Lavorare nel mondo del marketing e della comunicazione spesso implica anche la partecipazione a corsi, convegni, eventi di varia natura. Non sempre, però, queste occasioni regalano piacevoli momenti di networking, specie per i più timidi tra noi. Ma con qualche semplice trucco rompi-ghiaccio anche i meno comunicativi riusciranno ad intrattenere conversazioni di grande efficacia!
Amanda Zantal-Wiener di Hubspot ha condiviso 17 utili consigli per dare il via a chiaccherate di sicuro successo. Vi riportiamo qui le 10 per noi più interessanti.
(Photo by Vincenzo Lombardo/Getty Images for Italians Festival)
1. ”Piacere, sono Mario”
Educazione e simpatia funzionano sempre. Presentatevi al vostro interlocutore e magari aggiungete qualche breve informazione su di voi e sul perché state partecipando all’evento. Come sottolinea Zantal-Wiener, l’importante è poi non fermarsi ma far seguire qualcosa al saluto.
2. ”Quel cibo sembra davvero delizioso. Dove l’hai trovato?”
Parlare del cibo è sempre una buona mossa. Il vostro interlocutore potrebbe indicarvi dove si trova il buffet così come offrirvi la sua opinione sulla qualità del servizio. In questo caso, approfittatene per intavolare una conversazione; come suggerisce l’autrice, magari condividendo un pensiero su quel posto in cui avete mangiato il miglior sushi di sempre (o qualsiasi cosa sia nel piatto di chi vi è davanti), ma ricordate di coinvolgere l’altra persona, chiedendole se conosce quel ristorante/città/Paese.
3. “Sembra vi stiate davvero divertendo. Posso unirmi alla conversazione?”
A meno che non abbiate avuto la sfortuna di imbattervi nel gruppo più scortese di sempre, difficilmente riceverete un “no” come risposta a questa domanda. Ma abbiate l’attenzione di approcciarvi ad una comitiva che vi dia davvero l’impressione di divertirsi!
4. “Sei qui per seguire un intervento in particolare?”
Se la risposta a questa domanda sarà un “Sì”, avrete certamente di che chiaccherare. In ogni caso, potreste venire a conoscenza di eventi/corsi/panel in programma di cui non eravate a conoscenza; oppure, grazie al vostro scambio di programmi, potreste sempre scoprire margine per interessanti collaborazioni.
(Photo by Pier Marco Tacca/Getty Images for Italians Festival)
5. “Siete tutti insieme o vi siete incontrati qui?”
Come sottolinea Zantal-Wiener, in questo modo avrete la possibilità di avviare una conversazione con tutte le persone del gruppo, anziché concentrarvi su una sola. Più aumentano le persone, più crescono le possibilità di scambi interessanti e proficui.
6. “Hai seguito l’intervento di X?”
Se vi trovate ad un evento a programma unico, potete dare per scontato che il vostro interlocutore abbia seguito gli stessi interventi a cui avete partecipato voi. Fate qualche domanda sugli interventi, magari approfondendo la conoscenza del relatore, o di altri eventi simili e che consigliereste.
7. ”Sei mai stato in quel posto in città? Mi piacerebbe farci un salto.”
Se non siete del posto e il vostro interlocutore invece lo è, approfittatene per chiedere consigli su quale sia il ristorante o locale migliore della città, e invitatelo ad aggiungersi alla serata. Prestate attenzione a non essere troppo insistenti, però: come ricorda Zantal-Wiener, un evento può essere anche stressante e caotico, e se il vostro interlocutore declina l’invito, potrebbe avere solo voglia di trascorrere una serata tranquilla e in solitaria. Non prendetevela, insomma.
(Photo by Vincenzo Lombardo/Getty Images for Italians Festival)
8. “Sei tra i relatori dell’evento?”
Sono due le strade che possono aprirsi, dice Zantal-Wiener . Se la risposta è no, siate pronti a chiedere se qualcuno dei colleghi parteciperà al panel, o quali sono gli incontri ai quali ha deciso di partecipare.
Se la risposta sarà invece sì, beh, potrete fare tutte le domande del caso: da “Di cosa parlerai?” a “Cosa ne pensi dunque di questo argomento?”.
L’intervento è già passato? Chiedete prontamente se esiste la possibilità di rivedere online la registrazione, o magari leggere la presentazione. O ancora, dove si terrà il suo prossimo speech.
9. “È la prima volta che partecipi?”
In caso voi abbiate già partecipato, e chi avete di fronte invece no, potrete fargli da Cicerone, ma senza strafare. Sinceratevi di chiedere quale motivo li abbia portati a partecipare e cosa ne pensano finora di ciò che hanno visto. A ruolo ribaltati, potrete chiedere voi tutto queste cose.
Se il vostro interlocutore è invece un habitué dell’evento, potrete sempre avere un bello scambio di idee sull’evoluzione dello stesso dalla prima edizione ad oggi.
10. “Hai capito cosa intendeva dire il relatore in quel passaggio?”
Come sottolinea Zantal-Wiener , capita di perdersi qualche punto, o non comprendere bene uno o due parole che possono compromettere la comprensione dell’intera frase. Approfittate di questi momenti per chiedere aiuto: potreste ricevere informazioni importanti o magari cercare insieme di ricomporre il senso delle parole che vi siete persi.