La grammatica dei social network è in divenire, per questo non si può mai stare ancorati a regole e convenzioni: dopo poco potrebbero cambiare.
Per non parlare delle nuove piattaforme che nascono e delle nuove esigenze che aumentano. Come può un marketer orientarsi in questo labirinto mutevole?
Alcune informazioni possono trasformarsi nel filo di Arianna e aiutarci a trovare la strada giusta.
Un clic vuol dire conversione?
Iniziamo subito con un dubbio: quanto sono importanti i clic? Di sicuro il loro numero è fondamentale per capire quante persone siano interessate a un certo contenuto, questo però non vuol dire che ne fruiscano. Purtroppo il tempo medio di permanenza su una pagina web alla quale si è fatto accesso tramite link sui social è meno di un minuto, 57 secondi.
Puntare sulle mamme
Convinzione comune è che siano le nuove generazioni a stare incollate al proprio smartphone a studiare la vita dei coetanei. Invece non è così: sono le madri con figli sotto i cinque anni le persone più attive sui social network, sono loro che scorrono il feed e si interessano a ciò che viene condiviso.
Meglio tenerle in considerazione quando pensiamo di investire sui social network!
Andare oltre il monitoraggio
Email, app, forum e chat: qui avviene il 69% delle condivisioni. Tutti strumenti che ogni marketer non può monitorare, ma che fanno parte integrante della vita digitale di ogni utente.
Nello sviluppo della content strategy, è quindi importante tener conto del cosidetto Dark Social (attenzione: non Dark Web!), termine coniato da Alexis C. Madrigal (senior editor di The Atlantic) per indicare tutte le attività social che sono poste al di fuori dei "radar" degli strategist. Perché ogni interazione è importante: anche quella che non si vede.
Due ore sui social network
In media un americano passa 10 ore del suo tempo davanti allo schermo, 2 ore sono impiegate nell’uso dei social network. Può essere saggio investire in questo lasso di tempo, che corrisponde al 20% di quello che trascorrono su un device. Bisogna però creare un contenuto di valore per farlo notare tra i tanti.
Le persone usano Facebook da mobile
Dal 2015 si è visto un aumento esponenziale nell’utilizzo dei social nelle piattaforme mobili. Questo impone ai marketer di dare la priorità all’ottimizzazione mobile, creando contenuti standard fruibili comodamente dal proprio cellulare. Oltre gli ads Facebook, anche i siti e le altre piattaforme non dovrebbero sottovalutare l’importante di essere fruibili da mobile.

SnapChat cresce
Le visualizzazioni dei contenuti di Snapchat sono in costante aumento: dal 2015 al 2016, i loro video hanno aumentato di 3 milioni le visualizzazioni. Sono finiti i tempi in cui si credeva che Snapchat fosse una piattaforma per gli adolescenti, giorno dopo giorno questa piattaforma conquista le simpatie degli utenti con la sua unicità.
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Interagire con i follower
Le persone vogliono sentirsi importanti e un brand, nel momento in cui interagisce con loro, soddisfa quest'esigenza.
Non sono solo i clienti che hanno bisogno dell’azienda, ma vale anche il contrario. Nel momento in cui questo diventa chiaro, viene automatico pensare di valorizzare qualsiasi interazione con i fan. Il brand di sicuro ne trae una crescita e l’utente si sentirà valorizzato. Dare risposte, risolvere problemi e comunicare con onestà con chi ci dà fiducia sono ottime mosse per far parlare bene del brand e creare un circolo virtuoso di feedback positivi.
Infatti il 71% delle persone che ricevono una rapida risposta da un brand, lo consiglierà positivamente ad altri.
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