Stiamo assistendo negli ultimi anni ad un vero e proprio boom della SEO, un campo in continua crescita e cambiamento. Oggi la SEO è considerata fondamentale nelle strategie di Digital Marketing e conosce un aumento costante di investimenti nel settore. Solo negli USA nel 2016 si sono investiti 65 miliardi di dollari che si prevede aumenteranno a 80 miliardi nel 2020. Il futuro della SEO sembra quindi roseo, ma come comportarsi davanti ai continui cambiamenti dei motori di ricerca?
Se da un lato possiamo rallegrarci per il percorso che abbiamo davanti, allo stesso tempo non dovremo abbassare la guardia ed essere proattivi nel prevedere le prossime mosse algoritmiche di Google. Il rischio? Cadute nelle SERP da incubo, come quelle, che molti ancora ricorderanno, verificatesi con Penguin o Panda.
Non preoccuparti, non sei solo! I Ninja hanno per te 3 previsioni sul futuro della SEO secondo i trend attuali.
1. La User Experience giocherà un ruolo sempre più importante nel futuro della SEO
In passato - e per molti ancora oggi - la SEO è stata considerata un'attività prevalentemente tecnica e destinata ad un team IT, sottovalutando erroneamente l'aspetto creativo della disciplina.
Da qualche anno, in seguito agli aggiornamenti "semantici" e le indicazioni di Google, invece si è rivalutato il ruolo dello specialista SEO, che non solo deve mettere in pratica le conoscenze per ottimizzare i siti web e i contenuti all'interno di essi, ma anche il modo in cui le persone interagiscono con il Web.
Cosa fare quindi? Iniziamo prima di tutto a conoscere i nostri utenti sia all'interno, che all'esterno del nostro sito e creiamo contenuti coinvolgenti basandoci sui loro comportamenti. Il web mette a disposizione diversi strumenti gratuiti, già Google Analytics e Search Console sono ottimi, per tracciare e interpretare il comportamento dell'utente.
Una volta individuato l'utente tipo e i contenuti che performano meglio, cerchiamo di replicarli. Pensa a cosa vogliono i tuoi utenti e a come interagiscono con il vostro brand, creando per loro un'esperienza unica.
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2. Le pagine AMP diventeranno un fattore di ranking per i motori di ricerca
Siamo nell'era del mobile, il modo in cui cerchiamo notizie, interagiamo e compriamo si è totalmente stravolto rispetto al passato. La ricerca da mobile sta aumentando anche in Italia: nel 2016 il 12% in più rispetto all'anno precedente. Con questi presupposti, Google sta già dando priorità ai siti web più fruibili e veloci da mobile.
In che modo?
Quando gli utenti interagiscono con un sito web non vogliono solo contenuto interessante e coinvolgente, ma anche velocità di caricamento e di conseguenza un contenuto più "leggero". Pensa che non tutto il mondo ha a disposizione il 4G o la banda larga e accedere a notizie con un caricamento lento, ossia oltre 3 secondi secondo una ricerca Google, comporta l'abbandono del sito per il 53% degli utenti.
Questa è la ragione per cui Google e altri motori di ricerca stanno incentivando l'implementazione del progetto AMP, in grado di creare pagine web più veloci e dieci volte più leggere.
Ad oggi le pagine AMP non sono "ufficialmente" un fattore di ranking, ma in ogni caso impattano la ricerca e la performance del sito.
Le AMP (Accelerated Mobile Pages), infatti, si posizionano su mobile sopra i risultati organici della SERP. Quindi se gli utenti lasciano il tuo sito dopo la prima pagina (vedi la frequenza di rimbalzo), poiché lento a caricare, faresti bene a implementare al più presto le AMP, anche se ti trovi tra i primi risultati nella SERP. Alcuni Magazine (es. Washington Post, Wired) hanno già sperimentato con le AMP un aumento delle visite!
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3. L’intelligenza artificiale gestirà le ricerche
Quando Google annunciò il sistema di machine learning Rank Brain, il mondo SEO perse la testa. Oggi ancora non sappiamo molto su Rank Brain, oltre al fatto che è uno dei tre fattori di ranking più importanti.
L'Intelligenza artificiale sarà fondamentale per ottenere risultati altamente qualitativi. Ogni volta infatti che la macchina impara un nuovo modello e interpreta il contenuto, la ricerca diventa più accurata. L'AI, inoltre, darà priorità a contenuti e audience, decretando la fine delle pratiche Black-hat nel futuro della SEO.
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L'intelligenza artificiale gestirà quindi il 100% delle ricerche, ma ci vorrà ancora un po’ di tempo.
Come possiamo prepararci all’era del machine learning?
- Creando contenuti informativi e coinvolgenti per l'utente;
- Applicando tecniche on-page e off-page SEO compresa l'implementazione di AMP;
- Pensando ad una ricerca a livello individuale. L'AI infatti consentirà ricerche molto customizzate, spingendo tutti i marketer a pensare ancora di più per “segmenti”.
Queste, che per ora sono solo previsioni, ci indicano però una direzione chiara. C'è comunque ancora tempo, quindi siediti e rifletti su dove ti trovi adesso, su cosa stai facendo per conquistarti le simpatie dei motori di ricerca e su cosa potresti aggiungere alla tua SEO strategy futura.
E naturalmente, #BeNinja!