Se si potesse definire lo stato del rapporto tra l’ambiente ed il progresso tecnologico utilizzando una formula social potremmo dire che si trovano in una “relazione complicata”. Si, perché ogni sviluppo dell’uomo e della società ha prodotto l’erosione del suolo e il consumo massiccio delle risorse naturali che il pianeta ci ha “maternamente” donato; eppure, ogni volta che si parla di ambiente e di risparmio energetico si finisce sempre con l’illustrate tecnologie e invenzioni che potrebbero, almeno a parole, salvare il mondo dall'estinzione di massa.
La nuova promessa, la quarta rivoluzione industriale, ad esempio, è rappresentata dalla possibilità di produrre in autonomia ciò di cui abbiamo bisogno, attraverso delle strumentazioni sempre più semplici ed alla portata di tutti.
In questo scenario ad occupare il posto d’onore sono le stampanti 3D. Quando si è iniziato a parlare di questi dispositivi l’associazione ai film di fantascienza è stata inevitabile, in particolare illustrandone le applicazioni in campo medico e scientifico, con la possibilità di ricreare tessuti e organi umani, e questa dimensione da fiction da nerd ne ha un po’ rallentato lo sviluppo, ma le possibilità sono veramente enormi.
Ritornando alla premessa, anche nelle politiche di risparmio energetico e nella difesa dell’ambiente le stampanti 3D possono avere un ruolo molto importante, anche se c’è un ostacolo iniziale che bisogna affrontare: l’utilizzo della plastica.
Le stampanti 3D tradizionali, infatti, utilizzano una “cartuccia” che altro non è che plastica che viene modellata fino ad assumere la forma desiderata e disegnata con i programmi di grafica e rendering. Come può un dispositivo che utilizza come materia prima la plastica essere ecologica?
La risposta giunge dalla Coca Cola Company con il progetto EKOCYCLE™.
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EKOCYCLE
La multinazionale americana, con il volto di will.i.am dei Black Eyed Peas ha infatti avviato questo progetto dedicato alla produzione, ed al conseguente merchandising, di prodotto realizzati interamente o parzialmente con materiali riciclati.
Fin qui, ad essere sinceri, non è una grande rivoluzione, anzi, sembra la "solita storia" della Big Company che cerca di ripulirsi un po’ la coscienza. Ma a rendere il progetto meritevole di essere preso in considerazione è la partnership con Cubify, l’azienda produttrice della stampante 3D EKOCYCLE™ Cube.
Utilizzando l’equivalente di tre bottiglie di plastica di Coca Cola, questa stampante 3D permette di realizzare piccoli oggetti dal design molto ricercato e con materiale riciclato, nel pieno rispetto dell’ambiente e della natura.
Come dice will.i.am
“"Things don't have to end. They can begin again."
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La EKOCYCLE™ Cube è legata ad un brand molto potente, e c’è il rischio che - come tutte le iniziative a sfondo sociale messe in campo da questo tipo di aziende – venga sfruttato solo a scopi "propagandistici" senza avere delle reali applicazioni o sviluppi, ma resta il fatto che la tecnologia sviluppata da Cubify c’è, esiste ed è reale, e potrebbe rappresentare un mattoncino importante in un processo più ampio.
Immaginiamo i Paesi in via di sviluppo, nei quali le infrastrutture e le tecnologie industriali e manifatturiere scarseggiano: introdurre questi dispositivi tecnologici nell’economia locale potrebbe essere il seme per qualcosa di più grande, nel rispetto dell’ambiente e delle tradizioni locali.
Staremo a vedere.