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Marketing Outlook 2023: scenari, tendenze e tecnologie su cui investire

Ogni anno vengono pubblicati innumerevoli articoli e analisi che provano a indicare la strada in termini di strategie e azioni da intraprendere. La redazione di Ninja aveva individuato ben oltre 70 report lo scorso anno.

Se da un lato è sempre bene prepararsi con un piano di azione, negli ultimi anni abbiamo compreso quanto sia fondamentale l’essere pronti a rivedere tutto in corso d’opera. Come pianificare i prossimi mesi e dove investire sforzi e risorse?

Al fine di facilitare nell’impresa, abbiamo sintetizzato il punto di vista delle principali società di consulenza e Big Tech. Partendo dal contesto e dal consumatore, abbiamo identificato quelle aree strategiche e le tecnologie in cui sia le aziende B2C e sia quelle B2B dovranno investire.

Il contesto

 

“Marketing is the force that shapes our wants and lifestyles more than we really realize” 

Philip Kotler 

 

Certe cose non cambieranno mai, una di queste è il cliente al centro di tutto. Questo presupposto – per nulla scontato ancora oggi – comprenderlo e assecondarlo risulterà sempre più importante e allo stesso tempo complesso. Sarà inutile portare avanti attività di branding senza considerare l’inflazione e l’effetto sui suoi comportamenti d’acquisto; investire in tecnologie all’avanguardia senza considerare l’esperienza d’acquisto; fare grandi promesse senza considerare la complessità dei suoi valori e delle sue reali preoccupazioni.

È per questo motivo che l’analisi parte da alcuni eventi e dati del 2022 al fine di delineare il contesto in cui ci stiamo muovendo.

L’impatto dell’inflazione sulla fedeltà di marca

Dal punto di vista politico, abbiamo aperto l’anno con la Guerra in Ucraina. Abbiamo assistito quindi alla conseguente crisi alimentare ed energetica, oltre all’inasprirsi della crisi climatica. Sullo sfondo l’aumento dell’inflazione:  secondo l’ISTAT il dato del 2022 è il più alto dal 1985.

Per delineare gli effetti del contesto economico sul consumatore che sta inevitabilmente rivedendo la propria “spesa”, Deloitte ci fornisce una fotografia con il Consumer Tracker, osservatorio attivato durante la pandemia e che mensilmente monitora il sentiment del consumatore in 24 Paesi. 

Stando ai dati relativi all’ultima rilevazione in Italia (25/12/2022):

  • il 53% degli intervistati italiani ritiene peggiorata la propria condizione finanziaria;
  • solo il 29% riesce a risparmiare alla fine del mese; 
  • il 27% ritiene di potersi permettere dei beni voluttuari.

Secondo la stessa survey, l’Italia risulta essere il Paese in cui la preoccupazione sull’aumento dei prezzi è sentita maggiormente (68%).

Preoccupazione inflazione a livello globale

Nella testa di un consumatore alle prese con nuovi modi per risparmiare, risulterà fondamentale essere o diventare un brand insostituibile. Sarà un termometro della fedeltà dei propri clienti. Secondo il Guardian, infatti, circa un quinto dei consumatori non cambierà brand a favore di un prezzo più basso.

Nel corso dell’analisi, approfondiremo alcuni dei fattori che possono agevolare nel diventarlo.

Gartner Il Comportamento acquisto con l'inflazione

Il panorama dei Social Media

È stato l’anno in cui Meta ha perso un milione e mezzo di utenti per la prima volta con conseguenti effetti sul titolo a Wall Street (-20%, febbraio 2022); Elon Musk ha acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari; Tik Tok ha superato 1 miliardo di utenti attivi.

Gli investimenti in Influencer Marketing sfiorano i 300 milioni di euro con un incremento dell’8% rispetto al 2021 (Fonte: UPA). Se alcune testate parlano già della fine dei social media, i dati sull’utilizzo mostrano un trend del numero di iscrizioni in aumento. La crescita più importante è quella di Tik Tok con un engagement rate medio del 4.1% (6 volte superiore a quello medio di Instagram).

Trend iscrizioni Social Media - marketing

Se da un lato, il 2022 è stato l’anno della nascita e della fine del Live Shopping (Tik Tok e Meta hanno preferito disabilitare la funzione, mentre YouTube ha accelerato annunciando la collaborazione con Shopify), dall’altro rappresenteranno ancora un’importante “piazza” in cui essere presenti per rafforzare la relazione con la nostra audience, ma in modalità diverse.

Secondo eMarketer, la crescita si avrà anche nel numero di acquisti. Un altro dato ce lo fornisce Deloitte con le recenti TMT Predictions 2023 in cui si stima una spesa a livello globale superiore ai 1.000 miliardi di dollari.  

Trend acquisti Social eMarketer

Valori e Purpose

 I Valori e il Porpuse sono gli elementi comuni agli insight analizzati e l’imperativo per il 2023. Abbiamo fatto i conti con la più grande siccità da 500 anni a questa parte, mentre in America viene cancellato il diritto all’aborto. Great Resignation e Quite Quitting sono le tendenze che stanno caratterizzando il mercato del lavoro.

Le big tech licenziano oltre 150.000 dipendenti (52.000 solo nel mese di novembre). 

Solo in Europa le imprese sono state multate per oltre 830 milioni di euro per violazioni del GDPR, l’80% è attribuito a Meta. L’anno si è concluso con una diretta del Parlamento Europeo “Corporate Sustainability Reporting Directive” con cui si stabilisce che i dati relativi alla sostenibilità dell’impresa assumono gli stessi valori dei dati finanziari. 

Parlare di Purpose e di Valori significherà fare i conti con una società stanca che pretende una presa di posizione da parte dei brand. Vedremo in seguito ulteriori dettagli.

Partendo dal contesto e dagli insight abbiamo identificato le tre aree strategiche in cui non si potrà sbagliare:

  1. La sfida dei dati
  2. First-data experience
  3. Customer Engagement 
  4. Brand Values

Marketing Trend: la sfida dei dati

Tendenze come l’intelligenza artificiale, i metaversi, le ricerche vocali avranno un ruolo importante ed è bene conoscerle e valutarle per il proprio business. Tuttavia, se le risorse sono scarse sarà necessario concentrarsi sulla principale sfida dei prossimi anni: i dati e tutto quello che ruota intorno a questo concetto (privacy, sicurezza e fiducia). 

Il 2022 doveva essere l’anno dell’eliminazione dei cookie di terze parti, rinviata successivamente al 2024. Si è rivelato poi essere l’anno in cui il leader di mercato Google Analytics è stato messo in discussione: una sentenza ha spinto molti brand europei a sostituirlo senza indugio. In questi due eventi è possibile intravedere il peso che la gestione del dato avrà sul business, influenzando direttamente il comportamento d’acquisto. 

La ricerca CISCO Customer Privacy lo conferma: l’81% dei consumatori intervistati vede nel modo in cui un’azienda è trasparente sul trattamento dei dati personali una prova del rispetto che ha per i consumatori.

Lo sostiene anche Matt Brittin, Presidente Google Europa, Medio Oriente e Africa, menzionando una ricerca simile condotta da Google: il 43% degli intervistati una cattiva gestione della privacy può portare a scegliere un altro brand.

L’imprevedibilità del comportamento digitale

Non è un caso che Gartner abbia indicato nella recente pubblicazione Chief Marketing Officer Leadership Vision 2023 la forte attenzione alla gestione dei dati e la conseguente imprevedibilità del comportamento digitale del consumatore come uno dei principali trend con cui fare i conti.

Stando alla ricerca, circa il 73% dei consumatori naviga ormai in modalità anonima e circa l’81% disabilita notifiche. Il grafico mostra le principali misure adottate dal consumatore per proteggere i propri dati:

Gartner | Azioni privacy utenti - marketing

Tali azioni e il contesto giuridico non facilitano quelle aziende non ancora mature dal punto di vista di analisi del dato (33% secondo l’Osservatorio Big Data & Business Analytics del Politecnico di Milano).

Il traguardo è arrivare alle Predictive Analytics, essenziali nei prossimi anni e il cui giro di affari si stima supererà 100 miliardi di dollari entro il 2027 (fonte: DatatoBiz). 

Non solo GDPR, anche altre norme avranno impatto sul marketing digitale con modalità diverse: il Regolamento ePrivacy rimandato più volte dal 2017 e al momento previsto nel 2025, il Digital Markets Act, il Privacy Shield e il Google Privacy Sandbox.

First-data experience

Da Deloitte a PwC, Google, Gartner, la personalizzazione è al centro delle indicazioni strategiche per i prossimi anni: dai touchpoint digitali e fisici ai messaggi in fase di acquisto e alla relazione post-vendita. L’utente che trova intrusivi il geotracking, il device listening e notifiche continuerà ad aspettarsi un’esperienza dedicata a lui, che magari vada al di là del prodotto stesso.

Deloitte parla di Human First – Data Experience finalizzata a conquistare la fiducia partendo dalla relazione. In questa espressione sono presenti due elementi che definiranno la Customer Experience nel 2023: First – Party Data e l’interazione umana.

I dati di prima parte – ovvero tutte quelle interazioni che un utente ha con un brand, dalla visita al sito alla vendita passando per newsletter, chiamate al call center, visite in negozio – rappresenteranno il patrimonio informativo da raccogliere in modo integrato (davvero).

Customer Engagement 

Riprendendo Gartner, il Marketing avrà il ruolo di “orchestrare” le customer journey  e il customer engagement, creando valore reciproco tra i canali digitali. Gli investimenti dovranno essere quindi orientati a migliorare l’esperienza degli utenti in tutti i touchpoint, fisici e digitali, considerandoli come un unicum

Gartner Customer Journey Orchestration - marketing

Nel delineare le tendenze e le previsioni per il marketing digitale del 2023, Google menziona le super app come un benchmark che alza molto le aspettative. Non potremo ambire a creare “l’app di tutto”alla Elon Musk, ma sarà importante coinvolgere l’utente in una relazione più ampia che non termina con la mera vendita del prodotto. Con le super app le possibilità per i brand sono infinite.

Brand Purpose e valori nella strategia di Marketing

Riepilogando, la gestione della privacy determinerà la fiducia che il consumatore vorrà dare al nostro brand; l’interazione umana, la personalizzazione, la convenienza e l’efficienza saranno alla base della relazione. Tutto questo però non basterà per mantenerla in futuro.

Valori e Purpose rappresentano gran parte delle raccomandazioni per il prossimi anno dei leader di Google: inclusività, purpose e autenticità insieme dovranno far parte del DNA delle aziende.

Evitando quindi il “purpose-washing”, pubblicità e comunicazione dovranno essere supportate da azioni concrete e i valori proclamati dovranno diventare tangibili nelle componenti. 

Secondo Hubspot, l’89% dei brand che hanno investito in contenuti relativi alla responsabilità sociale d’impresa stanno pianificando d’incrementare i loro budget.

Per riepilogare abbiamo creato un’infografica che riassume i principali trend e le sfide per i marketing manager del 2023.

Infografica Marketing Outlook 2023Trend e Scenari

Tech Trends

Identificate le aree strategiche, non ci resta che focalizzarci sulle tecnologie abilitanti considerate strategiche per i prossimi anni. Per farlo ci riferiremo all’ultimo report pubblicato da Deloitte Tech Trends 2023. Dalla ricerca emergono – tra gli altri – 2 principali trend che coinvolgono direttamente la direzione marketing e che si collegano al discorso fatto finora:

Artificial Intelligence

 

Think of deploying AI like onboarding a new team member. We know generally what makes for effective teams: openness, rapport, the ability to have honest discussions, and a willingness to accept feedback to improve performance.

Partiamo dall’Intelligenza Artificiale perché è riguarda tutti i punti analizzati.

Ormai si parla solo di ChatGPT, ma le potenzialità sono enormi: dall’analisi predittiva alla personalizzazione delle comunicazioni. KPMG stima che l’investimento totale in intelligenza artificiale raggiungerà i 150 miliardi entro il 2025.

La fiducia che emerge nei confronti dell’AI è ancora contenuta. Se il 73% delle aziende afferma che l’intelligenza artificiale è fondamentale per il loro successo, d’altra parte c’è ancora qualche resistenza nell’affidarle mansioni strategiche. Il 41% degli intervistati, infatti, è preoccupato per le implicazioni etiche; il 47% dei CEO è preoccupato per la trasparenza, ovvero la possibilità per gli utenti di comprendere i dati che sono vengono utilizzati.

L’esperienza immersiva

Si stima un mercato di 800 miliardi di dollari entro il 2024 quello delle tecnologie di realtà aumentata e virtuale (AR/VR) e nello specifico dei metaversi. Le aziende hanno raddoppiato l’interesse per i mondi virtuali, con decine di miliardi di investimenti in venture capital solo nell’ultimo anno.

Eppure Deloitte ridimensiona tutta l’attenzione che ruota attorno il metaverso.

Lo presenta come alternativa alle e-mail, alle chat e alle videocall, non come un sostituto delle esperienze dal vivo. A conferma della Human First – Data Experience di cui abbiamo parlato in apertura.  In altre parole, è meglio pensare al metaverso come a una versione più coinvolgente di Internet o internet+, citando testualmente.

 

Deloitte Tech Trends 2023

parole keyword 2023

10 keyword del 2022 che useremo sempre di più nel 2023

Il nostro linguaggio si evolve a un ritmo sempre più veloce. Negli ultimi anni, la tecnologia ci ha catapultato nel futuro. Le parole si sono trasformate sotto i nostri occhi per permetterci di continuare a comunicare in maniera corretta ed efficace. Alcuni termini arrivano dal passato, altri sono neologismi o crasi tra parole di utilizzo comune.

Quali sono dunque le parole su cui i professionisti del marketing e della comunicazione digitale dovranno concentrarsi? Quelle che permetteranno di raccontare la complessa realtà contemporanea?

Esploriamo insieme le 10 parole che continueranno ad avere un ruolo chiave nel 2023, dalle esperienze digitali nel metaverso alla centralità delle persone e alla loro capacità di esprimersi nella società odierna.

1. Metaverso

Il termine è comparso la prima volta nel romanzo cyberpunk Snow crash scritto da Neal Stephenson nel 1992. Indica uno spazio tridimensionale all’interno del quale persone fisiche hanno la possibilità di muoversi, condividere e interagire tra loro. Al centro di tutto troviamo la personalizzazione.

5 trend sul metaverso per il 2023

Un numero crescente di marketer sta abbracciando questa nuova era di esperienze virtuali e sta raccogliendo risultati notevoli.
Anche le aziende non possono più ignorare questa enorme opportunità per raggiungere il proprio pubblico in maniera unica e creativa.

Ma non è un Eden. Anche il Metaverso ha i suoi lati oscuri. Il Darkverse, infatti, è l’altro concetto che sta prendendo forma attraverso i nostri visori, diventando un luogo di florida e pericolosa proliferazione di illegalità come reati finanziari, sabotaggi, minacce o altre tipologie di estorsioni

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2. Cryptoeconomy

La criptoeconomia descrive un campo interdisciplinare, emergente e sperimentale che attinge a idee e concetti dell’economia, della teoria dei giochi e da altre discipline correlate nella progettazione di sistemi crittografici peer-to-peer.

L’economia delle criptovalute ci ha fatto fare un passo avanti verso l’immaginazione di un futuro alternativo per Internet, in cui la decentralizzazione è protagonista.

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3. Shrinkflation

Con shrinkflation si indica la pratica di ridurre le dimensioni di un prodotto mantenendone il prezzo di riferimento. È un fenomeno a cui fare attenzione soprattutto tra gli scaffali del supermercato alla luce della crescente inflazione.

Chiamata anche sgrammatura, è una strategia adottata dalle aziende, principalmente nel settore alimentare e delle bevande, per aumentare furtivamente i margini di profitto o mantenerli di fronte all’aumento dei costi di input.

4. Quiet Quitting

Nell’era della post pandemia, il quiet quitting diventa una forma di resistenza diretta e di protesta verso l’hustle culture, quella che ci vede impegnati al lavoro 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Lasciare silenziosamente il proprio lavoro è una pratica (purtroppo) comune. È il risultato di anni di burnout che hanno registrato un picco durante il periodo di lockdown.

parole

Il nuovo approccio al mondo del lavoro, partito dagli Stati Uniti, è chiaramente una risposta alla cultura della competizione. Con il quiet quitting si intende dare più peso alla qualità della vita privata rispetto alla crescita lavorativa.

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5. Gaslighting

Gaslighting è la parola dell’anno 2022 secondo il dizionario statunitense Merriam-Webster. Il termine è associato alla manipolazione e all’abuso psicologico: “Manipolazione psicologica che durante un lasso di tempo prolungato induce la vittima a mettere in dubbio la validità dei propri pensieri, la propria percezione della realtà o dei ricordi, e porta a confusione, perdita di sicurezza e autostima, incertezza delle proprie emozioni e salute mentale”.

Le ricerche di questa parola sono aumentate in maniera vertiginosa del 1740% nel giro di due anni. Le persone sono sempre più interessate a capire esattamente cosa significhi, non solo nell’ambito delle relazioni sentimentali ma anche in molti altri contesti.

6. Permacrisis

In questo periodo di sconvolgimenti continui e senza precedenti, una singola parola è stata elegantemente creata per dare voce alla nostra esperienza collettiva: “permacrisi”.

parole

Definita dal Collins Dictionary come parola dell’anno per il 2022, permacrisis è formata da “permanente” e “crisi”, e incarna un’epoca prolungata caratterizzata da instabilità, insicurezza e ansia. Con le guerre, le pandemie e la recessione economica che incombono sull’attuale instabilità, non sorprende che questo termine emergente nell’uso popolare superi anche parole più consolidate come “lockdown” o “pandemia”.

7. Ecoansia

Sul tema ambientale sentiremo ancora molto parlare di ecoansia e di quella profonda sensazione di disagio e di paura che si prova al pensiero ricorrente di possibili disastri legati al riscaldamento globale e ai suoi effetti ambientali.

Insieme ad ecoansia arrivano altre parole come simbiocene, che designa una nuova era, caratterizzata dalla necessità di progettare il futuro oltre il pessimismo ambientale. Ma anche solastalgia: il disagio causato dai cambiamenti negativi che si verificano nell’ambiente, una combinazione del latino sōlācium (conforto) e della radice greca -algia (dolore).

8. Goblin mode

Le persone di tutto il mondo stanno dicendo addio alle imposizioni estetiche della società per abbracciare una vita più libera.

È stata soprannominata “Modalità Goblin”, in cui oziare sul divano, mangiare pizza e guardare programmi televisivi viene incoraggiato come strumento per affrontare lo stress o l’ansia.

Il trend è diventato virale sui social già l’anno scorso ed è destinato a consolidarsi. Non si tratta di pigrizia, ma di uno stile di vita che può aiutare a superare i periodi difficili e a dimenticare per qualche tempo i problemi che affliggono il mondo.

9. Non binario

Parliamo di non-binario quando le persone rifiutano lo schema maschile-femminile nel genere sessuale e, a prescindere dal sesso attribuito alla nascita, non riconoscono di appartenere al genere maschile né a quello femminile.

L’identità di molte persone non si limita più alla concezione tradizionale di maschio e femmina: per alcuni il loro genere trascende queste due categorie. Parole come cisgender, transgender, agender e non-binary sono entrate a far parte del nostro vocabolario quotidiano, a testimonianza di quanta strada è stata percorsa in termini di accettazione delle diverse esperienze di identità di genere.

La consapevolezza e l’apprezzamento di queste terminologie permette a tutte le persone, non solo a quelle che si identificano in questo modo, di sentirsi viste e ascoltate senza giudizi o esclusioni.

10. Schwa

Tra le altre parole di cui sentiremo ancora molto parlare c’è lo schwa con il simbolo “ə”, citato sempre più spesso nel dibattito per una lingua italiana più inclusiva. Per anni, i linguisti hanno utilizzato lo schwa, vocale sconosciuta a molti parlanti di lingue europee. Nonostante la sua oscurità, anche se non c’è un modo per digitarlo facilmente su tastiere di computer e smartphone, è presente nell’alfabeto fonetico internazionale e fornisce la pronuncia corretta di innumerevoli lingue in tutto il mondo.

Nel sistema fonetico lo schwa identifica una vocale intermedia, il cui suono si pone esattamente a metà strada fra le vocali esistenti. Si pronuncia tenendo rilassate tutte le componenti della bocca, senza deformarla in alcun modo e aprendola leggermente.

Ad oggi l’Accademia della Crusca si è espressa negativamente dicendo che è una forma non accettabile per la lingua italiana. Non ci resta che aspettare di vedere se la lingua evolverà insieme alla società e se sarà lo schwa a testimoniare questa trasformazione.

google trend 2022

Un anno di ricerche: le query più digitate su Google nel 2022

L’anno sta terminando, è tempo di bilanci, e Google lo fa attraverso le ricerche degli utenti.

Come ogni anno arrivano puntuali le tendenze che rivelano le domande che ci siamo posti durante i 12 mesi del 2022, i personaggi che ci hanno ispirato, e i momenti, belli e brutti, che hanno catturato la nostra attenzione.

Google Trends fornisce una panoramica degli argomenti che hanno suscitato interesse, che permettono di riflettere indirettamente sulla situazione del Paese, e offrono tendenze relative ai vari target, utili anche nelle analisi marketing.

Le ricerche mostrano la necessità di capire cosa succede nel mondo, come le motivazioni e i personaggi che hanno scatenato la guerra in Ucraina; ma manche l’attenzione per lo sport, sempre presente negli interessi degli italiani (non solo calcio, anche il tennis); la musica, rappresentata soprattutto dal Festival di Sanremo.

Si conferma il tema della pandemia che, anche se in maniera minore, è ancora presente tra le digitalizzazioni. Si aggiunge, invece, il tema della finanza e la paura dell’incertezza economica, a cui gli utenti si sono mostrati molto sensibili: ci si domanda cosa sia l’inflazione e come diminuirne l’impatto.

Quando non conosciamo il significato di una parola, quando vogliamo saperne di più su un fatto di cronaca, oppure quando canticchiamo un motivetto di cui non sappiamo il titolo…basta dire “Hey Google” per avere la risposta.

LEGGI ANCHE: Guida aggiornata alle migliori piattaforme eCommerce del 2022

Le tendenze del 2022 in Italia

Le parole dell’anno spaziano dalla guerra, allo sport, passando per la politica e la Regina Elisabetta:

  1. Ucraina
  2. Regina Elisabetta
  3. Russia Ucraina
  4. Australian Open
  5. Elezioni 2022

La situazione bellica in Ucraina è, come facilmente ipotizzabile, l’argomento topico dell’anno che sta per terminare. Le ricerche degli italiani lo dimostrano, in diverse categorie:

Personaggi

  1. Putin
  2. Drusilla
  3. Blanco
  4. Sinner
  5. Vlahovic

Tra i primi personaggi degli ultimi 12 mesi spuntano ben 2 figure legate al Festival di Sanremo, una delle presentatrici, Drusilla Foer, e il cantante Blanco che troneggia anche nella sezione cantanti. Curioso osservare che i cinque cantanti più ricercati abbiano partecipato tutti al Festival, a conferma di quanto si tratti di una manifestazione nazional-popolare, perché Sanremo è Sanremo (come recita il classico jingle):

Cantanti

  1. Blanco
  2. Mahmood
  3. Gianni Morandi
  4. Iva Zanicchi
  5. Ana Mena

La dipartita della Regina del Regno Unito ha avuto un forte eco anche in Italia, tanto che oltre ad essere la seconda parola più ricercata, è anche la prima fra i personaggi noti che ci hanno lasciato, nonché l’unica non italiana:

Addii

  1. Regina Elisabetta
  2. Piero Angela
  3. Mino Raiola
  4. David Sassoli
  5. Monica Vitti

 

Tra gli attori più ricercati, figurano invece nomi stranieri. Il primo, in particolare, è quello di Will Smith, probabilmente non per una particolare performance cinematografica, piuttosto per lo spiacevole episodio dello schiaffo alla Notte degli Oscar:

Attori

  1. Will Smith
  2. Gianluca Gori (Drusilla Foer)
  3. Vanessa Incontrada
  4. Luca Marinelli
  5. Maria Chiara Giannetta

Tra le serie Tv, invece, nessuna produzione italiana:

  1. Stranger Things (che ha riportato Kate Bush in cima alle classifiche di Spotify)
  2. Dahmer
  3. Manifest
  4. Lol 2
  5. The Watcher

Film

  1. Doctor Strange
  2. Thor: love and thunder
  3. Don’t look up
  4. Uncharted
  5. The Batman

Le domande poste a Google

Non solo parole, ma anche domande che sono state poste a Google, perché si sa, Google sa tutto!

Perché…?

  1. La Russia vuole invadere l’Ucraina
  2. Pioli is on fire
  3. Aumenta la benzina
  4. Draghi si è dimesso
  5. Il Diesel costa più della benzina

Come fare…?

  1. Il tampone rapido
  2. I sondaggi su Whatsapp
  3. Tampone a casa
  4. Il passaporto
  5. Domanda assegno unico

Seppure migliorata, la pandemia figura ancora tra le principali ricerche degli utenti, soprattutto per quanto riguarda i tamponi fai da te, il tutorial più ricercato in rete. Proprio al miglioramento della pandemia si collega la quarta query: come fare il passaporto è un elemento che evidenzia la voglia di ripresa e di viaggio dopo lo stop del Covid.

Cosa significa…?

  1. La Z sui carri armati russi
  2. Orranza
  3. Parlare in corsivo
  4. Una tantum
  5. No fly zone

Vicino a me

  1. Terremoto oggi
  2. Trattoria
  3. Benzinaio
  4. Incidente
  5. Agriturismo

Cosa vedere a…?

  1. Bologna
  2. Barcellona
  3. Catania
  4. Parigi
  5. Mantova

Uno sguardo alle ricerche in USA

Tramite il nuovo elemento Hub locale di Google, è possibile analizzare le tendenze degli altri Paesi e delle singole regioni italiane, per avere una panoramica ancora più precisa.

Secondo Google:

Wordle è stata la ricerca di maggior tendenza a livello globale, poiché indovinare parole di cinque lettere ogni giorno è diventato uno stile di vita. Abbiamo anche visto la cultura pop continuare a lasciare il segno mentre cercavamo “come diventare un pilota di caccia” grazie a “Top Gun: Maverick” e come imparare nuove lingue, in particolare Minion, High Valyrian e Klingon. La maggior parte di noi, inoltre, non riusciva a togliersi dalla testa le canzoni dei programmi TV di successo, con “Pasoori” di Ali Sethi che è diventata la migliore canzone globale di Hum to Search″.

Molti dei trend partono dagli Stati Uniti e anticipano quelli nostrani. Diamo un’occhiata alle ricerche su Google effettuate dagli americani:

Termini

  1. Wordle (web puzzle che chiede ai giocatori di indovinare una parola di cinque lettere, di proprietà del New York Times)
  2. Election results
  3. Betty White
  4. Queen Elizabeth
  5. Bob Saget

Personaggi

  1. Johnny Depp
  2. Will Smith
  3. Amber Heard
  4. Antonio Brown
  5. Kari Lake

Nella sezione personaggi si nota che l ‘interesse statunitense è stato catturato dal processo casalingo tra Johnny Depp e l’ex moglie Amber Heard, che ha ha avuto un notevole effetto mediatico.

Film

  1. Encanto
  2. Thor: Love and thunder
  3. Top Gun: Maverick
  4. The Batman
  5. Everything Everywhere all at once

Due delle principali ricerche, Thor e Batman, si confermano anche in Italia

Cantanti

  1. Adam Levin
  2. Mary J. Blige
  3. Lil Tjay
  4. Kendrick Lamar
  5. Migos

Gli altri trend in Italia e nel mondo

La ripresa della vita sociale ha portato ad aumentare la ricerca di posti per mangiare: incremento del 955% dell’espressione “brunch senza limiti” in UK, e + 240% “dove mangiare” in Italia.

Il ritorno ai matrimoni ha prodotto +400% di ricerche con le parole chiave “invitata matrimonio estate” in Spagna, e “abito da cerimonia donna” in Belgio.

La ricerca collegata ai viaggi e in particolare ai voli registra in Italia un aumento del 20% delle ricerche, con un picco nel giorno della domenica.

La preoccupazione per la pandemia, pur essendo sopita, non è del tutto esaurita, lo confermano le ricerche dei termini ad essa collegati: la parola “ansia” in UK viene digitata sulla stringa di Google soprattutto intorno alle ore 2; “yoga” tra le 5 e le 7 del mattino, “meditazione” alle 6 del mattino. Una tendenza che evidenzia la forte pressione psicologica subita negli ultimi anni, ma allo stesso tempo la voglia di prendersi cura di sé, anche dal punto di vista mentale.

Attenzione mostrata anche al problema energetico e al rincaro delle bollette: in Italia +175% per la ricerca “bollette luce”.

LEGGI ANCHE: I trend media per il 2022: cosa devono sapere i brand

notizie della settimana

ChatGPT, pagamenti digitali, i consumi per le feste e le altre Ninja news della settimana

Tra le notizie della settimana segnaliamo che calano i consumi per le festività, ma forse non c’è da preoccuparsi: come evidenziato da una ricerca condotta da Younited Italia (che puoi approfondire qui), il 20% delle persone procrastina lo shopping natalizio fino alla settimana del 25 dicembre. Nel frattempo, i pagamenti diventano sempre più digitali.

Le piattaforme eCommerce continuano a crescere, ringalluzzite dalle prospettive di nuovi canali di acquisto (leggi Metaverso e Realtà Aumentata).

A far da traino a questa nuova tendenza, Gen Z e Millennial (o, come è stata definita in un recente report che puoi leggere qui, la Generazione Twitch). Soprattutto i più giovani stanno cambiando radicalmente non solo il modo di comprare, ma anche quello di informarsi, mentre da più parti emergono preoccupazioni per la privacy e tutela diritto d’autore sulle nuove AI in grado di generare immagini e testi a partire da pochi input.

Se può servire a tranquillizzarti, questo articolo è (ancora) scritto da un essere umano.

Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.

► LE VOCI DELLA SETTIMANA ◄

voci banca sella

Consumi per le festività in calo

Le analisi di Ipsos Italia prevedono una sensibile riduzione della spesa per regali, viaggi e cenoni.

La categoria preferita resta l’abbigliamento con il 45%, acquistata principalmente in negozio (75%), seguono i buoni regalo (31%), comprati soprattutto sulle piattaforme digitali (76%) e, a pari merito (30%) libri e articoli per la casa.

Una nuova era per l’eCommerce

A dirlo è il nuovo report della società di ricerca sull’audience GWI. Nel prossimo anno cambierà sempre di più il modo in cui cerchiamo online ciò che vogliamo acquistare e diventeranno sempre più centrali i nostri alter ego nel metaverso.

notizie della settimana

Anche la sostenibilità continuerà a essere al centro del dibattito, mettendo in discussione sempre di più il modello consumistico attuale.

Secondo una stima di Statista contenuta nel report Digital Market Outlook, dal 2020 al 2025, il valore delle transazioni digitali crescerà del 16,3% in Europa, del 15,2% negli Stati Uniti e dell’11,2 in Cina.

Sull’evoluzione delle tecnologie, ma anche su temi come Social Responsibility ed euro digitale, in occasione del Salone dei Pagamenti 2022 abbiamo chiesto un confronto a Giovanni Baglivo – Vice Responsabile Banking e Sistemi di Pagamento Banca Sella, Laura Fineo – Responsabile Marketing Banca Sella e Andrea Tessera – Chief Innovation Officer Banca Sella.

stand banca sella salone dei pagamenti

Clicca sui nomi per ascoltare cosa hanno detto ai nostri microfoni.

Google in allarme per la reputazione dell’azienda

I dipendenti di Google si sono resi conto del clamore intorno a ChatGPT, il chatbot di intelligenza artificiale rilasciato al pubblico alla fine di novembre e diventato rapidamente un fenomeno virale.

Secondo i dirigenti i rischi nel fornire informazioni sbagliate su una tecnologia nuova sono troppo alti e per questo Big G si sta muovendo “in modo più cauto di una piccola startup” su questo fronte.

I giovani si informano sempre più spesso su TikTok

A dirlo è l’ultimo report di Reuters Institute, secondo il quale non sono le fonti di notizie mainstream le principali fonti di contenuti giornalistici sulla piattaforma, bensì le “personalità di internet”, ovvero gli Influencer.

notizie della settimana: i giovani si informano su tiktok

Si tratta di una tendenza significativa, che potrebbe riflettere una più ampia sfiducia nei confronti dei media tradizionali.

Notizie della settimana: Instagram lancia la funzione Note

Si tratta di una funzionalità definita come un nuovo modo per condividere i propri pensieri e vedere cosa stanno facendo gli amici. Brevi post, della lunghezza massima di 60 caratteri, che possono contenere soltanto testo ed emoji.

Elon Musk non è più la persona più ricca del mondo

Dopo il calo del prezzo delle azioni Tesla, l’amministratore delegato di LVMH Bernard Arnault lo ha scalzato dal suo status.

Arnault ha fatto fortuna costruendo il più grande conglomerato del lusso del mondo, che comprende marchi come Louis Vuitton e Tiffany.

Il 55% delle aziende prevede di rafforzare il team di comunicazione corporate

A dirlo è un’indagine realizzata da EY in collaborazione con SWG. Secondo lo studio, la comunicazione corporate oggi, oltre a sostenere prodotti e servizi, assume un ruolo sempre più centrale nello sviluppo e tutela del capitale reputazionale, legandosi così ai processi decisionali e strategici.

“She” è lo spot natalizio che non dovresti perderti

Uno spot davvero bello e delicato quello di J&B Spain, realizzato dall’agenzia El Ruso de Rocky.

 

Nella categoria pubblicità strappalacrime, il film rientra nel filone degli spot dedicati al Natale, in cui i brand concentrano tutta la loro creatività nell’esaltazione dei buoni sentimenti, dell’altruismo e della condivisione.

salesforce report state of commerce

Scopri le abitudini d’acquisto di oltre un miliardo di persone nel report gratuito di Salesforce

La progressiva (e rapida) digitalizzazione di tutti i settori ha avuto un fortissimo impatto sul commercio, spingendo sempre più sui canali digitali.  Il fenomeno coinvolge, da un lato, le aziende, che puntano a ottenere un vantaggio competitivo sulla concorrenza moltiplicando i touchpoint, e, dall’altro, gli acquirenti, che scoprono nuovi brand e imparano a utilizzare nuovi metodi di acquisto grazie alla tecnologia.
Salesforce, azienda leader globale del CRM, ha reso disponibile un nuovo report sullo stato del commercio che analizza le principali sfide e priorità che il settore si trova ad affrontare oggi.

Far crescere i ricavi e automatizzare i processi, ma anche aumentare la base clienti e stabilire con questa un rapporto duraturo, sono solo alcune delle esigenze che oggi i seller di ogni dimensione si trovano a fronteggiare, in un periodo storico in cui l’inflazione, l’incertezza e la rincorsa al velocissimi sviluppo tecnologico pongono nuove e importanti sfide.

L’evoluzione del punto d’acquisto

L’importanza dei dati per muovere i passi nella giusta direzione assume un ruolo ancora maggiormente significativo ora che il confine tra negozi fisici e digitali sbiadisce fino quasi a scomparire.

Nella seconda edizione del report State of Commerce, Salesforce ha intervistato 4.102 leader del settore e ha analizzato il comportamento di oltre 1 miliardo di acquirenti consumer e business.

Dai dati raccolti da Salesforce risultano importanti indicazioni sulla futura evoluzione del commercio:

  • come i leader stanno creando un ponte tra il commercio online e offline;
  • quanto sono importanti i dati di prima parte alla luce dell’evoluzione delle normative e delle politiche sulla privacy;
  • come le aziende stanno investendo per stare al passo con le le crescenti aspettative dei clienti.

<<Scarica il report completo con tutte le informazioni utili per la tua attività>>

I nuovi canali come chiave per il successo digitale

La pandemia di COVID-19 ha cambiato per sempre il modo in cui le persone e le aziende entrano in contatto.

La crescita degli ordini digitali è aumentata dal primo trimestre del 2020 al primo trimestre del 2022, con un aumento delle vendite globali del 44% nel B2C e del 95% nel B2B. Allo stesso tempo, però, la popolarità dell’eCommerce non ha smorzato l’entusiasmo per le esperienze dal vivo.

report salesforce - order volume

Nel B2C, le organizzazioni stanno colmando il divario con servizi come Buy Online, Pickup In-Store (BOPIS): l’85% dichiara di aver già implementato o di voler implementare il BOPIS nei prossimi due anni.

Lo stesso sta accadendo nel mondo B2B, dove il 69% dei venditori si affida ai canali digitali, oltre che a venditori o distributori terzi.

Complessità, agilità e personalizzazione

Tre certezze emergono con forza dall’analisi di Salesforce e meritano di essere approfonditi con i dati contenuti nel report:

#1 Più canali e più partner: la normalità è un commercio distribuito e complesso

I punti di contatto con i clienti e i canali di approvvigionamento, di vendita e comunicazioni si moltiplicano, elevando le aspettative delle persone come mai era accaduto prima.

#2 Disporre delle giuste informazioni consente di offrire un’esperienza personalizzata (e vincente)

L’analisi dei dati è uno strumento potentissimo per valorizzare al massimo l’esperienza delle persone e incentivare la soddisfazione per puntare alla fidelizzazione del cliente.

#3 Le organizzazioni in grado di acquisire un vantaggio competitivo puntano sull’agilità

Le società che utilizzano architetture headless si dimostrano più efficienti e registrano maggiori successi a livello commerciale.

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<<Scopri i cambiamenti del settore nel report gratuito di Salesforce e diventa più competitivo>>

gamification

Incrementa la visibilità e il sellout delle vendite online con la gamification

Tra i differenti approcci strategici utilizzati nel digital marketing per migliorare il rapporto e la gestione dei clienti, consolidare la fedeltà di questi ad un brand o ancora incrementare le performance di vendita di un eCommerce, la gamification assume sempre più un ruolo importante.

La gamification, sotto il profilo strategico, sprona alcuni aspetti del comportamento umano come la competizione naturale, il desiderio innato di successo e accettazione sociale, il bisogno di gratificazione e la sensazione di appagamento che deriva dall’aver raggiunto particolari obiettivi.

Il tutto è coadiuvato da storie coinvolgenti, campagne promozionali a forte impatto visivo ed emozionale e sistemi di gratifica per il cliente ben calibrati per invogliare la partecipazione al “gioco” di marketing.

Ad oggi possiamo trovare esempi di gamification in diversi ambiti come: l’istruzione, il business, le app, musei, salute e benessere e molto altro.

Con la gamification è possibile coinvolgere emotivamente gli utenti per rafforzare la brand loyalty in modo divertente e giocoso, raccogliendo al contempo il maggior numero di informazioni riguardanti le loro preferenze, gusti e stili di vita.

LEGGI ANCHE: Includere le leve del gioco nella sfera professionale per abbandonare i modelli pre-digitali

Perché ne parliamo

Per quanto la gamification possa apparire come un approccio leggero e in alcuni casi anche sperimentale, in realtà si tratta di una strategia consolidata da tempo, affidabile ed ormai largamente diffusa nelle strategie di marketing di vari brand e quindi ben lontana da essere etichettata come l’ennesima panacea “one size, fits all”.

Attenzione però, un errore commesso nel passato dai marketer sta nel considerare la gamification come il processo di trasformazione di qualcosa, di un contesto in un gioco. Molti esempi di sistemi gamification che hanno accolto al loro interno tecniche di game design, non sono stati minimamente percepiti dagli utilizzatori stessi come “giochi”. Un errore comune è considerare la gamification come un generalista tentativo di trasformare contesti seri in contesti ludici.

Perché la gamification è importante

Abbiamo ribadito che grazie alla gamification, un brand riesce ad offrire alla propria clientela un’esperienza diversa, riuscendo ad ingaggiare gli utenti con la prospettiva tipica di un gioco dai risvolti immediati.

Ma perché il gioco dovrebbe fornire tutta una serie di vantaggi e un coinvolgimento così forte per le persone?

Gli studiosi del comportamento umano sono concordi sul fatto che l’uomo sia nato per giocare, che abbia cioè una certa propensione al gioco.

Il gioco è un’azione volontaria dell’individuo per trarne piacere. Giochiamo per imparare e attraverso il gioco apprendiamo come gestire situazioni complesse; sempre attraverso il gioco, impariamo a gestire il rischio, i feedback e il successo.

La gamification punta proprio a coinvolgere le persone e quindi i clienti a provare più coinvolgimento e divertimento nelle attività quotidiane.

Cosa c’è da sapere

Il punto di forza della gamification sta nella capacità di stimolare alcuni istinti primari tipici dell’essere umano con lo scopo di appagare desideri e bisogni legati alla competizione, allo status sociale, ai compensi oppure al successo, utilizzando le dinamiche e meccaniche tipiche del gioco che comprendono punti, livelli, ricompense, ed altro che incoraggia gli utenti ad investire il proprio tempo, spingendoli alla partecipazione.

Inoltre, il gioco fornisce obiettivi da raggiungere, livelli in cui progredire, competere con gli altri utenti, condividere i propri successi e guadagnare ricompense.

Alla luce di tutto questo, tramite una strategia di gamification riusciamo ad applicare meccaniche ludiche ad attività che non hanno direttamente a che fare con il gioco; in questo modo riusciamo ad influenzare e modificare il comportamento delle persone, sviluppando la nascita ed il consolidamento di un interesse attivo da parte degli utenti coinvolti verso il messaggio che si è scelto di comunicare, sia questo relativo all’incremento di performance personali o più in generale alle performance d’impresa.

Entrando nel dettaglio, un progetto di gamification deve prendere in considerazione delle “meccaniche” tipiche del gaming che riguardano:

  • punti, questa rappresenta una delle meccaniche più potenti dato che collezionare punti ha la capacità di motivare le persone anche se i punti non hanno un valore reale. Successivamente i punti si possono scambiare per ottenere ricompense che forniscono all’utente la sensazione di investire in modo profittevole il proprio tempo e le proprie energie, dando l’idea di guadagnare qualcosa.
  • livelli, servono per introdurre traguardi che l’utente deve raggiungere per ottenere i punti che possono essere condivisi ed evidenziati nello stato dell’utente. La struttura dei punti consente agli utenti di accedere a nuovi contenuti e guadagnare altri punti.
  • sfide, rappresentano il motore della gamification, dato che rappresentano la ragione per continuare a partecipare e motivano gli utenti a conseguire dei risultati sotto forma di trofei ma anche di obiettivi da sbloccare (badge).
    La vera essenza degli obiettivi, comunque, risiede nella possibilità di mostrarli ad altri utenti, con una struttura che incoraggia il confronto e spinga alla competizione.
  • beni, l’intera economia del gioco, basata sulla possibilità da parte dell’utente di ottenere punti, non può durare a lungo senza che questi possano essere convertiti in qualcosa che l’utenza possa acquistare, guadagnare e, in determinati casi, consumare.
  • classifiche, queste servono per suddividere ed ordinare le performance dei vari utenti, accendendo lo spirito di competizione di ogni partecipante e portandolo a rimanere più tempo all’interno del gioco. La competizione è strettamente correlata all’aspirazione di diventare il migliore all’interno del propria cerchia di amici e conoscenti.

Gamification: Ninja Upshot

Tra i case study più interessanti dove la gamification è stata utilizzata in maniera coinvolgente, ci sono:

  • Sony, che ha organizzato una caccia al tesoro per il lancio della PS5, il cui slogan era: “Chi sarà il primo a vincere la Console PlayStation 5 ? Un caveau inespugnabile. Una corsa contro il tempo. E 5 enigmi da risolvere.

gamification PS5

Nel sito dove si è tenuta la caccia al tesoro bisognava inserire 5 soluzioni per i 5 enigmi proposti. Dopo aver inserito le 5 soluzioni era possibile entrare nel caveau ed ottenere una Playstation 5 completa di accessori. Il primo utente in grado risolvere gli enigmi vince il premio. Gli altri partecipano all’estrazione di una seconda console in palio.

  • Nike con il suo “sneakers day”, dove il target era rappresentato da una nicchia di consumatori della Nike. All’interno dell’ App è comparso un messaggio misterioso: “Lo SNEAKRS DAY torna l’8 agosto. Preparati, ti aspettano delle sorprese. Tieni d’occhio questo spazio”.

Il messaggio misterioso ha catturato l’attenzione degli utenti attraverso la curiosità, l’imprevedibilità e il passaparola tra i vari appassionati. Nike ha lanciato una caccia al tesoro. Dentro le sue “storie”, una sorta di articoli brevi in stile blog, è possibile trovare delle targhette da grattare come dei classici gratta e vinci.

I fortunati che hanno trovato la targhetta dorata dovevano completare una seconda missione: recarsi in uno dei punti geografici misteriosi indicati dentro l’app nella città di Parigi, Londra o Berlino. Una volta raggiunto il punto sulla mappa era necessario geolocalizzarsi con l’app per completare la missione.

  • Coca-Cola “shake it” è un classico della gamification applicata al marketing. Shake it è una campagna cross-platform che ha portato a 9 milioni di visualizzazioni dello spot per la TV e 380.000 installazioni dell’app brandizzata in un mese.

Tutti i giorni alle 10 di sera Coca Cola ha trasmesso il suo spot TV. Il target della campagna era rappresentato dai giovani di Hong Kong, che dovevano scaricare l’app brandizzata per interagire con lo spot pubblicitario.

Solamente durante lo spot, gli utenti potevano aprire l’app, scuotere il telefono ed ottenere in cambio di premi casuali.

Le ricompense funzionavano come il gratta e vinci, come le slot machine: molto ingaggianti per le persone e in grado di innescare meccanismi di dipendenza. Con le ricompense random si vinceva sempre qualcosa, con diversi livelli di probabilità. L’utente continuava a perpetuare l’azione desiderando di vincere i premi più esclusivi e difficili da ottenere.

  • laRinascente: obiettivo della strategia era di raggiungere la generazione dei Millennials quale protagonista indiscussa del nuovo panorama sociale, e per farlo è stata realizzata una App a loro dedicata, vero e proprio strumento di differenziazione dalla concorrenza.

rinascente gamification

L’App risponde a 4 esigenze specifiche di questo target:

  • focalizza le azioni sulle loro esigenze e desideri
  • crea un’esperienza vivibile a 360° (mette in comunicazione il mondo online con il negozio fisico, es. sezione “Store Guide”)
  • consente di sviluppare una community all’interno della quale gli utenti possono condividere foto del proprio stile
  • coinvolge in giochi divertenti e coinvolgenti.

Il core dell’App è rappresentato da una sezione specifica, “Challenges” che consente al brand di trasmettere i propri messaggi attraverso delle meccaniche di gioco. In particolare, questa sezione consente di vincere buoni shopping da spendere in negozio.

In conclusione, il processo alla base dell’implementazione di una strategia di gamification non è un percorso facile, ma con il giusto mix di queste strategie è possibile avere delle soddisfazioni e vedere la propria attività crescere costantemente giorno dopo giorno.

Inoltre, in termini di mercato la gamification è in forte espansione e crescerà del 32% ogni anno fino al 2024, passando dai 6,8 miliardi di dollari (2018) a più di 40 miliardi.

Intanto, già molte aziende della lista Fortune 500, come Google, Amazon, Apple o Nike utilizzano da tempo la gamification in aree aziendali come il marketing, le risorse umane o il design di prodotto.

comunicazione corporate

Il futuro della comunicazione corporate: più strategica e di impatto sociale

Le grandi crisi globali che si sono succedute negli ultimi anni (dal Covid-19 al conflitto in Ucraina) hanno trasmesso, tanto alle aziende quanto all’opinione pubblica, una nuova consapevolezza sul ruolo sociale delle imprese e sulla loro centralità nel dibattito pubblico.
In questo contesto, all’interno delle aziende cambiano il ruolo e le attese nei confronti della comunicazione corporate che, oltre a sostenere prodotti e servizi, assume un ruolo sempre più centrale nello sviluppo e tutela del capitale reputazionale, legandosi così ai processi decisionali e strategici.

È quanto emerge dall’indagine “Quali nuovi orizzonti aprirà la comunicazione corporate?” realizzata da EY in collaborazione con SWG, che ha interrogato i responsabili della comunicazione di alcune delle più importanti aziende del Paese, con l’obiettivo di comprendere come brand, reputazione e comunicazione aziendale sono evoluti nel corso degli ultimi anni e quali sono le sfide per il futuro.

comunicazione corporate - alessandro vanoni ey swg

Alessandro Vanoni, Direttore Brand & Communications di EY in Italia e brand strategy leader della regione EY Europe West, commenta: “Ora più che mai capire il contesto, ragionare su nuove strategie e saperle raccontare è chiave per supportare adeguatamente la trasformazione delle aziende e della società, tenendo le persone al centro. Gli shock di questi anni hanno sicuramente messo la comunicazione sotto i riflettori. Non è un caso che l’85% dei responsabili intervistati oggi ritenga fondamentale il contributo della comunicazione per creare fiducia e che il 54% del campione abbia riscontrato un aumento di attenzione verso la funzione negli ultimi 3 anni”.

Un ruolo sempre più strategico che trova conferma in quel 64% del campione che ritiene che il ruolo della comunicazione sia (finalmente) adeguatamente riconosciuto in azienda. Negli ultimi tre anni i team di comunicazione, messi sotto pressione dai diversi shock sociali ed economici che si sono succeduti, hanno visto, nel 74% dei casi, un aumento del carico di lavoro che si è tradotto anche, nel 71% dei casi, in un rafforzamento del brand.

comunicazione corporate - il ruolo in italia

Per i brand che in questi anni hanno lavorato bene si sono aperte opportunità incredibili, a livello sia di comunicazione esterna che interna: i vari eventi imprevisti hanno portato a un ripensamento completo del modello di comunicazione, ormai compiutamente integrato, oltre a una maggiore maturità nell’uso dei diversi canali, che ha saputo creare valore misurabile per i brand. La comunicazione in questo scenario ha un vantaggio competitivo: ha radici nell’anima dell’azienda, la conosce intimamente, e ha antenne fuori, riesce a raccordare una molteplicità di livelli di informazione e raggiungere l’intera mappa degli stakeholder” – commenta Vanoni.

L’eterna diatriba tra carta e digitale

Soltanto per il 26% degli intervistati però l’aumento dell’attenzione verso la comunicazione in azienda si è tradotto in un aumento del budget riservato alla funzione; per il 71% del campione è rimasto invariato e per il restante 3% è addirittura diminuito.

Risorse indirizzate perlopiù ai social (84%), ma con una forte presenza, soprattutto per ciò che attiene alla brand reputation, della stampa tradizionale (considerata area chiave su cui investire per l’81% dei responsabili) e con una crescente attenzione anche agli owned media (58% del campione).

risorse per la comunicazione

Siamo dunque in una fase di integrazione ed espansione (non sostituzione) dei canali.

Comunicazione corporate: il profilo del comunicatore ideale

Dall’indagine emerge quindi che la trasformazione passa da team sempre più professionali, performanti e focalizzati, piuttosto che da budget più grandi.

Per il 40% degli intervistati la prima caratteristica che il candidato ideale deve possedere è la capacità di pensiero strategico, a seguire una rete di relazioni consolidata (27%) e velocità di esecuzione (17%). In breve: capacità di cambiare rotta rapidamente e di pensare fuori dagli schemi sono le principali qualità del comunicatore efficace.

Il 55% delle aziende coinvolte prevede di rafforzare il team di comunicazione nei prossimi mesi, con un’attenzione prioritaria alla comunicazione esterna (31%); il 21% degli intervistati prevede invece assunzioni nel team dedicato ai social e il 10% nella squadra dedicata alla comunicazione interna.

comunicazione - rafforzare i team

Creare valore per l’azienda a partire dai temi strategici

Una comunicazione sempre più focalizzata su temi strategici e di business: tra le priorità delle funzioni di corporate communication, spiccano i temi di impatto sociale (ESG), di primaria importanza per il 32% del campione, a seguire contenuti legati ai prodotti venduti o ai servizi offerti (29%) e temi corporate (23%).

Dunque, i comunicatori contemporanei sono sempre più legati alle strategie di business e vicini alle guide d’azienda, relazionandosi nell’87% dei casi direttamente con il CEO, nell’84% con le business line e nel 55% con team marketing e HR.

Dall’indagine emerge inoltre – soprattutto dalle risposte qualitative fornite dagli intervistati – una spirale di nuova centralità per la comunicazione interna, legata soprattutto all’eredità della pandemia e alle nuove modalità ibride di lavoro, fondamentale per mantenere i dipendenti più informati e coinvolti in relazione alla vita aziendale.

griglia immagine di copertina - notizie

La Parola dell’Anno, il Pantone 2023 e le altre notizie della settimana

Torniamo con la selezione delle notizie della settimana appena trascorsa. Si avvicina la fine dell’anno e iniziare a fare dei bilanci è inevitabile (ma decisamente utile).

Mentre il valore delle aziende tecnologiche europee scende (e per fortuna “le nostre” Scalapay e Satispay tengono alta la bandiera), non basterà cambiare un numero sul calendario per far scomparire le questioni lasciate in sospeso dal 2022.

Continua infatti il dibattito su una riforma globale del mondo del lavoro (qui e qui abbiamo parlato di alcune distorsioni legate alla percezione della vita professionale): si prova a ridurre gli orari e il carico per migliorare la produttività.

Cambiano anche le abitudini d’acquisto sotto le feste: le persone tornano a preferire i negozi di quartiere (grazie anche alla visibilità offerta dal social media, come vediamo nel report di YouGov per Meta) e utilizzano di più gli strumenti di pagamento online (soprattutto i più giovani, come puoi leggere qui).

Siamo quindi sempre più connessi e a nostro agio con la tecnologia, ma, probabilmente, non abbiamo nessuna intenzione di diventare perfetti e virtuali, come avatar o influencer.

Ce lo conferma la Parola dell’Anno scelta da Oxford Languages: scoprila continuando a leggere il nostro recap.

Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.

Il punto sui servizi finanziari al Salone dei Pagamenti

L’industry si è evoluta così rapidamente che le proiezioni sono affascinanti, perché la tecnologia ha guidato il cambiamento verso una nuova era. La semplificazione ha giocato un ruolo chiave e ha spinto le aziende ad accelerare per rimanere competitive.

Salone dei pagamenti 2022 - banca sella

Ne abbiamo parlato con Laura Fineo, Responsabile Marketing Banca Sella, che ci ha spiegato in che modo sia possibile fare educazione finanziaria (puoi ascoltarla qui) e con Giovanni Baglivo, Vice Responsabile Banking e Sistemi di Pagamento Banca Sella. Ecco cosa ci ha detto.

Notizie della settimana: scende il valore delle aziende tech europee

Il picco verso il basso, dai 3,1 trilioni dello scorso anno, è stato segnalato dal fondo di investimento Atomico nel suo rapporto annualeState of European Tech“.

Bilancio comunque positivo per il Vecchio Continente, con 4 nuovi unicorni, mentre l’Italia ha dato vita alle sue prime due startup da oltre 1 miliardo di dollari: Scalapay e Satispay.

Settimana lavorativa di quattro giorni: lo studio

Il Financial Times riporta l’esperienza di quattro aziende che hanno aderito a un periodo di sperimentazione, promosso dalla non-profit 4 Day Week Global.

Tra i benefici riscontrati un migliore equilibrio tra vita privata e vita lavorativa, senza intaccare la produttività, ma anche benefici sociali più ampi, come una maggiore uguaglianza di genere e una riduzione dell’impronta di carbonio dei lavoratori.

I detrattori temono, invece, conseguenze da burnout o l’erosione della cultura del posto di lavoro.

Shopping Natalizio, gli Italiani riscoprono il Made in Italy grazie ai social

Uno studio Meta commissionato a YouGov analizza le abitudini d’acquisto degli italiani su Instagram, Facebook e WhatsApp.

Nel 2021, il 43% delle persone ha scelto di fare acquisti da una piccola impresa durante le festività, quest’anno, il 92% dei consumatori italiani ha voglia di scoprire nuovi brand durante lo shopping di Natale.

Goblin Mode batte Metaverso

Tra le notizie della settimana menzioniamo L’Oxford Word of the Year 2022, l’annuale riconoscimento della parola dell’anno secondo il celebre dizionario della lingua inglese, che ha decretato la vittoria del termine che indica il rifiuto dell’immagine perfetta.

notizie della settimana: la parola dell'anno

È un sollievo scoprire che siamo stanchi di apparire sempre perfetti come nei selfie su Instagram e nei video di TikTok“, ha commentato Casper Grathwohl, presidente di Oxford Languages.

La parola metaverso, invece, si è classificata solo al secondo posto.

WhatsApp inizia a distribuire avatar 3D

Potranno essere utilizzati come foto profilo o adesivi personalizzati, e arrivano alcuni mesi dopo il loro debutto su Instagram, Facebook e Messenger. Gli adesivi avatar su WhatsApp saranno simili ai Bitmoji di Snap o ai Memoji di Apple.

Il colore del 2023 secondo Pantone

Salutiamo Viva Magenta, il colore dell’anno 2023 di Pantone.

pantone

La fumata dell’autorità mondiale del colore, questa volta, si tinge di un colore rosso intenso e a tratti rosato.

Il Pantone dell’anno, Viva Magenta 18-1750, vibra di vivacità e vigore. È una tonalità radicata nella natura discendente dalla famiglia dei rossi ed espressiva di un nuovo segnale di forza.

Stella McCartney lancia S-Wave

notizie della settimana s wave

Il simbolo S-Wave ha l’obiettivo di rappresentare l’armonia della natura in combinazione con i valori della stilista. Ma, soprattutto, rispecchia l’ideale di una moda luxury consapevole, che evidenzia l’impegno nella ricerca dell’innovazione e il ruolo di una leadership responsabile.

Le più belle campagne di novembre

pubblicità novembre -Calendario Lavazza 2023

Manca poco a Natale, fervono i preparativi e noi siamo quasi pronti per le pubblicità più strappalacrime; nel frattempo però, godiamoci le pubblicità più belle di novembre, direttamente dall’instancabile mente creativa dei brand a noi più cari.

notizie ninja della settimana

Spotify, IKEA e Lancia: le notizie Ninja della settimana

Dopo i nuovi record del Black Friday si riparte verso uno dei periodi più magici e ricchi di occasioni di Business dell’anno.

Le feste natalizie rappresentano un’opportunità per tirare un po’ il fiato per molte attività commerciali, specie per il settore retail, ma anche per costruire relazioni autentiche e durature con i potenziali clienti, per tutto l’anno.

Ad esempio, grazie a un report di Salesforce, abbiamo scoperto che il 56% delle persone si aspetta offerte personalizzate.

Altro dato importante è che il 74% dei clienti afferma che comunicare in modo onesto e trasparente è più importante ora rispetto a prima della pandemia.

Autenticità è anche la parola chiave per un macrogruppo di persone che a breve disporranno di un potere d’acquisto immenso: parliamo degli Young Adults (qui puoi capire un po’ meglio chi sono), persone con cui i brand hanno bisogno di entrare in risonanza muovendosi già da ora.

Una generazione di creator, iper connessa, che consuma tantissimi contenuti digitali. Ma per nulla immune, ne siamo sicuri e ce lo confermano i dati, al fascino del Natale.

Puoi ascoltare queste e le altre notizie selezionate per i nostri abbonati tra oltre 30 fonti internazionali anche in formato podcast.

Le notizie della settimana: 33 trilioni in mano a Millennial, Alpha e GenZ

Nel 2030, le persone nate tra il 1997 e il 2012 disporranno di 33 trilioni di dollari. Una cifra enorme: si parla di circa il 27% del reddito mondiale a disposizione della “generazione Twitch”.

generazione twitch - i guadagni

I brand in grado di comunicare con loro saranno in grado di creare messaggi realmente rilevanti per questo pubblico.

A questo proposito, abbiamo ascoltato Nicoletta Besio, Sales Director di Twitch per l’Italia.

L’85% della GenZ ha pubblicato video online

La Gen Z ama contenuti sempre più personali e predilige una cultura pop digitale incentrata su di sé. Il 65% ritiene che i contenuti personali sono più importanti di quelli di cui parlano tutti. I dati sono quelli raccontati dal Culture e Trends Report di YouTube.

Spotify lancia il suo Wrapped 2022

Anche quest’anno la piattaforma per lo streaming musicale racconta ai suoi utenti i dati che loro stessi hanno contribuito a generare con i loro ascolti.

La novità di rilievo è rappresentata dalla “Personalità d’ascolto“, una funzione creata ispirandosi al più classico dei test di personalità, per identificare 16 diverse tipologie di ascoltatori.

Le notizie dal mercato digitale: su del 2,1% nel 2022

Secondo l’ultimo rapporto Anitec-Assinform, nei primi sei mesi dell’anno “ad avere la crescita percentuale più sostenuta sono stati i settori dei servizi Ict (+7,2%), spinti soprattutto dal cloud (+25,5%), e da contenuti e pubblicità digitale (+7,1%)“.

Le festività come driver di crescita per il retail

Il 74% degli acquirenti afferma che comunicare in modo onesto e trasparente è più importante ora rispetto a prima della pandemia.

Inoltre, ben l’80% degli acquirenti abbandona un rivenditore dopo tre esperienze negative.

guida al retail salesforce 01

Questi e molti altri dati nel rapporto gratuito “The Connected Shoppers Report” di Salesforce con i consigli per fidelizzare i clienti durante le festività natalizie.

Il 68% delle aziende digitali è Data Driven

Secondo un sondaggio condotto da 451 Research le imprese utilizzano una serie di infrastrutture e servizi cloud per raccogliere questi dati, che sempre più spesso provengono da una miriade di dispositivi, compresi quelli IoT.

Due tendenze che si oppongono l’una all’altra: mentre una cerca di aggregare i dati per estrarne valore, l’altra li distribuisce da un numero maggiore di fonti, rendendo difficile per le aziende trovare e accedere ai dati di cui hanno bisogno.

IKEA: una serratura contro la violenza domestica

È la prima serratura per guardaroba con chiusura dall’interno, compatibile con tutti i modelli IKEA, studiata per resistere ai tentativi di apertura dall’esterno.

Ovviamente SÄKERHET nella realtà non esiste, perché un prodotto non può risolvere il problema della violenza domestica. Ma una soluzione concreta e reale è possibile ed è proprio su questa che il brand vuole accendere i riflettori.

Lancia rinasce come marchio elettrico

Tra le notizie della settimana anche la casa automobilistica di proprietà di Stellantis, che sta per essere rilanciata come marchio di auto elettriche. L’azienda ha annunciato l’intenzione di produrre tre veicoli tra il 2024 e il 2028.

notizie della settimana: logo lancia

Il brand avrà anche un nuovo logo, l’ottavo nei suoi 116 anni di storia.

Notizie dal Black Friday, è nuovo record

Negli Stati Uniti le vendite online hanno superato i 9 miliardi di dollari, con un aumento complessivo del 2,3% rispetto all’anno precedente. I dati sono stati raccolti da Adobe, secondo cui in particolare i pagamenti Buy Now Pay Later sono aumentati del 78% rispetto alla settimana precedente.

Gli acquirenti del Black Friday hanno anche battuto il record degli ordini via mobile: il 48% delle vendite online è stato effettuato su smartphone, con un aumento rispetto al 44% dello scorso anno.

Salone dei pagamenti 2022 - banca sella

eCommerce, euro digitale e cybersicurezza: il presente e il futuro dei servizi finanziari al Salone dei Pagamenti 2022

Il settore dei pagamenti è senza dubbio uno dei mercati più dinamici: l’industry si è evoluta così rapidamente che le proiezioni sono affascinanti, perché la tecnologia ha guidato il cambiamento verso una nuova era.

Gli ultimi anni, caratterizzati da restrizioni e un graduale rientro in una “nuova normalità”, hanno permesso di registrare un grande aumento di popolarità dei pagamenti online in tutto il mondo. Come nella maggior parte dei processi aziendali, la semplificazione ha giocato un ruolo chiave per il settore, che ha spinto le aziende ad accelerare per rimanere competitive.

Secondo una stima di Statista contenuta nel report Digital Market Outlook, dal 2020 al 2025, il valore delle transazioni digitali crescerà del 16,3% in Europa, del 15,2% negli Stati Uniti e dell’11,2 in Cina.

digital-payments-transac

In questa transizione verso il pagamento elettronico, un ruolo decisivo sarà ricoperto dalla Generazione Z, i cosiddetti “view now, buy now consumers“.

Nativamente digitali, i membri della Gen Z utilizzano con scioltezza strumenti digitali come le applicazioni per la gestione dei pagamenti, delle bollette e delle spese e, in generale, richiedono un’esperienza altamente pertinente e personalizzata. Altri dati sui pagamenti online ci confermano che l’82% dei consumatori di questo gruppo sociale fa acquisti online.

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Con queste e molte altre premesse, la tre giorni del Salone dei Pagamenti 2022, ha affrontato il tema del futuro dei pagamenti digitali sulla base del contesto geopolitico e l’impatto delle nuove regolamentazioni in arrivo.

Ma non solo: al centro degli incontri ha assunto particolare interesse la Cybersecurity, presupposto fondamentale per la diffusione di nuovi sistemi di pagamento, così come l’aspetto tecnologico delle nuove frontiere delle transazioni. NFT, Metaverso e blockchain sono destinati a passare presto, da argomenti di nicchia appannaggio degli addetti al settore, ad abilitatori sistemici fra pubblico e privato.

E poi eCommerce, Social Responsibility ed euro digitale. Argomenti complessi, che hanno bisogno di un punto di vista qualificato per essere sdoganati presso il grande pubblico.

stand banca sella salone dei pagamenti

Per chiarirci qualche dubbio e abbattere in parte la distanza che separa i fruitori dei servizi da chi li studia, li progetta e li rende disponibili, al Salone dei Pagamenti abbiamo incontrato Laura Fineo, Responsabile Marketing Banca Sella, Giovanni Baglivo, Vice Responsabile Banking e Sistemi di Pagamento Banca Sella e Andrea Tessera, Chief Innovation Officer Banca Sella.

A loro abbiamo chiesto una panoramica della situazione attuale, i trend in atto e quelli in sviluppo e la direzione che le continue innovazioni delle soluzioni di pagamento stanno prendendo.

Giovanni Baglivo | Vice Responsabile Banking e Sistemi di Pagamento Banca Sella

Giovanni Baglivo - Banca Sella

Il 2022 sta per chiudersi. Quali sono i trend in termini di pagamenti che continueranno a crescere anche nel prossimo anno?

Il 2022 è stato molto ricco di novità con numeri interessanti: vediamo però già forti alcune tendenze sul 2023/2024.

Sicuramente c’è il tema dei pagamenti flessibili e la crescita complessiva dei pagamenti contactless, sostenuti tramite smartphone e dispositivi wearable, e il Buy Now Pay Later, che saranno i cavalli di battaglia che faranno da traino nei prossimi anni. Gli strumenti di pagamento saranno sempre più digitalizzati e sostenibili.

Buy now, pay later. Quali sono i numeri nel nostro Paese?

I numeri sono oggi ancora abbastanza sottili anche se ci aspettiamo per fine anno 2022, Black Friday e spese natalizie, una forte richiesta: il tema del Buy Now Pay Later è rilevante per la forte esigenza del consumatore che, in questo periodo storico, ha bisogno di frazionare i pagamenti e la richiesta di flessibilità finanziaria è fortissima tenendo anche conto della minor disponibilità a spendere legata alla crescita inflattiva dei beni.

Gli operatori BNPL sono molti e prevediamo nei prossimi due anni un forte “usage” soprattutto nel mondo online e fisico, avendo sempre come faro la trasparenza e la sostenibilità attraverso l’educazione del cliente pagatore.

Negli ultimi due anni sempre più persone hanno cominciato a utilizzare i pagamenti digitali. Cosa può contribuire a farne aumentare ancora il numero?

I pagamenti digitali sono stati già fortemente agevolati da due grandi driver.

Il primo è l’aumento dell’utilizzo dei device: la frictionless dei pagamenti si è molto ridotta potendo pagare solo avvicinando la carta o con lo smartphone, che in una situazione di pandemia è stata quasi un’esigenza igienico-sanitaria.

Dall’altro lato, questa semplificazione, l’accesso facilitato ed agevolato agli strumenti di pagamento digitale, accompagnato da un’educazione finanziaria che ha permesso di abbattere le ultime “frizioni” di rischiosità percepita residue, può essere il motore per il boost dei pagamenti nei prossimi anni.

Il cliente pagatore oramai si sta abituando a delle esperienze di pagamento facili, comode ed in sicurezza che guideranno le scelte anche dell’accettazione.

Laura Fineo | Responsabile Marketing Banca Sella

Laura Fineo - Banca Sella

Quello dell’educazione finanziaria è un tema molto sentito nei Paesi anglosassoni, si comincia addirittura dalla più tenera età. E in Italia? A che punto siamo con la creazione di una consapevolezza finanziaria dei più giovani?

Comincia a essere anche nel nostro Paese un tema molto sentito.

Sicuramente abbiamo ancora un gap ma è è diventato un tema molto importante anche per le istituzioni finanziarie che guardano con estremo interesse all’educazione finanziaria.

Siamo nel mezzo di un percorso: la volontà è quella di far approcciare il tema dell’educazione finanziaria anche ai giovanissimi, non soltanto ai giovani.

L’obiettivo è quello di mettere a disposizione quanto prima tutti gli strumenti adatti a non far sembrare la finanza una cosa lontanissima, ma fornire la consapevolezza che tutti i giorni, nella nostra vita, esistono interazioni con il mondo finanziario, bancario e dei pagamenti.

In quali modi è possibile proporre questi temi alle persone, senza che risultino troppo complessi o addirittura lontani?

Una volta si pensava che per comunicare con i giovani fosse sufficiente parlare la loro lingua, quindi raccontare in maniera semplice, utilizzando casi d’uso quotidiani e avvicinarsi al loro mondo.

Oggi, secondo me, serve uno step ulteriore, che è anche “essere nei loro posti”.

Quindi, non solo adeguarsi al loro linguaggio, ma anche portare il messaggio nei posti che loro frequentano e nei mondi che vivono.

In questo ci aiuta molto lo smartphone, perché è uno degli oggetti più importanti per questa generazione e noi abbiamo tanti strumenti per interagire con i più giovani.

Quali sono le prossime sfide per i pagamenti digitali, in termini di comunicazione?

Ci sono già sfide dell’oggi, quotidiane.

Si parla di app, di wallet, di micropagamenti e pagamenti istantanei. Sono tutte sfide di comunicazione e di educazione che affrontiamo già nell’immediato.

Poi ci sono i temi del futuro che ci sembra sempre più vicino: blockchain, cryptovalute e metaverso. Futuro che forse, oggi, è più vicino a loro che a noi.

Andrea Tessera | Chief Innovation Officer Banca Sella

Andrea Tessera - Banca Sella

L’Europa ha iniziato a parlare in modo sistematico di una propria moneta digitale. Quali sono i primi passi per vedere concretizzato il progetto?

È un progetto di innovazione nato tempo fa, per cui anche noi come Gruppo Sella abbiamo iniziato a farne parte dall’inizio dei lavori tramite ABI con Market advisory group e l’European Retail payment Board; ed è ancora in fieri.

Si tratta di un framework che nei prossimi semestri troverà una sua definizione dal punto di vista del modello di distribuzione, del modello architetturale e dei servizi a valore aggiunto che verranno costruiti su questo digital asset.

Allo stato attuale è un work in progress su cui ci sono tante conversazioni, fortunatamente ben organizzate.

In termini concreti cosa può significare per le persone l’introduzione di una moneta digitale ufficiale?

L’aspettativa di tutti è quella che sia molto di più di una semplice versione digitale della moneta attuale, proprio perché è un digital asset e su di esso si possono costruire servizi a valore aggiunto, grazie alla programmabilità sui pagamenti.

L’aspettativa è che possano portare agli utenti finali, cioè alla persone e alle aziende, un vero vantaggio che risponda ai loro bisogni, che sia utile, fruibile, e largamente utilizzato.

E per le aziende, quali possono essere le opportunità da cogliere?

Anche qui valori aggiunti utili per le aziende; ad esempio sui pagamenti cross borders. Ma ci saranno decine di use cases.

Sarà essenziale arrivare a un euro digitale che abbia delle funzionalità che permettano di costruire servizi a valore aggiunto, per le aziende e per le persone. Come e cosa, lo vedremo nei prossimi mesi. Noi ci siamo!