L’ideazione di nuovi strumenti per i media di maggiore interesse risulta certamente per molte startup un’opportunità allettante. È difatti ciò che è accaduto con l’app Polly.
Snapchat è un social network che tecnicamente non dispone di una piattaforma di sviluppo di app per terze parti, contrariamente a quanto accade in altri social. Una mancanza che però non ha scoraggiato alcuni startapper a riflettere sulle modalità con le quali aggirare l’ostacolo portando alla luce un profitto molto interessante.
Polly difatti nasce ‘sulle spalle’ di Snapchat e permette agli utenti iscritti di poter porre ai propri contatti dei piccoli sondaggi. Delle domande a risposta multipla da poter compilare comodamente dal browser del social network con un semplice swipe verso l’alto. Ma forse l’aspetto più innovativo che reso Polly interessante sin dalla sua nascita è la possibilità di rispondere ai messaggi senza essere necessariamente iscritti.
Uno strumento nuovo (almeno su Snapchat) che certamente offre nuovi scenari per poter comunicare in maniera più efficace e produttiva, sfruttando le caratteristiche di Polly per poter studiare a fondo (ad esempio) il proprio target di riferimento.
Un successo fortuito
Accade spesso che forse le cose più semplici siano le più utili e di conseguenza le più diffuse. Ed è ciò che sta accadendo in questi mesi a Polly e agli sviluppatori del progetto: un successo repentino che forse neanche il team si aspettava dopo aver provato per anni con innumerevoli progetti a raggiungere il successo internazionale.
The Drop, Twitch e Whale: questi sono solo alcuni dei progetti (molto differenti tra loro) che il team di sviluppo di team di Polly hanno sviluppato in questi anni, ma solo Polly ha ottenuto fortuna.
Prprio dall'esperienze di sviluppo e progettazione di altre app, il team si è reso conto dell'importanza dei sondaggi con risposte multiple per i loro progetti. Da qui l’idea di offrire la possibilità, lì dove sin ora non c’era (come per l’appunto su Snapchat), di poter creare dei sondaggi da poter porre ai propri contatti.
L’idea sin da subito era apparsa positiva, tanto da spingere gli stessi sviluppatori a modificare e correggere alcuni vecchi progetti.
Ad oggi Polly continua a crescere vertiginosamente classificandosi in questa settimana come la 13a app più utilizzata negli USA.
La svolta delle API
Nonostante il successo di Polly i developers di Snapchat non hanno intenzione di rendere pubbliche le API della piattaforma. "Una scelta saggia", così è stata definita da Ranidu Lankage, uno dei due fondatori di Polly.
Difatti se la libertà nell’utilizzo delle API hanno offerto da un lato un ventaglio di possibilità quasi infinite agli sviluppatori di tutto il mondo, dall’altro hanno comportato notevoli problemi come la raccolta senza consenso di messaggi e contatti.
Una grave violazione della privacy che ha spinto molti social network a fare dei passi indietro. Polly invece funziona in un modo del tutto differente: non utilizza le API, ma solo dei link da copiare ed incollare. Svincolandosi in questo modo dalla spinosa questione legata all’utilizzo dei codici proprietari.
Il futuro di Polly
Polly è un’app davvero innovativa, ma con un evidente problema ‘di dipendenza’. Difatti se Snapchat ad esempio dovesse interrompere il supporto all’app di Ranidu Lankage, gran parte del successo ottenuto potrebbe estinguersi istantaneamente. Vanificando i lavoro svolto sin ora.
Gli sviluppatori di Polly conoscono bene l’entità del problema e sperano che anche altre piattaforme social, come ad esempio Instagram, possano integrare nelle proprie Stories la possibilità di inserire dei collegamenti ad app come Polly.