Il nuovo anno scolastico potrebbe essere l'anno della rivoluzione digitale della scuola in Italia, grazie ai 90 milioni stanziati subito e 30 milioni ogni anno a partire dal 2016 per finanziare la diffusione digitale e i laboratori innovativi. Insomma un anno per immaginare la scuola del futuro.
Se già oggi il digitale e il web mettono a disposizione di insegnanti e studenti una grande varietà di contenuti multimediali per rendere più attivo e coinvolgente l’apprendimento, manca ancora una adeguata diffusione di supporti sistematici dedicati a studenti e docenti.
Applix, società leader in soluzioni mobile, ha attivato un progetto per il mondo della nuova scuola digitale, con lo scopo finale di sfruttare a pieno i contenuti già esistenti e contemporaneamente la riforma del Governo, per cambiare realmente il panorama digitale della scuola del futuro italiana.
Applix Education, la business unit dedicata al mondo della scuola e dell’apprendimento digitale, grazie alla creazione della piattaforma proprietaria bSmart.it permette di sfruttare un nuovo modello collaborativo e open per studenti e insegnanti, per utilizzare in modo davvero efficace le versioni digitali dei libri di testo. Per conoscere quale sia il mercato della scolastica digitale e quali soluzioni sarebbe utile adottare per rendere efficienti nuovi modelli didattici abbiamo rivolto qualche domanda a Michela Barbieri, Founder di bSmart.it, specializzata nella ricerca relativa alle tecnologie per l’education.
Il mercato dell'editoria e in particolare quello della scolastica è in pieno fermento. Quali sono i numeri sull'uso del digitale nelle scuole oggi?
Il digitale ancora oggi è utilizzato in modo residuale rispetto a forme di trasmissione analogica dei contenuti, tuttavia il trend è in fortissima crescita.
Secondo le nostre stime, il 10% degli insegnanti hanno utilizzato con una certa frequenza, nell’anno scolastico 2014-15, strumenti e contenuti digitali, ma l’incremento annuale negli ultimi tre anni è stato costantemente superiore al 300%.
Il decreto sull'editoria scolastica digitale del Miur è del 2013. Dopo due anni ci troviamo ancora in una "modalità mimetica" rispetto al libro di testo cartaceo?
Per ragioni storiche e di organizzazione dell’istruzione pubblica, l’utilizzo del libro cartaceo ha caratterizzato la didattica nella scuola italiana per molti decenni.
La scuola italiana è storicamente caratterizzata dalla mancanza di un approccio sistemico all’innovazione sia a livello locale sia a livello istituzionale, e dall’autonomia didattica attribuita ai singoli insegnanti. In questo contesto, sono stati i libri di testo ad aver dettato i metodi didattici utilizzati quotidianamente nelle scuole.
L’ingresso del digitale nel mondo della scuola doveva quindi tenere conto di prassi e competenze consolidate da parte degli insegnanti, di una sostanziale inadeguatezza dell’accesso a internet nelle scuole e quindi della necessità di introdurre modelli non-disruptive nel passaggio al digitale.
Oggi finalmente, a seguito della crescente autonomia attribuita alle scuole, della spinta al digitale esterna al mondo dell’education e della visibilità di efficaci soluzioni innovative proposte da un numero crescente di insegnanti e dirigenti scolastici, questa situazione sta cambiando e nuovi modelli di didatticastanno cominciando ad essere sperimentati su più ampia scala.
Dal punto di vista degli strumenti, cosa comporta in concreto il passaggio da una didattica "analogica" e librocentrica, ad una più improntata alla condivisione?
Comporta l’utilizzo di strumenti per creare contenuti da parte degli stessi studenti e insegnanti, e successivamente la possibilità di condividerli in un gruppo che lavora su un progetto o un obiettivo specifico.
La piattaforma bSmart.it di Applix Education mette gratuitamente a disposizione di insegnanti e studenti strumenti che consentono sia di creare nuovi contenuti, sia di rielaborare contenuti già esistenti: mappe o lezioni interattive, playlist di contenuti, appunti scritti o vocali ecc. Inoltre offre un ambiente di lavoro dove il gruppo che collabora, ad esempio la classe o un gruppo di insegnanti, può condividere informazioni, contenuti, elaborati, calendari, il tutto in modo estremamente intuitivo e semplice.
A questo tema è legato quello dell’inclusione. Ogni studente è una risorsa per la classe. Anche chi lavora con modalità diverse. Abitualmente viene fatto riferimento a studenti BES (Bisogni Educativi Speciali) e DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) mettendo l’accento su una loro diversità rispetto a una norma; invece è più corretto parlare di una loro specificità nella modalità di studio.
La progettazione di bSmart.it si è basata proprio sull’attenzione alla specificità dello studente. Per poter favorire l’inclusione, abbiamo inserito nella piattaforma strumenti per la lettura vocale del testo, strumenti per costruire mappe interattivefatte non solo di testo ma anche di immagini, video, audio, per consentire a tutti di partecipare e fruire dei contenuti.
Una delle esigenze più urgenti per i docenti è quella di ottimizzare i tempi di ricerca di materiali didattici digitali o multimediali. Come interviene bSmart.it su questo bisogno?
bSmart.it interviene in aiuto dei docenti su tre livelli: la creazione di un portfolio personale, la funzione di ricerca su tutta la piattaforma e in internet, il lavoro di selezione e pubblicazione di notizie da parte della redazione di bSmart.it Anzitutto nella piattaforma ciascun docente ha a disposizione uno spazio personale dedicato al portfolio di materiali didattici: è personale, permanente e incrementabile nel tempo. Mentre il docente lavora nell’ecosistema educativo bSmart.it il suo portfolio di contenuti si arricchisce automaticamente.
Di quali contenuti parliamo? Di quelli che il docente crea utilizzando gli strumenti della piattaforma, i collegamenti web che aggiunge, i contenuti personali (file, immagini, video, audio, ecc.) che sono sul suo dispositivo. Tutto avviene in modo molto semplice e intuitivo e, grazie alla sincronizzazione sul cloud bSmart, è possibile in ogni momento accedere alle proprie risorse didattiche, da qualsiasi dispositivo.
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In secondo luogo, ogni volta che un libro digitale viene aggiunto in piattaforma, il portfolio dei contenuti didattici si arricchisce automaticamente con i contenuti multimediali che provengono dal libro stesso: esercizi, audio, video, immagini interattive, gallerie di foto, simulazioni, schede di approfondimento ecc. (abbiamo più di 40 tipologie di contenuti digitali diversi).
A questo punto il docente può utilizzare tutti questi contenuti anche separatamente dal libro di testo. Questa possibilità, che per l’utente avviene in modo assolutamente fluido e immediato, in realtà ha un profondo significato didattico: il libro non è più un contenuto concluso in sé ma è open, cioè i singoli elementi di cui è composto possono essere utilizzati anche in contesti diversi, ad esempio in altri libri, oppure in contenuti prodotti dal docente.
Oggi su bSmart ci sono più di un milione di contenuti digitali multimediali che vivono separatamente dal libro di testo e abbiamo già stretto accordi per consentire l’acquisto di pacchetti di soli contenuti (non associati a libri) sul nostro marketplace.
Tutti i contenuti ospitati su bSmart.it sono ricercabili, per argomento o tipologia. Se, ad esempio, un docente ricerca “Napoleone” oppure “equazione” otterrà come risultato un elenco di risorse: sono quelle pubblicate sulla piattaforma, ma anche quelle inserite nel portfolio personale, e i contenuti in internet che corrispondono a la sua ricerca. bSmart.it è un sistema educativo aperto, che consente di comunicare con il sapere e le informazioni che si trovano all’esterno.
Infine, la redazione seleziona ogni giorno notizie su scuola, eventi, didattica, app, contenuti digitali per tutte le materie, bandi e concorsi, corsi di educazione al digitale e alle tecnologie e li mette gratuitamente a disposizione dei docenti attraverso le proprie pagine Facebook e Twitter. La piattaforma consente così di avere ogni giorno un feed di notizie aggiornate e di qualità, selezionate da esperti di scuola e didattica, che fanno ricerca e selezione per offrire un servizio al docente.
Psicologi, logopedisti e neurobiologi mettono in guardia sui rischi di un apprendimento multitasking e discontinuo come quello del testo digitale. In che modo la piattaforma di Applix aiuta a rendere più naturale la didattica digitale?
È un tema molto ampio che varrebbe la pena di approfondire ulteriormente. Per rispondere in modo il più possibile sintetico, occorre tener presente che i rischi legati a un approccio discontinuo e multitasking non dipendono dallo strumento, ad esempio il libro digitale, ma dal processo dell’elaborazione delle informazioni, e quindi, di conseguenza, il processo dell’attribuzione di un senso a essi, che caratterizza il processo dell’apprendimento.
La possibilità di ricevere stimoli diversi è una ricchezza che il digitale ha inserito nel nostro mondo quotidiano, e quindi anche nella scuola e nella didattica. Ma tutti noi, sia come singoli individui sia come insegnanti, educatori, genitori, non possiamo fermarci alla sola ricezione di stimoli e non vogliamo che i nostri ragazzi lo facciano. Se così fosse il nostro mondo diventerebbe frammentato e perderebbe di senso.
Occorre avere tempi e spazi per analizzare, rielaborare, dare un nuovo senso agli stimoli che riceviamo. La piattaforma bSmart.it non è uno spazio di fruizione passivo che fornisce solo stimoli: è uno spazio di lavoro, di progettualità, di rielaborazione, che offre strumenti per analizzare e rielaborare le informazioni e gli stimoli digitali, strumenti per aggiungere il contributo e quindi la personalizzazione dell’utente e strumenti per creare nuovi contenuti o sintetizzarli. Gli studenti hanno la possibilità di fare questo sia individualmente sia con la guida del docente.
Il grande lavoro di progettazione non solo tecnico ma anche didattico e di usabilità che connotano la piattaforma diventano un elemento ulteriormente facilitatore in questo processo.