Era Maggio quando Google presentava la Self Driving Car.
La descrizione del video caricato sul canale Youtube del Google Self-Driving Car Project e con il quale BigG introduceva il test dell’auto è molto chiara:
“La guida completamente automatica è sempre stato l’obiettivo del nostro progetto, perché pensiamo che possa migliorare la sicurezza stradale e aiutare molte persone che non possono guidare.”
Le ultime parole famose… ci viene spontaneo affermare oggi!
Già, perché come segnalato da Digital Trends i buoni propositi della casa americana non sembrano ad oggi tanto... buoni :-(
In un rapporto del Mit Technology Review si legge in effetti che le auto autonome si basano su mappe, dettagli e dati che non possono consentire la guida nel 99% degli Stati Uniti. Non una prospettiva positiva per Google: anche se i veicoli di Big G hanno già percorso 700 mila miglia in modo sicuro, rimangono molti test da fare. Le vetture devono ancora guidare in condizioni difficili come la presenza di neve o pioggia, superare la prova del parcheggio - anche in strutture multilivello - o affrontare altre situazioni critiche come i lavori in corso, il traffico e scene di ordinaria follia stradale metropolitana.
Un altro elemento che mette in discussione l’infallibilità della Google Self Driving Car è la possibile esposizione diretta alla luce del sole dei sensori quando il mezzo si trova davanti ai semafori con la luce naturale dietro. Inoltre, la macchina potrebbe non riconoscere la giusta strada da prendere davanti a un quadrivio; ciò potrebbe provocare pericolosi rallentamenti nell’andamento del mezzo. E poi ancora, come gestirebbe la presenza di pedoni o di persone che corrono lungo la strada - soprattutto di notte?
Tutti questi dubbi non sono stati al momento affrontati dagli ingegneri di BigG. Chris Urmson, Direttore del team dell'auto di Google, riconosce che le macchine hanno ancora problemi di navigazione ma afferma anche:
“Le soluzioni a questi problemi arriveranno molto prima di quanto tutti pensano. E’ vero che la macchina potrebbe imbattersi in zone di lavori che la potrebbero disorientare”.
Relativamente per esempio ai pedoni, che pare siano riconosciuti dai sensori come pixel in movimento a forma di colonna, c’è da sottolineare che la Google Self Driving Car non potrebbe distinguere un agente di polizia a un posto di blocco o un vigile che gestisce il traffico indicando lo stop alla macchina.
Altre case automobilistiche, tra cui Nissan e Mercedes-Benz, non sembrano rifiutare progetti di macchine automatiche. Tuttavia, le limitazioni tecnologiche e finanziarie stanno ponendo diversi vincoli per concretizzare l’intelligenza artificiale anche al volante. Forse dovremo aspettare ancora molto prima di vedere risolti tutti questi punti oscuri della Self Driving Car e guidarne una… magari in versione Ninja! 8-)