Nokia ci riprova: dopo aver ceduto totalmente Windows Phone a Microsoft, l'azienda finlandese smentisce chi la credeva ormai fuori dal mercato del mobile con un accordo da 15,6 miliardi di euro ( 16,6 miliardi di dollari) con l'azienda francese Alcatel-Lucent, divenendo un unico colosso.
L'accordo prevede che la casa finlandese rilasci sul mercato nuove azioni riservate agli acquirenti Alcatel-Lucent affinché questi possano raggiungere la quota del 33,5 % di quella che sarà una nuova società, la Nokia Corporations. Il nuovo gruppo avrà sede in Finlandia e CEO e presidente quello attuale di Nokia, mentre il vicepresidente proverrà da Alcatel-Lucent.
Il CEO di Alcatel-Lucent Michel Combes, il CEO Nokia Rajeev Suri e il presidente Francese Francois Hollande (fonte @Neurope)
Se pensate che Alcatel sia solo una casa produttrice di telefoni low cost, vi sbagliate di grosso! Pensate che persino il presidente Hollande si è mobilitato per incontrare i vertici di Nokia e valutare con loro i termini di una trattativa che è divenuta subito politica: infatti lo stato francese è azionista dell'azienda e non poteva restare in disparte nella questione.
L'acquisizione di Alcatel-Lucent per Nokia vuol dire in realtà che il colosso finlandese si è appena accaparrato il leader mondiale nella trasmissione ottica su fibra! E mica solo quello: con Alcatel-Lucent, Nokia acquisisce anche i famosi Laboratori Bell che, se non lo sapeste, sono i laboratori da cui sono uscite invenzioni come il laser, il transistor, il film sonoro e sono anche i laboratori che hanno "prodotto" ben 7 premi Nobel!
Sulle novità in merito a Nokia, si è espresso positivamente David J. Cord, autore del libro "The Decline and Fall of Nokia": secondo Cord, l'acquisisizione per Nokia "sarebbe un buon modo per restare nel settore ed essere meglio percepita".
Nokia: da segheria a regina delle Telecomunicazioni
Ma andiamo indietro: lo sapevate che Nokia nasce come segheria nel 1865? Già, era una di quelle segherie che sfruttava il fiume Nokianvirta per lavorare. Da allora nell'ordine Nokia ha prodotto tutto: dagli stivali di gomma alla carta igienica ai televisori fino a trasformarsi nel più grande produttore di cellulari al mondo con un valore di mercato che, al suo apice , ha raggiunto 320 miliardi di dollari.
Si potrebbe quasi dire che Nokia sia il simbolo stesso della trasformazione della Finlandia che nei secoli è passata dall'essere un Paese con un'economia fortemente legata al territorio fino ad oggi in cui la tecnologia è ormai il fulcro di tutto.
Nokia è così importante per la cultura e l'identità finlandese, che per il Paese è stato difficile assisterne il declino, superata dai rivali americani (Apple), coreani (Samsung Electronics Co.) e persino dai nuovi arrivati come Huawei.
Ancora più duro è stato cedere il gruppo di punta della sua telefonia mobile a Microsoft Corp. sotto l'allora CEO Stephen Elop nel 2013 dopo un tentativo di ripresa che voleva rimetterla in gioco contro i più grandi del mercato.
Gli anni bui di Nokia hanno pesato fortemente sulla produzione economica della Finlandia, che rimane al di sotto del livello del 2008. Nel 2000, Nokia ha rappresentato circa il 4%del prodotto interno lordo della Finlandia. Nel 2013 era invece pari a solo lo 0,2%, secondo l'economista finlandese Jyrki Ali-Yrkko.
Ora Nokia ci riprova di nuovo, mettendosi nelle condizioni di divenire l'indiscussa regina delle telecomunicazioni a livello globale. Il CEO Rajeev Suri ora sembra destinato a guidare la vecchia signora di ben 15 anni verso la sua prossima reincarnazione.
Per i francesi, che sostengono la fusione dall'altro lato, l'accordo segna la fine di una società, Alcatel-Lucent, che aveva rappresentato l'abilità ingegneristica della nazione e la sua lunga storia di innovazione. La cessione da parte di Nokia, che è ancora oggetto di azionisti e che attende l'approvazione regolamentare, sarebbe l'ultimo capitolo nella storia del colosso industriale francese che conta nella sua storia molti traguardi.
Creato con la fusione del 2006 di Alcatel SA con sede e Lucent Technologies, che avevano entrambi radici nel settore delle telecomunicazioni fin dal tardo 19 ° secolo, l'azienda ha accumulato miliardi di euro di perdite, indebolito dalla concorrenza asiatica, specie nel settore mobile.
Questa fusione porterà un'inversione radicale di tendenza, che oggi rispetto al passato vuol dire un cambiamento che può andare dalla bancarotta al successo in pochi secondi: vedremo come il mercato accoglierà la nuova Nokia Corporations.