Il concetto più difficile da trasmettere quando si parla di content marketing e di storytelling è quello della "creazione di valore" per il pubblico. Da oggi, grazie a Campari, abbiamo un esempio in più su come si possa creare valore per un'audience.
Il progetto Campari Red Diaries era già stato reso noto ad ottobre. Ne conoscevamo caratteristiche e punti chiave: lo storytelling, un grande regista come Sorrentino, già molto noto all'estero dopo l'Oscar e impegnato in altri progetti internazionali, un importante attore, una pianificazione dei contenuti su dodici mesi, per sostituire il classico calendario con una serie di short movie.
Al primo cortometraggio del regista italiano, infatti, farà seguito una raccolta di 12 storie di cocktail, realizzate in video dal giovane regista emergente Ivan Olita.
Il talento di 14 bartender da ogni parte del pianeta, raccontato attraverso storie che parlano della mixology in tutte le sue declinazioni.
Campari, Sorrentino e storytelling: gli ingredienti di un cocktail perfetto
Campari si ricollega in modo ideale alle sue più celebri campagne d'autore, firmate da nomi come Federico Fellini e Franco Scepi. Ma declina questa tradizione in modo nuovo, grazie alla sostituzione del web alla tv, come canale di distribuzione.
Ma lo short movie di Sorrentino per Campari porta con sé anche l'immagine forte di un attore come Clive Owen, la fotografia altamente riconoscibile Daria D'Antonio, le musiche evocatrici di Lele Marchitelli.
Il concept geniale dell'intera campagna è di J. Walter Thompson Milano e la produzione è targata Filmmaster Productions.
Dolce e amaro, come i migliori cocktail Campari
Ogni scena, ogni frame di Killer in Red rivela la firma del regista, e anche le parole chiave e il brand sono utilizzati con parsimoniosa ma costante presenza. Sempre sullo sfondo il marchio, nella parete di bottiglie che incornicia il bartender protagonista del corto, sempre in primo piano il tipico rosso Campari.
"Dolce o amaro", proprio come il gusto di un cocktail Campari, proprio come il noir che lascia il classico finale in sospensione alla Sorrentino.
Una perfetta fusione, o forse è più giusto dire un perfetto cocktail, tra storia, brand e artisti.
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13 minuti di video in totale (compresi i titoli di coda, da non perdere come per le migliori pellicole), lanciati in concomitanza delle nomination agli Oscar, a fare da cassa di risonanza.
Impossibile guardarlo senza che venga voglia di sorseggiare uno dei cocktail citati, ognuno con la sua storia, ognuno con la sua personalità.
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