Cinque studenti della Kunming University of Science and Technology, un college del sud-est della Cina, hanno lavorato per un anno intero ad un progetto veramente interessante.
L'obiettivo era sviluppare uno strumento che potesse aiutare e supportare sia le persone affette da cecità che quelle ipovedenti.
Eye See è un elmetto il cui componente core è un radar laser, simile a quelli che vengono utilizzati dai sistemi di guida automatica montati sulle automobili di nuova generazione: può effettuare una scansione omnidirezionale completa a 360°, identificando e segnalando ostacoli nel raggio di 3 metri tramite un particolare segnale acustico.
LEGGI ANCHE: LiMiX, diamo voce alle mani con Talking Hands
Eye See riconosce testi e immagini
Il casco è dotato di una cam frontale, in grado di svolgere due compiti non indifferenti:
1. aiutare la persona descrivendo ciò che vede, permettendo così al non vedente di ottenere indicazioni dell’oggetto o della persona che ha di fronte. Tutto questo accade grazie ad una piccola Intelligenza Artificiale di cui è dotato l’elmetto, che tramite il riconoscimento di un'immagine può, ad esempio, descrivere i colori dei vestiti indossati da chi si ha di fronte, o ipotizzare grossomodo l’età della persona, effettuandone una descrizione verbale.
2. Riconoscere gli ideogrammi cinesi e quindi leggere in modo preciso ed accurato ad alta voce. Questo permette di aiutare non solo chi non vede, ma anche le persone ipovedenti nella lettura di libri, riviste, cartelli.
Caschi destinati a persone con problemi visivi erano già stati utilizzati in precedenza, in particolare quelli denominati Sonic Eye, che consentivano agli utenti di tenere traccia del loro raggio di azione, utilizzando un sistema basato sull'echolocation, utile per determinare quanto lontano o vicino fossero da un oggetto.
Ma, con il suo software di riconoscimento di testi e immagini, questo casco sembra essere decisamente qualcosa di molto più innovativo e migliorativo.
Finora i cinque studenti hanno depositato ben 17 brevetti, e pare che non vogliano minimamente fermarsi, continuando a lavorare sull’ottimizzazione del sistema per rendere il casco un supporto che sia possibile produrre in serie, diventando quindi facilmente accessibile a chiunque abbia problemi di cecità o ipovisione.
Attendiamo gli sviluppi!