Sono davvero pochi i brand al mondo che non si sono fatti trascinare dall’ossessione per i Millennial: i Millennial sono molto presenti sui social, i Millennial non comprano case ma biglietti aerei, i Millennial sono fedeli ai brand, eppure dopo centinaia di studi letti è piuttosto evidente che moltissimi autorevolissimi esperti di marketing non sappiano realmente chi siano questi Millennials, perché li confondono con i ragazzi più giovani, quelli nati dopo la metà degli anni ’90: la cosiddetta Generazione Z.
La generazione Z è quella che viene dopo la Generazione Y, e come possiamo immaginare porta con sé tratti distintivi molto diversi dalla generazione precedente: prima tra tutte, la “Gen Z” rappresenta tutti i ragazzi nati in un mondo già immerso a pieno nel digitale, a differenza dei fratelli maggiori (i Millennial, appunto) che invece sono i nati e cresciuti nel momento del passaggio di testimone tra analogico e digitale.
Lo studio di Accenture che prova a investigare su cosa sta cambiando, si basa su un sondaggio di circa 10.000 consumatori in 13 paesi, tra cui 750 i consumatori degli Stati Uniti.
Come acquista la Generazione Z?
Fonte: Accenture
Mentre la generazione Y è già immersa nel mondo del lavoro o sta terminando gli studi universitari, la Generazione Z sta entrando nel mondo degli adulti in questi anni, e molti di questi ragazzi hanno già potere di spesa. Questo significa che siamo in grado di esaminare il modo in cui i nuovi maggiorenni fanno shopping, e cosa cambia rispetto ai fratelli maggiori.
Innanzitutto, la fedeltà al brand sembra quasi scomparire, perché i ragazzini di oggi, vuoi per minori capacità di spesa e quindi necessità di valutare diverse offerte, vuoi per altri motivi, sono molto meno fedeli al singolo brand: soltanto il 5% si rivolge sempre allo stesso retailer per shopping online, contro il 26% dei Millennials.
Inoltre, sono molto attenti a lasciare feedback: il 70% di questi lo ha già fatto, e il 40% dichiara di farlo molto spesso. E se c’è qualcosa per cui addirittura pagherebbero di più è una spedizione molto veloce, il 58% degli intervistati pagherebbe fino a 5 dollari in più per ricevere la spedizione entro un’ora.
Dove acquista la Generazione Z?
Fonte: Accenture
Incredibilmente, i più giovani sono molto interessati a visitare personalmente il negozio fisico (77%), però, anche all’interno del negozio, continuano a navigare online tramite smartphone (44%) trasformando la visita in negozio uno dei tanti passaggi di un Funnel di vendita.
A differenza delle generazioni precedenti, i social diventano un canale commerciale diretto. In particolare, il 72% degli intervistati statunitensi acquisterebbe volentieri direttamente tramite social, mentre il 50% dice di trovare ispirazione per gli acquisti tramite i social network; addirittura più di un terzo sostiene di aver aumentato il proprio utilizzo dei social in funzione di una migliore ricerca di informazioni, in vista degli acquisti.
Secondo lo studio, ancora, YouTube è la piattaforma di social media più utilizzata regolarmente dai ragazzi, mentre Facebook è ancora il regno dei Millennial.
Il 70% dei Gen Z usa anche Instagram, rispetto al 54% dei Millennial, inoltre, e questo lo sappiamo già, il social usato pressoché unicamente dagli under 25 è Snapchat.
Inutile dirlo, senza video un contenuto perde quasi del tutto di appeal.
Il fatto che gli acquirenti Gen Z siano aperti a nuovi metodi di shopping è una vera opportunità per i rivenditori per proteggere i nuovi dati di consumo e di avvicinarsi a questa generazione
ha dichiarato Jill Standish, Senior Managing Director di Global Retail Consulting Practice di Accenture.
Insomma: più impazienti, più attenti a lasciare feedback, più curiosi verso tanti brand diversi, e senza video non ti considero neanche. Adesso, se volete parlare agli "Zs", sapete da dove partire.