Nel 1973 il giornalista americano Timothy Crouse pubblicò il libro “The Boys On The Bus”: il racconto della vita on the road dei reporter che avevano seguito la campagna elettorale per le presidenziali USA 1972. La pratica prevedeva un bus ufficiale nel quale i giornalisti accreditati potevano seguire i candidati per non perdersi nemmeno un momento, una dichiarazione o una gaffe dei protagonisti.
“You physically had to be there, because you might get some access to him, and hopefully get some access to him off the record, too, so you could hopefully get some sense of what ticked inside of him.”
John Dickerson, CBS Political Director, coprì la sua prima campagna nel 1996.
Molti anni dopo, nel 2008, Huffington Post lancia il progetto “Off The Bus”: tutto cominciò con un incontro tra Obama e dei finanziatori a San Francisco (uno dei tanti di campagna elettorale), raccontato da una sola fonte, la blogger Mayhill Fowler; nel frattempo la copertura dei caucus in Iowa vide una vera e propria "folla" di improvvisati giornalisti, cioè persone che raccontavano attraverso immagini e parole ciò a cui assistevano grazie ai social network.
I cittadini, inoltre, fotografano eventi, riprendono in video importanti pezzi di informazioni e a volte, come portò alla luce Off the Bus, ottengono uno scoop politico.
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Nel 2013 il ricercatore Peter Hamby pubblicò un report, in collaborazione con la CNN, intitolato “Did Twitter Kill the Boys on the Bus? Searching for a better way to cover a campaign”, nel quale riprende il libro di Crouse e fa eco al progetto del Huffington Post.
Grazie ai social networks, Twitter in primis, e all'enorme quantità di dati, informazioni e immagini provenienti dai comuni cittadini, la pratica on the bus non è più necessaria. Il flusso di notizie è pressoché continuo, i titoli degli articoli ci vengono forniti dai candidati stessi con i loro tweets, ridimensionando il lavoro del giornalista che si ritrova a organizzare e dare un senso a questa mole ingente di informazioni.
Anche noi ninja, oggi, possiamo seguire la campagna elettorale dei candidati per le politiche USA 2016 seduti comodamente in poltrona, senza salire su un bus, e senza perderci particolari scottanti. Come? Con cinque semplici tool.
Rock The Vote
La web app per gli americani più giovani, che rende la comunicazione più facile ed efficace e funziona come guida per sapere dove, come e quando votare. Per chi volesse fare un passo in più, ed esser coinvolto attivamente, segnala molte iniziative di volontariato.
Real Clear Politics
Un sito web dedicato alle notizie politiche, ed integrato con opinioni, analisi, sondaggi e video, prodotti sia da giornalisti, sia da comuni cittadini.
Ballotpedia
Un tool che propone analisi sui democratici e repubblicani che corrono per la presidenza, e abbina una mappa interattiva che guida i lettori/elettori alla scoperta di come gli stati abbiano votato in passato e di quali eventi ospiteranno.
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FrontRunner
App disponibile solo per dispositivi iOS. Utile per essere costantemente aggiornati sui sondaggi elettorali.
Meerkat
Dopo Periscopi esiste Meerkat: app di live streaming molto amata dai candidati americani. Unico neo: i video, una volta finito il live streaming, si cancellano.
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