Rieccoci con il consueto e rassicurante appuntamento con la nostra rubrica preferita, in cui raccogliamo per voi le novità più succose della settimana per quanto riguarda il mondo del social. Mettetevi comodi, si va a cominciare con un nuovo numero di Week In Social!
Facebook e la trasparenza politica
Ricordate lo scandalo che riguardò le elezioni USA del 2016? Un vero e proprio esercito di troll russi acquistò ADS, attraverso una rete di account falsi, mettendo in atto un’inarrestabile azione di propaganda politica.
Si trattò di un "information operation” durante la quale i dibattiti pubblico ed elettorale furono contaminati in questa operazione attraverso la società russa “Internet Research Agency”.
Ma torniamo a noi e al presente: al fine di evitare simili avvenimenti, il nostro Zuckerberg ha optato per la trasparenza. Come? Semplicissimo: gli utenti di Facebook avranno la possibilità di visualizzare i post a pagamento di una pagina.
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Il presidente degli annunci pubblicitari di Facebook, Rob Goldman, ha annunciato sul blog del noto social che i primi test di questa funzione saranno effettuati dal mese prossimo, quando comparirà un nuovo bottone in ogni pagina: «Visualizza gli annunci».
Qual è il commento di Luca La Mesa, top teacher di Ninja Academy e docente del Social Media Live Program?
"Le ripercussioni di questa novità saranno molto interessanti non solo in ambito politico quanto per ciò che riguarda lo studio della concorrenza di tutte le pagine. Nei test attuali permettono di vedere solo le pubblicità attive per cui può avere senso monitorare regolarmente e archiviare quelle di interesse prima che non siano più disponibili.".
Facebook ci ascolta? Si, no, boh.
Ultimamente si sono scatenate voci contrastanti circa la capacità di Facebook di registrare e usare le conversazioni private degli utenti, grazie a un sofisticato sistema di riconoscimento vocale, a fini pubblicitari.
Avete presente quanto i Police cantavano "Every Breath you take”? Ebbene, Facebook potrebbe sostituirsi al fascinoso Sting e rubare i nostri “respiri” per fini pubblicitari. A chi non è mai capitato di parlare di una determinata cosa con qualcuno e di vedere poi delle sponsorizzate a riguardo sulla propria Homepage?
Secondo alcune teorie, Facebook è dotato di un software di riconoscimento vocale in grado di registrare le conversazioni e individuare parole chiave da utilizzare a scopo pubblicitario. Inquietante, vero? Quasi quanto la canzone dei Police.
Ma alla fine, Facebook ci ascolta e registra, si o no? La risposta è Ni (e solo negli USA). Nella sezione sulla privacy che bisogna accettare nel momento dell’iscrizione su Facebook, c’è scritto, fra le tante cose, questo:
Facebook registra le conversazioni quando individua i contenuti che sto ascoltando o guardando? No, non registriamo le tue conversazioni. Quando scrivi un aggiornamento di stato, usiamo il tuo microfono solo per individuare i contenuti che stai ascoltando o guardando in base alla musica e ai programmi TV che siamo in grado di identificare. Nota: al momento, questa funzione è disponibile solo negli Stati Uniti.
Fine. Tutto qua. Ma, se volessi dormire sonni più sereni, nel dubbio puoi disattivare l’accesso di Facebook al microfono. Per farlo vai su Impostazioni, quindi su Privacy ed infine su Microfono. Ora nessuno potrà ascoltarti. In tutti i sensi però, disabilitando il microfono saranno muti anche i video che registrerai con Facebook Live.
Anche su questo Luca La Mesa ha voluto dirci la sua: "È un tema che torna ciclicamente da anni. Abbiamo in passato documentato dei test che la stessa Facebook ha confermato essere accaduti nel mercato americano, solo quando la app Facebook da mobile era aperta. Il microfono non "ascoltava" le conversazioni ma ascoltava le singole parole per capire se erano presenti nel loro database. Tecnicamente è come il match che fa Shazam sulle tracce audio delle canzoni. È fondamentale però affrontare questi temi sempre con massima trasparenza poiché la privacy sarà un tema sempre più caldo nei prossimi anni. Facebook ha ribadito il suo forte impegno sulla sicurezza e sulla trasparenza per cui mi aspetto che in futuro saranno sempre più note le tecniche che realmente usano per profilarci rispetto ad altre che sono solo leggende metropolitane."
Twitter, il Social dei grandi numeri. Gonfiati.
Non sono voci di corridoio: stavolta Twitter si cosparge il capo di cenere e ammette di aver gonfiato i numeri sugli utenti negli ultimi tre anni, includendo nel calcolo anche chi non doveva esservi compreso.
Nonostante tutto, mentre Snapchat mangia terreno e Twitter rischia di perderlo a causa di questo brutto scivolone: i risultati trimestrali superano le attese e la prospettiva del primo utile in 11 anni mettono le ali al titolo in Borsa, e il social pennuto guadagna oltre il 14%.
Dopo il mea culpa, Twitter ha deciso di rimuovere dalle sue piattaforme le inserzioni pubblicitarie delle società russe RT e Sputnik, poiché ritenute dalle autorità americane uno dei mezzi di propaganda internazionale del Cremlino.
Per la serie: “Lasciamoci tutto alle spalle e voliamo oltre”.
Instagram sperimenta la funzione Stop Motion
Inarrestabile Instagram, ne sa una più del diavolo! Stavolta c’è in cantiere una nuova funzione: “Stop Motion”, ovvero uno strumento che permette di scattare diverse foto e convertirle in un’unica GIF animata da condividere all’interno delle Storie.
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Con Stop Motion non sarà possibile modificare le singole foto ma solo la GIF finale. Per farlo, saranno a disposizione i consueti strumenti di editing come testi e adesivi.
Trattandosi di uno strumento ancora da sperimentare, sappiamo che Instagram ne valuterà i risultati con dei test. Perciò non entrare nel panico se dovessi vedere questa funzione attiva per qualcuno ma non per te.
E anche per oggi è tutto con Week in Social, a venerdì prossimo!