Dopo due anni di attesa Facebook ha ricevuto licenza dalla Banca Centrale irlandese per operare come servizio di pagamenti finanziari in UE. Se ci sarà una vera e propria banca di Facebook o quali saranno i servizi effettivamente disponibili per gli utenti non è ancora noto, ma la notizia era nell’aria già da tempo.
Facebook per il momento potrà operare come un servizio di pagamenti e come emittente di moneta elettronica. Il nome della controllata che gestirà il servizio banking di Facebook e che sarà concessionaria nei termini della licenza non è ancora noto.
Filippo Giotto - Social Media Manager Banca Mediolanum & docente di Ninja Academy ha scritto un post a riguardo sul suo blog e ha commentato la notizia per noi:
"Il mio punto di vista è estremamente semplice: otre all'impatto diretto sul mondo del money transfer, dominato oggi da due colossi quali Western Union e MoneyGram che si vedono un nuovo player nell'arena con un servizio analogo ma a costo zero, gli e-money services di Facebook daranno potenzialmente fastidio a tutto il mondo dei pagamenti P2P: quei servizi vari e variegati che consentono alle persone di scambiarsi piccoli importi di denaro elettronicamente.
Servizi di pagamento su Facebook: cosa esiste già
Anche se negli Stati Uniti Facebook è già utilizzato per effettuare pagamenti tra utenti, si tratta della prima volta che il servizio potrà essere esteso a livello globale.
Facebook collabora già con una serie di fornitori di servizi bancari, come PayPal: attraverso Messenger gli utenti possono ricevere conferme delle transazioni o effettuare pagamenti.
"Pensiamo alla praticità di poter sistemare i conti della cena tra amici nella stessa chat di gruppo usata per organizzare la serata; oppure pagare la quota di partecipazione a un evento direttamente dalla pagina dello stesso evento Facebook. Le possibilità sono innumerevoli e soprattutto sono di vita quotidiana", ha commentato Filippo Giotto.
Una banca di Facebook? Cosa potrebbe significare
Grazie all’autorizzazione dalla Banca Centrale irlandese il social potrebbe diventare a tutti gli effetti un servizio finanziario, permettendo agli utenti di depositare soldi, trasferirli o comprare oggetti online.
La licenza potrebbe inoltre segnare una vera rivoluzione per i paesi emergenti:
"La faccenda si fa ancora più interessante se la pensiamo affiancata al progetto INTERNET.ORG per portare internet nei posti remoti o più poveri; gli stessi posti dove la gestione del denaro contante, per quanto possiamo parlare di pochi dollari, è talvolta rischiosa, anche nei paesi già in via di sviluppo. Ecco che Mark insieme alla connettività (avete presente Aquila?) porta anche lo strumento per i micropagamenti".
Facebook ha dalla sua parte anche un ulteriore vantaggio competitivo, come ci spiega Giotto:
"Tutto il fronte delle informazioni su tipologia, natura ed entità dei pagamenti che andrà ad arricchire la già sconfinata serie di dati che ogni giorno concediamo a Facebook. Fossi un marketer vorrei subito poter profilare il target delle mie campagne anche secondo questi parametri".
Insomma, una notizia che è destinata a generare una serie di effetti anche fuori dal campo strettamente bancario.
"E per il futuro prossimo non possiamo che aspettarci l'ingresso di altri player extra-bancari nell'arena degli e-money services. Jeff Bezos, ci sei?"