“Ciao, sono Atlas. Che ne dici di fare una passeggiata sulla neve?”
Sembrerebbe una frase abbastanza comune, se non fosse, nella mia testa, pronunciata dal robot umanoide di ultima generazione presentato dalla Boston Dynamics. Il risultato ottenuto dopo varie “versioni” di androidi dalla società operante nel settore robotica di proprietà di Google è strabiliante – anche se un po’ inquietante.
E il video di presentazione in cui Atlas supera varie difficoltà è diventato virale.
Ma cosa è in grado di fare? Quali sono le sue caratteristiche?
Le sembianze “umanoidi”
Il suo predecessore era più grande e pesante ed era collegato con un cavo di alimentazione visibile, invece Atlas ha la corporatura media di un uomo di circa 1,75 m di altezza e 82 chili di peso ed è dotato di una batteria interna che lo rende “autonomo”.
Il robot è progettato per svolgere compiti “tipicamente” umani, oltre a vantare un equilibrio motorio incredibile (sicuramente migliore del mio. Sic!).
“Atlas è un robot umanoide dall'alta mobilità, progettato per muoversi e operare all'aperto, in condizioni di terreno sconnesso” come si legge dalla Boston Dynamics “È in grado di camminare su due piedi, lasciando gli arti superiori liberi di sollevare e trasportare oggetti e interagire con l’ambiente. In terreni estremamente sconnessi, Atlas può usare entrambi gli arti per arrampicarsi o farsi spazio in ambienti molto trafficati”.
Il nuovo Atlas, infatti, “è progettato per compiere azioni tanto all'esterno quanto all'interno di edifici. Azionato idraulicamente, usa i sensori sul proprio corpo e le gambe per il bilanciamento, mentre sulla testa i sensori LIDAR (telerilevamento laser) e stereo gli consentono di evitare ostacoli, valutare il terreno e aiutare con la navigazione”.
Cosa fa, nel concreto, Atlas?
Come si può vedere dal video, l'androide apre una porta, cammina su terreni accidentati (anche sulla neve) senza perdere l’equilibrio, solleva scatole e le posiziona su uno scaffale, se cade si rialza da solo, “segue” l’obiettivo nonostante “i maltrattamenti” a cui viene sottoposto –anche se ancora non può lamentarsi del mobbing!
Ma soprattutto Atlas, creato per supportare operazioni di ricerca e salvataggio e operare in ambienti in cui l’essere umano non potrebbe sopravvivere, in prossimo futuro probabilmente rimpiazzerà la manodopera anche in lavori usuranti o eccessivamente faticosi.
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