Le Instagram Stories sono uno dei formati più attuali e utilizzati. Gli utenti ne abusano, mentre le aziende le usano al fine di catturare la loro attenzione: ma davvero ci riescono?
Dalle indubbie potenzialità in termini di engagement e reach, le Instagram Stories sono uno dei formati più attraenti e performanti dell’ultimo anno: ecco qualche consiglio pratico per sfruttarle appieno, al fine di ottenere una comunicazione efficace - per i brand e non.
Il mattino ha l’oro in bocca, ma non per le Instagram Stories
I periodi della giornata in cui viene registrato un maggior tasso di completamento (superiore al 70%) sono il primo pomeriggio (12.00 - 19.00) e, in particolare, la sera fino a tardi (20.00 - 00.00). Non è difficile da intuire, in realtà, poiché si tratta degli orari in cui gli utenti riescono a concedersi dei momenti di relax e, si sa, ormai abbiamo l’inconscio bisogno di riempire ogni momento morto con un annoiato scroll dei feed dei nostri social.
Consiglio: durante la pausa pranzo, il ritorno a casa sui mezzi pubblici o nel momento di relax sul divano dopo cena, abbiamo il maggior bacino d’utenza su tutti i social network. Tuttavia, si tratta spesso di una fruizione “lobotomizzata”, di un automatismo non controllato. Sempre più spesso gli utenti si collegano senza la volontà di andare alla ricerca di qualcosa di specifico, per questo oggi è davvero difficile essere impattanti, trovare la giusta leva per stimolare l’attenzione dell’utente, scuoterlo dalla propria condizione di dormiveglia (molto simile allo zapping degli anni Sessanta) e convincerlo di aver trovato quel qualcosa che non stava cercando. Solo arrivati a questo punto, l’utente sarà spinto a concederci il proprio like o il proprio follow.
Il pubblico preferisce le short stories
Le Stories sono, per natura, un formato agile ed effimero, che sfrutta il fascino della diretta e risponde all’esigenza di adeguarsi ad un sempre minor tempo di attenzione da parte degli utenti. è sempre più importante colpire l’utente finale entro i primi secondi di fruizione del proprio contenuto: sembra ci sia una correlazione diretta tra il completion rate e il numero di Stories prodotte dagli utenti - di Story in Story è naturale riscontrare una diminuzione delle views. In conclusione, il completion rate risulta essere inversamente proporzionale al numero di post (che vanno a comporre le vostre Storie).
Consiglio: le chiacchiere stanno a zero. A meno che non siate Chiara Ferragni, sappiate che le 30 Stories che raccontano la giornata che avete passato tra le mura casalinghe fatica a diventare un contenuto attraente per i vostri follower che, con molta probabilità, vi abbandoneranno dopo i primi secondi di speech. Siate interessanti, d’impatto: in questo caso è davvero la prima impressione quello che conta, perché difficilmente il vostro pubblico vi darà un'altra possibilità. L’incontro tra brand e utenti finali assomiglia sempre più a un primo appuntamento: se risulterete “uguali a tutti gli altri” non vi sarà concesso una seconda uscita.
Influencer, meglio se verticali
Le performance degli Influencer sono state analizzate prendendo in considerazione il completion rate (o tasso di completamento), ovvero la percentuale complessiva di coloro che guardano la Storia dall’inizio alla fine. In questo caso, sono gli influencer verticali ad avere la meglio: coloro che sono “influenti” rispetto a una tematica ben precisa (fashion blogger, food blogger, travel blogger, …) hanno maggiori probabilità che i follower seguano interamente tutte le loro Storie. A differenza degli influencer orizzontali, hanno sicuramente un pubblico meno trasversale ma più fedele e appassionato. Quindi, se prendiamo come benchmark per la nostra comunicazione il completion rate, gli infuencer sono il media più efficace. Subito dopo, troviamo i settori dell’Intrattenimento e dello sport, che vantano un completion rate del 67%.
Consiglio: se siete un brand e volete approcciarvi al mondo delle Instagram Stories, valutate l’idea di farlo sfruttando l’influencer marketing, anche affidando a uno (o più) di loro il takeover del proprio canale Instagram. Ovviamente, è fondamentale scegliere degli influencer in linea con il settore di riferimento del brand, con un alto engagement rate (oggi è di gran lunga più importante del numero di follower) e un audience in target.
Instagram punta tutto sulle Stories
Finora le Storie sono rimaste relegate nella barra in cima alla home dell’App, intrappolate in sfere con l’immagine identificativa del proprio autore: il che significa che l’identità dell’autore ha sempre avuto un peso maggiore rispetto al contenuto e alla qualità della Storia stessa. Per ovviare a questo limite, Instagram sta lavorando all'inserimento di vere e proprie anteprime delle Stories direttamente all’interno del feed: una sorta di trailer che invita gli utenti a cliccare per visualizzare “come va a finire”. Articolo tratto da una Storia vera.
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