Pensi che i tempi siano maturi per introdurre una rivoluzione digitale all’interno della tua organizzazione no profit o di quella con la quale collabori? Sappi che intorno a te è già avvenuta.
I cambiamenti che si sono verificati negli ultimi anni, nel modo in cui le persone comunicano, guardano la TV, imparano, utilizzano i servizi bancari, fanno acquisti e trovano risposte alle proprie necessità, sono stati paragonati alla “rivoluzione industriale”. E non è finita qui, perché la velocità con cui la tecnologia sta cambiando il nostro modo di vivere non è destinata ad arrestarsi.
Per il settore no profit, ad esempio, questo processo di trasformazione digitale offre entusiasmanti opportunità, e rischi significativi. Le organizzazioni che riusciranno a stare al passo con il cambiamento, troveranno nuovi modi per rivoluzionare le proprie dinamiche interne e offrire servizi di grande impatto alle persone che ne hanno bisogno.
Ovviamente, non esiste una bacchetta magica che possa avviare una trasformazione digitale da un momento all’altro.
La digital transformation è un percorso a ostacoli, tra progressi e sfide da affrontare. Alcune organizzazioni sono pronte al cambiamento, altre lo hanno già interiorizzato, altre, invece, non sanno da dove iniziare. O peggio, non sanno di doverlo fare.
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Per avviare all’interno della tua organizzazione la digital trasformation, la tecnologia non basta. Dovrai ragionare su quattro macro-tematiche: mentalità, persone, processo e strumenti. All’interno di questi quattro temi, sono 6 gli aspetti da prendere in considerazione: leadership, cultura, information technology, innovazione, fondi, erogazione dei servizi. Vediamoli insieme.
Leadership
I leader, di qualunque tipo essi siano, hanno un ruolo ben definito da svolgere nel favorire la trasformazione digitale: per guidare il cambiamento, c’è bisogno di persone coraggiose che sappiano assumersi dei rischi, ispirare il cambiamento, che non deleghino ad altri le proprie responsabilità, che abbiano una visione aperta e strategica, non solo incentrata sulla mera “consegna del prodotto o servizio”, che sappiano partire dal basso, con piccoli progetti, e dimostrare che “si può fare”, che “funziona”. Un leader non può e non deve essere esperto di digital transformation, ma comprenderne la portata, e fare in modo che si compia.
Cultura
Non lasciarti ingannare dalla parola "digitale" nella diade "trasformazione digitale": la digital transformation è un processo di cambiamento culturale. Se non sai da dove iniziare, ti diamo una buona notizia: prima di te, qualcuno l’ha già fatto, e se sai dove guardare, non ti sarà difficile mettere in pratica la tua piccola rivoluzione. C’è anche una cattiva notizia, però: le persone non amano il cambiamento, perché spaventa, destabilizza, e incontrerai molte resistenze. Forse, però, se proviamo a uscire dalla retorica, troveremo molte evidenze di come l’uomo, finora, abbia saputo adattarsi. Non ti viene in mente alcun esempio? Tutti abbiamo imparato a usare il computer, la posta elettronica, abbiamo abbandonato i nostri telefoni fissi e ci siamo votati, e innamorati, agli smartphone. Quindi, sì, sarà un percorso lungo e doloroso, ma “impossible is nothing”. Curiosità, proattività, trasparenza, e spirito collaborativo: sono quello di cui hai bisogno.
IT - Information Technology
Dopo anni di difficoltà con l'IT legacy, sta emergendo una nuova generazione di strumenti che velocizzano le operazioni e migliorano la vita lavorativa e personale. Ora, non vogliamo annoiarti con tecnicismi; ti basterà sapere che sono numerose le modalità con cui gli strumenti IT possono far emergere le “capacità” digitali dei dipendenti, e la disponibilità di strumenti digitali aumenta in maniera esponenziale la condivisione di informazioni all’interno della tua realtà. L’IT ha quindi il compito di creare un contesto in cui si possano autonomamente reperire le soluzioni tecnologiche più adeguate, per poi rendere tali soluzioni funzionali all’obiettivo finale.
Innovazione
Diciamoci la verità: quando pensiamo all’innovazione, le realtà non profit non sono le prime case history che ci saltano alla mente. Non tutto è perduto, però: sono tre i modelli che le organizzazioni non profit possono utilizzare per sperimentare idee tecnologiche avanzate: istituire un “laboratorio” interno di ricerca e sviluppo; prevedere una eventuale partnership con un soggetto esterno; creare una startup a partire dall’azienda madre, se internamente le resistenze persistono.
Fundraising
La trasformazione digitale ha a che fare anche nuove forme di investimento, e sappiamo quanto il problema della mancanza di fondi sia sentito all’interno delle organizzazioni non profit. E allora, per alcune abbracciare il cambiamento vorrà dire cambiare le proprie strategie di finanziamento, per altre questo può significare adottare una mentalità più commerciale e trovare un modello interno di reddito, altre saranno in grado di gestire questa transizione attraverso la riallocazione dei fondi interni. Per la maggior parte delle realtà significherà abbracciare nuovi modelli ibridi di finanziamento: fondi interni, sovvenzioni, costruzioni di reti locali, finanza sociale e crowdfunding.
Servizi
Fino a oggi, la trasformazione digitale è stata fortemente assimilata ai concetti di raccolta fondi e digital marketing. In realtà, la vera sfida è il ripensamento del processo di erogazione dei servizi, attraverso la tecnologia. Da dove puoi iniziare? Inizia compiendo piccoli passi, e vai dritto al cuore del problema da risolvere. Il segreto è partire dai bisogni degli utenti, non dell’organizzazione.
Insomma, è chiaro: la digital transformation può fare grandi cose, ma se prima non crei una cultura pronta ad abbracciare il cambiamento, il percorso sarà tutto in salita.
Come non arrivare impreparati, in 20 mosse
Concludiamo dandoti 20 consigli su come mettere in pratica la trasformazione digitale all’interno della tua organizzazione:
1. Inizia dalla mission. Pensa al valore sociale che vorresti aggiungere al tuo lavoro, e poi a come la tecnologia può sostenere questo tuo obiettivo.
2. Impegnati e accetta le difficoltà. La digital transformation toccherà tutte le aree della tua organizzazione. Metti in conto che alcuni accetteranno la sfida, mentre altri non lo faranno.
3. Non limitarti a dire. Mostra. Parlare della digital transformation è utile, ma lo è ancora di più fare, e mostrare agli altri i tuoi risultati.
4. Sii trasparente. Condividi i tuoi piani, i tuoi dati, i tuoi fallimenti. Condividi tutto.
5. Non pensare solo a web e social. Prendi in considerazione tutte le forme di innovazione possibile.
6. Trova qualcuno, di interno o esterno all’organizzazione, che possa guidarti in questo processo, e dirigere la trasformazione digitale.
7. Non fermarti di fronte a chi ti dirà che “non è possibile”.
8. Assicurati che ci sia qualcuno nel consiglio di amministrazione che capisca il tuo progetto e ti supporti con chi invece non lo comprende.
9. Condividi la conoscenza digitale attraverso un team di progetto interdisciplinare. L’unione fa la forza.
10. Lavora a partire dai dati (questi sconosciuti) già presenti all’interno dell’organizzazione.
11. Datti obiettivi a breve termine. Concentrati su una cosa alla volta, e procedi a piccoli passi.
12. Trova nuovi modi per innovare. Metti su un team a partire da risorse interne, o attingi a partner esterni.
13. Co-progetta insieme alla tua audience. Coinvolgi i tuoi utenti e condividi con loro ogni nuovo progetto.
14. Non devi necessariamente creare nuovi sistemi interni. Lavora con persone e aziende che lo stanno già facendo.
15. Se non funziona, o è distante dalla tua mission, smetti di farlo.
16. Quello che vuoi fare, esiste già, ed esiste un modo per farlo meglio.
17. Usa il cloud, e permetti a tutti di lavorare anche fuori dall’ufficio.
18. Non esiste una sola soluzione a un problema.
19. Monitora l’impatto del lavoro di tutti.
20. Assicurati che la tua rivoluzione digitale sia sostenibile.