Tra la generazione X – che comprende i nati tra il ’60 e l’80 – e la generazione Z – i nati dalla fine dei ‘90 agli anni 10 del nuovo secolo – troviamo la generazione Y, in cui rientrano i ragazzi nati dal 1980 alla fine dei ’90, generazione cui ci si riferisce con il termine Millennial generation. L’espressione, coniata alla fine degli anni ’80, indica la generazione di bambini e ragazzi che sono cresciuti, tra la prima infanzia e gli anni dell’adolescenza, proprio in quel momento storico che tutti ricordiamo come il passaggio al nuovo millennio.
Testimoni in fasce del postmoderno e con lo spirito di adattamento nel DNA, da quando il termine è stato coniato e poi diffuso, questi Millennial sono cresciuti: oggi sono tutti – chi più, chi meno - giovani adulti e rappresentano ben 1,8 miliardi di persone, diventando la generazione più popolosa mai vissuta sulla Terra.
Negli ultimi dieci anni, colpa e merito anche del periodo di difficoltà economiche attraversato da quasi tutte le società occidentali, si è riflettuto molto sul ruolo dei ragazzi senza futuro nel panorama internazionale; adesso è diventata la generazione non soltanto più numerosa, ma anche quella che ha il potere di guidare i trend di consumo e quindi di influenzare potentemente le strategie di marketing di aziende e multinazionali.
Ma cosa fanno di preciso questi Millennial? E, in particolare, cos’hanno di speciale i Millennial del Sud Est Asiatico, che nel panorama mondiale rappresenta una delle zone più in rapida crescita al 2015? Vediamolo insieme partendo da questo interessante approfondimento riportato da Techinasia.
1. La più grande generazione della storia è techfriendly
MillenialWeek 2014
La generazione più popolosa della Terra e della Storia: 1,8 miliardi di persone. Studenti o giovani lavoratori, sono sempre più influenti e godono di un crescente potere d’acquisto. Possono influenzare le scelte di acquisto di amici e genitori, che spesso si affidano ai figli, o ai nipoti, per ricevere assistenza tecnica durante la navigazione di piattaforme web o mobile, o sull’utilizzo di piattaforme di e-commerce.
Gran parte dei Millennial vive nel Sud Est Asiatico: secondo Goldman Sachs i Millennial sono nati in un periodo di cambiamento tecnologico, tra globalizzazione e perturbazione economica, e questo li ha resi particolarmente sensibili al cambiamento rispetto ai genitori, o anche ai fratelli maggiori. In Indonesia sta diventando una nuova generazione digitale che non conosce un mondo senza internet o smartphone: il 24% dei Millennial in tutto il mondo concorda sul fatto che la tecnologia è, più di ogni altro fattore, ciò che li distingue da altre generazioni.
2. Presenti sui social media, parlano dei Brand
Non vi stiamo dicendo niente di nuovo: quasi tutti i giovani adulti tra i 15 e i 35 anni sono presenti sui social.
Precisamente, il 41% di tutti i Millennial in tutto il mondo ha almeno un account attivo e lo utilizza con una certa frequenza anche per esprimere opinioni su marchi e aziende. Secondo Wired i Millennial sempre più spesso utilizzano questi canali per lamentarsi dei brand che soddisfano le loro attese e di esperienze di consumo negative: insomma, sono gli attentissimi difensori di un brand buono, o i più feroci critici di un brand cattivo.
Se ci spostiamo nel Sud Est asiatico, significa che tutte le aziende dovranno prendere i social media sul serio e costruirsi un'identità web convincente, molto più di quanto non facciano, tenendo conto anche delle differenze linguistiche che caratterizzano diverse regioni in molti stati dell’Est.
Pensiamo solo al fatto che Giacarta è definita la Capitale mondiale di Twitter!
3. Freelance e orari flessibili? C’è il telelavoro!
Diamo uno sguardo alle Filippine: da gennaio 2010 ad Aprile 2014 i liberi professionisti hanno visto crescere i propri guadagni di 207 milioni di dollari, che è tantissimo se pensiamo ai problemi di copertura di rete tipico dei paesi in via di sviluppo.
In questi paesi molte persone stanno cominciando a lavorare come freelance, da casa, con orari più flessibili, liberandosi degli schemi che accomunano quasi tutti gli uffici del mondo. Inoltre, secondo il portale indonesiano Qerja, i graphic designer indonesiani che lavorano per grosse aziende guadagnano una media di 400 dollari al mese, che è molto meno di quanto si possa guadagnare facendo i grafici freelance a tempo pieno.
4. Il Mobile è (quasi) tutto
Qualunque imprenditore alle prese con una start-up dovrebbe, paradossalmente, dimenticarsi di costruire il classico sito web: questo, almeno, se il suo pubblico è rappresentato principalmente da Millennial. Dovrebbe quindi investire in marketing e nello specifico in tutte quelle operazioni che portano traffico da dispositivi mobile – app, siti responsive, UX developers alle prese con tutti i modelli di smartphone presenti sul mercato.
Secondo uno studio condotto da ComScore, il 18% dei giovani di fascia 18-34 naviga unicamente da dispositivo mobile, rispetto a solo il 5% delle persone di età compresa tra 35-54.
Nel sud-est asiatico, precisamente in stati come Singapore, Malesia, Indonesia, e Hong Kong, questo fenomeno è ancora più evidente: l'adozione di smartphone ha superato l'adozione di computer per la prima volta, negli ultimi due anni.
5. Le Aziende sono nelle mani dei Millennial
Il business degli e-commerce riceve da molto tempo un bel po’ di attenzione da mercati come Malesia, Singapore e Indonesia, il cui pubblico è rappresentato principalmente dai Millenial. Eppure, moltissime aziende che provano a vendere on line, non hanno ancora tenuto conto del dividendo demografico: ciò significa che poiché il 50% della popolazione di questi paesi è under 30, molti di loro non hanno ancora un vero e proprio potere d’acquisto.
Ecco che le aziende che se ne sono accorte stanno facendo a gara per aggiudicarsi la giusta visibilità e credibilità in vetta, prima che il mercato raggiunga il punto di flessione tanto atteso: quel momento in cui i Millennial inizieranno ad acquistare!
6. Imprenditori rivoluzionari
Un'indagine condotta su 5.500 Millennial internazionali da Visa e Millward Brown rivela che l’83% degli intervistati Millennial indonesiani e il 79% dei Millennial filippini sta cercando odi avviare, o vorrebbe farlo, un'attività in proprio. L'8% ha affermato di essere già imprenditore.
Questo significa che, a differenza dei loro genitori Baby Boomers, i ragazzi che avviano oggi o avvieranno domani una propria azienda, lo faranno secondo il principio “Act Locally, Think Globally”: il web oggi è tra i primi punti dei business plan, e non più un eventuale accessorio.
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7. Passione per l’On-Demand
Secondo Accenture, i Millennial sono abituati all’On Demand, e non perdonano: si aspettano esperienze d’acquisto online veloci e senza soluzioni di continuità con la navigazione. Deluderli significa perderli come clienti.
Il Sud Est Asiatico fiorisce di casi di business che puntano tutto sull’on demand: in Vietnam, la società più forte nel settore dell’on demand è Việc Nhà, una versione di Uber che, al posto delle auto, consente di richiedere servizi a domicilio come camerieri o idraulici.
8. I Millennial del Sud Est sono ambiziosi
Non è una novità: i Millennial sono sognatori e fortemente legati al desiderio di una vita modellata sulle alte aspettative maturate in giovane età - tendenza che in Italia è stata banalizzata e descritta, in senso ampio, dal termine “bamboccioni” :) .
Nei mercati emergenti come le Filippine, troviamo che i Millennial sono molto più ambiziosi nel raggiungere posizioni di leadership rispetto alle loro controparti nei mercati sviluppati, secondo i risultati del Millennial Survey 2015 di Deloitte.
Più del 65% dei Millennials nei mercati emergenti aspira a diventare "leader o dirigente più anziano all'interno della loro attuale organizzazione", rispetto a meno del 38% in Francia e Germania .
9. Soluzioni fai-da-te VS assistenza umana
Non c’è storia: questa ricerca dimostra che se un consumatore Millennial ha una domanda che non trova risposta durante un acquisto, nel 50% abbandona la transazione senza farvi ritorno - e non c’è remarketing che tenga!
L’esperienza di navigazione è fondamentale per coinvolgere i giovani adulti abituati a ottenere tutte le informazioni: facilmente e subito.
Sarà sempre più inutile fornire servizi di assistenza via telefono, mail o in forma di live-chat.
I Millennial hanno bisogno di soluzioni self-service, perché sanno che la risposta si trova comunque, basta cercare su Google!
E voi siete Millennial? Come ci si sente ad essere potenti? ;)