Chi non ha mai sentito parlare dei Millennial? Per chi non li conoscesse, sono i nati tra il 1980 e il 2000 e costituiscono il 25% della popolazione mondiale. In altre parole, circa 1,8 miliardi di persone nel mondo sono considerate Millennial. A dirlo è il database internazionale del Census degli Stati Uniti.
Ma questi numeri che peso hanno dal punto di vista economico? Un sondaggio di Accenture ha evidenziato che i Millennial spendono circa 600 miliardi di dollari ogni anno e pare che questa cifra sia destinata a crescere, entro il 2020, di almeno 1,4 miliardi di dollari.
I Millennial sono acquirenti digitali
I Millennial sono la prima generazione davvero digitale. Secondo il rapporto di Pwc (PricewaterhouseCoopers) del 2016, i Millennial sono in linea anche quando si trovano in un negozio a comprare qualcosa.
L'indagine si è concentrata su 23.000 acquirenti online di tutto il mondo. Del 73% degli intervistati che hanno dichiarato di rimanere collegati anche quando comprano offline, il 42% erano Millennial.
I Millennial e i social network
Content creator e social media editor devono conoscere non solo i luoghi online frequentati, attualmente, dal proprio pubblico, ma anche indagare sulle tendenze passate e riuscire ad immaginare quali saranno le piattaforme e i social network del futuro. Essere proattivi, anziché reattivi, potrebbe essere la strategia vincente!
Un sondaggio di RBC Capital Markets sui social media ha evidenziato che, nel corso dell'ultimo anno, una media del 33% dei Millennials coinvolti nell'indagine ha aumentato il tempo trascorso su Facebook, mentre una media del 23,5% lo ha diminuito.
La stessa indagine prevede anche che, nel corso del prossimo anno, il 17% degli utenti passerà più tempo sul social network, mentre il 19% ne trascorrerà di meno. In media, il 63,5% degli intervistati Millennial prevede di utilizzare il social network per lo stesso tempo rispetto all'anno precedente.
Tutto questo, per i content creator, potrebbe significare maggiori possibilità che gli utenti s'imbattano in un brand o in un annuncio.
Per il tempo trascorso durante l'anno passato, i numeri di Instagram sono simili a quelli di Facebook. Infatti, in media, il 36,5% dei Millennial intervistati ne ha fatto un maggiore utilizzo rispetto all'anno precedente, il 40% ha trascorso lo stesso periodo di tempo sul social network e il 24% ha speso, invece, meno tempo su Instagram.
Le grandi novità introdotte da Instagram negli ultimi mesi ed il testa a testa con i maggiori social network, come Facebook per l'appunto o Snapchat, ha reso la piattaforma delle immagini molto popolare tra i Millennials.
Il sondaggio di RBC Capital Markets ha coperto anche Twitter. I risultati mostrano che, anche se un gran numero di Millennial ne ha aumentato l'utilizzo nel corso dell'ultimo anno, l'uso di Twitter tenderà a stabilizzarsi nel prossimo anno. In media, il 65% degli intervistati Millennial prevede di utilizzare Twitter per lo stesso tempo dell'anno passato, mentre solo il 15% dice di diminuirne l'utilizzo.
Snapchat
Sulla base del sondaggio di RBC Capital Markets, Snapchat è una delle piattaforme social che ha aumentato maggiormente il suo utilizzo tra i Millennial. In media, il 45,5% degli intervistati ha ammesso di aver utilizzato il social network molto di più rispetto all'anno scorso.
Tuttavia, è molto interessante notare che Snapchat di oggi è molto simile a quello di cinque anni fa. Infatti, negli ultimi anni, le novità aggiunte sono state minime: qualche nuovo filtro, la possibilità di modificare un po' di più i tuoi scatti e le chat di gruppo.
Ma, in realtà, se per Facebook ci sono voluti circa 13 anni per rallentare lo sviluppo di nuove funzionalità, Snapchat sembra aver raggiunto lo stesso livello nella metà del tempo.
I Millennial preferiscono messaggi di vendita indiretti
Nonostante l'impegno degli inserzionisti, non è un segreto che il consumatore medio riesca a tollerare a stento gli annunci pubblicitari sulle piattaforme digitali. D'altro canto, gli utenti, oggi, sono talmente abituati ad essere circondati da banner ed annunci che hanno iniziato a considerarli un vero e proprio male necessario.
Secondo una recente indagine di LaunchLeap, il 70% dei Millennial intervistati non visualizza completamente gli annunci su YouTube ma resiste solo fino a quando non è possibile saltarli.
Ma quanto denaro viene speso per gli annunci che la maggior parte dei Millennial ignora? La risposta è sorprendente: si prevede una spesa di quasi 2,6 miliardi di dollari per il 2017.
La relazione "US Internet & Interactive Entertainment: Convergence of Digital Media and Ecommerce" realizzata dall'USB Evidence Lab ha mostrato come i Millennials siano diventati un po' più tolleranti, negli ultimi tre anni, nei confronti della pubblicità di Twitter.
Questo dato suggerisce che gli inserzionisti stanno lentamente scoprendo ciò che cattura l'attenzione degli utenti di Twitter e stanno sfruttando questa consapevolezza al meglio.
Lo stesso sondaggio ha indicato anche che il numero dei Millennial che interagisce con gli annunci di Facebook è in aumento negli ultimi anni. Nonostante questo, la media di tutte le interazioni con gli annunci si attesta ancora attorno al 32 - 33%.
Ma quindi i professionisti dei social media sono destinati ad investire soldi in annunci pubblicitari digitali a cui nessuno presterà mai attenzione? Non necessariamente. In effetti, i Millennial non sono del tutto sfavorevoli ai messaggi di marketing. Basterà svilupparli e diffonderli nel modo giusto!
Il segreto per attecchire sul pubblico dei Millennial è il marketing indiretto. Si tratta del vecchio, quanto efficace, concetto di "vendere senza vendere" proponendo loro, più che annunci pubblicitari, consigli di valore. Tuttavia, esattamente come è stato per la TV e la radio, anche sui social media la pubblicità rischia di trasformarsi in un puro e semplice rumore di fondo per i Millennial.
Comprenderne le esigenze, innovare le proprie campagne di marketing con informazioni sempre utili e creare contenuti che valgano il loro tempo e la loro attenzione per fidelizzarli al proprio brand sulla base di un genuino interesse, proveniente da entrambe le parti: ecco la ricetta per conquistare un segmento di pubblico online singolare ed esigente come quello dei Millennials.