Sabato 28 novembre, dalle 9.30 alle 13.00, il clan di Ninja Marketing e i Guerrieri di Ninja Academy si riuniranno al Copernico Milano per il Digital Warriors, una grande opportunità per ascoltare i principali esponenti della digital industry italiana in una mattinata di formazione e networking.
Partecipando potrai scoprire interessanti novità durante il panel “Professional Empowerment. Il valore della co-creation, del personal branding e della visualizzazione guidata per la tua carriera”. Ecco qualche anticipazione dai relatori: Gianluca Lisi, Giosè Milli e Luigi Centenaro.
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Come possono la creatività e il lavoro di squadra migliorare i processi aziendali?
Se guardiamo al processo aziendale nel suo complesso, dobbiamo riconoscere che la creatività non riguarda soltanto il concepimento di un prodotto: ogni funzione aziendale richiede una quota di creatività, ogni tipo di problema che si pone in azienda, per essere superato e risolto, richiede creatività.
Ma come viene gestito oggi questo grande processo creativo che è il fare impresa? Per lo più attraverso processi verticali top-down, dove la fase creativa è riservata ai vertici aziendali e dove, ai livelli inferiori, viene richiesta una mera attività esecutiva. Come si fa a risolvere questo problema?
Introducendo nuove pratiche creative e più precisamente co-creative all’interno dei processi aziendali.
Quali sono queste pratiche: sono tecniche anche molto semplici, che possono anche essere definite come giochi, e che vanno dalla discussione di un progetto con il metodo del talking stick, un oggetto che passa di mano in mano e che dà il diritto esclusivo a parlare a chi lo impugna e attribuisce al contempo il dovere di ascoltare a tutti gli altri, al Brainwriting, dove le persone, invece di dovere conquistare la parola in una discussione, scrivono le loro idee e successivamente hanno lo spazio di attenzione del gruppo per poterle esprimere; all’Heuristic Ideation Tecnique, con la quale i membri di un gruppo creativo possono interagire con le idee degli altri in modo ordinato e non conflittuale.
Insomma, le tecniche esistono, possono essere facilmente oggetto di gamification, generano molto coinvolgimento, mettono all’opera il potenziale creativo inespresso delle persone dell’azienda.
Perché è importante acquisire consapevolezza su sé stessi e sulle proprie capacità per crescere sia professionalmente che personalmente?
Siamo in una fase di cambiamento globale di portata storica, possiamo scegliere di sottometterci al cambiamento che sta avvenendo o surfarlo. Nel primo caso il rischio è che si generi frustrazione, malessere o il grande male del secolo: l’ansia.
La seconda possibilità si chiama sviluppo. Nel mio credere lo sviluppo avviene quando ognuno, nel suo piccolo, riconosce quello che al suo esterno sta accadendo, comprende le sue dinamiche interne e sceglie la maniera migliore per fluire nel cambiamento. Questa modalità composta di curiosità e creatività genera evoluzione ecologica.
Come può il Personal Branding influire sull’avanzamento professionale?
Per rispondere occorre partire da due domande:
- Quante persone conosciamo che sono brave in ciò che fanno, ma non sanno vendersi?
- Quante persone conosciamo, invece, che sono meno brave di noi eppure hanno più successo?
Curare il tuo Personal Brand significa sapersi valorizzare, comunicare il proprio valore, farti un nome, farti stimare e renderti più visibile; in pratica: individuare e comunicare una ragione per farti scegliere.
Vuol dire anche sviluppare un asset che ti sarà utile per continuare ad essere appetibile e rilevante per il mercato del lavoro. Quando sarà il momento di avanzare nella tua carriera saranno gli altri a cercarti, per le opportunità che più ti interessano.