Mentre cyberbullismo, hate speech, fake news e via discorrendo dilagano e mietono vittime anche tra gli utenti più navigati, esiste un modo per mettere al riparo i più piccoli e prepararli ad entrare nel mondo dei social? Kudos potrebbe essere la risposta. Si tratta di un'app di social sharing rivolta esclusivamente ad utenti tra gli 8 e i 13 anni, con l'obiettivo di educare questa delicata fascia demografica ad un utilizzo consapevole dei social media, e allo stesso tempo creare un ambiente di svago sicuro e positivo.
L'app, che è appena stata lanciata negli Stati Uniti ed è il risultato di un lungo lavoro iniziato nel 2014, è nata proprio con l'obiettivo di promuovere il positive sharing - la condivisione di contenuti positivi - fornendo ai ragazzi una piattaforma adatta a creare un vero senso di community, connessione e supporto reciproco.
Suona ambizioso? Vagamente utopistico? Probabilmente noioso? Vediamo più da vicino di cosa si tratta.
Come funziona Kudos?
Per iniziare, i ragazzi devono creare un profilo comprensivo di foto, nome per intero (nome e cognome), username e password, inserire la data di nascita ed l'indirizzo email di un genitore. A questo punto, una volta che il profilo sarà approvato dall'adulto, il gioco è fatto: potranno iniziare a condividere foto, aggiungere filtri, commenti, amici, e selezionare a chi mostrare o meno i propri contenuti. Proprio come in qualunque altro social (soprattutto Instagram, come puoi vedere).
I genitori potranno monitorare l'attività dei figli attraverso delle notifiche, e qualunque contenuto pubblicato passerà sotto l'occhio attento di un team dedicato h24 alla moderazione, e di un apposito software per il riconoscimento di testi e immagini.
Perché ci piace
Instagram è stato definito il peggior social dal punto di vista della salute e il benessere mentale per i più giovani. I motivi? L'alta esposizione ad ansia, depressione, bullismo, e il complicato rapporto con l'aspetto fisico, l'auto-espressione e il senso di community. Allo stesso tempo, però, social come Instagram e Snapchat hanno visto quest'anno una crescita esponenziale di popolarità proprio nella cosiddetta fascia dei teen.
Nonostante esista un limite di età per iscriversi a questi social (13 anni, appunto), la pressione per esserci a tutti i costi è sempre più forte anche tra i più piccoli, e molti genitori finiscono col cedere e concedere la creazione di un profilo anche prima. Monitorare costantemente quello cha accade, poi, diventa praticamente impossibile. Kudos rappresenta invece uno spazio sicuro, in cui i genitori possono avere piena consapevolezza di ciò che succede, affidandosi ad un semplice sistema di notifiche e allo screening accurato di un team dedicato.
Oltre all'aspetto della sicurezza, poi, il social ha una mission ben precisa: non solo mettere al riparo da un uso scorretto e potenzialmente pericoloso per i minori, ma anche promuovere attivamente un ambiente di condivisione positivo. Come? Attraverso simpatici e non invasivi reminder (ad esempio, nel campo dei commenti, compare la scritta "leave a nice comment" - lascia un commento simpatico, ndr) e una serie di altre feature.
L'aspetto tipicamente ludico non passa tuttavia in secondo piano. Da questo punto di vista, infatti, Kudos sembra ricordare molto Instagram, sia per alcune feature che per la componente prettamente visual. L'app è stata infatti testata con migliaia di utenti beta - quasi tutti di età inferiore ai 13 anni - proprio per comprendere al meglio i bisogni e gli interessi reali di questa fascia d'età in ambito social. Non a caso, il team che lavora al progetto vanta professionisti che hanno collaborato con Instagram, Pixar e Disney, solo per citarne alcuni.
Non meno importante, infine, è l'assenza (per il momento) di contenuti pubblicitari. Sappiamo bene quanto questa fascia di utenti possa essere altamente influenzabile e appetibile per il mercato, e il fatto che sulla piattaforma di Kudos questa componente sia esclusa fa comunque piacere. Soprattutto ai genitori, c'è da scommettere.
Anche se...
In linea teorica gli aspetti positivi di Kudos sono evidenti. Ma viene da chiedersi...Può funzionare davvero?
Instagram e Snapchat sono ormai talmente popolari che c'è il rischio che una piattaforma minore, nuova e così limitante da un certo punto di vista, possa avere poco appeal. In fondo, uno dei motivi principali per cui i teen adorano questi social è che possono seguire i loro idoli - cantanti, attori...teen celebrity (!) e quant'altro. Qui su Kudos non ci sono Selena Gomez o Ariana Grande. Può essere davvero interessante per i ragazzi? Può esserci lo stesso tipo di engagement? Kudos, da parte sua, già sta pensando di implementare un modo per consentire alle celebrity di essere presenti sulla piattaforma e comunicare con i fan in futuro. Staremo a vedere.
Nel frattempo, pensiamo ad un altro potenziale punto critico. Promuovere e diffondere solo messaggi positivi - censurando quindi ogni commento vagamente negativo a prescindere - è davvero la strada giusta per educare e preparare i più piccoli ad affrontare i social? Non c'è il pericolo, forse, di creare un mondo fittizio controllato dagli adulti, che non prepari affatto alla "vita reale sui social", ma anzi li renda ancora più inermi? Su Kudos, ad esempio, ci sono solo tre reactions. Tutte positive.
Viene anche da chiedersi, a questo punto, se sia così indispensabile che i bambini siano presenti su piattaforme social, anche se appositamente pensate per loro.
Per il momento rimangono un po' di interrogativi aperti. Noi ne seguiremo gli sviluppi, ma non possiamo che apprezzare l'intento programmatico di Kudos: "promuovere il coraggio di esprimersi, di creare, di coesistere, di connettersi e di rispettarsi a vicenda". Per i più piccoli, ma non solo.