L’agenzia per la protezione ambientale statunitense (EPA) ha accusato Fiat Chrysler (FCA) di aver inserito nei modelli Jeep Grand Cherokee e Ram 1500 un dispositivo di manipolazione delle emissioni che permette di superarne i limiti.
Si tratta della seconda casa automobilistica messa sotto i riflettori dall’agenzia americana per la presunta violazione della legge sulle emissioni e l’utilizzo di software per passare i test di laboratorio. Prima di FCA infatti, ricordiamo tutti il caso Volkswagen, che ha infine ammesso di aver utilizzato tali meccanismi e acconsentito di pagare una multa di 4,3 miliardi di dollari.
Non si tratta però delle prime accuse: è infatti da più di un anno che la diatriba tra Roma e Berlino sul caso emissioni va avanti, dopo che Deutsche Umwelthilfe, associazione ambientalista tedesca, aveva sostenuto di aver riscontrato delle anomalie nelle emissioni di alcuni modelli.
Dopo Volkswagen, maggiori controlli
L’EPA ha annunciato di aver scoperto il software presumibilmente illegale utilizzato da FCA, proprio grazie a dei test più avanzati condotti sui modelli diesel, progettati a seguito dello scandalo Volkswagen.
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Durante questi controlli, sono stati scoperti otto meccanismi volti a cambiare le emissioni dei veicoli sotto alcune condizioni, di cui la casa italo-americana non aveva rivelato l’esistenza. Non tutti questi device sono illegali e nati per “barare” come quelli utilizzati dall’azienda tedesca, ma ancora non è chiaro il motivo per il quale non siano stati dichiarati subito.
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Il rischio più grosso per FCA: immagine e reputazione
In caso di uno scandalo come quello Volkswagen, i danni più elevati non sarebbero quelli connessi alle multe o al titolo in borsa (già in crollo), ma sarebbero legati al danno, difficilmente stimabile e quantificabile, che si potrebbe avere sul brand e sulla reputazione dell’azienda.
Una situazione complicata da gestire con attenzione, non solo data l’importanza che il mercato rivolge ai temi ambientali ma soprattutto per il fatto che scoperta la prima irregolarità da parte dell'azienda, questa difficilmente riuscirà a riguadagnare la fiducia dei propri clienti.