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Creative Trends 2021: la vision di Vicky Gitto, presidente Art Directors Club Italia

Per questo 2020 insolito e turbolento, non potevamo proprio lasciarti senza regalo di Natale. Non lo troverai sotto l’albero, ma direttamente qui su Ninja. Abbiamo inaugurato il ciclo dei Webinar PRO: approfondimenti ed insight con i veri guru del digital, interviste esclusive e dedicate ai PRO member.

A tagliare il nastro con Mirko Pallera, founder di Ninja, è stato Vicky GittoPresidente dell’Art Directors Club e founder dell’agenzia creativa GittoBattaglia22.

In questa piacevole intervista ci ha mostrato, da una posizione privilegiata, la sua visione sulle tendenze creative, sociali e tecnologiche che riserverà il 2021. Degli insight davvero utili su come sta cambiando la comunicazione dei Brand.

Non ti resta che scoprirlo e assaporare l’ultima novità targata Ninja!


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SEO Trend 2021: le 10 tendenze da tenere d’occhio il prossimo anno

  • Nel 2021 Google attribuirà ancora più rilevanza ai siti web che offrono una user experience ottimale
  • Tra i SEO trend 2021, la ricerca vocale e l’indicizzazione mobile-first giocheranno un ruolo di primo piano
  • Gli algoritmi di Google saranno in grado di interpretare il linguaggio naturale in modo sempre più avanzato

 

Chi si occupa di SEO lo sa bene: si tratta di una materia in continua evoluzione, in cui è fondamentale essere sempre al passo con gli aggiornamenti degli algoritmi di Google.

Avere un sito ben posizionato e facilmente navigabile dagli utenti è fondamentale in ogni strategia di marketing: di tutti gli utenti che navigano il web, il 70-80% si concentrano sui risultati organici ignorando quelli a pagamento. Di questi, solo una piccolissima percentuale arriva a visualizzare i risultati dalla terza pagina in poi.

Negli anni, i motori di ricerca hanno affinato sempre di più i loro strumenti di crawling e ranking, e ciò implica che in una strategia SEO son sempre di più gli elementi che acquistano rilevanza a livello di indicizzazione.

Nel 2021 assisteremo all’impennata di alcune tendenza già in corso da alcuni anni, a cominciare dalle implementazioni degli strumenti di AI e gli assistenti vocali, che avvicinano sempre i di più i criteri di ricerca su Google al linguaggio naturale.

Andiamo a vedere tutti i trend SEO 2021 sui quali dovrai costruire la tua strategia il prossimo anno.

1. AI: RankBrain

Alla fine del 2015, Google ha lanciato RankBrain, l’algoritmo che ha preso il posto di Pagerank, con lo scopo di migliorare la qualità dei risultati di ricerca che il motore associa ad una determinata query.

Da allora, quest’intelligenza artificiale ha cambiato il modo in cui gli utenti interagiscono con il web, andando anche a modificare i fattori di ranking che rendono rilevanti dei risultati di ricerca nella SERP, piuttosto che altri.

Rankbrain è basato su un sistema di apprendimento automatico, creato con lo scopo di “insegnare a se stesso”, senza bisogno di qualcuno che lo programmi, e capace di creare collegamenti tra le parole e le frasi.

Affinché la tua strategia SEO risulti efficace, assicurati che il sito sia ben ottimizzato per Rankbrain. Come far sì che ciò avvenga? Rendendo impeccabile l’esperienza di navigazione dell’utente. In altre parole, devi rendere il sito leggibile dal crawler, i contenuti ben organizzati, fare attenzione alle dimensioni dei file e ridurre al minimo i tempi di caricamento delle pagine.

2. La ricerca vocale

Secondo le previsioni, entro il 2022 più del 55% delle famiglie possederanno uno smart speaker. Negli ultimi anni, è stata registrata una crescita esponenziale dell’utilizzo degli assistenti vocali, come Siri, Alexa, Google Assistant.

La tecnologia di ricerca vocale non sta cambiando solo il modo in cui gli utenti trovano le informazioni nel web, ma diventa sempre più rilevante anche per i marchi che vendono online i loro prodotti e servizi.

Ottimizzare i propri contenuti per la ricerca vocale garantisce una migliore rintracciabilità del sito, sia che la query venga digitata sia che venga pronunciata ad alta voce. Ma quali sono le dritte da seguire per ottimizzare il sito per gli assistenti vocali? La prima è sicuramente quella di prediligere le frasi lunghe alle keyword. Questo perché quando l’utente digita la query nella barra del motore di ricerca utilizza keyword come “Ricetta risotto alla milanese”; ma se si rivolge all’assistente vocale, utilizzerà frasi più lunga e dal suono più naturale, come: “Come si prepara il risotto alla milanese?”

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LEGGI ANCHE: Cosa sapere per prepararsi all’indicizzazione Mobile First di Google 

3. Mobile first indexing

Ad oggi, si stima che entro il 2025 oltre il 70% degli utenti navigherà sul web accedendo esclusivamente da dispositivi mobili. Per questo, Google continua a implementare l’indicizzazione mobile-first, che significa essenzialmente che il motore di ricerca attribuisce sempre maggior rilevanza alla versione mobile del sito.

Se le pagine del tuo sito non sono ottimizzate correttamente per i dispositivi mobile, questo potrà rivelarsi estremamente penalizzante, perché il tuo sito potrebbe non comparire proprio tra i risultati in SERP.

Come verificare che il tuo sito venga scantinato correttamente dallo smartphone agent? La Search Console di Google è sicuramente il primo strumento che può esserti d’aiuto, tramite lo strumento di ispezione degli URL.

È molto importante fare attenzione ai contenuti in lazy-loading, vale a dire tutti quei contenuti che non vengono caricati al lancio della pagina, ma presuppongono un’interazione da parte dell’utente (click o scrolling): se non vengono ottimizzati correttamente, Googlebot non riuscirà a riprodurre questi contenuti e pagina del tuo sito sarà caricata solo a metà.

4. Google EAT

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LEGGI ANCHE: Cos’è Google E-A-T e cosa significa per i tuoi contenuti di qualità

L’acronimo denota i tre criteri fondamentali affinché Google attribuisca rilevanza ad un contenuto: Expertise (Esperienza), Authoritativeness (Autorevolezza), Trustworthiness (Affidabilità).

In parole povere, il tuo sito deve essere riconosciuto da Google come fonte autorevole su un determinato argomento, ed è un principio che acquista ancora più importanza per tutte quelle aziende che appartengono alla categoria YMYL, “Your money, your life”, ovvero che operano in settori quali finanza, sanità, sicurezza ecc.

Per garantire una qualità alta dei contenuti, la prima cosa da fare è creare delle buyer personas, che ti aiutino a capire quale tipologia di clienti consulterà il tuo sito. Una volta delineato chiaramente il target a cui stai parlando sarà più facile capire quali contenuti possono essere più d’appeal e quali meno. È molto importante effettuare anche una ricerca approfondita del search intent, per mappare il viaggio dell’utente e capire com’è arrivato sul tuo sito e perché.

5. Long content

Secondo il report State of Content Marketing, pubblicato da Semrush, i contenuti testuali dalle 3000 parole in su ottengono il triplo delle visualizzazioni e condivisioni e circa 3,5 volte più backlink.

Affinché vi sia un aumento del traffico sul sito, è necessario non solo rendere il sito autorevole su un argomento, ma anche creare contenuti che coinvolgano e che siano facili da condividere, e mantenere gli utenti coinvolti nel tempo.

Per facilitare la scansione dei contenuti da parte del motore di ricerca, è buona norma suddividere l’articolo in sezioni e utilizzare H2 e H3, molto importanti sopratutto per la scansione mobile, e assicurarsi che i backlink rimandino a fonti autorevoli e pertinenti.

6. Featured Snippets

I Featured Snippet, o snippet in primo piano, sono quelli che appaiono nella parte superiore dei risultati di ricerca di Google, sopra gli altri risultati organici e sotto gli annunci a pagamento. A differenza degli altri snippet, sono più grandi e includono spesso anche un’immagine.

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Lo scopo dei featured snippet è fornire rapidamente una risposta alla query di ricerca, in modo che l’utente non debba cliccare su uno dei risultati, ma possa apprendere direttamente dalla SERP l’informazione che sta cercando.

Se Google mostra la pagina del tuo sito web in uno snippet in primo piano per una o più query, ci sarà un aumento significativo di traffico che il tuo sito genera. Inoltre, un altro dei vantaggi dello snippet in primo piano da non sottovalutare, è quello di sottrarre traffico ai competitor.

Dal 2021, Google attribuirà ancora più rilevanza agli snippet in primo piano: dunque, nella creazione dello snippet, cerca sempre parole chiave pertinenti, senza tralasciare anche le ricerche correlate, importanti per capire cosa cercano le persone che arrivano sulla tua pagina.

7. Video

Secondo Cisco, i contenuti in formato video supereranno tutti gli altri in termini di fruizione e, di recente, sono stati inclusi da Google anche nei featured snippet.

Ad oggi, Youtube è il sito più visitato al mondo, con 33 miliardi di visite al mese. Dunque, se la tua strategia SEO non include contenuti video, il 2021 sarà l’anno giusto per cominciare.

Per ottimizzare i tuoi video, organizzali in sezioni e ottimizza il contenuto mediante titles, description e tags. Molto utile ai fini dell’indicizzazione, inserire anche una trascrizione del parlato.

Le keyword che usi nell’indicizzazione dei tuoi video sono fondamentali: se stai ottimizzando un video per YouTube, ad esempio, può esserti di grande aiuto digitare l’argomento dei tuoi video nella barra di ricerca e guardare i risultati restituiti dalla piattaforma. In questo modo sarà molto più semplice comprendere l’intento di ricerca delle persone che guarderanno i tuoi contenuti.

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8. Immagini

La ricerca dei contenuti visivi su Google continua ad evolversi sempre di più: se le immagini sul tuo sito non sono ottimizzate correttamente, dovresti rimediare quanto prima.

Una corretta indicizzazione, non solo ti permetterà di posizionarti in alto nei risultati di ricerca su Google Immagini, ma ti consentirà anche di implementare la visibilità e l’ottimizzazione complessiva del tuo sito.

Oltre ad utilizzare immagini pertinenti con il contenuto della pagina, è molto importante l’uso degli alt tag, mediante i quali il crawler del motore di ricerca andrà a catalogare le immagini e ad associarle ad una determinata categoria.

9. Keyword Correlate

A differenza di ciò che molti pensano, non sono solo le keyword principali ad essere importanti, ma anche le correlate.

Questo perché la SEO semantica e l’ottimizzazione del Search Intent diventano sempre più importanti.

Dunque, è bene aver chiaro il contesto della query, in modo da fornire informazioni sempre più pertinenti ai motori di ricerca, tramite parole chiave principali e secondarie, semanticamente correlate tra loro. In altre parole: non concentrarti sulle singole keyword, ma ottimizza il tuo contenuto per gruppi di argomenti.

10. Local SEO

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La stragrande maggioranza delle ricerche su Google, sono effettuate dagli utenti con lo scopo di trovare prodotti o servizi nella propria zona. La SEO locale, sta acquistando sempre maggiore importanza, in parte dovuta all’aumento delle ricerche a zero click (cioè quelle in cui gli utenti ricevono risposta dalla SERP), che secondo gli esperti diverranno la nuova normalità.

Molte delle ricerche a zero click sono ricerche locali, in cui viene mostrato in SERP il cosiddetto local pack, vale a dire il blocco si informazioni su un’attività geolocalizzata, visibile sulla SERP.

Il primo passo per costruire il local pack della tua attività è creare una pagina su Google My Business. Assicurati di curare anche la tua strategia di backlink e, se non sai da dove iniziare, prendi del tempo per studiare quella dei tuoi competitor.

Pubblicità e investimenti: cosa dicono le previsioni dopo un anno nero

  • La pandemia ha influenzato in maniera drastica l’industria cinematografica, con un calo notevole
  • Uno scenario preoccupante, previsto per i prossimi due anni, sarà determinato dalla riduzione del budget previsto per la promozione

 

La crisi sanitaria ed economica internazionale è determinata dalla diffusione del Covid-19, ha ovviamente influenzato negativamente gli investimenti nel settore pubblicitario. Le previsioni a riguardo sono molto preoccupanti e non prevedono se non tra due anni, una lenta e graduale ripresa. 

Il calo sembra essere notevole e prossimo a quello registrato nella grande recessione del 2009, difatti si attesta intorno ad un calo del 10,2% con un ulteriore calo del 2,1% rispetto all’8,1% registrato nel mese di maggio del 2020. La spesa complessiva destinata al settore pubblicitario ed alla comunicazione delle aziende si aggira intorno ai 557,3 miliardi di dollari, una cifra nettamente inferiore rispetto a quella del 2019, che si aggirava intorno ai 620,6 miliardi di dollari.

LEGGI ANCHE: Qualcosa unisce le pubblicità post Covid dei brand (e le rende tutte un po’ simili)

La crisi dei media tradizionali il fenomeno del formato video 

Il calo pubblicitario colpisce trasversalmente quasi tutte le aziende del globo, ma ciò che regge alla crisi internazionale è certamente il formato video l’unico strumento che registra una crescita, in netta controtendenza a tutto ciò che questo 2020 sta comportando nel business internazionale. La crescita del budget previsti per la realizzazione di video promozionali addirittura aumenterà nel 2021, dal 7,9% con 52 miliardi di dollari investiti nel 2020, alle 12,8% nel prossimo anno. 

Entrando nel dettaglio la spesa globale nel settore pubblicitario diminuisce per la TV di circa 29,9 miliardi di dollari, per il cinema di circa 1,5 miliardi, per i giornali e la carta stampata di circa 9,8 miliardi ed infine per la radio di circa 5,9 miliardi di dollari. Insomma uno scenario particolarmente drastico e nero che migliorerà, in base alle ultime analisi e statistiche, solo a partire dal prossimo anno.

A patire la crisi economica internazionale è determinata dalla pandemia, sono certamente i grandi miglia tradizionali come: la televisione ed il cinema, e con essi l’intero comparto di produzione. 

Aziende impegnate ad esempio nell’automotive, nella vendita al dettaglio, nei viaggi e nei trasporti stanno pian piano riducendo il proprio budget destinato alla promozione, che a causa dei protocolli di sicurezza e degli scenari internazionali, non permettono la realizzazione di una comunicazione produttiva e rassicurante. 

Ciò che ha offerto una ventata di ossigeno all’intero settore dell’industria pubblicitaria, sono state senza alcun dubbio le elezioni americane che grazie ad i 4,9 miliardi di dollari spesi in pubblicità hanno scoraggiato la contrazione globale che altrimenti si sarebbe attestata intorno all’11%, cioè circa 68 miliardi di dollari.

LEGGI ANCHE: Advertising e Covid-19: come cambiano gli investimenti pubblicitari in tempo di crisi

L’industria pubblicitaria: uno sguardo al passato ed uno al futuro

Il 2020 è stato senza alcun dubbio un anno drammatico sotto tanti punti di vista e certamente uno dei più duri dell’economia pubblicitaria degli ultimi quarant’anni. 

Il futuro dell’industria pubblicitaria non è certo dei più rosei, si stima che nel 2021 l’aumento del budget nella comunicazione promozionale sarà del circa 6,7% nel 2021 col quale sarà possibile recuperare solo i tre quinti delle perdite complessive dell’anno in corso. Un ulteriore crescita del 4,4% si registrerà solo nel 2022 col quale sarà possibile recuperare la totalità del budget perduto nel corso del 2020 e poter raggiungere la spesa ed il budget registrato nel 2019.  

Altro scenario preoccupante nei prossimi due anni sarà quello determinato dagli effetti della riduzione del budget previsto per la pubblicità e la promozione. Le statistiche parlano di una diminuzione del 17,4% delle perdite totali ad esempio nel settore automobilistico, del 16,2% della vendita al dettaglio e della spesa per viaggi turismo del 33,8%. 

Una visione alquanto allarmante, soprattutto quella riguardante il settore del travel, che preoccupa particolarmente in quanto potrebbe prolungarsi nei prossimi anni e divenire permanente, se in un lasso di tempo relativamente breve non dovessimo tornare alla normalità, abolendo i protocolli e le restrizioni determinate dalla pandemia internazionale. 

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December 2020 Core Update. Cosa devi sapere sull’ultimo aggiornamento Google

  • Rilasciato il 3 dicembre il nuovo aggiornamento “core” dell’algoritmo di Google, December 2020 Core Update.
  • Gli effetti più rilevanti sono stati registrati il 4 dicembre con picchi di variazione media tra 9 e 9,4 su una scala di 10 punti.
  • Tra i settori più colpiti: immobiliare, viaggi, salute

 

Molti webmaster speravano di chiudere il 2020 senza particolari scossoni. Invece Google ha scelto di mandare online un nuovo aggiornamento dell’algoritmo, il terzo Core Update quest’anno. E come succede in questi casi, i siti web di tutto il mondo hanno avvertito, chi più chi meno, scosse di posizionamento in SERP. Ecco quello che devi sapere.

Per la gioia di tutti i SEO specialist, Google ha rilasciato pochi giorni fa un nuovo Core Update, chiamandolo “December 2020”. L’annuncio, come al solito, è stato fatto su Twitter da Google @SearchLiaison. Il profilo ufficiale con cui “Big G” da circa un anno comunica ufficialmente le sue novità ai fan della SEO.

Il 3 dicembre scorso, un primo tweet annunciava il rilascio del December 2020 Core Update. Due ore e mezzo più tardi arrivava la conferma dell’operatività dell’aggiornamento.

Tutto secondo protocollo. Google non ha rilasciato particolari istruzioni o dettagli specifici su ciò che questo aggiornamento potrebbe generare nel complesso mondo del ranking dei siti web sul motore di ricerca. Né tanto meno su come i webmaster dovrebbero affrontare l’ennesimo aggiornamento principale.

Almeno non con informazioni specifiche. Ciò che il portavoce di Google, Danny Sullivan, ha dichiarato, è che le linee guida generiche per il core update (vedi un’estratto qui sotto) sono sufficienti per avere un corretto quadro della situazione da parte di qualsiasi proprietario di un sito web.

December Core Update 2020 Danny Sullivan guidelines

Secondo la dichiarazione ufficiale, potrebbero essere necessarie diverse settimane prima che il December 2020 Core Update raggiunga i suoi effetti definitivi.

In generale, per chi si occupa di ottimizzazione di pagine web, è bene attendersi un’esposizione a variazioni di posizionamento che potrebbero verificarsi per altri 15 giorni.

In che cosa consiste il Google Core Update?

Periodicamente Google aggiorna i criteri con cui lavora il suo algoritmo (sarebbe meglio usare il plurale, algoritmi). L’obiettivo è quello di migliorare le prestazioni di scansione, indicizzazione e posizionamento e offrire le migliori risposte alle esigenze di chi cerca sul web.

Gli algoritmi di Google sono un complesso sistema di regole volte a recuperare dati dal suo indice di ricerca per fornire i migliori risultati possibili per specifiche combinazioni di parole chiave. Il motore di ricerca utilizza una sequenza di algoritmi e segnali di ranking per fornire pagine web posizionate in base alla pertinenza con le query di ricerca nelle pagine dei risultati di Google.

Gli ultimi aggiornamenti di Google sono focalizzati su un’analisi dei contenuti dei siti web presa in carico dall’intelligenza artificiale dell’algoritmo (il Rank Brain) e non dal sistema di regole algoritmiche lato umano. Questo perché il motore di ricerca investe tantissimo nel trasmettere la comprensione semantica dell’intento di ricerca umano all’intelligenza artificiale dell’algoritmo.

Di solito un core update ha effetti evidenti in tutti i siti web del mondo e per tutte le lingue di ricerca, senza alcuna distinzione. Tant’è vero che i principali tool di SEO management, monitorano e analizzano eventuali cambiamenti in SERP dovuti proprio ai periodici aggiornamenti programmati da Google. Riportandoli nei grafici di ricerca nei giorni esatti in cui da Mountain View annunciano l’introduzione dell’update.

LEGGI ANCHE: 12 consigli SEO per migliorare il traffico da ricerca testate su Google RankBrain

Perché gli aggiornamenti sono importanti?

Ogni volta che Google aggiorna i suoi algoritmi di ricerca, significa che il posizionamento delle pagine del tuo sito web sui risultati di ricerca potrebbe conoscere una variazione più o meno rilevante a seconda del tipo di keyword e del settore per cui competi.

Sapere quando Google rilascia questi aggiornamenti è inoltre un indizio in più per capire se le performance di posizionamento sono da attribuire alle modifiche di contenuto on-page, alle strategie di SEO off-page oppure agli aggiornamenti che Google ha apportato ai suoi algoritmi di ranking.

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D’altro canto, chi lavora nella SEO lo sa bene: portare a casa dei risultati con strategie di ottimizzazione delle pagine web è un mestiere che si avvicina molto al cartomante. A parte gli scherzi, si ha a che fare costantemente con conoscenze tecniche per lo più derivate da esperienza e test effettuati direttamente sul sito.

Le certezze sono veramente poche – dobbiamo accontentarci di annunci di aggiornamento senza sapere cosa concretamente è cambiato – perché se fossero esplicitate, i siti web sarebbero tutti in prima posizione!

Gli aggiornamenti precedenti al December 2020 Core Update

Prima di tutto, è bene sapere una cosa: Google annuncia i suoi aggiornamenti proprio per non generare panico tra gli addetti ai lavori con voci incontrollate, e non accreditate da Mountain View, in merito all’entità degli aggiornamenti e i suoi potenziali effetti. A quanto pare senza sortire alcun effetto, visto che i webmaster vanno ugualmente nel panico!

L’ultimo Core Update risale al 4 maggio 2020, il May 2020 Core Update. Il primo del 2020 era stato invece annunciato a gennaio. Come puoi vedere dal grafico del SEMRush Sensor (un tool SEO che monitora la volatilità delle SERP), anche a maggio scorso si sono registrati picchi di volatilità sulla pagina dei risultati di ricerca molto elevati nell’immediato.

December Core Update 2020 volatilità 4 dicembre

Salvo poi trattarsi del classico “effetto roller coaster”: giorni in cui si perdono e si guadagnano posizioni in maniera molto fluida. Sono normali assestamenti dovuti ai graduali aggiornamenti sul sistema di lavoro degli algoritmi volti a premiare (come Google continua a ricordare) le pagine web che offrono al lettore un contenuto di qualità.

December Core Update 2020 volatilità serp

Sia per il December 2020 che per il May 2020, i tassi di variazione delle SERP registrati da SEMRush sono risultati molto simili. Se il core update di gennaio ha portato “solo” a una volatilità media di 8 punti, il 6 maggio quasi tutte le categorie hanno mostrato tassi di volatilità che hanno raggiunto picchi da 9 a 9,4 punti. Lo stesso vale per i dati registrati il 4 dicembre. Una variazione che sembra avere effetti molto più rilevanti e influenzare più SERP e posizioni.

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Mordy Oberstein di RankRanger ha definito l’aggiornamento base di maggio “un mostro assoluto”. Se il January Core Update 2020 aveva portato grandi miglioramenti, quello di maggio ha richiesto diverse settimane per il lancio completo ed è risultato molto più impattante. Se gli effetti di maggio dovessero ripetersi a dicembre, attendiamo ancora qualche giorno per poter dire che la tempesta è passata.

Quali potrebbero essere le conseguenze?

Fronteggiare un crollo improvviso delle visite dovuto a un peggioramento dell’eCommerce sulle SERP, potrebbe non essere lo scenario migliore proprio a ridosso delle festività natalizie. Per non parlare delle ripercussioni sulle previsioni dei media buyer e di tutto il comparto dell’affiliation marketing.

Vedersi declassare il sito web in un periodo così delicato, soprattutto dopo aver fatto notevoli sforzi per guadagnare posizioni nelle giornate del Black Friday e del Cyber Monday, sarebbe una vera doccia fredda. Ma potrebbero esserci anche dei risvolti positivi.

Questo è il primo aggiornamento dopo circa sei mesi di “silenzio” su update di base che arrivano da Google. Per qualcuno potrebbe essere stato il boost decisivo per balzare qualche posizione in avanti, se non addirittura guadagnare la tanto sperata “posizione zero”.

Per il momento, anche qui in Italia la sensazione è che ci siano stati pochi stravolgimenti. Qualche impennata da montagne russe ma nessuno sembra essere uscito con le ossa rotte dal December 2020 Core Update.

Secondo i dati del SEMRush Sensor sulle deviazioni di ranking per categorie merceologiche, i settori più colpiti dal December 2020 Core Update sono immobiliare, viaggi, salute, animali, libri e letteratura. A dire il vero delle categorie piuttosto “sensibili” dal punto di vista del contenuto web in un anno molto intenso come quello che sta passando.

December Core Update 2020 deviazioni categorie

Se si ispeziona la sezione winner&loser, che presenta i domini più influenzati in un giorno, si vede che il 4 dicembre i siti web che hanno perso più posizioni in media sono stati quelli di dating e appuntamenti online.

Le variazioni di SERP delle categorie settoriali dei siti web aiutano a comprendere quali settori sono risultati relativamente più “instabili” in un determinato giorno. Sono calcolate considerando la differenza tra la volatilità di un giorno specifico e la volatilità media mensile.

Cosa fare se il tuo sito è stato colpito?

Alla fine dell’estate 2019, Google ha iniziato a fornire qualche consiglio su cosa dovrebbe considerare chi è stato influenzato negativamente da un core update in passato.

In realtà non ci sono azioni specifiche da intraprendere per recuperare posizione e un impatto negativo sul ranking. Ma questo non significa per forza che c’è qualcosa che non va nelle tue pagine!

Come dichiarato sul blog di Google dedicato ai webmaster:

Le pagine che subiscono un calo dopo un core update non hanno nulla di sbagliato da correggere. Detto ciò, comprendiamo che coloro che subiscono delle perdite di traffico dopo una modifica di aggiornamento di base potrebbero pensare di dover cambiare qualcosa. Ti suggeriamo di concentrarti per assicurarti di offrire i migliori contenuti possibili. Questo è ciò che i nostri algoritmi cercano di premiare.

Tuttavia, Google offre ai webmaster un elenco di domande chiave da considerare se il proprio sito è stato colpito da un aggiornamento principale. Esaminando i propri contenuti e rispondendo sinceramente a queste domande, è possibile trovare il motivo per il quale un sito web è stato declassato pesantemente:

  • Il sito Web offre contenuti originali e di valore che vanno oltre il testo? 
  • I titoli e le descrizioni sono accattivanti e progettati per abbinarsi al contenuto? Condivideresti questo contenuto con gli amici?
  • Il contenuto è affidabile? La pagina contiene errori? 
  • Come utente che accede al sito tramite Google, ti fideresti in prima persona?
  • Il contenuto appare ben studiato o sembra più una pubblicazione dozzinale? Ci sono troppi annunci? Il sito è visualizzato in modo corretto e piacevole su tutti i dispositivi?
  • Il sito Web offre un valore aggiunto rispetto ad altri concorrenti? Il contenuto soddisfa le aspettative degli utenti?

E quanto tempo occorre per recuperare da un Core Update?

Sempre secondo la mini-guida di Google, eventuali correzioni di contenuto sulla base di queste indicazioni possono portare a miglioramenti e recuperare le posizioni perse. Probabilmente non nell’immediato, senz’altro in seguito ad un nuovo aggiornamento principale che premierà nuovi contenuti di valore.

Gli spider e i bot di Google sono sempre alla ricerca di contenuti freschi e aggiornati. La tua pagina web potrebbe guadagnare graduali miglioramenti nel ranking non per forza legati a un nuovo aggiornamento core.

Il consiglio è quindi quello di mantenere il proprio sito web costantemente aggiornato e curato nei dettagli, sia a livello di contenuti che di funzionalità di navigazione.

Google Down: KO tutti i servizi

Panico questo lunedì mattina per i servizi Google che hanno smesso di funzionare: la posta Gmail, Calendar, Maps, Youtube, Google Play e Meet sono inaccessibili a tutti gli utenti.

Gmail, YouTube, Calendar down

Oggi 14 Dicembre, Gmail segna un’assenza costante di connessione, rendendo impossibile ricevere ed inviare messaggi. Sulla pagina di Youtube, invece, segnala Errore 500 e viene richiesto di effettuare nuovamente il login, con scarso risultato. Non è chiara la natura del problema e non si sa quando effettivamente potrà tornare funzionante.

Moltissime sono le segnalazioni sui vari social network, si attendono aggiornamenti.

Trend Audio 2021, l’innovazione Podcast. Spotify annuncia l’acquisizione di Megaphone

  • Algoritmi e analisi degli insights per la creazione di campagne di comunicazione costruite sull’esperienza dell’utente, e l’incremento del Podcast tra gli andamenti globali più innovativi 
  • Spotify traccia il bilancio degli ascolti 2020 e annuncia l’acquisizione di Megaphone per consolidare la sua posizione di leader indiscusso del settore audio

 

È una rivoluzione in atto quella dell’audio. Un’accelerazione forte per un mercato che registra come tendenze dominanti nel 2020 l’ubiquity e l’accesso multi device da diverse piattaforme, ma anche la profilazione accurata dell’audience in base al mood dell’ascolto, all’emozione del momento, con insights sul consumo che diventano opportunità per le imprese nella costruzione di campagne strategiche fondate sull’interazione. La nuova frontiera, però, è il Podcast, che si configura come la reale innovazione tutta da esplorare tra i trend della comunicazione.

Il racconto, lo storytelling, diventa così sempre più rilevante e centrale, recuperando il suo valore di intimità, per ridefinire e costruire una relazione più stretta ed efficace con il proprio target.

Un settore, quello del Podcast, su cui Spotify sta investendo. Ultima acquisizione, annunciata da Alberto Mazzieri, neo Director of Sales di Spotify Italia, è quella di Megaphone, piattaforma di distribuzione podcast che riunisce publishers e advertisers, per potenziare e per consolidare la propria leadership mondiale.

Alberto Mazzieri, neo Director of Sales di Spotify Italia

Cosa raccontano le scelte degli ascoltatori (anche in fatto di podcast)

Un incremento di podcast del valore del 108%, con circa 1,8milioni di titoli su Spotify nel 2020, in un andamento più che raddoppiato rispetto allo scorso anno, con conseguente aumento di creator e di produttori di contenuti, ma anche di aziende “podcast branded”, che utilizzano questo strumento come strategia per rapportarsi al proprio pubblico, interfacciandosi con loro e creando un rapporto più stretto.

L’audio è un’area di grande sviluppo, un’opportunità per le aziende che non sostituisce, però, il video. È una nuova occasione di costruzione di messaggi per raggiungere il proprio target di riferimento.

Sottolinea Alberto Mazzieri, mentre delinea gli scenari futuri.

Player indiscusso dell’audio, con una comunità di oltre 320 milioni di utenti al mondo distribuiti in 92 Paesi (di cui 144 milioni abbonati Premium) e 11 milioni in Italia, in seguito al lancio della campagna Spotify Wrapped 2020, l’esperienza creata su misura per i professionisti dell’advertising, Spotify traccia il bilancio degli ascolti del 2020 sulla piattaforma, sottolineando gli insights più rilevanti per i brand e per gli inserzionisti.

LEGGI ANCHE: Podcast revolution: raddoppia il consumo su Spotify

podcast 2020

Partendo dal secondo report annuale Culture Next e dall’aggregazione dei dati sul comportamento di ascolto, gli inserzionisti potranno scoprire cosa hanno ascoltato in streaming i diversi segmenti di pubblico e sfruttare in modo creativo l’intimità che contraddistingue l’audio per raggiungere questi utenti durante i loro momenti di streaming.

«La ricerca evidenzia come l’evoluzione dello stile di vita di quest’anno, influenzato dal lockdown, abbia cambiato l’utilizzo della piattaforma. L’analisi degli insights permette di costruire campagne audio per migliorare l’esperienza dell’utente – insiste Mazzieri – Spotify non è solo audio, ma anche display desktop e mobile. Un minuto su 5 trascorso su piattaforma è dedicato al video, con utenti profilati. 70 milioni di brani, ma anche podcast con 2 milioni di titoli.

L’ubiquity e l’aumento dei device utilizzati ci consentono di conoscere la nostra audience, che siano gamer, console, millennials, famiglie, ma possiamo capire qual è il momento di ascolto o il mood del device digitale, che sia dall’auto attraverso il collegamento bluetooth, o durante l’allenamento e il workout, o il tempo trascorso in famiglia. Identificando il segmento del panel (Gen Z, Millennial, adulti over 35, fitness addicted, salutisti, buongustai, gamer, tech early adopter e tastehunter) si possono costruire messaggi personalizzati. La strategia audio permette di raggiungere l’audience di interesse, intercettando momenti diversi della giornata.

Attraverso la tecnologia e gli algoritmi, scopriamo che la fruizione si caratterizza sempre più come un mix. Su Spotify abbiamo 4 bilioni di playlist generati da utenti, oltre a quelle editoriali e alle algoritmiche, costruite sull’esperienza dell’ascoltatore nella settimana precedente».

Così Spotify Wrapped offre ai brand spunti su come costruire la propria comunicazione, perché “la creatività è efficace quando è data drive, con un approccio fondato sui dati”, afferma Mazzieri.

LEGGI ANCHE: La voglia di Natale arriva in anticipo, a dirlo sono i dati raccolti da Spotify

Culture Next Trends Report

Tra le tendenze registrate nel 2020 da Culture Next Trends Report, in ambito globale, l’aumento di oltre il 140% su base annua di ascoltatori unici totali di podcast di news e politica. In crescita anche il consumo domestico, soprattutto nel primo lockdown, e il tempo di ascolto tramite smart speaker per l’interazione vocale di oltre il 60%, mentre l’ascolto su console di gioco supera il 50%.

Il 55% degli utenti tra i 16 e i 40 anni afferma di aver ascoltato più musica negli ultimi mesi per impatto della pandemia costretti in lockdown, mentre i podcast più ascoltati dagli over 35 in Italia sono Speak English Now Podcast with Georgiana’s mini-stories – ESL, Monologato Podcast – The Filippo Ruggieri Experience e il podcast di Alessandro Barbero “Lezioni e Conferenze di Storia”. A seguire Blu Notte, Misteri Italiani e La Zanzara.

Andamento crescente in Italia  anche di publisher, alla ricerca di un ecosistema e di tecnologie all’avanguardia per la creazione di podcast di qualità:

«Oltre ad essere un’area di investimento, il mercato del podcast è di interesse anche per l’età media di chi lo utilizza, intorno ai 26 anni, la generazione z e millennials, difficili da raggiungere. Un’opportunità da monitorare, un mercato giovane che si sta consolidando – continua Alberto Mazzieri.

Sull’innovazione è difficile fare previsioni, l’acquisizione di Megaphone potrebbe avere degli sviluppi. Altra area di interesse per il 2021 potrebbe essere l’integrazione con gli smart speaker o la sperimentazione dell’audio 3D o 8D, un mondo non ancora compreso dalle aziende ed inesplorato».

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Social media marketing: 25 previsioni che segneranno il 2021

  • Che anno sarà il 2021? Le piattaforme social subiranno tanti cambiamenti trasformandosi completamente
  • 25 previsioni per il social media marketing da non perdere per il prossimo anno

 

Ammettiamolo, questo 2020 è stato un anno difficile. Definirlo complicato è un eufemismo, ed è vero, non vediamo l’ora di dimenticarlo, accartocciare il calendario e bruciarlo definitivamente, ma temiamo, visto l’andazzo, di dar fuoco alla casa. Ci limiteremo a scacciarlo via dalla nostra testa, ma prima di farlo concediamoci un minuto e congratuliamoci con noi stessi per quello che, nonostante tutto, siamo riusciti a fare in questi giorni da incubo.

Certo, non è stato un anno facile nemmeno per le aziende. C’è chi ha dovuto chiudere tutto dopo tanti sacrifici, e c’è chi ha resistito e stretto i denti il più possibile. Molte aziende hanno rimodellato tutta la propria struttura e il modo di lavorare, accelerando il processo digitale, e ci sono poi quelle attività che ci si sono approcciate per la prima volta ottenendo risultati incredibili.

E proprio riguardo al mondo iperconnesso, il 2021 si prefigge come un anno di grandi cambiamenti. Non saremo gli unici, quindi, che dovranno stilare la famosa lista dei buoni propositi dà mantenere, perché le piattaforme social saranno le vere protagoniste di questi prossimi 12 mesi.

Vediamo allora quali saranno le previsioni del nuovo anno riguardo il social media marketing e prendete i vostri laptop, cari social media marketer, perché ne avete di cose da segnare!

LEGGI ANCHE: Le 20 competenze di Digital Marketing che non possono mancarti nel 2021

Previsioni di social media marketing: come cambiano le piattaforme Social

Quest’anno abbiamo rivoluzionato le nostre giornate e cambiato le nostre abitudini.

Abbiamo imparato a lavorare da casa, destreggiandoci tra famiglia, impegni e tempo libero e abbiamo scoperto nuove forme d’intrattenimento per tenerci occupati. Anche le principali piattaforme social si sono evolute rapidamente adattandosi alle esigenze degli utenti durante la pandemia. Ciò ha accelerato molti dei loro piani, ma per la maggior parte i nuovi strumenti e le opzioni introdotte erano già in fase di sviluppo. Dove sono dirette, adesso, le piattaforme social?

Ecco pronta per voi una raccolta di previsioni per il 2021 che sembra destinato a essere un anno di crescita e sviluppi senza precedenti. 

1. Social media marketing: Facebook non si ferma

Facebook è stata una piattaforma social protagonista di un anno pieno di sfide, e ancora una volta le ha superate tutte migliorandosi. Nonostante il contraccolpo sul ruolo che ha svolto nell’esacerbare la divisione politica e nell’amplificare l’incitamento all’odio, non vuole fermarsi.

Eppure, nonostante un boicottaggio pubblicitario, un documentario critico di Netflix (The Social Dilemma) e la rimozione forzata di alcuni gruppi, continua sulla sua strada e nel prossimo anno vedremo alcuni importanti sviluppi.

Tutto sul nuovo Design del sito di Facebook

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La nuova vetrina Facebook

L’eCommerce sarà al centro dell’attenzione di Facebook.

Abbiamo già visto le prime fasi della prossima grande spinta alle entrate di Facebook, con l’introduzione degli Shops, sia su Facebook che su Instagram. Tutto questo semplificherà il processo di creazione di un punto vendita eCommerce sulla piattaforma social più utilizzata al mondo.

Ciò darà a ogni azienda la possibilità di creare rapidamente la propria vetrina digitale, con opzioni utili e strumenti di pagamento semplificati, alimentando una nuova ondata di business online.

Per Facebook, sono stati anni di duro lavoro, con gli Shops che essenzialmente sono un’estensione della sua offerta di Marketplace, dando a più aziende la possibilità di connettersi con gli acquirenti in-stream. Ma Shops è anche altro.

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Pagamenti tramite Facebook

Il grande focus qui sarà in mercati come l’India e l’Indonesia dove Facebook sta acquisendo sempre più utenti, e dove il passaggio al digitale è solo all’inizio. Se Facebook può diventare la destinazione di tutte le forme di transazioni online, ciò la renderebbe una piattaforma essenziale nelle regioni in via di sviluppo.

Questo comporta un ampliamento delle opportunità, sia per Facebook che per le aziende di tutto il mondo, per massimizzare il proprio potenziale.

Un ulteriore sviluppo di Facebook Pay porterà a delle semplificazioni di alcune opzioni di acquisto con un clic, e nuove opportunità pubblicitarie che evidenziano i prodotti da acquistare all’interno dei post. 

Facebook cercherà anche d’integrare più post di acquisto nei feed degli utenti, al fine d’invogliare più attività di acquisto, mentre la probabile fusione delle sue app di messaggistica fornirà maggiori opportunità per facilitare l’eCommerce.

Ciò comporterebbe un cambiamento importante, alimentando una nuova ondata di attività di eCommerce, motivo per cui le aziende devono tener presente gli Shops nella propria strategia di social media marketing.

L’unione delle chat Messenger e Instagram e WhatsApp

Facebook continua a lavorare sulla fusione delle sue app di messaggistica e durante tutto l’anno abbiamo visto sempre più suggerimenti sulla graduale interconnettività di Messenger, Instagram Direct e WhatsApp

Ciò, in sostanza, significa che ogni nuova funzione introdotta in una qualsiasi di queste piattaforme social sarà alla fine disponibile nelle altre, il che faciliterà nuove opportunità di eCommerce e più modi per eseguire campagne pubblicitarie multipiattaforma e push. 

Ciò renderà molto facile per i marchi espandere le loro campagne e funzioni, ad esempio, su WhatsApp, ampliando il loro pubblico in modi che non avevano precedentemente considerato. 

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Occhiali AR di Facebook

A settembre, Facebook ha annunciato che i suoi occhiali AR indossabili “Project Aria” sarebbero stati disponibili nel 2021. La Realtà Aumentata è destinata a diventare un campo di battaglia nel settore tecnologico, e anche Apple sta lavorando ai propri occhiali AR, che dovrebbero essere rilasciati nello stesso periodo. 

Facebook ha lavorato sullo sviluppo di ambienti AR completamente immersivi e alla possibilità d’incorporare nuovi tipi di annunci, promozioni, e altro ancora, tutti collegati alla sua app.

L’ascesa della Realtà Virtuale nelle piattaforme social

I visori per realtà virtuale Oculus di Facebook hanno visto un notevole aumento delle vendite nel 2020. Ciò è stato dovuto all’impossibilità di fruire dei soliti intrattenimenti, e chi ha potuto, si è approcciato alla AR. Ovviamente non è una cosa a cui, economicamente, possiamo accedere tutti. Per questo Facebook ha abbassato il prezzo dei suoi dispositivi VR autonomi, rendendola un’opzione più accessibile.

In questo modo Facebook aggiunge più utenti VR, apre anche nuove strade per la pubblicità e la promozione e porta più consumatori nella fase successiva della connessione digitale, incontrandosi in ambienti completamente immersivi online.

Cambiamenti di algoritmo

Uno dei quesiti più enigmatici per Facebook sarà come affronterà il suo famigerato algoritmo di feed e se farà qualcosa per rispondere alle lamentele che hanno alimentato l’ascesa di pericolosi discorsi di odio sulle piattaforme social.

Facebook ha intrapreso alcune azioni al riguardo, bandendo QAnon e vari gruppi correlati, a cui avevano permesso per anni di proliferare sulle proprie piattaforme social, nonostante gli avvertimenti degli esperti.

Ma sotto un governo degli Stati Uniti guidato da Biden, Facebook dovrebbe intraprendere più azioni e limitare ulteriormente la disinformazione e l’incitamento all’odio, al fine di evitare crescenti pressioni e sanzioni imposte dal governo e dai gruppi di regolamentazione.

Il New York Times ha recentemente riferito che, nei giorni successivi alle elezioni negli Stati Uniti, Facebook ha implementato un News Feed tweak che ha assicurato che le notizie autorevoli apparissero in modo più prominente, riducendo la portata di alcuni siti più estremisti e centristi.

È importante fare molto più passi avanti per ridurre la divisione sociale più in generale, ed evitando la polarizzazione sulle piattaforme social.

2. Twitter

Anche dopo tutti questi anni, è ancora difficile definire Twitter, quali siano i suoi punti di forza e dove e se crescerà in futuro. Perché nonostante la sua continua popolarità, non ha fatto grossi passi avanti.

Ha modificato la lunghezza dei tweet ne 2018, e ha provato lo streaming live, i Moments e tweet audio, tra le varie opzioni. Ma nessuno di loro ha davvero fatto la differenza e Twitter è rimasto lo stesso di ciò che era all’inizio: un flusso live di aggiornamenti brevi, ma ottimo per rimanere aggiornati con le ultime informazioni. 

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Quindi come può Twitter evolversi? Probabilmente non vedremo alcun cambiamento importante su questa piattaforma social nel corso dei prossimi 12 mesi.

Aggiornamento dei Fleets di Twitter

I Fleets di Twitter sono delle storie realizzate con testi, foto o video che rimangono visibili per 24 ore. Non ci sono retweet e nemmeno like, e le risposte sono solo in privato.

Twitter probabilmente aggiungerà vari strumenti, assistito dalla sua acquisizione di Chroma Labs a febbraio. Ma molte di queste aggiunte non faranno la differenza perché le persone hanno già una gamma di effetti e strumenti visivi su Snapchat, Instagram e TikTok.

È un componente aggiuntivo interessante, senza dubbio, ma Fleets non determinerà un aumento significativo dell’utilizzo o dell’interesse per l’app.

Audio Spaces

Twitter sta anche lavorando su Audio Spaces, che sarà una funzione di meetup audio simile a una clubhouse, offrendo agli utenti un altro modo d’interagire. Cioè? Stanze virtuali per chat vocali.

Interessante, sì, ma è improbabile che diventi una funzionalità di trasformazione nell’app.

Topic Focus

Twitter ha anche cercato di espandere il suo potenziale di coinvolgimento fornendo agli utenti più consigli sugli argomenti da seguire nei loro feed, anziché sui profili.

Nel 2021, non sarebbe sorprendente vedere Twitter fare un ulteriore passo avanti e aggiungere Topic dove raccoglierà tweet pertinenti su un argomento, curato dal team di Twitter, in una pagina o sezione dedicata nell’app.

L’obiettivo è quello di fornire un elenco più coinvolgente e mirato di tweet e profili chiave su ciascun argomento, che potrebbe aiutare a migliorare il coinvolgimento.

Indicatore di stato sui profili

Twitter li sta testando da un po’ e sembra un’aggiunta logica, soprattutto in linea con il lancio di Fleets. Non è un elemento importante, ma potrebbe fornire maggiori opportunità di connessione e coinvolgimento, soprattutto in occasione di eventi importanti.

Categorie di verifica

La piattaforma social ha spiegato che sta lavorando a nuove categorie di verifica, oltre alla semplice spunta blu di base. Ciò potrebbe vedere nuovi tipi di account verificati, che potrebbero includere indicatori specifici basati su ciò che ciascuno rappresenta.

La principale aggiunta qui potrebbe essere un nuovo identificatore per gli account dei bot. Nell’ottobre dello scorso anno, Twitter ha affermato che stava lavorando a un possibile identificatore per i profili dei bot, per dimostrare agli utenti con chi o con cosa hanno a che fare.

Potrebbe essere un grande cambiamento, che andrebbe a migliorare il coinvolgimento nell’app. 

Bot Crackdown

I bot rimangono un grosso problema su Twitter perché molti vengono utilizzati per manipolare il coinvolgimento e influenzare l’opinione degli utenti.

Ma cosa succederebbe se, come parte del suo nuovo processo di verifica dei bot, Twitter stabilisse una soglia su ciò che si qualifica come account bot?

Ciò infastidirebbe molti utenti, ma potrebbe anche far sì che più utenti condividano più dei propri pensieri, invece di amplificare semplicemente i commenti esistenti. Staremo a vedere.

Trump potrebbe essere bandito da Twitter?

Questa è una previsione casuale ma Twitter potrebbe fare il grande passo e bandire l’account di Donald Trump a titolo definitivo dalla sua piattaforma social.

Molti lo chiedono e con l’ex presidente che presto twitterà come “civile”, Twitter ha già detto che prenderà provvedimenti.

3. Social media marketing: Instagram cambia volto

Instagram sta cambiamento totalmente volto e con l’integrazione di nuovi strumenti di eCommerce sembra destinata a portare il suo potenziale di guadagno in una nuova stratosfera. Da tenere assolutamente d’occhio nella propria strategia di social media marketing.

Ma allo stesso tempo, alcuni hanno suggerito che tutte queste aggiunte d’IGTV, Reels e shopping hanno iniziato a ingombrare quella che una volta era una semplice app incentrata sulla fotografia, snaturandola.

Acquisti in-stream

L’ eCommerce è ovviamente l’obiettivo principale d’Instagram, con una nuova scheda Shop e funzionalità dedicate per facilitare un comportamento di acquisto più immediato in risposta ai post IG.

Instagram promuoverà lo sviluppo dei suoi strumenti di acquisto al fine d’incoraggiare ulteriormente il comportamento di acquisto abituale. Le previsioni possono vertere su acquisti avanzati con un clic, nuovi strumenti di prova AR, basandosi sulle sue opzioni di acquisto AR esistenti e tag video per i prodotti, offrendo ad aziende e ai creator più modi per facilitare l’acquisto diretto.

Instagram è già il luogo in cui molte persone scoprono nuovi prodotti e marchi e le sue opzioni di acquisto avanzate potrebbero aprire tutta una serie di nuove possibilità. 

Modifiche al feed della Home

Con la continua popolarità delle storie, ci si aspetta che Instagram provi un nuovo approccio al feed della Home.

Potrebbe provare ad allineare il feed della home con le preferenze del singolo utente. Ad esempio, se visualizziamo molto le storie, Instagram potrebbe passare a un feed iniziale di storie, con la possibilità di tornare al feed dei post regolari. Alcuni utenti potrebbero invece aprire un feed Reels, e altri la scheda Shops.

Instagram potrebbe cercare di fornire opzioni, che possono aiutare ad aumentare il coinvolgimento all’interno di ogni elemento.

Reels

Abbiamo visto l’arrivo dei Reels, il clone di TikTok di Instagram, e il consenso generale sembra suggerire essere uno strumento abbastanza interessante, ma non buono come lo stesso TikTok.

Reels rimarrà in circolazione e sarà un modo per accaparrarsi più utenti?

Probabilmente troverà la sua nicchia e rimarrà popolare per esempio in India dove TikTok è stato bandito. Instagram cercherà di potenziarlo ulteriormente attraverso accordi esclusivi con influencer e nuove funzionalità adatte al social media marketing.

4. Snapchat

Snapchat continua a essere popolare nella sua nicchia soprattutto grazie all pubblico più giovane. Nuove partnership di app e opzioni interattive hanno fornito ulteriori possibilità di miglioramento, ma l’AR rimane la chiave per aumentare l’attrattiva dell’app.

E nonostante abbia un budget più limitato rispetto alle altre piattaforme social, è rimasto un innovatore chiave nello spazio AR.

Nuovo approccio all’intrattenimento

Una delle principali aree di forza di Snapchat è stata la crescita costante della sua programmazione Snap Originals, brevi programmi allineati verticalmente che attirano gli spettatori più giovani.

Una delle previsioni del prossimo anno sarà la maggior concentrazione proprio su Snap Originals e ci saranno importanti editor e studi cinematografici che si avvicineranno al formato, per trovare nuovi modi per restare in contatto con un pubblico più giovane.

Ciò potrebbe vedere alcuni importanti annunci per Snap Originals, con l’arrivo di celebrità e grandi nomi. E questo porterà ancora più spettatori all’app, ampliando le sue opportunità di pubblicità e visibilità e migliorando le proprie tecniche di social media marketing.

Focus sull’eCommerce

Poiché Instagram e Facebook cercano d’incorporare più strumenti di eCommerce, anche Snapchat potrebbe allinearsi a questo cambiamento, cercando di fornire al suo pubblico maggiori opportunità di vendere prodotti direttamente in-stream.

Snapchat lavora da tempo su varie opzioni di eCommerce, inclusa la sua integrazione con Amazon, ma poiché lo shopping in-feed diventa sempre più abituale, ha senso che la piattaforma possa includere strumenti simili, al fine di massimizzare le proprie opportunità.

Avanzamento dell’AR

L’AR rimane la chiave per massimizzare la crescita di Snapchat, ecco perché vedremo sempre più funzionalità e strumenti AR.

Snapchat ha già iniziato a implementare la capacità di scansionare codici a barre ed etichette per fornire più informazioni contestuali attraverso la sua fotocamera, e cercherà di aggiungere al suo database sempre più elementi scansionabili, collegando quelle scansioni a strumenti AR avanzati, tra cui promozioni e offerte.

Partnership tra Apple e Snap

Snapchat lavora con Apple da anni per aiutare a sviluppare la funzionalità AR di Apple. Nel 2017, al lancio dell’iPhone X, Apple ha spiegato come avevano lavorato con Snapchat per sviluppare lenti e aggiunte visive basate sugli ultimi progressi del dispositivo, mentre con il lancio dell’iPhone 12 all’inizio di quest’anno, Apple ha annunciato che Snapchat sarebbe stato tra i primi partner per la sua nuova capacità LiDAR.

Gli occhiali AR di Apple saranno disponibili entro il 2022. Potremmo vedere i due collaborare per lanciare una nuova versione di Spectacles abilitata per AR? 

5. Social media marketing: TikTok

TikTok è diventato uno dei social più amati nel 2020, passando da 500 milioni di utenti nel dicembre 2019 a contare oggi quasi un miliardo. Nonostante abbia dovuto affrontare divieti, restrizioni e accuse di censura, TikTok non demorde e continua ad andare avanti.

Una piattaforma social da tenere presente nella propria strategia di social media marketing.

Focus sull’eCommerce

Come la maggior parte delle altre piattaforme social, anche TikTok si concentrerà sull’eCommerce nel 2021. L’app ha bisogno di trovare più modi per garantire che i suoi migliori creatori vengano pagati, altrimenti si sposteranno su altre piattaforme social dove possono fare soldi veri. 

In Cina, la versione locale di TikTok, chiamata Douyin, ha avuto un grande successo su questo fronte incorporando opzioni di acquisto in-stream ed eCommerce.

Collegamenti all’industria musicale

TikTok cercherà anche di stabilire legami più forti con l’industria musicale, al fine di ospitare lanci ed eventi più esclusivi e attirare più fan. La piattaforma social ha già collaborato con diversi musicisti in concerti digitali esclusivi e la sua partnership siglata si occupa di diverse etichette importanti.

Man mano che i musicisti riconoscono il potere promozionale della piattaforma, le connessioni diventeranno ancora più forti e ciò potrebbe portare a nuove opportunità, non solo per TikTok, ma anche ai marchi che cercano di avvicinarsi a queste tendenze attraverso sponsorizzazioni e partnership.

6. Social media marketing: LinkedIn

La piattaforma ha superato i 700 milioni di membri nel 2020 aumentando i record di coinvolgimento che sembrano destinati ad aumentare solo sulla scia della pandemia. LinkedIn è in una posizione di forza, come piattaforma social chiave per i professionisti, e cercherà di trarne vantaggio con nuove, prossime versioni. Un canale da considerare nella propria strategia di social media marketing.

Eventi Live

Gli eventi virtuali sono stati fondamentali nel 2020 e LinkedIn ha implementato i propri strumenti integrando una funzionalità di live streaming. Nel 2021 cercherà di fornire, di conseguenza, più strumenti e opzioni video.

Il video in diretta è il tipo di contenuto più coinvolgente sulla piattaforma e questo può portare più aziende a incorporare i loro eventi in base alle funzionalità della stessa app.

Sezione video dedicata

Come con tutte le piattaforme social, il video è il tipo di contenuto più coinvolgente su LinkedIn. Gli utenti sono circa 20 volte più propensi a condividere un video sulla piattaforma rispetto a qualsiasi altro tipo di post.

Detto ciò è ovvio che LinkedIn ne tragga vantaggio con una sezione video dedicata all’interno della sua app, che si concentrerà maggiormente sui contenuti video professionali, per settore, e fornirà maggiori opportunità ai creatori su LinkedIn di costruire consapevolezza e presenza del proprio marchio.

E potrebbe anche diventare un’opportunità di guadagno. Se LinkedIn offrisse uno spazio dedicato ai creatori di video, potrebbe anche fornire annunci pre o mid-roll, dando loro più incentivi a continuare a pubblicare. Ciò potrebbe vedere molti più contenuti video professionali aggiunti alla piattaforma, aumentando ulteriormente il coinvolgimento.

Nuove informazioni sui dati

LinkedIn ha il più grande database professionale e di carriera nella storia, che gli permette l’accesso a una serie d’informazioni approfondite su come sono progredite le carriere delle persone, quali ruoli hanno cambiato nel tempo, in che modo ciò si riferisce a punti in comune e interessi, ecc…

Questo è un grande punto di forza per la piattaforma social. Nel 2021 potrà affinare ulteriormente la corrispondenza dei dati per fornire maggiori informazioni e guidare gli utenti verso il loro percorso di carriera ideale. LinkedIn ha già compiuto un recente passo in questa direzione con il suo strumento Career Explorer, che evidenzia potenziali percorsi di carriera in base alle competenze che si posseggono.

Più LinkedIn unirà questi strumenti nei suoi sistemi, migliori saranno gli avvisi pertinenti e contestuali di questo tipo e ovviamente più aumenterà il coinvolgimento degli utenti e delle aziende che troveranno sicuramente nei vantaggi nella propria strategia di social media marketing.

illimity talk space

Guardare oltre i confini: cosa possiamo imparare sul business da un astronauta

Trovare in un anno così complesso grandi opportunità di innovazione e di dialogo. Scoprire nuove prospettive da cui guardare il mondo e il business. Ci hanno insegnato questo prima di tutto gli illimity Talk che hanno costellato questi mesi vissuti all’insegna del digitale e che si chiudono con un ultimo appuntamento il prossimo 14 dicembre.

“Let’s talk about space”, il titolo dell’evento che vedrà due esploratori confrontarsi sul loro percorso di vita e sul momento che stiamo vivendo.

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spazio illimity talk

Come portare il business oltre i confini

Il 14 dicembre all’interno di StartupItalia Open Summit l’illimity talk let’s talk about space affronterà un tema davvero affascinante insieme a Roberto Vittori, astronauta e generale dell’esercito, e Corrado Passera, founder & CEO di illimity, in collaborazione con Formiche.

Si partirà da alcune domande chiave per scoprire cosa lo spazio e la vita tra le stelle può insegnare nella vita, nel lavoro e nel business:

  • Da dove nasce la voglia di guardare oltre e come si alimenta?
  • Quali competenze servono per affrontare lo spazio e il nuovo mondo del lavoro?
  • Come gestire le relazioni in spazi molto piccoli?

Se nell’ultimo anno il digitale ha vissuto un’accelerazione senza precedenti, ed è servito per lavorare, socializzare, studiare, intrattenerci, insomma per vivere e restare in contatto con il mondo, oggi possiamo guardare oltre. E l’illimity Talk ci porterà proprio lì, nel futuro, nello spazio.

Uno spazio inteso come universo sì, ma anche come concetto grazie al quale approcciarsi a un mondo del lavoro che sta cambiando in modo sempre più veloce e che non sarà mai più come prima.

Lo spazio raccontato da illimity

Ci porterà oltre i confini per guardare il mondo da lontano e farci riflettere sul futuro Roberto Vittori, astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa) ed attuale addetto alle questioni spaziali a Washington. Il generale ha al suo attivo tre voli a bordo della Stazione spaziale internazionale, come pilota collaudatore ha accumulato circa 2.500 ore di volo su cinquanta differenti tipi di velivoli, elicotteri e alianti.

Accanto a lui, Corrado Passera, CEO di illimity, laureato in Economia alla Bocconi, ha improntato il suo percorso professionale sulla sfida per l’innovazione: da Olivetti ad illimity, passando per Poste, Intesa Sanpaolo e l’incarico di Governo. È oggi CEO della banca di nuovo paradigma.

Non vedi l’ora di dare uno sguardo al futuro? Iscriviti ora all’illimity Talk!

Frontiers Health 2020: accelerazione globale della Salute Digitale ed ecosistema innovazione in risposta alla pandemia

  • Frontiers Health è una delle principali conferenze globali sulla digital health. L’edizione 2020 si è appena conclusa, con un innovativo format ibrido che ha affiancato lo streaming globale a local hub fisici
  • La pandemia ha chiarito, ancora una volta, che non può esistere economia, e di conseguenza società, senza salute

 

Oggi essere parte dell’ecosistema internazionale della Salute Digitale vuol dire assumere la responsabilità e il compito di trasformare la salute e l’assistenza sanitaria per realizzare un futuro più umano, ovvero sostenibile, accessibile ed equo.

La pandemia ha chiarito, ancora una volta, che non può esistere economia, e di conseguenza società, senza salute. È sempre più evidente come il digitale sia uno strumento strategico che faciliti e, in molti casi, favorisca il rapporto medico-paziente, garantendo così la continuità dell’accesso alle cure non solo per i pazienti Covid, ma anche per tutte le altre patologie i cui trattamenti e terapie sono attualmente stravolti, per cui occorre ripensarne le prospettive.

Un momento importante di dibattito e confronto sul prossimo futuro della salute è stato Frontiers Health, conferenza internazionale sull’innovazione in ambito sanitario, la cui quinta edizione si è tenuta lo scorso 12 e 13 Novembre 2020 con la partecipazione, sia fisica che virtuale, di oltre 1.000 esperti in ambito globale. 

Frontiers Health 2016, vieni a scoprire il futuro della sanità

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L’edizione 2020

Frontiers Health è riconosciuta come una piattaforma unica di discussione su cui le innovazioni nei diversi settori stanno convergendo, provocando una trasformazione radicale. In questi mesi di incertezza,  il team di Healthware, co-host della conferenza, ha lavorato in maniera sinergica con il gruppo di lavoro di Frontiers Health per dar vita ad un’edizione 2020 che fosse ibrida e riuscisse a conservare il suo carattere distintivo di “piattaforma”.

Attraverso la collaborazione con partner internazionali siamo riusciti a combinare lo streaming globale online con eventi e attività svolte in presenza in local hub dislocati in diversi Paesi tra cui Italia, Germania, Finlandia, Malta, Spagna, Svizzera e USA. Ogni hub ha avuto un proprio focus tematico:  Berlino si è concentrata, ad esempio, suii progressi tedeschi alla luce del Digital Healthcare Act; Losanna ha approfondito il tema degli studi clinici virtuali, mentre Helsinki sulle ultime conquiste finlandesi nello sviluppo del vaccino per il Covid-19 e su altre soluzioni innovative. In Italia, come lo scorso maggio in occasione dell’edizione “Fight the pandemic”, l’ Healthware Life Hub di Salerno ha curato la regia del programma dell’intera conferenza.

Quest’edizione 2020 è stata per molti motivi diversa dalle altre a cui finora ho partecipato come Chairman, ma è stato solo un modo diverso di per raggiungere gli stessi obiettivi: scambiare sapere e conoscenza, imparare, ispirarsi e legarsi come community. Non dobbiamo infatti dimenticare, noi attori della filiera dell’innovazione, che l’obiettivo finale della salute digitale è umanizzare l’assistenza sanitaria democratizzando l’accesso, ridisegnando intorno al paziente e rendendo la salute più importante della cura stessa. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di una grande spinta collettiva piena di energia, scopo, capacità di scalare ed empatia.

Più di 250 relatori protagonisti di Frontiers Health, tra CEO e fondatori di startup e scale-up, leader del settore delle Life Science, professionisti della salute, investitori e policy maker che hanno contribuito attivamente a generare opportunità, condividere best practices di successo e produrre conoscenza a beneficio di tutta la comunità internazionale della Salute Digitale.
Focus dell’agenda 2020, senza dubbio, la riflessione su come digitalizzare l’assistenza sanitaria per le persone e renderla un pilastro del prossimo futuro, non solo nell’ambito di azione specifica, ma per l’intera società.

I tanti keynotes e gli oltre 60 diversi momenti tra masterclass, tavole rotonde e deep dive hanno fornito una panoramica esaustiva delle innovazioni sanitarie digitali. I principali temi discussi si sono concentrati su sviluppo delle terapie digitali, necessità di politiche sanitarie per promuovere l’innovazione, sperimentazioni cliniche virtuali ad alta tecnologia, soluzioni avanzate centrate sul paziente basate sull’IA (intelligenza artificiale) e sulla realtà virtuale, strategie di investimento e applicazioni della Scienza dei dati in ambito sanitario.

La conferenza è stata aperta dal Dr. Gottfried Ludewig, Direttore Generale Digitalizzazione e Innovazione del Ministero Federale della Salute tedesco, che ha spiegato quanto la salute digitale sia un tema centrale della Presidenza tedesca del Consiglio dell’UE e in Germania, con focus su terapie digitali e l’European Data Space per la circolazione in sicurezza dei dati sanitari in Europa.

A contraddistinguere l’evento una line-up di speaker di altissimo livello tra cui David Benshoof Klein – CEO di Click Therapeutics; Jeff Dachis – CEO e fondatore di OneDrop; Carlos Nueno – Presidente di Teladoc International; Grace Park – Co-fondatrice e Presidente di DocDoc; Kuldeep Singh Rajput – CEO e fondatore di Biofourmis; Andrew Thompson – Amministratore Delegato di Spring Ridge Ventures; David Van Sickle – CEO di Propeller Health.

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Il ruolo dell’innovazione

Dalle storie e dai case history di ciascuna company è emerso fortemente come le tecnologie ci consentano di ripensare la prevenzione, le terapie, l’assistenza sanitaria alla luce della trasformazione digitale e della potenza dei dati. Allo stesso tempo il lavoro di medici e dei professionisti della salute sarà potenziato dalle tecnologie, con la possibilità per il singolo paziente di avere accesso ad un percorso di cura specifico e personalizzato rispetto alle proprie esigenze.

Ampio spazio, come per ogni edizione di Frontiers Health, alle presentazione di startup digitali da tutto il mondo impegnate nella ricerca di soluzioni al Covid-19 e nella gestione di tutte le altre patologie con tecniche innovative di digital health.

Previste 10 sessioni di Startup Discovery virtuali che hanno visto la partecipazione di 50 start-up e scale-up specializzate in terapie digitali e biomarkers, mental health, telemedicina, monitoraggio da remoto, monitoraggio delle malattie e analisi predittiva, diagnostica e rilevamento delle patologie, virtual trials, realtà virtuale, genetica e genomica personale.

Tra le company partecipanti anche l’italiana Paginemediche, rappresentata dal Dr. Emanuele Urbani, medico di Medicina Generale che ha illustrato l’impegno della startup, sin dai primi giorni dell’emergenza sanitaria, nel supportare professionisti del settore medico e pazienti con chatbot per il triage, visite a distanza e telemonitoraggio. Ad oggi sono oltre 11.000 i medici connessi in Italia che hanno gestito oltre 245.000 pazienti con Covid-19 utilizzando la piattaforma Paginemediche. Molte altre le startup italiane presenti all’evento, tra cui PatchAi, 1000Farmacie, ComfTech, GenomeUp, Empatica, Movendo.

lavoro remoto coronavirus

La sostenibilità dei modelli di lavoro distribuito: priorità per le aziende

  • Le aziende devono riconsiderare le strategie relative alle risorse umane
  • La produttività non è stata ostacolata, ma molti dipendenti e collaboratori hanno difficoltà a comunicare in un ambiente distribuito e ibrido
  • Molti dirigenti sono chiamati a far fronte alle fluttuazioni della domanda, a sostenere i dipendenti nel lavoro a distanza

 

Parlare di incremento dello Smart Working in epoca di Covid-19 è quasi una banalità, più che altro il focus va posizionato sulla qualità del lavoro da casa, a prescindere dalla posizione geografica nella quale ci si trova, la keyword di questa transazione è la sostenibilità.

La gestione della forza lavoro remota su larga scala è una sfida. I business model non erano programmati al repentino passaggio del lavoro distribuito. Per sostenere questo modello professionale, le aziende devono riconsiderare le strategie relative alle risorse umane e ai processi  interni consentendo il successo dei dipendenti, in qualità di e Key Performance Indicator e soddisfazione personale.

In merito a ciò sono stati resi noti i dati della ricerca di IBM Institute for Business Value e Oxford, studio inerente l’arco temporale: aprile – luglio 2020.

Ma cosa include la sostenibilità lavorativa? Vediamo insieme alcuni quesiti

elearning e smart working

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Ogni lavoratore ha una serie unica di sfide in base alle proprie circostanze casalinghe. Nonostante le difficoltà, il lavoro quotidiano deve continuare. I dati dello studio indicano che la produttività non è stata ostacolata, ma molti dipendenti e collaboratori hanno difficoltà a comunicare in questo ambiente distribuito e ibrido. Un crescente numero di risorse si rivolge ai leader aziendali per aggiornamenti più chiari e una condivisione delle informazioni semplificata.

Le aziende utilizzano strumenti più collaborativi?

L’adozione è aumentata. La  previsione per il mese di ottobre 2020  ha stimato che il 69,0% delle aziende statunitensi con oltre 100 dipendenti dovrebbe aver utilizzato strumenti di comunicazione e collaborazione digitali. Si tratta di un aumento di 15 punti percentuali rispetto al 2019, quando il 54,0% delle aziende utilizzava in parte tali applicazioni.

Qual è il futuro del lavoro dopo il coronavirus?

La trasformazione del posto di lavoro si sta sviluppando a un ritmo rapido e plasmerà il mondo aziendale per decenni. Il futuro sarà probabilmente un modello ibrido di lavoro remoto e in ufficio in cui i dipendenti hanno una maggiore flessibilità e l’ufficio è riservato per check-in e riunioni occasionali. Alcune aziende stanno già eseguendo programmi pilota per vedere come potrebbe essere un ritorno in ufficio.

Cosa evidenzia la ricerca?

La pandemia ha plasmato molte rigidità regolamentari che ogni azienda adottava, per passare a un modello di dipendenti distribuiti in modo meno brusco. Il  rapporto descrive in dettaglio le migliori strategie rispetto alle persone e ai processi per rendere sempre più sostenibile il lavoro a distanza.

Adattarsi alla sostenibilità del lavoro distribuito è un passo avanti che migliorerà i rapporti umani all'interno dei team.

Metodologia

I dati inerenti al rapporto dell’IBM Institute for Business Value e Oxford Economics intitolato: “COVID-19 e il futuro del business”, coinvolgono 3.450 dirigenti in di 22 Paese che sono stati intervistati telefonicamente tra aprile e luglio 2020 e 13.374 adulti di età superiore ai 18 anni  (di 8 Paesi) 

Alcuni top manager emergenti e particolarmente proattivi, intraprendono azioni volte a restare competitivi per continuare a crescere in termini di sostenibilità.

Miglioramento della scalabilità e della flessibilità operativa

La discontinuità generata dalla pandemia COVID-19 ha dimostrato l’importanza di essere preparati a gestire i cambiamenti. Molti dirigenti sono chiamati a far fronte alle fluttuazioni della domanda, a sostenere i dipendenti nel lavoro a distanza e tenere conto della necessità di ridurre i costi. Lo studio rivela anche che la maggior parte delle organizzazioni sta modificando in modo permanente la propria strategia organizzativa. Ad esempio, il 94% degli Executives prevede di adottare modelli di business platform-based entro il 2022 e molti aumentano la partecipazione agli ecosistemi e alle reti di partner.

Mettere in atto queste nuove strategie potrebbe richiedere un’infrastruttura IT più scalabile e flessibile. Gli Executive si sono già attivati su questo fronte: secondo la ricerca, la tecnologia cloud registrerà una crescita del 20% nei prossimi due anni. Inoltre, i dirigenti migreranno in cloud un numero sempre maggiore di attività, tra cui il customer engagement e il marketing.

Intelligenza artificiale, automazione e altre tecnologie esponenziali per migliorare i flussi di lavoro

La tecnologia dell'Intelligenza Artificiale avrà un ruolo sempre più prioritario, e registrerà un incremento del 20%

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La pandemia COVID-19 ha causato l’interruzione di molti flussi di lavoro tradizionali e di processi critici che erano al centro delle organizzazioni. Tecnologie come l’intelligenza artificiale, l’automazione e la sicurezza informatica possono rendere i flussi di lavoro più intelligenti, reattivi e sicuri – e hanno sempre maggiore priorità secondo i top manager intervistati. Lo studio rivela inoltre che:

  • La tecnologia AI avrà un ruolo sempre più prioritario, e registrerà un incremento del 20%;
  • Il 60% dei dirigenti intervistati ha già accelerato l’automazione dei processi e nel corso dei prossimi 2 anni questa riguarderà tutte le funzioni aziendali; gli italiani, in linea con lo scenario globale, prevedono di introdurre l’automazione in tutte le aree aziendali, con particolare riferimento a quella degli acquisti, dei rischi, della supply chain e della R&S;
  • Il 76% dei dirigenti intervistati prevede di dare la priorità alla sicurezza informatica, che duplicherà il valore rispetto all’attuale.

Si assiste a un incremento degli investimenti in cloud, AI, automazione e altre tecnologie esponenziali: per questo, secondo IBM, è fondamentale tenere conto delle necessità di chi ne fruisce, come ad esempio i dipendenti, garantendo un’esperienza positiva a favore di innovazione e produttività.

La sicurezza sul lavoro, che fino a 2 anni fa rappresentava una priorità per il 2% dei top manager italiani, è destinata ad accrescere progressivamente la sua importanza. Se oggi è oggetto di particolare attenzione da parte del 18% dei dirigenti italiani, si prevede che nel 2022 possa arrivare al 53%.

Guidare, coinvolgere e abilitare in modo sostenibile la forza lavoro

 

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La ricerca rivela una rinnovata attenzione verso le persone durante la pandemia, che ha portato i dipendenti a lavorare al di fuori dei contesti abituali e affrontare situazioni di stress e incertezza.

Viene dimostrato come la pandemia abbia modificato le aspettative dei dipendenti nei confronti dei loro datori di lavoro, chiamati ad esercitare un ruolo attivo nel contribuire al benessere fisico e mentale, così come nel fornire la competenza necessaria per imparare a lavorare in modo diverso. Gli Executive collocano il benessere dei dipendenti tra le loro massime priorità.

In questo contesto secondo IBM è fondamentale la presenza di dirigenti che mettano al primo posto il benessere dei dipendenti. I leader empatici sono in grado di incoraggiare la responsabilità personale e stimolare i dipendenti a lavorare in team, applicando metodologie Agile e di Design Thinking e strumenti e tecniche di DevOps. Le organizzazioni dovrebbero anche considerare l’adozione di un modello olistico e multimediale di sviluppo delle competenze per aiutare i dipendenti a sviluppare le abilità comportamentali e le tecniche necessarie per lavorare nella nuova normalità e promuovere una cultura dell’apprendimento continuo.

Le sfide che le aziende oggi si trovano ad affrontare sono in netto aumento, ma sarà proprio il cambiamento a far aumentare i profitti e il valore dei brand, perché adattarsi alla sostenibilità del lavoro distribuito  è un passo avanti che migliorerà i rapporti umani all’interno dei team e avrà ricadute positive in termini economici e sociali per tutto il Paese.