Ford Motor compie un passo deciso verso l'intelligenza artificiale per la guida autonoma programmando un investimento quinquennale di 1 miliardo di dollari nella startup Argo AI.
Argo AI
Il cervello delle nuove driverless car della casa automobilistica è dunque nelle mani di un'azienda di Pittsburgh con un anno di vita, ma una specializzazione ben definita: robotica e sistemi di guida virtuale. La loro creazione sarà il tocco finale per l'auto a guida autonoma che Ford progetta di commercializzare nel 2021.
Dietro ad Argo ci sono personalità affermate nel settore tech. I fondatori sono Bryan Salesky, ex Google, e Peter Rander, ex Uber, accomunati da un passato come allievi del Carnegie Mellon Robotics Engineering Center.
A conferma delle loro capacità arrivano le parole di Raj Nair, vice-presidente esecutivo e CTO di Ford, pienamente convinto che l'investimento contribuirà alla realizzazione del veicolo nei tempi previsti:
"Quando emergono talenti come questi non puoi ignorarli"
Argo avrà dunque Ford come nuovo azionista di maggioranza, legame consolidato anche dai nuovi uffici Argo in Michigan e in California, che andranno a sommarsi alla sede di Pitttsburgh: nelle tre sedi saranno impiegati più di 200 dipendenti, in parte selezionati tra quelli attuali della casa automobilistica.
Ma la fiducia riposta nel nuovo software e le implicazioni sul settore non si fermano qui, poiché il CEO Mark Fields ha annunciato che la tecnologia potrebbe essere concessa in licenza ad altre aziende e l'investimento potrebbe includere anche un'Offerta Pubblica Iniziale.
Driverless Ford
L'investimento in Argo si unisce agli altri operati da Ford nell'ultimo decennio, finalizzati alla realizzazione di un mezzo di trasporto che non necessita del conducente.
Nel marzo 2016 è stata creata la filiale Smart Mobility LCC, dedicata alla commercializzazione e nello stesso anno ha acquisito Chariot, un servizio di navetta on-demand che da San Francisco si espanderà in altre sette città entro la fine del 2017.
Altri investimenti complementari sono stati effettuati in Civil Maps (mappatura 3D), Nirenberg Neuroscience (visione artificiale), SAIPS (machine learning), Velodyne (sensori Lidar).
La corsa alla guida autonoma
Ford non ha rilasciato i risultati finanziari di Smart Mobility, anche se essa è inclusa in una una categoria finanziaria etichettata come "altri", le cui perdite ammontano a 867 milioni di dollari nello scorso anno finanziario, in 71 milioni rispetto al 2015. Il 2017 non porterà ad un'inversione di tendenza: i profitti previsti dall'intero gruppo Ford per il 2017 sono inferiori ai 10 miliardi dell'esercizio precedente proprio in virtù degli investimenti nei servizi di mobilità.
Raj Nair ricorda che Ford è "oltre alla fase di ricerca" nello sviluppo della macchina, ma la concorrenza incalza: General Motors ha acquistato Cruise (tecnologie per la guida autonoma) per 600 milioni di dollari e investito quasi altrettanto in Lyft (impresa di trasporti), Uber ha puntato su Otto (camion a guida autonoma) con 700 milioni di euro, e Toyota che ha investito in ben 15 startup.
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In attesa di dire addio al volante, cosa ci riserverà il binomio startup – case automobilistiche nel prossimo futuro?