Snapchat, Snap Inc., IPO. In questi giorni ne abbiamo sentito parlare tantissimo, in occasione del tanto atteso lancio in borsa del fantasmino giallo. È chiaro a tutti di cosa stiamo parlando, vero? Uhm.
Forse è meglio fare un po’ di chiarezza, anche per comprendere meglio qual è lo scenario attuale e quali le prospettive future di Snapchat.
Snap Inc. è il nome della società a capo del social, ma non solo: è in realtà una "Camera company”, da quando si è ribattezzata così qualche mese fa, proiettandosi verso il mercato dei prodotti hardware - come gli Spectacles, gli occhiali da sole che realizzano video da condividere sui social, e probabilmente i droni (così si vocifera, come riporta TechCrunch).
A novembre dello scorso anno la società aveva annunciato l'imminente lancio in borsa, e di conseguenza si era reso necessario condividere i numeri sull’andamento di Snapchat (gli ultimi resi noti risalivano all’estate 2016).
Dai dati emersi, sappiamo che Snap si è lanciata in borsa così:
- 169 milioni di utenti attivi al giorno su Snapchat (in pratica, poco più dei 150 milioni raggiunti da Instagram Stories in soli sei mesi di vita, mentre Instagram in totale ne vanta 600 milioni)
- 165,7 milioni di dollari di ricavi nell’ultimo trimestre del 2016 (nell’ultimo trimestre del 2015 erano 32,7, quindi decisamente niente male)
- 400 milioni di dollari di fatturato nel 2016 (contro i 59 del 2015, dato ancora più sorprendente )
Se i dati sulle entrate sono chiaramente in crescita, allo stesso tempo però la monetizzazione è stata ostacolata negli ultimi tempi da ingenti spese, dedicate soprattutto alle infrastrutture e alla ricerca e sviluppo. Tanto da portare le perdite a 515 milioni di dollari nel 2016 (contro i 316 del 2015).
Insomma, un quadro per molti versi positivo, ma allo stesso tempo non del tutto rassicurante.
E passiamo quindi all’IPO. L’Initial Public Offering, offerta pubblica iniziale, è il primo step che una società deve affrontare per quotarsi in Borsa. Costituisce infatti lo strumento attraverso il quale si ottiene la diffusione dei titoli tra il pubblico, requisito necessario per ottenerne la quotazione su un mercato regolamentato. In parole ancora più povere? L’offerta di prezzo iniziale delle azioni.
Nel caso di Snap Inc., l’IPO era attesissimo: il primo test reale per capire il gradimento degli investitori su un social amatissimo, che però non ha ancora registrato profitti.
Com’è andata? Il debutto in borsa di Snap Inc. è andato oltre le aspettative: il prezzo di 17 dollari per azione è arrivato fino a 25,99 dollari, per poi chiudere a 24,48 dollari (+44%). I titoli acquistati sono stati 200 milioni, per un controvalore di 3,4 miliardi di dollari. (Si tratta però di titoli che di fatto danno diritto solo a dividendi, ma chi li possiede non ha potere decisionale e di voto. Il 90% di Snap Inc. rimane nelle mani del CEO Evan Spiegel e del CTO, Robert Cornelius Bobby Murphy).
In una sola settimana, però, la situazione si è ribaltata. Al momento si registra un calo precipitoso.
Molti investitori sono già in modalità noi l’avevamo detto. I dubbi, in effetti, erano stati manifestati a gran voce sin dall’inizio. E ora lo scenario che si prospetta per Snapchat e la società che ne è a capo è sempre più incerto. Sono tante le domande che rimangono ancora aperte.
L’avventura di Snapchat in borsa sarà simile a quella di Twitter (non proprio una storia di successo), o a quella di Facebook (l'esatto contrario)? Per ora, visto l’esordio impressionante e il drastico e repentino calo in borsa, non ci è dato sapere.
Come affronterà la spietata concorrenza dei social di Zuckerberg? I vertici di Snapchat continueranno a ignorare il coinvolgimento di influencer e creatori di contenuti illustri, puntando semplicemente sulla fortissima fanbase dei giovanissimi?
E con il formato Stories, che ormai rimbalza da Instagram a Facebook, fino a WhatsApp, il suo pubblico rimarrà davvero fedele?
Per molti, il focus della società rimane ancora poco chiaro e sicuramente sempre meno incentrato sul social. TechCrunch sostiene che siano in corso trattative per l’acquisto di Twitter, mentre per altri l’AI e i prodotti hardware sposteranno sempre di più l’attenzione da Snapchat. In ogni caso, il futuro è tutto da disegnare.