
Lo sapevate che nel momento in cui ci iscriviamo a Facebook accettiamo delle linee guida che comprendono ciò che possiamo e non possiamo postare sulla nostra bacheca? Ebbene sì.
Sappiamo sin dall’inizio che non possiamo postare un determinato tipo di contenuti, ad esempio materiale pornografico, immagini troppo crude o discriminanti.
A volte però è lo stesso Facebook o, per meglio dire, la sua squadra di silenziosi moderatori, che interviene per rimuovere contenuti giudicati proibiti. Altre volte ancora sono gli enti governativi o le forze dell’ordine a richiedere la rimozione di determinati post e il rilascio di informazioni su utenti soggetti a procedimenti penali.
Scopriamo quali sono i paesi nei quali ci sono stati più casi di censura e perchè avvengono queste richieste.
Prudenza indiana
Secondo l’ultimo Facebook Government Requests Report al primo posto di questa speciale classifica si piazza l’India, con 15,155 contenuti limitati da Gennaio a Giugno 2015, più di tutti gli altri 92 paesi della lista messi insieme.
Nello speciale rapporto sulle richieste provenienti dagli enti governativi si legge inoltre che il governo indiano ha richiesto informazioni su 6268 utenti e che Facebook ha esaudito il 45.32% di queste.
Il governo indiano, come riportato da Mashable, giustifica il numero così alto di richieste come una misura necessaria per la sicurezza nazionale, “in quanto si trattava di contenuti antireligiosi che potevano causare disordini o discordia all’interno del paese”.
Il governo del Primo Ministro Narendra Modi ha bloccato l’accesso a 32 siti, inclusi Vimeo e Dailymotion e oscurato 857 siti pornografici nell'ultimo anno.
Turchia e Germania sul podio della censura
Complessivamente, la censura su Facebook è cresciuta del 112% dalla fine del 2012, con oltre 20,568 contenuti ristretti.
Al secondo posto della classifica della censura si piazza la Turchia con 1893 richieste, seguita dal Pakistan con 1773 richieste.
Ci sono anche casi in cui alcuni contenuti violano le leggi di un Paese ma non quelle di altri. Ad esempio, in Germania è illegale il negazionismo dell’olocausto e ci sono state 188 richieste di limitazione di contenuti. In questo caso Facebook applica una particolare limitazione, rendendo il contenuto non disponibile solo nel territorio tedesco.
La censura in Italia
L’Italia compare agli ultimi posti di questa classifica, con tre richieste di rimozione di contenuti applicate nel 2014.
Per quanto riguarda le richieste di informazioni, da Gennaio a Giugno 2015 ci sono state 2994 richieste di dati relativi ad accounts collegati a procedimenti penali in corso in Italia. Per il 48.62% di queste c’è stato un rilascio dei dati da parte di Facebook.
Di casi di censura su Facebook ce ne sono tanti e si sentono tutti i giorni.
Se hai voglia di aggiungere qualcosa o raccontare un episodio che conosci fallo nei commenti!