Il prossimo 28 settembre si svolgerà al MAXXI Museo di Roma il TEDx Transmedia, terzo appuntamento internazionale dedicato ai future media.
Tema di quest'anno "WEKids: Dreamers, Geeks, Mindshifters" , "un invito a svegliare il bambino nascosto in ciascuno dei partecipanti, ed un incoraggiamento ad affrontare i rischi legati alle nuove forme di comunicazione transmediale" (cit. Nicoletta Iacobacci, curatrice del TEDx Transmedia).
Ninja Marketing propone in esclusiva per l'Italia alcuni stralci delle interviste realizzate da Hannah Wood a due degli speaker dell'evento di Roma: Peter Espersen, Head of community online and Engagement per LEGO, e Josh Shore, co-fondatore di GNN.tv (Guerrilla News Network) e dell'iniziativa transmediale Illuminated.
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Giocavi con i LEGO da piccolo?Qual'è la cosa migliore che sei riuscito a costruire?
Ci puoi scommettere che li avevo. Ho fatto molte cose ma il castello con catapulta di fortuna, creato con la forcina di mia sorella, è stato emozionante. Ma devo ammettere che non sono bravo come i fan di LEGO.
Il video in stile Pixar per celebrare gli 80 anni della LEGO è diventato virale. Qual è secondo te il segreto di un successo virale?
Credo sia l’onestà e il fatto che si tratti di una storia meravigliosa di passione e duro lavoro che ha portato al giocattolo del 20esimo secolo.
Ma di solito i fan di LEGO creano contenuti molto più virali. La top 10 dei video LEGO su YouTube conta circa 100 milioni di visualizzazioni – e nessuno di questi video è prodotto dall’azienda.
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Come si fa a coinvolgere ragazzini, adolescenti e adulti con contenuti online?
Su LEGO.COM coinvolgiamo solo ragazzini. Ecco perché prendiamo molto sul serio il tema della sicurezza dell' ambiente online.
Coinvolgiamo poi utenti dai 13 anni in su sulle piattaforme You Tube, Facebook e attraverso iniziative come il nostro servizio di social bookmarking ReBrick, e l’iniziativa di crowdsourcing LEGO CUUSOO. Ci sono poi strumenti come il LEGO Digital Designer che permette agli utenti di costruire virtualmente attraverso i mattoncini LEGO.
Quali sono i miti del social media e del management delle community online?
Detesto il termine “Community Management”. Circa il 50% dei fan LEGO ha un livello d’istruzione superiore ad una laurea triennale e tutti creano cose incredibili con i mattoncini utilizzandoli creativamente. Non si tratta di gestire queste persone. Preferisco invece parlare di co-creazione, di solito ci consideriamo fan dei fan di LEGO.
Io credo che molti non comprendano che occorre tempo per creare una comunità – sicuramente il denaro può accelerare il processo, ma se si desiderano comunità come quelle LEGO o Harley Davidson, occorre tempo, un sincero interesse e tanto duro lavoro.
Inoltre c’è questa tendenza dei brand di entrare nello spazio social comportandosi come il ragazzo con cui andavi a scuola, che si presentava alle tue feste senza essere invitato, beveva la tua birra, e parlava solo di se stesso.
Qual è il segreto per una comunicazione efficace online e sui social media?
Occorre avere il piano giusto, con le persone giuste.
E’ importante sapere cosa si vuole, non soltanto raggiungere milioni di likes su Facebook o aprire un account Twitter “perché il tuo concorrente ne ha uno”. Ciò che conta è cosa fai con le tue relazioni sui social media. È perché non utilizzarli per avvicinarti ai consumatori ed imparare di più su di loro, sfruttare le loro conoscenze o amplificare il loro entusiasmo?
Raggiungere il pubblico sul web richiede empatia e comprensione con chi stai comunicando. Alcune aziende lasciano agli stagisti la gestione dei profili Twitter. Ma chi permetterebbe ad uno stagista di andare in diretta sulla CNN?Il pubblico e la posta in gioco sono altrettanto elevate nello spazio digitale.
Il tema del TEDx Transmedia di quest’anno, WEKids, è di risvegliare il bambino che è in noi ed avere il coraggio di creare media che abbiano un impatto sociale. Vedi del potenziale rispetto a quest’approccio?
Ci sono diversi termini che descrivono il comportamento “da bambini”: il complesso di Peter Pan, Kidults, ecc. A me piacerebbe ribaltare questa visione. Vicino a dove sono cresciuto c’era un graffito che diceva: “Gli adulti sono bambini impazziti”.Ecco, probabilmente è proprio questa la mia visione.
Il tema dell'evento è "Dreamers, Geeks, Mindshifters". In quale ti identifichi di più e perché?
Appartengo sicuramente alla categoria dei Mindshifter e a quella dei Geek.
Cosa volevi essere da ragazzino?Quali erano i tuoi sogni e cosa ti ispirava?
Volevo fare qualcosa che mi piacesse. Non ho mai sognato di essere un dipendente della LEGO o un soldato come spesso accade per i ragazzini, anche se ho effettivamente fatto entrambe le cose nella mia vita (Peter era un soldato 15 anni fa, attualmente è un veterano della guerra dei Balcani). L’unica cosa che mi spaventava durante la crescita, era il pensiero di dover lavorare 8-10 ore al giorno su qualcosa di cui non mi interessava nulla.
Puoi anticiparci qualcosa sul tuo speech al TEDx Transmedia?
Parlerò di come le commodity tecnologiche e i cambiamenti nella comunicazione danno origine a nuovi gruppi “potenziati” che possono avere un impatto sulle aziende. Inoltre metterò in evidenza le nuove sfide che le aziende devono affrontare nella comprensione, nella percezione e nell’azione rispetto a questi cambiamenti.
L'intervista di Hannah Wood è stata tradotta ed adattata da Massimo Sommella aka Daiki.
Il tema del TEDx Transmedia di quest’anno, WEKids, è di risvegliare il bambino che è in noi ed avere il coraggio di creare media che abbiano un impatto sociale. Vedi del potenziale rispetto a quest’approccio?
Come in tutte le culture, le crisi e i fenomeni del pianeta diventano più visibili, e con il nostro essere connessi e il potere di creare i media stessi, siamo molto simili a bambini, svegliati dal nostro nuovo potenziale fatto per divertire, informare e attivare altro in modi nuovi e interessanti. Se qualcuno è appassionato di una cosa, non c'è nulla che gli impedisca di rendere i contenuti che esprime dal suo punto di vista, stimola un dialogo, alimenta un movimento, e galvanizza una comunità. Quindi vi è una grande opportunità per il coraggioso a sfidare la saggezza prevalente, cambiare le prospettive, catalizzare l'azione e la coscienza.
Il tema dell'evento è "Dreamers, Geeks, Mindshifters". In quale ti identifichi di più e perché?
Anche se sono un sognatore e un po 'di un Geek, penso di essere stato correttamente classificato come un Mindshifter. Molto di ciò su cui ho lavorato, riguarda l’aprire gli occhi a situazioni e prospettive di cui possiamo non accorgerci ... e mutevoli prospettive. C'è così tanto da capire su noi stessi e sul nostro pianeta, e non lo si ottiene attraverso la cultura popolare ed una dieta mediale mainstream. Ed è questa la cosa più eccitante della rivoluzione dell’informazione e dei social network che stiamo vivendo. Ora abbiamo il potere di cercare informazioni per noi stessi, formulare le nostre opinioni, riunirci attraverso i confini e le sfere sociali, e riprendere il potere delle nostre vite.
Puoi anticiparci qualcosa sul tuo speech al TEDx Transmedia?
Spero di portare con me l'urgenza di questo momento ad usare l'approccio transmediale per fare dei media di significato, stimolare le conversazioni più profonde e più significative e le comunità che hanno il potere di influenzare il cambiamento e affrontare le tematiche ed i misteri del nostro mondo. Abbiamo bisogno di mettere in discussione l'intenzione di quello che stiamo producendo in questo momento critico del nostro sviluppo e vedere la responsabilità che incombe su coloro che si occupano della diffusione dei media - soprattutto su più piattaforme.
Hai parlato della necessità di costruire 'comunità di trasformazione sociale.' Perché, cosa sono e come può la gente costruirne una?
Vorrei caratterizzare una comunità sociale trasformativa come una comunità che cerca di contribuire alla società trasformando in qualche modo lei e i suoi utenti nel miglior modo possibile, aiutandoli a raggiungere un livello superiore di comprensione, piano di coscienza, potenziale personale, qualunque sia il caso.
I cittadini globali si stanno ora riorganizzando in comunità digitali unificate da passioni condivise e impegni. Attraverso queste comunità, la voce e le azioni di milioni di persone possono diventare un focus per influenzare il cambiamento come mai successo prima. Con le informazioni, l'intrattenimento, i giochi, le applicazioni e il social networking che lavorano in armonia per ispirare e guidare la nostra evoluzione sociale, abbiamo gli strumenti per creare un futuro positivo.
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Come ti piacerebbe vedere le notizie online reinventate per il futuro, se credi abbiano bisogno di esserle?
Un vero network guerrilla (Shore è co-fondatore di GNN.tv Guerrilla News Network) è in attesa di nascere per poter consentire al pubblico di sostenere giornalisti o storie, sia attraverso la diffusione, segmenti modificati, documentari interattivi o altri ibridi di reportage e di informazione che non abbiamo ancora concepito ... Un network di giornalisti digitali e documentaristi crowd-finanziati, che coprono diversi punti caldi, questioni ed eventi che si svolgono con reale interattività. Tutta la tecnologia è pronta - ha solo bisogno di essere legata insieme nell’applicazione giusta, lanciata dai partner giusti che la promuovono alle comunità appropriate, e mi aspetto presto di vedere una completa trasformazione delle notizie online.
Qual è la parte più importante dell'approccio transmediale per te? Secondo la tua esperienza, cosa rende grande un progetto transmediale?
Il transmediale offre enorme libertà ed opportunità infinite di esplorare ed espandere fili narrativi, approfondire il mondo della storia e temi, e di sviluppare altre esperienze in corso. Andare a riproporre contenuti su piattaforme diverse in modo che appaiano in più posti possibile, non sfrutta appieno l'opportunità. La proprietà di una buona azione transmediale avrà un concetto profondo o una serie di concetti, e un universo narrativo che scorre in profondità e grande abbastanza per essere un vero e proprio universo da esplorare - non solo una storia ... Ma una grande proprietà transmediale sfrutta efficacemente il potenziale di ogni piattaforma per approfondire la brand experience in modi nuovi e significativi.
Cosa vede nel futuro della narrazione transmediale? Quali sono alcune delle opportunità per i produttori di media?
Oltre a costruire comunità potenziate, sembra che il crowdsourcing ponga le opportunità più interessanti per lo story telling, toccando l'immaginario collettivo interessato ... quindi le nozioni di un autore sono arricchite dal rombo di idee provenienti da parte dei fan. I direttori potrebbero diventare curatori della migliore scrittura, la migliore animazione, dei mezzi migliori della storia, le migliori idee ... che credo generino un qualche senso. Si potrebbe sostenere che se milioni di persone stanno per consumare qualcosa, non dovrebbero essere coinvolte nella sua creazione? Può la mente collettiva dare vita ad idee migliori rispetto ad un individuo singolo? Forse. Probabilmente .... Vedremo!
L’intervista di Hannah Wood è stata tradotta e adattata da Ilaria Galeotti aka Fujiko.