà, dunque una grossa sfida entrare nei cuori degli over 25, ma è solo l'inizio per la Snap Inc.. Sarà forse per questo motivo che la campagna pubblicitaria avrà diversi volti famosi, tra cui quello di Kim Kardashian.
Vedremo se queste scelte aiuteranno la diffusione del nuovo prodotto che ha sicuramente il suo punto di forza nella semplicità, ma che deve affrontare ostacoli mai affrontati da una startup incentrata finora allo sviluppo di un'applicazione per smartphone e cioè i processi di produzione e spedizione.
Tra i possibili fattori determinanti di queste scelte, la sempre più forte concorrenza nel mondo del software che spinge le aziende a cercare altrove la fonte di fidelizzazione degli utenti e, in secondo luogo la possibilità, grazie agli ultimi ritrovati tecnologici come stampa 3D e ai molti servizi cloud, di creare hardware a basso costo.
I geofiltri e la corsa alla Casa Bianca
Inoltre bisogna affrontare il discorso relativo alla principale fonte di guadagno da parte dell'azienda: i geofiltri. Come tutti sappiamo, l'anima dell'app di Snapchat sono i filtri utilizzati per scattare selfie, ma accanto ad essi ci sono i geofilter, filtri disponibili solo a chi si trova in una determinata area geografica e che possono essere sponsorizzati da brand.
Proprio negli ultimi mesi si è visto come i geofiltri possano essere uno strumento potente ed efficace anche nella corsa alla Casa Bianca. Una vera è propria lotta a suon di filtri, ironici e non, soprattutto fra Trump e la Clinton.
L'uso pubblicitario dei geofiltri sta facendo nascere degli interrogativi su come Snapchat possa gestire la responsabilità derivante dalla crescente influenza esercitata dalla sua piattaforma sulla cultura di massa. Tutti i filtri pagati da aziende hanno una piccola dicitura che lo segnala, ma nonostante questo, essi potrebbero fare insorgere dei problemi. A tal proposito, Snapchat sostiene di attuare un meticoloso controllo da parte di impiegati che si occupano di tutelare gli utenti, affinché, attraverso i geofiltri, nessuno possa infastidire, molestare, minacciare o insultare.
Insomma è molto chiaro che l'azienda fondata da Evan Spiegel e Bobby Murphy stia crescendo davvero rapidamente: Snap Inc., secondo indiscrezioni di Wall Street Journal, sta già lavorando allo sbarco in Borsa con una IPO già all'inizio di marzo dal valore intorno ai 25 miliardi di dollari. Una cifra davvero interessante, soprattutto se ci si basa sull'ultimo giro di raccolta fondi dello scorso maggio che aveva portato Snapchat a una valutazione di 17,8 miliardi di dollari. Inoltre, il quotidiano finanziario di New York si sbilancia con le previsioni dei ricavi per il 2016, sostenendo che potrebbero superare le precedenti stime degli analisti, comprese tra i 250 e i 350 milioni di dollari.
Non male per un'azienda con un pubblico di under 20, no?