Snapchat è in crisi. Si dice.
Proviamo a riflettere meglio su questa vox populi.
Il valore di capitalizzazione complessivo è sceso repentinamente di più del 20% ritornando più o meno al valore di IPO. Come si difende Snap - la società proprietaria dell'app di messaggistica Snapchat - dalle accuse che destabilizzano il valore dell’azienda?
Il CEO Evan Spiegel, circa 15 giorni fa, ha commentato pubblicamente il primo report sugli utili aziendali ponendo l’attenzione sulla qualità dei contenuti e non sulla quantità dei numeri da analizzare per valutare concretamente il peso di Snapchat sul mercato. L'essenza dell'argomentazione di Spiegel è che Snapchat propone contenuti di qualità proprio per la loro natura effimera, visto che durano 24 ore e poi vengono cancellati.
Tutto quanto è transitorio, di breve durata, ma accattivante (Google)
Cosa vuole dire davvero Spiegel?
Attaccare Facebook sul suo terreno di forza, cioè l'ampiezza della sua platea di utenti, è una strategia suicida - Twitter ne è testimonianza concreta - e visto che non è immaginabile una caduta consapevole degli dei, è sempre meglio scegliere le armi ed il terreno che si conosce meglio: value proposition e buyer personas.
Snapchat, questo momento non tornerà
Spiegel nella sua apologia di Snapchat rafforza l’idea che abbiamo ironicamente, ma non troppo, riassunto con il video di Troy attraverso l’analisi di una metrica che dovrebbe essere sempre fondamentale per ogni azienda digital: l’Average Revenue Per User, cioè quanto si ricava mediamente dal singolo utente.
Sebbene questo valore non sia cresciuto da Q4 2016, si mantiene su livelli molto interessanti anche in questo nuovo Q1.
Un altro dato noto è che la fascia di età 16-25 di utilizzatori di FB è tutt’altro che in crescita, mentre Snapchat si rivolge proprio a questo segmento di mercato.
L’inserimento continuo di nuove funzionalità premia la creatività, i contenuti temporanei richiedono un accesso più continuativo per essere sicuri di non perdere contenuti rilevanti, l’ingaggio con i follower di un brand presente su Snapchat necessità di una modalità di riconoscimento che rafforza la scelta del consumatore e il conseguente customer engagement.
Vi siete chiesti perché Facebook abbia introdotto l’opzione di Video Live? Perché Snapchat ha testimoniato concretamente e per primo come il segmento di mercato dei Millennials sia più disponibile a lasciarsi influenzare da contenuti più “autentici” rispetto a quelli patinati del marketing tradizionale.
Per i brand che vogliono posizionarsi utilizzando Snapchat viene offerta la possibilità di creare e pubblicare filtri personalizzati per marchi o eventi. In questo modo gli utenti potranno decorare i propri snap con filtri creati dalle aziende e favorire la diffusione del brand su Snapchat.
È possibile persino comprare filtri geolocalizzati per un evento e decidere il periodo in cui renderli disponibili con template compatibili con i tool di grafica più utilizzati.
Il nostro invito è quello di testare da bravi marketer ogni canale di comunicazione prima di bollarlo come puro hype, anche perché sotto, sotto tutti noi tra Davide e Golia abbiamo fatto sempre il tifo per Davide. O no? ?