Dai siti ai social network, dagli annunci pubblicitari a ogni altra piattaforma digitale, i contenuti video hanno invaso il web e la nostra quotidianità, non è un segreto per nessuno. Il video marketing, però, non è solo un trend in crescita tra i professionisti del marketing: è anche il contenuto preferito dai consumatori.
E questo, per noi, significa compiere una transizione, dal testo scritto al contenuto video. Basta sapere che il video è uno dei trend anche del 2018 per convincerci a investire nel video marketing? In questo articolo, dati alla mano, capiremo insieme perché fare video marketing, analizzeremo cosa funziona sul web e quali sono i formati sono più adatti per Facebook, Youtube, Instagram, Twitter e Snapchat.
Video marketing, perché farlo
Prima di creare una cultura dei video all’interno della tua azienda o dell’azienda per cui lavori, è importante capire perché farlo, e come.
Ecco 12 statistiche che ci rivelano perché il web continua a investire nel video marketing:
1. Dopo aver guardato un video, il 64% degli utenti ha più probabilità di acquistare un prodotto.
2. L'utilizzo di un video su una pagina di destinazione può aumentare le conversioni dell'80%.
3. L'utilizzo di video nelle email comporta un aumento delle percentuali di clic del 200-300%.
4. Il 90% degli utenti afferma che i video sui prodotti sono utili nel processo decisionale.
5. Il 75% dei dirigenti guarda video relativi al proprio lavoro su siti web aziendali almeno una volta alla settimana.
6. L'utente medio è esposto a circa 32.3 video al mese.
7. YouTube dichiara che il consumo di video da mobile aumenta del 100% ogni anno.
8. Includere un video esplicativo nella home page del sito web di un’azienda può aumentare i tassi di conversione fino all'80%.
9. I video possono aumentare del 53% le probabilità che un’azienda compaia nella prima pagina delle ricerche Google.
10. Se i video sono abbastanza coinvolgenti, il 76% degli utenti condividerà i contenuti del brand.
11. Il 39% dei dirigenti di un’azienda chiama il fornitore di servizi di cui ha bisogno dopo aver visto un video che racconta la storia del brand e che vende ciò di cui necessita la sua azienda
12. Un utente medio di Internet passa 16 minuti al giorno a guardare annunci video online.
Nonostante questi numeri, le aziende hanno ancora oggi delle riserve sul video marketing. Alcune sono preoccupate per il costo delle attrezzature e della produzione, altre non si sentono del tutto a loro agio al pensiero di dover comparire davanti a una telecamera, e altre ancora non sanno come iniziare e che tipo di video realizzare.
Video marketing, cosa funziona sul web
Oggi, la domanda che dovremmo porci prima di iniziare a fare video non è più se sia o meno possibile raggiungere milioni di potenziali clienti, ma qual è il modo più veloce ed efficiente per farlo. E per rispondere a questa domanda, ci siamo chiesti: cosa funziona sul web?
Funzionano i video “explainer”, da inserire, ad esempio, sulla home page del sito web aziendale, e attraverso i quali raccontare chi sei, cosa fai, quali sono i valori dell’azienda, spiegando con termini facili i concetti difficili del tuo settore, o le caratteristiche dei prodotti che vende il tuo brand.
Funzionano i video con le testimonianze dei clienti e in cui si dà voce alla loro esperienza con il prodotto o servizio dell’azienda. Dire la verità paga, e aiuta a costruire una relazione di fiducia tra consumatori e brand, che sta alla base di qualunque processo di conversione e vendita.
Funzionano i video in cui viene mostrato in che modo i prodotti di un brand possono soddisfare le esigenze e i bisogni dei clienti, risolvendo i loro problemi; i video autentici, pensati per coinvolgere, emozionare e divertire il pubblico. Video che, se ben realizzati, scritti e prodotti, conquisteranno il tuo target e aiuteranno l’azienda a promuovere al meglio se stessa.
Tutti vogliono ascoltare un bel racconto, e il web è il giusto luogo in cui mostrare il tuo video-racconto. Lo abbiamo già detto, il successo della tua strategia dipende dalla relazione di fiducia che riesci a creare tra brand e consumatore finale, il che rende ancora più importante stabilire una forte connessione con il target a cui ti rivolgi, e il video è lo strumento che ha maggiori probabilità, rispetto al contenuto scritto, di stabilire questa connessione.
Torniamo un momento ai nostri dati. Abbiamo detto che un utente medio di Internet è esposto a circa 32.3 video al mese e passa 16 minuti al giorno a guardare annunci video online. Non vorresti che in almeno un minuto di quei 16, ci fossero i tuoi contenuti?
Il video marketing sui social media
Una volta che sai che tipo di video creare, arriva il momento di scegliere i canali attraverso cui veicolarli. A partire dai dati condivisi da Filmora Wondershare, vediamo insieme le principali caratteristiche dei video da veicolare su Facebook, YouTube, Instagram, Snapchat o Twitter, con i loro pro e contro.
Iniziamo da Facebook, dove ogni giorno si registrano più di 4 miliardi di visualizzazioni video, di cui il 75% avviene dai dispositivi mobili.
Caricabili sia da desktop che da mobile, i video su Facebook sono indicati per quei brand che desiderano incrementare la propria reach attraverso contenuti potenzialmente virali, o che vogliono puntare su contenuti live, mentre non sono adatti per quei brand che devono ancora lavorare molto sull’engagement e sulla costruzione della propria fan base. Sono una buona soluzione, invece, per obiettivi di awareness, per interagire con il pubblico, e se riesci nell’impresa e ottieni un buon engagement (like, commenti, condivisioni) avrai più possibilità di apparire nel newsfeed degli utenti di Facebook. Unico neo: i video su Facebook hanno una durata limitata (20 minuti), sono invisibili al di fuori della piattaforma, e può non essere semplice inserire, all’interno del video, una call to action o un link.
I video su Youtube, piattaforma con oltre un miliardo di utenti in tutto il mondo e centinaia di milioni di ore di video guardate ogni giorno, sono consigliati per chi intende puntare sulla definizione della propria audience, mentre, a causa dell’algoritmo di YouTube, non sono una buona soluzione per quei brand che hanno una strategia basata su notizie e trend dell’ultima ora. Caricabili sia da desktop che da mobile, la nota positiva dei video su Youtube è che la piattaforma è di proprietà di Google, per cui ai contenuti video vengono attribuiti rank più alti rispetto ai video caricati su altre piattaforme, il che significa avere maggiori probabilità di comparire nelle prime posizioni dei risultati del motore di ricerca su particolari parole chiave. Quindi, il video su YouTube è l'ideale per chi intende costruire una forte community intorno al proprio brand, ma è un ambiente in cui è anche difficile distinguersi a causa delle dimensioni della piattaforma. E la durata massima dei video da caricare su YouTube? 11 ore.
Su Instagram, che conta 300 milioni di utenti attivi al mese, la durata dei video ha invece il limite di 60 secondi, e, al momento, li si può caricare solo da mobile. È la piattaforma ideale per chi desidera umanizzare il brand e raggiungere i Millennial o comunque un pubblico generalmente più giovane, ed essendo di proprietà di Facebook, è possibile usare molti dei preziosi e dettagliati dati raccolti con le Facebook ads. Tuttavia, è più difficile portare gli utenti a visitare un sito web, o inserire link nei video; non solo: ovviamente non sono adatti per chi vuole puntare sui contenuti “long form”, più indicati per Facebook e YouTube.
Quali sono i contenuti long form? Le rassegne, le interviste, i video educativi, i panel di discussione, e gli eventi. Gli "short form" invece sono i tuor all’interno degli uffici della tua azienda, il lancio di un prodotto, il backstage di un evento aziendale, una breve video intervista durante un evento, consigli su come fare qualcosa, una sessione di domande e risposte.
Oltre che per Instagram, quello della “short form” è il formato più adatto anche per Snapchat e Twitter.
Snapchat, usabile solo da mobile, ha oltre 100 milioni di utenti attivi ogni giorno, si rivolge a un pubblico giovane, tra i 16 e i 25 anni, e i contenuti postati su questa piattaforma hanno una durata di 24 ore. Nella progettazione della tua strategia, non puoi non prendere in considerazione questi dati. I video su Snapchat possono durare fino a 10 secondi e sono indicati per mostrare cosa accade dietro le quinte di un evento o un’azienda, ma non è consentito utilizzare gli hashtag o altri stratagemmi per fare in modo che le persone trovino con facilità il brand; inoltre non è adatto per i brand che hanno bisogno di insight dettagliati sulla propria audience.
Chiudiamo con Twitter, da cui è possibile caricare video non più lunghi di 30 secondi, sia da mobile che da desktop. Integrato con Pericope, è un potente strumento di engagement con gli utenti, ma può essere difficile targettizzare audience specifiche; inoltre, i contenuti hanno una durata, in termini di visibilità, estremamente breve.
Se nessuno conosce il tuo brand, è difficile vendere i servizi che offri, indipendentemente dalla loro qualità. I social media ci hanno permesso di far sentire la nostra voce in tutto il mondo, e questo significa che raggiungere le persone ovunque siano, è fattibile.
Ricorda che un singolo minuto di un video vale 1,8 milioni di parole. Se ti abbiamo convinto, lavora alla tua video strategy a partire da oggi stesso. Scegli l’obiettivo e pensa a cosa vuoi ottenere con il tuo video, rifletti sulla storia che puoi raccontare, non dimenticare di inserire una call to action, testa il formato lungo o breve, individua le piattaforme su cui pubblicare i tuoi contenuti e gli strumenti per realizzarli, stila un elenco dei punti che intendi trattare nei tuoi video, respira, accendi la videocamera, e registra. E se non sei soddisfatto del risultato, elimina e inizia daccapo. Quando sarai pronto, promuovi il contenuto video sui tuoi social network, chiedi un feedback al tuo pubblico e consigli sui prossimi contenuti da trattare.