Un logo corporate non è mai solo un esercizio di stile e creatività: spesso rimane legato all'azienda per molti anni dal suo concepimento, alcuni diventano così famosi da non necessitare del naming o del pay off collegati. Pensa ad esempio ad uno dei loghi più famosi in assoluto: il celeberrimo "Swoosh" di Nike.
Perché i loghi più famosi contengono un messaggio nascosto?
Negli anni il suo significato originale può perdersi o mutare; alcuni brand hanno inserito un messaggio nascosto o a malapena visibile nei loghi più famosi per spingerti a guardarli più volte e per rimanere sedimentati nella memoria.
Con quale risultato? Diventano subito riconoscibili. Altri ancora, invece, hanno incorporato nel logo un omaggio alla città di nascita del prodotto o si sono divertiti a seminare qualche easter egg legato alla mission e ai valori aziendali.
Un logo è quindi anche uno dei principali veicoli di emozioni legati al brand che rappresenta. Sapevi che per creare il logo di Toyota ci sono voluti 5 anni di lavoro e che racchiude non solo la cultura della marca ma anche parte di quella giapponese?
Ecco una carrellata dei loghi più famosi che contengono un messaggio nascosto.
Tour de France, un logo in sella
Il cerchio giallo inserito nel logo della gara ciclistica non è solo un'illustrazione che rappresenta il sole dell'estate, la stagione in cui si svolge la gara, ma insieme alla "R" diventa un ciclista in sella piegato in volata.
Amazon, lo shopping dalla A alla Z
Il colosso del commercio elettronico di Seattle, che a metà degli anni '90 muoveva i suoi primi passi come libreria online, nel suo logo nasconde la sua vision.
La freccia gialla sottostante il logotipo unisce la lettera "a" e la "z" per indicare la varietà di prodotti che puoi trovare sul sito, ma crea anche una sorta di sorriso, che rappresenta idealmente la soddisfazione dei clienti dopo aver acquistato.
Unilever, tanti brand in un solo logo
La grande "U" di Unilever, è composta da una varietà di immagini apparentemente randomiche che in realtà sono icone che rappresentano i vari asset di business della multinazionale anglo-olandese.
Cisco, un ponte tra le onde
Intorno al nome Cisco sono circolate molte leggende ma a quanto pare altro non è che l'abbreviazione di San Francisco, città nella quale è stata fondata.
Le linee blu che sovrastano il logotipo sono sia delle onde elettromagnetiche che la forma stilizzata del Golden Gate Bridge, il simbolo della metropoli californiana.
Vaio, dall'analogico al digitale
Il sub-brand di Sony, che dal 2008 è diventato l'acronimo di Visual Audio Intelligence Organizer, nel suo logo ha interiorizzato il passaggio dall'analogico, le lettere "va" e il digitale "io" che possono essere lette anche come "1, 0", simboli del codice binario.
Toyota, all in!
Introdotto nel 1989, per celebrare il cinquantesimo anniversario della multinazionale nipponica, il logo "a tre ovali" ha richiesto ben 5 anni di lavoro, per creare una forte e spiccata identità che annunciasse l'espansione del business di Toyota in vari paesi.
I simboli che a prima vista sembrano solo formare l'iniziale del brand, nascondono invece uno studio profondo e complesso: in primis i tre ovali sono sviluppati in un layout orizzontale e simmetrico, che lo rende riconoscibile anche visto da uno specchietto retrovisore.
Gli ovali interni rappresentano il cuore dei clienti e dell'azienda che si intersecano, simboleggiando il rapporto di fiducia tra i due, mentre l'ovale esterno equivale al mondo che abbraccia il marchio.
Ogni ovale è disegnato con uno spessore differente, in relazione all'antica arte calligrafica giapponese. In ultima analisi il logo contiene tutte le lettere di "Toyota".
FedEx, dritto verso la consegna
FedEx pubblicizza i suoi servizi come consegne veloci e accurate, che vengono riassunte nel logo aziendale che contiene in negativo una piccola freccia bianca nell'intersezione tra la "E" e la "X".
Toblerone, il cioccolato di Berna
L'iconico cioccolato svizzero, balzato recentemente agli onori della cronaca inglese per la riduzione delle piramidi di cioccolato all'interno di ogni confezione scatenando le ire dei consumatori britannici, nel suo logo contiene un tributo a Berna, la città nella quale è nato.
Non solo nel naming è inserito il nome "Bern" ma in negativo nella montagna è possibile riconoscere un orso, il simbolo della città.
Il Social network dedicato alle bacheche fotografiche e video, dove è possibile "pinnare" le immagini e categorizzarle in board d'interesse, non trova solo nel naming la sua mission (pin=appendere e interest=interesse) ma la prima lettera è essa stessa una "puntina".
Beats, sempre in cuffia
Il logo delle cuffie wireless Beats non è solo l'iniziale del brand come può sembrare a prima vista, ma anche la stilizzazione di un viso che le indossa.