Il 2016 verrà ricordato per molti motivi, dalle Olimpiadi di Rio alla campagna Presidenziale Americana tra Hillary Clinton e Donald Trump (di sicuro una delle più social e seguite della storia-oltre che tra le più bizzarre). È proprio da questa campagna che prendiamo spunto per parlarvi di un aspetto tanto sottovalutato quanto importantissimo: la sicurezza dei dati informatici (Data Breaches) e tutto ciò che ne implica, come la disponibilità di communication plan adeguati ed ottime capacità dei team a supporto di aziende (e candidati) relativamente a quello che viene comunemente conosciuto come Data Crisis Management.
Tutti ricorderete il "polverone" emerso negli scorsi mesi a causa della fuga di e-mail dai server di Hillary Clinton (solo uno degli ultimi scandali relativi al Data Breaches) e come è stata gestita la situazione in merito. Non vogliamo fare un’analisi politica oppure tentare di spiegare l’accaduto, ma vogliamo focalizzare l’attenzione sul fatto che oggi come oggi, qualsiasi Azienda o Personaggio Pubblico di una certa importanza devono essere in grado di gestire (e prevenire) fughe di notizie per evitare di compromettere la posizione del Brand nel mercato e/o l’opinione pubblica.
LEGGI ANCHE 7 lezioni di marketing dalle email del campaign manager di Hillary Clinton
Come sottolinea l'autorevole Harvard Business Review in un articolo di qualche giorno fa (qui il testo integrale), l’argomento in questione è tanto importante quanto affascinante. Il Data Crisis Management è uno dei fattori chiave di questi anni nella valutazione e gestione del personal branding e, soprattutto, della brand reputation nel caso di organizzazioni strutturate.
La maggior parte delle Aziende non ha ancora implementato o simulato piani strategici di gestione della crisi ed azioni contenitive e lenitive per arginare eventuali fughe di notizie di dati più o meno sensibili. Questi fattori, nell’era dei Big Data, sono quantomeno preoccupanti e dovrebbero far sorgere molti interrogativi ai CMO e ai CSO (Chief Security Officer), oltre che ai responsabili della comunicazione di alcuni politici nostrani e di oltreoceano.
Data Management e Crisis Management
Fonte: diGiTal - Data Crisis Management: lessons to learn
Così come le aziende affrontano lo sviluppo di nuovi prodotti o servizi utilizzando approcci gestionali moderni (si pensi alle tecniche di gestione aziendale basate sul design thinking oppure sull’approccio design sprint) anche la gestione delle eventuali fughe di notizie andrebbe affrontata prevedendo un piano di gestione della crisi strutturato.
Chiaramente, il piano dovrebbe essere basato su una parte metodica (andando ad anticipare eventuali vincoli) e su una parte flessibile, in modo da compensare eventuali problematiche difficilmente prevedibili. Il “piano di attacco” della crisi deve quindi essere testato in anticipo e collaudato in modo da non cogliere le aziende di sorpresa.
Le grandi aziende fanno della propria cyber security un aspetto strategico di primaria importanza nell'acquisire nuovi Clienti ed Investitori che, in caso di scarsa policy in merito, sarebbero sicuramente orientati verso aziende maggiormente attente a questa tematica.
Trovandoci in un'era dove i dati sono diventati ormai veri e propri asset aziendali e su cui molte realtà hanno costruito il proprio business oltre al proprio successo, dimostrare di possedere un Operation Plan per le fughe di dati è (e diventerà) una questione fondamentale sotto vari aspetti e su tutti i fronti, anche i più disparati. Le aziende (e non solo) dovranno necessariamente prendere in considerazione molteplici fattori per affrontare e stilare un piano di azione, come quali figure posseggano le migliori doti verso i media e le relazioni di fondamentale importanza con gli stakeholder.
Ecco perché ogni azienda dovrebbe avere un piano di comunicazione adeguato e chiedersi: siamo pronti?