Quest'estate vi ho già parlato di un accadimento simile, quando fu scelto il nuovo logo per il Ministero dell'Interno (e c'erano forti dubbi che si trattasse di un plagio). Non posso che ribadire il mio disappunto quando vedo certe cose in Italia, patria di alcuni dei migliori artisti di tutti i tempi: dai pittori del Rinascimento ai designer moderni.
La nota dolente viene nuovamente da un Ministero, questa volta quello per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione. Per scegliere il nuovo logo infatti è stato indetto un concorso su Zooppa, al cui vincitore sono andati 10.000 bei dollaroni di premio. Qualcuno ha lodato la scelta della modalità del crowdsourcing, ma secondo me c'è modo e modo: è un conto indire una gara tra professionisti, un altro conto è aprire le porte a (quasi) tutti. Insomma, alla fine sembra la solita manfrina all'italiana: per risparmiare si ricorre a mezzi del genere, usandoli male (anzi malissimo).
Cito da Zooppa:
Il contest, avviato il 23 maggio scorso, ha visto un’altissima partecipazione da parte della community di Zooppa. Il 15 luglio, giorno della chiusura del contest, sul sito erano state caricate ben 1.252 proposte grafiche di logo e claim.
Obiettivo del concorso, realizzare un logo unico e riconoscibile che contrassegni tutte le iniziative online proposte dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione nell’ambito del progetto PA digitale.
Le proposte pervenute sono state sottoposte a due fasi di valutazione: una preselezione che ha portato alla scelta dei 50 lavori finalisti, e una seconda selezione che ha portato alla scelta finale, avvenuta tramite l’assegnazione di un punteggio a ciascuna delle 50 creatività in gara.
Con una così larga adesione vi aspettereste un logo moderno e che faccia sgranare gli occhi per quanto è bello, e invece vi arriva una cosa così...
A parte l'oramai immancabile effetto lente + riflesso, sembra proprio uscito dal passato (magari dal tunnel della Gelmini?). E voglio soprassedere sull'abbinamento dei font. E' già nata una discussione sul gruppo Indigeni Digitali di Facebook, da cui vorrei riportare qualche commento: c'è chi si limita al dire "osceno" o "mi censuro" e chi insinua che "l'avrà fatto il figlio del nipote del fratello della nuora del vescovo dell'usciere" (Andrea D'Ottavio).
Roberto Favini solleva invece un altro dubbio: "non sapendo a cosa si riferisce, la casalinga di Voghera può intuire che si riferisce alla PA?", mentre Daniele Virgili ci va giù pesante con "è uno scimmiottamento di un'icona stile Apple con uno scontato gioco con la chiocciola. Nel 97 sarebbe stato perfetto!" e Raffaele Gaito lo colloca ancora di più nel passato: "Terribile! Sembra una di quelle gif animate "invia email" sui siti anni 90 che ruotavano". Qualche commento positivo c'è stato, cioè a qualcuno è piaciuto, ma Giovanni Scrofani l'ha inquadrato meglio di tutti affermando che "esprime in modo esteticamente perfetto lo stato dei rapporti tra Pubblica Amministrazione, Innovazione e Cultura Digitale". Amara verità.
Morale della favola: ci sono tantissimi talenti in Italia, perchè dobbiamo fare sempre tutto in modo approssimativo? Magari qualcuno obietterà che non sarà il logo a risollevare la situazione orribile e il non-funzionamento della Pubblica Amministrazione, ma almeno potevano cominciare a fare qualcosa di buono.
Per dovere di cronaca, segnaliamo anche le quattro menzioni d'onore agli altri lavori giudicati più meritevoli, che onestamente mi piacciono tutte più del logo che ha vinto:
Complimenti al vincitore, perchè alla fine contano i risultati, però vorrei tanto leggere il parere di associazioni, agenzie e creativi professionisti. Siete i benvenuti a commentare!