Non è una novità che Facebook, uno dei social network di più vecchia data, non abbia fatto presa sulle nuove generazioni. Complice la ridotta privacy dei teenager nei confronti di genitori e parenti, presentissimi tra la cerchia di amici, che costringono i ragazzi a filtrare la pubblicazione dei loro aspetti più intimi sul social.
Questo fenomeno fa sì che le nuove generazioni defluiscano naturalmente su altri social meno "formali", in primis Snapchat. Sono in particolare gli utenti tra i 13 ed i 17 anni a essere scappati da Facebook: tra il 2015 ed il 2016 il gruppo con questa fascia di età rappresenta solamente il 16,5 % degli user.
Un social off-limits per gli over 21
Su queste basi nasce Lifestage, un social network dedicato ai ragazzi under 21. Ideata da Micheal Sayman, l’app è stata introdotta in agosto per i sistemi iOS e solamente da qualche giorno è disponibile anche per i dispositivi Android. La particolarità? I contenuti pubblicati da utenti under 21 non sono visibili a utenti con un’età superiore, i quali si devono accontentare di pubblicare i propri post senza poter sbirciare quelli degli altri.
In questo senso, uno dei problemi legati a questo nuovo social, riguarda la difficoltà di riuscire a far rispettare le linee guida legate all'età. Lifestage infatti, non ha modo di poter verificare l’esattezza dei dati anagrafici inseriti dagli utenti. Per i controlli il nuovo social network si affida esclusivamente sull'aiuto degli utenti stessi, i quali possono segnalare la presenza di profili sospetti o abusivi.
I protagonisti di Lifestage: le scuole e gli studenti
Non è altro che un ritorno al principio quello di Zuckerberg, che decide di tessere la sua nuova rete sociale usando come fili collanti i luoghi più frequentati dai teenager: le scuole. Infatti, al momento dell’iscrizione a Lifestage, ogni utente è tenuto specificare l’istituto scolastico che frequenta e potrà visualizzare altri profili solo nel momento in cui almeno 20 compagni si siano iscritti al social e abbiano inserito e confermato la scuola frequentata.
Per raggiungere questo giovanissimo target Zuckerberg usa come esca l’entertainment, ideando un social dal design colorato e divertente in cui poter raccontare brevi storie della propria quotidianità, attraverso video e foto da arricchire con cornici, stickers e scritte.
Data la fitta concorrenza, rappresentata da Snapchat e Instagram Stories, riuscirà davvero Zuckerberg nel suo intento di catturare i giovani nella sua nuova rete sociale?