La lead generation nasce dal bisogno di ogni azienda di incrementare il proprio business, ottenendo liste sempre aggiornate di contatti di valore, ovvero quegli utenti realmente interessati verso i prodotti e servizi offerti: in altre parole, dei potenziali clienti.
Quotidianamente veniamo bombardati da messaggi pubblicitari di vario genere e natura, riceviamo ogni minuto un quantitativo di informazioni superiore a quanto davvero riusciremo a ricordare. Per questo diventa fondamentale per ogni marketer riuscire a limitare la propria comunicazione promozionale a coloro che realmente potrebbero generare delle conversioni.
La conditio sine-qua-non per creare una campagna pubblicitaria efficace è definire a quale determinato target vogliamo indirizzarla. Del resto, sviluppare una qualsiasi comunicazione senza ambizioni di renderla mirata equivale a “parlare al vento”, e quindi disperdere il budget in azioni poco chiare e senza un fine. La raccolta di un database di utenti targettizzati (lead) porta a generare conversioni (prospect) e, successivamente, alla vendita (clienti).
Mi dai il tuo num… ehm, indirizzo email?
Gli strumenti tramite cui farsi gentilmente cedere il proprio indirizzo email sono molteplici: dai form d’iscrizione per partecipare a un concorso o ricevere una newsletter, alle operazioni on-filed di touch&go, dove viene offerta un’esperienza (per quanto, spesso, banale e insignificante possa essere) in cambio di dati.
Farsi lasciare l’indirizzo email è fondamentale per riuscire a rientrare in contatto con tutte quelle persone che hanno timidamente fatto il primo passo verso di noi, ma sono diffidenti e quindi necessitano di un po’ di incoraggiamento. Da qui, inizia il corteggiamento - o strategia di marketing mirata - che si sviluppa in una comunicazione costante e quanto più possibile personale, relazionale e personalizzata.
Per non perdere l’interesse del proprio contatto è necessario continuare a offrire contenuti di qualità, utili per lui, quali offerte esclusive, promozioni, ma anche articoli, corsi online, …
A questo punto, se son rose fioriranno e se son lead convertiranno.
Facebook Lead Ads: l’importanza di fare le domande giuste
Fare lead generation diventa sempre più prezioso per gli imprenditori: a questa esigenza ha risposto anche Facebook con le Lead Ads. Se ormai è noto che più del 50% degli utenti navigano in rete e accedono a Facebook tramite smartphone (e non da computer), è facile intuire perché un form mobile-friendly ha molte più probabilità di generare contatti rispetto a una pagina web che, molto probabilmente, verrà abbandonata da un’ampia fetta di utenti già durante il caricamento.
Inoltre, attraverso Facebook non è necessario chiedere agli utenti di inserire le proprie informazioni (es. indirizzo email), poiché ci pensa Facebook a compilare quei campi per noi, attingendo dalle informazioni del profilo personale.
Attraverso questo tipo di campagne, gli inserzionisti potranno fare ai potenziali consumatori delle domande specifiche, a scelta multipla o aperte, per delinearne abitudini di consumo e preferenze. Ovviamente, è cruciale fare le domande giuste.
Creare una campagna di questo tipo è molto semplice. Innanzitutto, occorre scegliere la proprio audience: è possibile utilizzare anche i pubblici personalizzati, creati dalla lista di persone che hanno visitato il vostro sito o hanno interagito con la vostra pagina Facebook o, in alternativa, caricare direttamente il vostro CRM o creare pubblici simili (utenti su Facebook assimilabili ai vostri attuali clienti). Generalmente risulta più economico acquisire i contatti di persone in target, che già conoscono il vostro business.
Una volta impostato budget e posizionamento, si passa al formato dell’inserzione: per questo tipo di Ads è consigliato utilizzare l’immagine singola o, in alternativa, il video singolo. A questo punto, si arriva alla creazione del form.
Opzionale la scelta di creare una schermata di Welcome, per introdurre agli utenti lo scopo del sondaggio e le possibili conseguenze del rilascio dei propri dati (newsletter, appuntamento con un commerciale, …).
Nella sezione “Domande” vanno specificate tutte le informazioni personali che desideriamo chiedere agli utenti - nome, email, numero di telefono, … - anche se, come già specificato sopra, sarà Facebook a completare quei campi per loro.
Una volta inserite tutte le domande, bisognerà aggiungere un link al documento di privacy policy della propria azienda. Infine, sarà possibile inserire una Thank you page di chiusura, dov’è possibile inserire il link al proprio sito, per rimanere informati.
A questo punto siete pronti a mandare online la vostra campagna.
Save the data
Una volta raccolti tutti i dati, al termine della campagna, sarà possibile scaricarli in formato CSV.
Ora che avete tutte le informazioni, se siete stati abbastanza bravi a trovare le domande giuste per trarre interessanti informazioni specifiche sulla vostra audience, riuscirete ad incontrare al meglio le sue esigenze con i vostri annunci futuri.
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