In molti sono rimasti sorpresi quando il CEO di Amazon Jeff Bezos ha acquistato il Washington Post per 250 milioni di dollari nel 2013.
In quel periodo la media company era in una fase di deciso declino, in un momento storico in cui tutte le aziende che si occupavano di editoria ancora si domandavano cosa e come cambiare per rientrare in un mercato difficile per i giornali come quello digitale. Un mercato in cui l'informazione è creata direttamente dagli utenti in ogni momento della giornata e in cui i social network rivestono un ruolo non secondario.
Bezos, d'altra parte, non aveva alcuna precedente esperienza nel business dei giornali.
In meno di tre anni, però, Jeff Bezos ha completamente cambiato la prospettiva del Washington Post, un giornale con alle spalle una storia di 140 anni. Il numero di lettori è esploso e il suo contenuto è diventato più adatto al mondo digitale.
Ma in che modo Bezos è riuscito a dare nuova vita al Washington Post da quando lo ha preso in consegna meno di tre anni fa?
Dai dubbi sull'acquisto alla nuova sfida
Inizialmente il CEO di Amazon non era sicuro di voler comprare il Post, ma dopo un paio di incontri con l'ex proprietario Don Graham, si è lasciato incuriosire dalla nuova sfida e senza battere ciglio ha firmato l'offerta di 250 milioni di dollari sottoposta da Graham.
Bezos non è coinvolto nella direzione editoriale del Wasghington Post, ma ha assunto un approccio più pragmatico dal lato business e da quello tecnologico per reinventare il vecchio giornale come "società di media e tecnologia".
Washington Post: la rivoluzione tecnologica di Jeff Bezos
Sotto la sua guida, il Post ha rinnovato il suo sito web e le applicazioni mobili. Ha anche creato un software chiamato Arc, che offre migliori strumenti di analisi e funzioni aggiuntive di marketing per la pubblicazione.
Con una guida decisamente più data-driven, il Washington Post oggi impiega le più comuni strategie web, come gli A/B test, per tenere traccia di come i diversi titoli e i diversi tagli delle storie che il giornale racconta influiscano sul comportamento dei lettori, sui clic, sulle condivisioni, sull'interazione.
Ha inoltre creato un programma che, confrontando articoli di altre testate, chiede ai lettori quali avrebbero preferito leggere.
Team, contenuti e social media: le chiavi della rinascita
Il Post attualmente ha un team in crescita composto da 700 membri, tra cui uno staff di ingegneri che è quasi triplicato nel corso degli ultimi due anni.
Ma Bezos non ha dimenticaro i contenuti e perciò ha anche un gruppo di nuovi redattori e giornalisti, arrivando a pubblicare circa 1.200 articoli al giorno. Gli articoli spaziano dalla breaking news agli slideshow con foto divertenti, senza trascurare quindi nessuna fascia di lettori e nessuno spazio disponibile sul web.
A questo proposito, la sua strategia di distribuzione dei contenuti ha coinvolto moltissimo i social media, come Facebook e Twitter, ma ha anche offerto sconti per i membri di Amazon Prime, preinstallando l'app del Washington Post sull'Amazon Fire tablet e sfruttando un vantaggio competitivo non indifferente: poter distribuire un prodotto editoriale in modo pilotato su un marketplace mondiale.
Tutto questo si è naturalmente tradotto in un aumento del traffico sul sito del Washington Post, che è arrivato addirittura a superare il New York Times per numero di visitatori unici negli USA ad ottobre del 2015.
Bezos mantiene un controllo piuttosto stringente sulla dirigenza del Post, convocando conference call di un'ora ogni due settimane e portando i dirigenti a Seattle due volte all'anno per le riunioni più importanti.
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Proprio grazie all'affiliazione con Amazon, per il Washington Post è diventato decisamente più semplice fare recruiting di ingegneri, ma anche la cultura del cliente è diventata molto più sentita e importante, tanto che i dirigenti ricevono spesso email di denuncia dei lettori.
Fiducia e cultura aziendale per crescere come una vera squadra
L'impatto dell'intervento di Jeff Bezos sul Washington Post è molto chiaro: la cultura aziendale è stata trasformata con un focus più tecnologico e i numeri hanno cominciato a crescere.
Ma il CEO di Amazon ha fatto di più, portando un senso di fiducia in un team che si sentiva schiacciato dalla concorrenza.
Un ex amministratore delegato ha descritto l'arrivo di Bezos come l'arrivo di Michael Jordan in squadra. Un grande giocatore in grado di spingere tutti i componenti del team a dare il loro meglio per raggiungere il risultato.