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La singolarità è arrivata senza avvisare (e non è come la immaginavamo)

“Non torneremo alla normalità. Questa è la nuova normalità”. Mi cade l’occhio sull’oggetto dell’ultima newsletter del MIT Technology Review. È vero, in queste settimane abbiamo cambiato radicalmente come lavoriamo, come ci alleniamo, come compriamo, socializziamo ed educhiamo i nostri figli. Alcune cose torneranno come prima, ma altre forse no.

YouTube ha annunciato una serie di cambiamenti alla luce della pandemia, tra cui il fatto che da ora e fino a tempo indeterminato saranno principalmente dei sistemi automatizzati e non più degli esseri umani ad autorizzare o a rimuovere contenuti dalla piattaforma.

“Con l’evolversi di COVID-19, stiamo facendo del nostro meglio per supportare chi guarda, crea e monetizza contenuti su YouTube. Molte delle nostre risorse umane sono impossibilitate a lavorare come al solito, quindi ridurremo lo staff in alcuni uffici. Visto che ora sono disponibili meno persone per valutare e filtrare i contenuti, è il momento per i nostri sistemi automatizzati di fare il loro dovere e garantire la sicurezza di YouTube”.

Via la componente umana, in quarantena. Al suo posto, algoritmi ed intelligenze artificiali.

Chi lavora nel digitale si è posto almeno una volta nella vita la domanda “Quando arriverà la singolarità tecnologica?”. Quale sarà la killer application, l’intelligenza artificiale rivoluzionaria che cambierà la civiltà umana così rapidamente al punto da dare il via a scenari incomprensibili ed ineffabili per le generazioni precedenti? Quand’è che i robot pervaderanno gli ambiti di consumo, di esperienza, di vita e di lavoro?

No, era un’altra la domanda che dovevamo farci. E cioè: “Quale sarà il seme della singolarità? Cosa dovrà avvenire affinché la singolarità tecnologica possa ottenere il giusto terreno fertile per la sua inevitabilità?”.

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Come sarà la singolarità

La singolarità è sempre stata vista come un punto di non ritorno nella storia dell’uomo, una cesura, un punto di partenza da collocare in un futuro più o meno lontano. Ma quello che sta succedendo in queste settimane prelude ad uno scenario diverso: la singolarità non sarà un dispiegamento nuovo, una rivelazione o un’epifania. La singolarità sarà la conseguenza inevitabile di un seme originale ed unico, di una tempesta tanto “perfetta” quanto rara. Più che un punto di partenza, la singolarità sarà un punto di arrivo ineluttabile – a condizione che se ne verifichino le giuste condizioni.

E ci siamo arrivati, ci voleva un virus che creasse una pandemia senza precedenti. Un virus in grado di piegare il mondo sulle ginocchia in una ola verso il basso, un’onda non di esultanza ma di distanza sociale. Un virus-cigno nero che ci fa evocare scenari distopici in cui veniamo privati di libertà personali e relazionali. Per riprendere il titolo di questo articolo: no, non è la singolarità ad essere arrivata ma il suo seme. Credo questa sia la precondizione necessaria alla singolarità, ad una nuova era in cui le AI obbligheranno il genere umano a seguirle in una strada incognita ed inesorabile.

Per far arrivare la singolarità è forse necessario passare da questa tappa obbligata in cui ci troviamo oggi, in cui l’espressione delle nostre libertà pubbliche, la soddisfazione dei nostri bisogni primari e la gratificazioni di tutti i desideri privati sono possibili in maniera crescente solo grazie alla tecnologia. Una tecnologia via via sempre più scevra e autonoma dalle componenti umane, in grado di dematerializzare quante più dinamiche possibile.

Come dice il futurologo Kevin Kelly, la tecnologia è un gioco infinito: un gioco il cui unico obiettivo è quello di continuare a giocare. E in questi mesi a venire la tecnologia si andrà sempre più ad inserire nei vuoti creati dal distanziamento sociale, da questo allentamento – seppur solo fisico e tangibile – della maglia relazionale del mondo. Un distanziamento di cui oggi nessun paese può prevedere con esattezza la fine. In questi mesi, la tecnologia si comporterà come un liquido che si insinua tra le fughe dei mattoni, ricostruendo le connessioni fisiche mancanti con la sua linfa digitale.

LEGGI ANCHE: Intelligenza artificiale: David Orban e la Singolarità 

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Un darwinismo tecnologico

Mi chiedo quante persone in questi giorni si siano convertite per la prima volta agli acquisti online, impauriti da file piene e scaffali vuoti ma disposti ad incontrare una sola persona, un corriere umano con guanti e mascherina. E poi mi chiedo quanto questo scenario velocizzerà il lancio a vasta scala dei robot di delivery urbana.

Mi chiedo quanti allestitori di eventi fisici finiranno inevitabilmente a progettare mondi immersivi per la realtà virtuale e quanti invece finiranno sul lastrico.

Mi chiedo quanti negozianti restii ai POS invocano ora pagamenti cashless e dematerializzati – spaventati dal possibile contagio tramite banconote.

Quanti cinema siano stati chiusi e quante case di produzione stanno decidendo di trasmettere le premiére dei film direttamente in streaming a casa delle persone.

Quanti autisti di Uber stiano soffrendo il contraccolpo della pandemia sulla gig economy e quanti invocano le auto a guida autonoma come soluzione fondamentale per il sistema di trasporti.

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Mi chiedo quanti stiano capendo che la sharing economy non ruota affatto intorno alla condivisione, ma intorno alla dialettica hegeliana servito – servitore. Nelle parole di Lauren Smiley di Wired, “Nel nuovo mondo in cui tutti è on demand, o fai parte di un’elite servita, riverita e isolata – o sei uno schiavo del 21esimo secolo”. L’effetto della pandemia sulla gig economy è solo questo: mostrarne le profonde disuguaglianze alla base per capire come e se correggerle: Airbnb ha deciso di rimborsare tutti i clienti che disdicono una prenotazione nelle prossime settimane; gli host non subiranno penali di cancellazione, ma dovranno rinunciare a quello che fino a ieri era un loro flusso di ricavi costante.

Tutto questo per ribadire che la precondizione per l’arrivo della singolarità è proprio quello che sta avvenendo adesso: il mondo, i suoi legami, i suoi consumi e le sue esperienze vanno prima digitalizzati il più possibile, affinché le AI e le tecnologie autonome possano iniziare a presidiare quanti più meandri della nostra vita. È questa la vera rivoluzione digitale, la più efficace spinta mai vista prima all’alfabetizzazione digitale mondiale. Serviva un darwiniano “di necessità virtù”.

Il nuovo coronavirus dimostra anche come le grandi aziende del tech, anche se disgiunte, abbiano davvero in mano gli snodi critici ma pratici della nostra vita. Pensate alla capillarità distributiva di un kit di testing distribuito da Amazon Prime, al real time del Safety Check di Facebook, alla potenza investigativa dei grafi sociali di LinkedIn ed Instagram per ricostruire le catene dei contagi, alla geolocalizzazione dei nostri spostamenti tramite Google o la rete cellulare. Questa è anche l’opportunità per le aziende del tech di dimostrarci che coi dati possono anche fare del reale, etico e civico bene comune – non solo costruire Custom Audience.

Cosa può allentare la nostra percezione della privacy? Forse proprio la volontà di sopravvivenza personale e dei nostri cari può farci cambiare idea sui dati che siamo disposti a cedere ad aziende e governi. Immaginiamo un mondo in cui per imbarcarci su un aereo dovremo essere registrati ad un servizio che traccia i nostri spostamenti tramite telefono. La compagnia aerea non spierà i nostri percorsi, ma potrebbe essere allertata se sei stato vicino a persone infettate o luoghi ad alto contagio. Potrebbero esserci requisiti simili all’ingresso di grandi eventi, uffici pubblici o stazioni.

Scanner di temperatura ovunque, datori di lavoro che richiedono il monitoraggio della temperatura corporea ed altre metriche vitali. Un mondo in cui per entrare nei locali non ti sarà chiesto un documento di identità ma un documento di immunità – magari validato da blockchain. Ci adatteremo ed accetteremo di buon grado misure del genere, proprio come ci siamo adattati a regole di sicurezza più stringenti negli aeroporti dopo gli attacchi terroristici.

LEGGI ANCHE: La singolarità tecnologica renderà l’uomo “obsoleto” (ma la creatività può salvarlo)

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Non dovevamo aspettare la singolarità, ma…

Oggi, come allora, ci sentiamo come dentro un film. Poco dopo l’11 settembre Baricco scriveva “La ripetiamo [questa frase] perché lì dentro stiamo cercando di pronunciare una paura ben precisa, una paura inedita, mai avuta prima: non è il semplice stupore di vedere la finzione diventare realtà: è il terrore di vedere la realtà più seria che ci sia accadere nei modi della finzione. In virtù di questo terrore un’eventuale sorveglianza tecnologica fino a ieri intrusiva sarà considerata un piccolo prezzo da pagare in cambio della basilare libertà di poter stare con altre persone.

Nel libro The New Digital Age: Reshaping the Future of People, Nations and Business, Erich Schmidt insieme all’executive manager di Google Jared Cohen scrivevano: “Quello che Lockheed Martin è stato per il ventesimo secolo, aziende tecnologiche e di cybersecurity come Google lo saranno per il ventunesimo”. Che lo scenario della Vita 3.0 ipotizzata da Max Tegmark sia positivo grazie alle Friendly AI – o negativo e apocalittico, la profonda alterazione delle strutture sociali così come sta avvenendo oggi apre la strada ad inedite integrazioni uomo-macchina.

Invece che aspettare noi la singolarità, dovevamo realizzare che era la singolarità ad aspettare il suo evento scatenante.

Behind the Source: volti in codice per una nuova vita

Cosa nascondono le immagini della campagna di HackYourFuture sui rifugiati

  • Behind the Source è la nuova campagna sui rifugiati della no profit HackYourFuture
  • La campagna mostra i volti degli studenti all’interno del codice sorgente dei siti web

 

Non sarà certo la prima cosa che ti viene in mente, ma siamo circondati da stringhe di codice che alimentano tutti i dispositivi che usiamo quotidianamente.

Nonostante questo, i codici di programmazione sembrano una lingua straniera, incomprensibile ai più. Ed è vero.

HackYourFuture è un’organizzazione no profit, il cui scopo è insegnare la programmazione a persone che sono già costrette a confrontarsi con una nuova lingua da imparare: i rifugiati.

LEGGI ANCHE: Come scrivere davvero per le persone, secondo Don Draper

HackYourFuture, una campagna sui rifugiati per ripartire dal codice

Ricostruire una vita lontano dal tuo Paese, confrontarsi con una nuova realtà, persino interpretare un cartello stradale è quanto di più difficile si possa immaginare per queste persone.

HackYourFuture non solo aiuta i rifugiati a trovare un nuovo lavoro, li forma e costruisce una carriera in un settore florido e d’importanza cruciale per la loro nuova patria.

Behind the Source: volti in codice campagna HackYourFuture

E questa è una storia importante da raccontare: l’agenzia 72andSunny Amsterdam ha creato “Behind the Source”, una campagna che ha l’obiettivo di ispirare un numero sempre maggiore di rifugiati ad imparare il coding, facendo luce sulle persone che stanno ricoprendo un ruolo cruciale nello sviluppo di alcuni dei più grandi siti web al mondo.

Questa volta utilizzando però il linguaggio in cui sono specializzati.

L’idea è stata quella di “nascondere” le immagini degli studenti di HackYourFuture protagonisti nei codici sorgente dei siti delle grandi compagnie per le quali lavorano: e parliamo di nomi come Accenture, eBay e Zivver.

LEGGI ANCHE: L’importanza della filosofia morale e dell’etica nello sviluppo delle Intelligenze Artificiali.

Volti nascosti, in Home page

Behind the Source: how to

Per accedere ai volti di Behind the Source, vai sulla home page di una delle aziende coinvolte, fai un click con il pulsante destro e poi seleziona visualizza sorgente pagina.

Zivver presenta Sarea Al Kebaky, rifugiato siriano .
Quando ancora viveva in Siria, studiava informatica, ma allo scoppio della guerra, ha dovuto andarsene.

Behind the Source: campagna dei volti dei rifugiati

“Ho lasciato la Siria perché l’esercito mi ha costretto a portare una pistola e non volevo farlo”, dice Sarea. “Però volevo imparare a programmare, perché al codice non importa chi lo scrive; avvicina le persone.

L’agenzia ha inoltre fornito alle aziende tecnologiche un gruppo di potenziali dipendenti.

“È stato bello collaborare con HackYourFuture e contribuire a riformulare la conversazione sui rifugiati nei Paesi Bassi”, ha dichiarato Laura Visco, vice responsabile di 72andSunny Amsterdam.

Behind the Source: volti in codice per una nuova vita_HackYourFuture

“Le interviste condotte con gli studenti ci hanno emozionato. Eravamo curiosi di ascoltare la loro storia e di vedere cosa riservi loro il futuro”.

Storie di successo per persone di valore

Un obiettivo ancora più importante raggiunto dalla campagna “Behind the Source” è cambiare il modo in cui vengono visti i rifugiati.

La campagna non abbraccia nessuna posizione politica ma si concentra sulle persone, mostrando cosa accade quando vengono aiutate a crescere.

campagna di HackYourFuture sui rifugiati

Wouter Kleijn, amministratore delegato di HackYourFuture, ha spiegato:“Queste sono persone vere, con storie vere. Ma come comunicarli? Come evitare la vittimizzazione e la stigmatizzazione quando i soggetti sono rifugiati, e spesso già penalizzati da stereotipi? Con ‘Behind the Source’ abbiamo mostrato che la pubblicità (quella fatta bene n.d.r) può creare un mondo con più di equità e giustizia”.

5G per media e intrattenimento

5G per media e intrattenimento, ecco come cambierà il settore

  • Entro il 2028, 765 miliardi di dollari saranno guadagnati grazie all’ausilio della rete 5G per media e intrattenimento
  • Dalla pubblicità al gaming abbiamo dato uno sguardo a come cambieranno i contenuti online e i modi di fruirli

 

Giornate lente, scandite da ritmi quasi impercettibili. Uno dei nostri desideri più grandi, imbottigliati in una vita frenetica e senza pause, è stato quello di avere tempo. Nel momento in cui ci è piombata addosso l’incertezza e la paura, anche il tempo libero è sembrato una condanna. In periodi come questi, tuttavia, cambiare le nostre abitudini è importante e doveroso. Molti di noi hanno la possibilità di affidarsi allo smart working, ma non tutti possono farlo.

Gli studenti non si fermano grazie all’eLearning, e tutti ci stiamo abituando a utilizzare ogni mezzo possibile per continuare la nostra vita, restando a casa. Abbiamo la fortuna di avere i modi per farlo, tramite internet e tutti i device, dagli smartphone ai laptop. Un mondo iperconnesso accorcia le distanze, ci siamo sentiti spesso schiavi dell’essere perennemente online, ma situazioni di vita diverse ci fanno vedere le cose da punti di vista nuovi.

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Un mondo iperconnesso

Tutti siamo connessi, appena ci abituiamo a qualche aggiornamento, ecco che spunta una novità. Siamo pochi inclini al cambiamento, un po’ per paura, un po’ per diffidenza, ma ci si mette anche la pigrizia. Quando sappiamo fare qualcosa, mal volentieri adottiamo metodi differenti per farla. Il mondo digitale cambia in fretta e specialmente i modi di usare internet e device.

LEGGI ANCHEEntro il 2025 ci saranno 2,6 miliardi di abbonamenti al 5G

È da un po’ di tempo che sentiamo parlare di 5G, la rete di nuova generazione che andrà a superare l’attuale 4G. Non è solo una questione di velocità di connessione, ma è una rivoluzione dei servizi. A giovarne saranno soprattutto i media e l’intrattenimento.

Potremo giocare online senza problemi, anche in cloud gaming, senza la necessità di possedere una consolle. Lo stesso vale per il cloud computing. Potenziati anche i servizi di streaming, in particolare i video. Contenuti ad altissima risoluzione, fluidi e subito disponibili. I nostri device saranno sempre connessi e disponibili ovunque, ciò significa che non dovremmo più passare dal Wi-Fi alla rete mobile. Parliamo di servizi sempre attivi in città per esempio, come videosorveglianza, auto a guida autonoma per una maggiore sicurezza sulle strade.

L’industria globale dei media guadagnerà, entro il 2028, 765 miliardi di dollari dai nuovi servizi e applicazioni resi possibili dal 5G. Ma come succederà tutto questo?

Ne parleremo anche durante N-Conference con la Vertical Technology powered by TIM.

La nuova era del 5G

Secondo uno studio condotto da Ovum, società di consulenza specializzata nella copertura globale di telecomunicazioni, media e tecnologia, il 5G scuoterà il panorama dei contenuti multimediali e dell’intrattenimento, rappresentando un’importante vantaggio competitivo per le aziende.

La rivoluzione del 5G aumenterà i risultati in termini di velocità, copertura globale, media interattivi basati sui gesti, fonti crescenti di entrate ed esperienze gamificate, fornendoci un futuro migliore.

L’impatto trasformativo della tecnologia 5G non solo migliorerà l’esperienza degli utenti di telefonia mobile, ma muterà il modo di concepire e utilizzare i media e l’intrattenimento su molti livelli, con nuovi modelli di business e nuove esperienze interattive.

Video, giochi, musica, pubblicità, AR e VR saranno i veri protagonisti di questi cambiamenti, con contenuti sempre più immersivi e un rapporto col pubblico sempre più stretto.

LEGGI ANCHE: Il 5G fa parlare le auto e gli indica pure la strada. Ecco cosa si è visto a Torino

Come cambiano i contenuti col 5G per media e intrattenimento

Ovum suggerisce che le aziende sperimenteranno vari vantaggi tecnici del 5G, la velocità dei dati sarà 100 volte maggiore, con latenza dieci volte inferiore e connessioni significativamente più affidabili.

Per esempio, un film in HD impiegava diversi minuti per scaricare a velocità 4G, ma con l’avvento delle reti 5G, gli utenti potranno potenzialmente scaricare lo stesso film in pochi secondi. Questo comporterà una fruizione maggiore dei contenuti, essendo ancora più accessibili, e una domanda maggiore dei prodotti sul mercato. I creatori e fruitori dei contenuti tradizionali, dovranno preparasi a una vera e propria corsa contro il tempo, creando più materiali per soddisfare la crescente domanda.

Si prevede, infatti, che i prodotti video rappresenteranno il ​​90% del traffico dati 5G. Passeremo da un consumo mensile di circa 10 GB agli oltre 80 GB nel 2028.

Ma non solo, la rete wireless di prossima generazione consentirà svariate innovazioni digitali, dall’informatizzazione degli oggetti fisici all’intelligenza artificiale, inaugurando un nuovo mondo per facilitare l’ingresso di nuovi media e di concepire l’intrattenimento.

Come cambierà il mondo dell’intrattenimento

La realtà aumentata creerà un nuovo modo di connettersi ai contenuti multimediali, attraverso oggetti e personaggi virtuali, e la creazione di elementi tridimensionali. A beneficiare del 5G saranno soprattutto le applicazioni di realtà aumentata e virtuale.

Per quanto riguarda il settore televisivo, il mercato offre diverse modalità di consumo. Oltre ai soliti video on demand, streaming, download, pay per view che fanno già parte, da anni, della tv tradizionale, si aggiungeranno altre tipologie di offerta a pagamento: la bassa latenza permetterà download rapidissimi e un’eccellente qualità di live streaming.

Sempre dallo studio condotto si evince che negli Stati Uniti quasi il 9% delle famiglie che utilizzano la banda larga passerà al 5G entro il 2028, generando ricavi per 9 miliardi di dollari.

Il 5G rafforzerà il mercato della pubblicità digitale

Il 5G avrà un ruolo fondamentale anche nel passaggio dalla pubblicità tradizionale alle esperienze immersive sui social e sui media. Video, banner, posizionamento in-game su 5G e altri formati di pubblicità visiva appariranno in ambienti VR e AR. Per non parlare della possibilità di nuove applicazioni che oggi non esistono ancora, ma che potranno svilupparsi con il consolidarsi della nuova rete.

Esperienze ultra sensoriali

Le interfacce aptiche collegate al 5G saranno in grado di fornire una nuova dimensione sensoriale alle esperienze dei media. Ad esempio, il calore e la pressione potrebbero essere raggruppate in un potenziamento delle armi in un gioco d’azione, e i film potrebbero essere ripubblicati con un nuovo livello di sensazioni.

I giochi AR, VR e cloud combinati cresceranno del 2.400% nei prossimi anni per raggiungere un fatturato annuo di 47,7 miliardi di dollari nel 2028.

Si prevede che l’uso del 5G avrà un’impennata tra il 2023/2025, quando le capacità hardware e di rete aiuteranno a realizzare esperienze VR vicine alla realtà: campo visivo orizzontale a 210° su scala umana, risoluzione di visualizzazione/proiezione ad alta densità di pixel, dimensioni minime della batteria e interazione altamente reattiva.

LEGGI ANCHE: Quelle di Tokyo 2020 potrebbero essere le prime vere Olimpiadi digitali (se ci saranno)

La rivoluzione del gaming

Un altro settore in grande espansione è quello dei videogiochi, a cui il 5G darà ulteriore slancio. Il numero di videogiocatori nel mondo, secondo le stime più recenti, ammonta a 2,3 miliardi di persone. Oggi la tendenza di mercato è orientata verso lo sviluppo di piattaforme digitali con nuove modalità per la fruizione dei contenuti videoludici, tra cui streaming e cloud gaming.

Ciò permette ai giocatori di avere accesso ai videogiochi in qualsiasi momento e ovunque, garantendo la possibilità di effettuare aggiornamenti senza dover per forza acquistare o possedere hardware costosi.

Il game streaming può essere offerto tramite un servizio in abbonamento oppure tramite l’acquisto di giochi on demand. In Italia sono circa 16,3 milioni i videogiocatori, mentre gli appassionati di eSport che seguono eventi più volte a settimana sono più di 1,2 milioni. Basti pensare che il traffico dati per il gaming nell’ultimo anno è aumentato del 125%.

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#IoRestoaCasa: ecco le risorse gratuite messe a disposizione dalle aziende italiane per l’emergenza Coronavirus

Progetti, piani, percorsi da seguire. Sono gli elementi che ci permettono di avere un’idea chiara della direzione in cui vogliamo muoverci e del modo in cui vogliamo crescere e trasformare il nostro futuro. Questo almeno in tempi ordinari. Quando però ci troviamo ci si presenta una situazione straordinaria da fronteggiare, bisogna essere dei veri Ninja per trasformare l’ostacolo in una opportunità.

Così, le misure straordinarie del governo, che ci impongono di restare in casa, lavorare da remoto e limitare i contatti interpersonali, possono diventare, ad esempio, il primo passo per un nuovo percorso di formazione personale come quello di Ninja Academy valido per ottenere un Certificato Professionalizzante.

Per tutti, professionisti e aziende, sono moltissimi i servizi a disposizione oggi anche grazie all’iniziativa Solidarietà Digitale promossa dal Ministro dell’Innovazione.

Stai pensando di cogliere questa occasione? Abbiamo raccolto una serie di risorse utili, tra quelle messe a disposizione, per lavorare, studiare, intrattenersi e restare informati.

#IoRestoaCasa

Tutte le Free Masterclass di Ninja Academy

Vuoi utilizzare il tempo in casa per approfondire e accrescere il tuo bagaglio di competenze digitali? Parti da qui: una serie di masterclass gratuite di Ninja Academy, a tua disposizione subito, come primo step di un percorso che potrebbe perfino portarti a una certificazione riconosciuta.

Li abbiamo suddivisi per argomento e li trovi tutti qui.

Social Media Marketing

?[Social Media & SEO]

Filippo Giotto – Luca De Berardinis
La formula della visibilità sul web

?[Social Media Storytelling]

Francesco Gavatorta – Valentina Falcinelli
Come raccontare una storia digitale: regole e case study

?[IGTV, Stories & Live]

Tommaso Sorchiotti – Claudio Gagliardini
Il ruolo dei video nel futuro di Instagram e Facebook

?[ Facebook Strategy]

Roberta Pinna
La guida per vincere su Facebook

?[Investire in Facebook Ads]

Francesco Colicci
Come e perché fare pubblicità su Facebook

?[Social Media Planning]

Veronica Gentili
Realizzare una strategia sui Social Media come un professionista

?[Social Media Advertising]

Francesco Colicci
Le funzionalità del Business Manager che dovresti conoscere

10 competenze social media manager

Digital Marketing

?[Funnel Marketing]

Luca Barboni
Strumenti e tecniche per migliorare le conversioni

?[Landing Page e A/B Testing]

Raffaele Gaito
Come costruire e migliorare pagine web che convertono

?[Web Analytics Ninja]

Miriam Bertoli – Gianpaolo Lorusso
Le metriche vitali per ogni business digitale

?[Blockchain e Token Digitali]

Alessandro Palombo – Marcello Mari
Come le cryptovalute stanno rivoluzionando la raccolta fondi

?[Digital Conversion & Funnel Marketing]

Emanuela Zaccone – Giuliano Ambrosio
Strategie, piattaforme e strumenti per trasformare utenti in clienti

?[Digital Advertising Trend]

Marco Magnaghi – Veronica Gentili
Facebook, Mobile & Google Ads (ex AdWords): come migliorare le tue campagne online

?[Customer Journey e Brand Loyalty]

Claudia Temeroli – Michela Parziale
Come costruire il percorso dalla lead generation alla fidelizzazione

?[Vendere prodotti digitali]

Alessio Pieroni
Le migliori tecniche di lancio, automation e growth hacking

?[Digital Advertising Strategy]

Marco Magnaghi
Gli strumenti per gestire le campagne paid come un Ninja

content marketing

Content Marketing

?[Content Strategy & Customer Journey]

Alberto Maestri, Francesco Gavatorta, Valentina Falcinelli
Progettare piani editoriali per ogni touchpoint digitale

?[Le metriche del Content Marketing ]

Alberto Maestri
Strumenti e reportistica per chi si occupa di contenuti digitali

?[Content Inspiration]

Alberto Maestri
Lasciati ispirare dai migliori esempi di contenuti digitali

?[Content Strategy]

Sara Poma
Le caratteristiche dei contenuti di successo

content strategy

SEO & SEM

?[SEO per Landing Page]

Luca De Berardinis – Fabio Di Gaetano
Come impostarne struttura e testi per essere primi su Google

?[Google Analytics Ninja]

Gianpaolo Lorusso
Le funzionalità avanzate che non puoi non usare

?[SEO Strategy]

Ale Agostini
Essere primi su Google

?[Google Ads ROI]

Gianpaolo Lorusso
Massimizza i risultati delle tue campagne di advertising

e-commerce management

eCommerce

?[eCommerce Ninja]

Roberto Albanese – Andrea Missori – Giovanni Cappellotto
Costruire un vantaggio competitivo e differenziarsi dalla concorrenza

?[eCommerce Analytics]

Daniele Vietri, Giovanni Cappellotto
Le metriche vitali di ogni shop online

?[eCommerce Performance]

Damiano Ferraioli – Jacopo Pasquini – Luca Barboni
Come ottimizzare le conversioni di un negozio online

?[Instagram per l’eCommerce]

Daniele Vietri
Come convertire i like in vendite

Health e intelligenza artificiale

Tutte le Free Masterclass di Ninja Academy per te

E se ancora non ti basta, puoi anche seguire:

?[Introduzione al Neuromarketing]

Laura Pirotta
Come le neuroscienze influenzano chi acquista online

?[Intelligenza Artificiale: guida alle opportunità per il tuo business]

Gianluca Mauro
Lo stato dell’arte, le applicazioni pratiche e i migliori case study

I video di ADWorld Experience

ADWorld Experience mette a disposizione di tutti in modo gratuito i video degli esperti e delle tavole rotonde degli eventi degli ultimi anni. Una raccolta super interessante per chi si occupa di Advertising online, SEO & SEM e più in generale di Digital Marketing. E per un giorno sono disponibili in modo gratuito anche quelli paid.

I servizi smart di TIM

Anche TIM prosegue con le iniziative volte a sostenere le aziende italiane, grandi e piccole, e i professionisti, in questo momento di difficoltà. Dopo aver messo a disposizione dei clienti mobili 100 Giga gratuiti per 30 giorni, mette in campo per clienti fissi e mobili un set di servizi evoluti che agevolano lo svolgimento dell’attività lavorativa a distanza:

  • TIM Work Smart, per lavorare in smart working ed effettuare web e audio conferenze, da smartphone e PC gratis fino al 30 giugno 2020, con disattivazione automatica senza costi alla scadenza.​
  • TIM ID (identità digitale SPID), per accedere direttamente da casa ai servizi della Pubblica Amministrazione abilitati. Per usufruire del servizio occorre effettuare la videoidentificazione, gratuita fino al 30 giugno 2020. Il servizio è gratis per sempre. ​

I servizi possono essere richiesti gratuitamente su digitalstore.tim.it. E sul Digital Store è possibile trovare gratuitamente altri servizi pensati per il lavoro a distanza come per esempio Virtual Fax, Video Chat e molto altro.

Gartner: La Resilienza per Reagire Alle Sfide del 2020

Gartner ha messo a disposizione di tutte le aziende un webinar di un’ora con una panoramica sulle analisi continuative e sul supporto a centinaia di clienti in tutto il mondo che stanno affrontando l’emergenza di Covid-19, per offrire alla aziende utili strumenti in questa fase di crisi anche per l’economia e il business.

Rinascita Digitale

Dal 16 marzo al 3 aprile, professionisti, esperti, ricercatori e innovatori si alterneranno in diretta con un progetto di formazione gratuita non-stop. Una maratona in streaming dedicata a sviluppo d’impresa e gestione finanziaria, smart working e digital transformation, comunicazione digitale e marketing.

Il supporto a scuole ed enti di Skillando – Digital Volunteering

Skillando – Digital Volunteering ha messo a disposizione strumenti e competenze a supporto di scuole, enti ed organizzazioni no profit che hanno bisogno di aiuto digitale.

Visibilità online senza bisogno di investimenti

Matteo Gasparello ha raccolto 65 risorse gratuite di marketing che possono aiutare piccole e medie imprese a ottenere visibilità online senza bisogno di investimenti.

I corsi di Mosaicoelearning

Mosaicoelearning mette a disposizione di tutti tre corsi gratuiti per stare vicini anche da lontano in questi giorni di quarantena.

I corsi per ritrovare la concentrazione, prepararsi alla crisi e distinguere le fake news dalle notizie vere sono:

I video di Marketing Business Summit

Marketing Business Summit ha creato un pacchetto di alcuni video selezionati dalle passate edizioni, per approfondire e continuare a formarsi.

digitalizzazione imprese

Solidarietà Digitale

Promossa dal Ministro dell’Innovazione, l’iniziativa ha riscosso un enorme successo, sia tra le aziende che hanno offerto i propri servizi che tra chi ne sta giù usufruendo. Si va dalle piattaforme per le lezioni da remoto, a Giga di navigazione mobile gratuita. Ne abbiamo parlato più nel dettaglio qui, ed è possibile vedere l’elenco di tutti i servizi disponibili sul sito ufficiale.

La formazione online gratuita di Web Marketing Festival

Oltre 400 video didattici sono disponibili sul canale YouTube del Festival, con tematiche che spaziano nel campo dell’innovazione digitale e del web marketing.

Inoltre sono disponibili anche una serie di corsi online e webinar per gli insegnanti di scuole superiori  e università, per avvicinare i meno esperti al mondo della didattica digitale.

I corsi di Docebo

Docebo, in collaborazione con GO1, ha aggiunto al catalogo Docebo Content quattro nuovi corsi eLearning gratuiti sul tema del Coronavirus:

  • “Controllo dell’infezione da Coronavirus” di Echo3 Education
  • “10 minuti di consapevolezza della pandemia” di Learning Planet
  • “Prevenzione e controllo delle infezioni” di Sentrient
  • “COVID-19 – Assistenza sanitaria/Assistenza agli anziani” di CQI Internet Solutions Pty Ltd

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No, anche a noi non basta! Per far sentire tutta la nostra solidarietà a professionisti e aziende del digital, abbiamo pensato a un altro regalo: 60 giorni di accesso gratis a Ninja PRO Information, il servizio Ninja Premium Membership che ogni giorno confronta decine di fonti per selezionare tutti i più utili e importanti marketing insight, i social media update, le tech news e i business events.

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Smart Working e Solidarietà Digitale: strumenti e iniziative per il lavoro al tempo del Coronavirus

  • Con “Solidarietà Digitale”, l’iniziativa del Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, imprese e associazioni hanno messo a disposizione servizi digitali gratuiti. Lo scopo è migliorare la vita di tutte le persone che stanno subendo un mutamento della propria quotidianità a causa dell’emergenza COVID-19
  • È possibile usufruire gratuitamente di servizi per lo smart working e la connettività fra utenti, ma anche di strumenti di informazione, di istruzione, intrattenimento ed e-learning
  • Dalla multinazionale alla startup: tutti possono offrire la propria soluzione digitale

 

“A fronte del nuovo decreto che ha esteso le misure di prevenzione e contenimento a tutto il territorio italiano, abbiamo deciso di estendere a tutta Italia anche il nostro progetto di solidarietà digitale lanciato nei giorni scorsi”.

Così il Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, Paola Pisano, ha esteso a tutto il territorio nazionale l’iniziativa “Solidarietà Digitale”, organizzata con il supporto tecnico di AgID, per ridurre l’impatto sociale ed economico in questa Italia completamente “rossa”, attraverso l’offerta gratuita di soluzioni e servizi innovativi da parte delle imprese.

Al fine di poter fronteggiare al meglio questo periodo, nell’ambito delle misure adottate dal Governo per il contenimento, dell’emergenza COVID-19 (Coronavirus), alcuni giorni fa è stato firmato un Dpcm che conferma l’accesso agevolato allo smart working per le imprese: “La modalità di lavoro agile disciplinata dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, può essere applicata, per la durata dello stato di emergenza di cui alla deliberazione del Consiglio dei ministri 31 gennaio 2020, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, nel rispetto dei principi dettati dalle menzionate disposizioni, anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti”.

Per definizione con smart working si intende “una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa.”

In questi giorni infatti lo smart working ha rappresentato una valida risposta alle necessità di molte aziende di poter continuare ad essere produttive e utili, seppur con la maggior parte dei propri dipendenti e collaboratori da remoto. Tuttavia il lavoro agile necessiterebbe, oltre che di strumenti digitali quali pc, tablet e smartphone, anche di piattaforme, software e risorse preziose di condivisione, utili per portare avanti da remoto tutte le attività aziendali: soprattutto di quelle imprese già proiettate nel vasto universo digitale.

Purtroppo non tutte le aziende hanno a disposizione questi strumenti per rendere possibile il lavoro agile.

Solidarietà Digitale

A questo punto entra in gioco “Solidarietà Digitale”: imprese e associazioni hanno messo a disposizione servizi gratuiti, al fine di poter dare il proprio contributo attraverso l’innovazione e la digitalizzazione.

Sul sito web sono offerti servizi per agevolare lo smart working e la connettività fra utenti ma anche strumenti di informazione, di istruzione, formazione ed e-learning. Senza dimenticare piattaforme di gaming ed intrattenimento per i più giovani.

Lo scopo dell’iniziativa è infatti migliorare la vita di tutte le persone che stanno subendo un mutamento della propria quotidianità. Con i tool e i servizi a disposizione è possibile:

  • utilizzare piattaforme di smart working avanzate per pianificare il lavoro da remoto, condividere documenti e dati ed organizzare meeting
  • informarsi, senza uscire di casa, direttamente sul proprio smartphone o tablet attraverso gli abbonamenti digitali gratuiti ad alcune testate giornalistiche nazionali
  • studiare su piattaforme di e-learning, partecipare a lezioni virtuali, condividere materiali utili e gestire lavori di gruppo e verifiche per non rimanere indietro nei rispettivi percorsi di formazione scolastici
  • leggere un libro scegliendo fra le librerie virtuali a disposizione o vedere un film in famiglia su una piattaforma di video streaming on demand
  • usufruire di piani telefonici e di connessione.

Aderire all’iniziativa

Aderire all’iniziativa e fare “solidarietà digitale”, offrendo gratuitamente un servizio o uno strumento per un periodo di tempo limitato, è davvero semplice, compilando il form “Come aderire” in fondo alla pagina.

È giusto ricordare che non è necessario essere un’organizzazione multinazionale per partecipare e condividere uno strumento digitale: basta avere una soluzione che agevoli la quotidianità delle persone di tutta Italia.

La Digitalizzazione e l’innovazione possono rappresentare, soprattutto in un momento come questo momento che sta mettendo a dura prova le vite di tutti, i metodi principali di condivisione e di connessione: con senso civico, responsabilità e usando tutti gli strumenti che la tecnologia ha a disposizione, si supererà questo periodo.

Connessi, ma pur sempre insieme.

TikTok

10 idee creative per realizzare i tuoi video su TikTok (e dare un boost ai tuoi follower)

  • Non più solo giovanissimi su Tiktok: la fascia d’età sale tra i 25 e gli over 35
  • Ecco le migliori strategie per la creazione di video esclusivi per far crescere l’interazione del proprio account!

 

Inizialmente TikTok è nata come app per video musicali con protagonista la generazione Z. Oggi in Italia è un social media alla pari di Facebook, Instagram e Twitter anche quanto a utenti.

Gli iscritti, come afferma ComScore, non sono più solo i giovanissimi ma anche persone comprese nella fascia d’età 25-34 anni e over 35, con un incremento rispettivamente del 258% e 201%, da settembre a novembre 2019.

Le aziende devono quindi tenere conto anche di TikTok per poter investire sull’Influencer Marketing, sapendo che ora possono trovare un bacino di utenti ancora più ampio pubblicizzando all’interno della piattaforma.

Abbiamo quindi raccolto le migliori strategie per creare video esclusivi e far crescere il proprio account, utili non solo ai futuri tiktoker, ma anche ai brand.

1. Video veloci e impattanti

I contenuti di TikTok sono brevi video clip che già dai primi secondi di riproduzione devono essere capaci di catturare l’attenzione degli altri utenti.

Il consiglio è di far divertire, emozionare o stupire la community. I video esagerati sono quasi sempre i più coinvolgenti.

 

@daviddobrikWorld record experiment♬ original sound – daviddobrik

2. Crea contenuti originali

Anche solo adottando le tendenze più popolari, come quella di sincronizzare le labbra al suono delle canzoni del momento, puoi creare contenuti originali su TikTok.

Indossa un costume buffo e divertente, fai ballare il tuo animale domestico insieme a te. Scegli inquadrature singolari, utilizza la vasta gamma di effetti speciali, filtri, adesivi, oggetti di realtà aumentata e musica di sottofondo per supportare il tuo talento creativo.

3. Partecipa alle sfide di TikTok

A spadroneggiare nel 2019 sono state soprattutto due sfide: mostrare il proprio talento e difendere l’ambiente. Con l’inizio del nuovo anno ha riscosso molto seguito la challenge delle emoji. Riprodurre in pochissimo tempo 9 segni dell’alfabeto muto tramite le “manine” delle emoji del cellulare, imitandoli con la propria mano. A seguire la Woah Challenge, ballare in poche mosse una danza “di strada” su una musica predefinita.

Prendere parte alle sfide del momento aumenterà sicuramente la tua visibilità sulla piattaforma perché è quello che seguono maggiormente gli utenti attivi su TikTok. Potresti persino trovare il tuo video nella lista consigliata. Ricorda però che è fondamentale creare prodotti originali per poter emergere.

Chi lancia una sfida alla community riceve un successo immediato: migliaia di like e visualizzazioni.

TikTok consigli

4. Usa hashtag di tendenza

Più hashtag usi, più sarai visibile, ma prima di tutto bisogna valutare e analizzare quelli che sono di tendenza. Guarda gli utenti all’interno del tuo target e vedi quali stanno utilizzando, dopo di che assicurati di usare gli stessi.

Una volta che hai individuato gli hashtag che stanno registrando le migliori risposte e il massimo livello di coinvolgimento, costruisci i tuoi contenuti in modo che il collegamento tra entrambi sia coerente.

 

@ram_csbr333Rula ke gaya ishq tera ? ##BackbenchersOnFlipkart♬ original sound – Ram

5. Didascalie accattivanti per i tuoi video

Per migliorare la popolarità del tuo profilo e il coinvolgimento degli utenti, seleziona accuratamente le didascalie che descrivono i tuoi video. Se riesci ad attirare l’attenzione, avrai più probabilità che i membri della community guardino i tuoi contenuti.

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6. Rendi il tuo profilo interessante

Rendi il tuo profilo TikTok interessante facendo emergere i lati più strani e curiosi della tua personalità, a partire dal nome utente. Oltre agli altri utenti, anche i brand potrebbero iniziare a seguirti.

7. Posta i contenuti in modo regolare

Se mai un giorno vorrai diventare un influencer, la regola fondamentale è postare contenuti regolarmente. Il segreto è creare un video ogni 2-3 giorni. Impostare un piano con delle scadenze può aiutarti a rispettarle per essere puntuale con la pubblicazione.

8. Collega TikTok con altri social network

Per dare un boost ai tuoi follower su TikTok puoi aiutarti con altre piattaforme come Facebook, Instagram e Twitter.

Pubblicando i tuoi video su diversi social media puoi raggiungere più persone e dunque una maggiore influenza online.

9. Collabora con gli altri

Collaborare insieme ad altri utenti per creare uno o più contenuti può aiutare a crescere la propria follower base. Ognuno porta con sé il suo pubblico così che tutti possano beneficiare di una nuova visibilità. Un buon esempio è la Hype House di Los Angeles.

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10. Scopri che tipo di video amano di più i fan

Se riesci a scoprire i tipi di video più amanti dagli iscritti di TikTok, potrai raggiungere una certa popolarità in tempi più brevi. Qui sotto alcuni spunti.

Video divertenti sulla danza

I video di danza brevi ma divertenti con gli hashtag corretti hanno molta influenza. Scegli la canzone giusta e avrai successo.

Imitazione di canzoni famose

Scopri le canzoni più note su TikTok e crea videoclip originali prima degli altri.

@zachkingDo you see the glass as half full or half empty?? ##perspective ##magic♬ Glass Half Full Zach King – zachking

Racconta storie brevi e divertenti

Intrattenere gli spettatori raccontando una storia breve e divertente prima di mostrare l’effetto sorpresa del tuo contenuto, è una mossa vincente. Puoi farlo anche con una semplice domanda.

Video simpatici di animali domestici

Tutti amano gli animali e la loro dolcezza ci conquista sempre. Più la loro reazione è autentica, migliore sarà il tuo video.

 

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Bijak sungguh ? . . . #tiktok #tiktokmalaysia #ilovepets #tiktokpets #tiktokanimals #petslover #petslovers #doggo #doggos #doggosdoingthings

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Promuovi messaggi attuali per diventare più popolare

Alcuni utenti promuovono nei loro video temi attuali come l’antirazzismo, la diversità di genere e l’amore per l’ambiente, semplicemente riscrivendo alcune parti di canzoni che sentono di voler cambiare.

Video curiosi

Questi tipi di filmati cercano di mostrare il sentimento di soddisfazione che provano i tiktoker mentre eseguono qualcosa che ritengono essere riuscita perfettamente. Tagliare una torta in modo preciso, una piastrella che si adatta in modo esemplare alla superficie.

 

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this tiktok has been 18 months in the making #TikTok #TikTokDontStop #travel #airport #stopmotion @otbtom

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Esegui un’acrobazia (senza farti male)

Oggi catturare l’attenzione non è facile perché bisogna competere con tanti utenti, ma le acrobazie che creano suspense riescono solitamente a tenere attaccato allo schermo chi ti guarda. Assicurati di non considerare delle trovate pericolose per la tua salute e produci il video migliore.

Mostra l’esecuzione della tua opera d’arte su TikTok

Gli utenti adorano i video di artisti che sanno creare immagini, sculture, fumetti o oggetti artigianali e filmano il processo creativo che dà vita alle loro opere. In questo modo gli autori potranno promuovere il loro lavoro attraverso la piattaforma e acquisire più visibilità a lungo termine.

Anche qui i colpi di scena per esaltare gli spettatori sono graditi.

 

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not so jiggly puff #TikTok #TikTokDontStop #pokemon #jigglypuff #meme #fitness

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Il futuro delle città è data driven

Città data driven e crescita sostenibile basata sugli algoritmi: ecco come saranno le prossime smart cities

  • Il 55% della popolazione mondiale vive nelle aree urbane, una percentuale che dovrebbe aumentare al 68% entro il 2050: per un’urbanizzazione sostenibile dobbiamo affidarci all’analisi dei dati
  • Ecco come l’analisi dei dati ci porterà verso un’urbanizzazione più sostenibile!

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Nel corso degli anni, l’argomento Smart City ha subito innumerevoli evoluzioni. Se in principio si parlava semplicemente di città intelligente ad alto contenuto di automazione, negli ultimi anni questo concetto si è arricchito, includendo la gestione degli spazi e delle risorse esistenti, l’integrazione delle nuove tecnologie digitali e soprattutto l’ottimizzazione dell’utilizzo dell’analisi dei dati, per la creazione – in pratica – di città data driven.

Come sarebbe oggi una città, anzi una metropoli come Milano? Come si sarebbero sviluppati il centro e tutta la zona dell’hinterland?
Negli ultimi sei anni Milano, il simbolo delle città italiane di successo, è cresciuta il doppio rispetto alla media nazionale. Sembra quasi come se quest’unica città svuotasse il resto dell’Italia, attraendo le menti più brillanti, che spesso, nei propri paesi d’origine, non trovano un posto di lavoro adeguato.

È comprensibile, dunque, che questa continua crescita della popolazione abbia influito anche sui problemi relativi all’urbanistica: viabilità, gestione degli alloggi e servizi.

Da sempre l’uomo ha un rapporto problematico con le città, e da sempre le città hanno provveduto alla soluzione. Come? Traendo forza dal fatto che concentrando molte persone in un solo luogo, si ha una maggiore produzione di idee e tecnologie che favoriscono la crescita economica e il miglioramento di tutti i settori, anche dell’urbanistica.

Purtroppo però oggi si è arrivati ad un punto di non ritorno, un punto in cui non è più possibile fare affidamento sulla naturale e quasi casuale evoluzione della città.

Oggi la situazione sta cambiando rapidamente. E l’emergenza odierna ne è solo l’ennesima dimostrazione. Nel nostro futuro sempre più urbano, la tecnologia e l’analisi dei dati avranno un profondo impatto su come le città saranno costruite e su come verranno vissute.

Le città data driven

Entro il 2050, il 66% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane, con una concentrazione massima – circa 2,5 miliardi e mezzo di persone – in Cina e in Africa.

L’aumento della popolazione urbana metterà a dura prova le infrastrutture, come i trasporti pubblici e i sistemi fognari. Questo significa che l’analisi dei dati sarà fondamentale per rendere le città più efficienti ed efficaci. La prossima generazione di urbanisti dovrà, dunque, essere a proprio agio con l’uso di avanzati algoritmi di simulazione.

Secondo Kent Larson, direttore del gruppo City Science del MIT Media Lab, la pianificazione urbana consiste, innanzitutto, nella raccolta e nell’analisi dei dati. Larson è stato un architetto per più di 15 anni, prima di iniziare la sua ricerca sulla profonda relazione tra design e urbanistica classica e in questi anni è giunto alla conclusione che i dati siano destinati a portare la pianificazione urbana in una nuova era.

Sarà proprio l’analisi dei dati raccolti oggi, integrati in sistemi in grado di prevedere l’impatto degli interventi proposti, a diventare un fattore chiave per il futuro della pianificazione urbana.

smart city data driven

LEGGI ANCHE:I luoghi hanno sviluppato un’identità social e ora influenzano i nostri stili di vita

Un approccio “anti-disciplinare” alla pianificazione urbana

Larson sa che i dati da soli non sono sufficienti. Ha individuato tre orientamenti nell’urbanistica moderna: uno politico, uno tecnologico e uno volto al design.

Gli urbanisti orientati alla politica credono che le persone rispondano meglio agli incentivi statali; i tecnocrati credono che ogni questione possa essere risolta attraverso un’ingegneria superiore; gli urbanisti più orientati al design pensano invece che il tutto ruoti intorno al gusto estetico.

Tutte e tre le prospettive hanno valide opinioni su come le città dovrebbero funzionare correttamente, ma ognuna di esse ha, evidentemente, dei limiti. Si potrebbe pensare a questo punto che sia necessario un compromesso, ma per Larson è auspicabile piuttosto un approccio “anti-disciplinare”.

Secondo Larson, infatti, multidisciplinare significa far lavorare insieme diverse discipline. Quello che va fatto, invece, è eliminare definitivamente il concetto di disciplina, rompendo le barriere, dando vita ad una vera e propria magia.

LEGGI ANCHE: Mariarita Costanza: dagli investimenti all’idea di InfoSmartCity [INTERVISTA]

Una magia che porterà verso città non solo intelligenti, ma anche più eque, accessibili ed efficienti. Gli urbanisti in grado di fondere la tradizione con strumenti all’avanguardia, creeranno comunità più resistenti, capaci di rispondere dinamicamente alle sfide sociali, tecnologiche ed economiche che dovremo affrontare in futuro. Come afferma Larson:

“Oggi, gli urbanisti usano strumenti obsoleti, sviluppati a metà del secolo scorso, le città, invece, sono il futuro. Sviluppare un nuovo modello urbanistico basato su tecnologie emergenti è un imperativo sociale, necessario per affrontare le grandi sfide della nostra era, dall’uguaglianza sociale al cambiamento climatico”.

L’urbanizzazione sostenibile è la chiave per il futuro

Comprendere le tendenze chiave dell’urbanizzazione che potrebbero svilupparsi nei prossimi anni è, secondo le Nazioni Unite, cruciale per l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, compresi gli sforzi per forgiare un nuovo quadro di sviluppo urbano.

Man mano che il mondo continua a urbanizzare, lo sviluppo sostenibile dipende sempre più dalla riuscita gestione della crescita urbana, in particolare nei paesi a basso e medio reddito in cui si prevede che il ritmo dell’urbanizzazione sia il più veloce. Molti paesi si troveranno ad affrontare sfide per soddisfare le esigenze delle loro crescenti popolazioni urbane, anche per l’edilizia abitativa, i trasporti, i sistemi energetici e altre infrastrutture, nonché per l’occupazione e i servizi di base come l’istruzione e l’assistenza sanitaria.

Sono necessarie politiche integrate per migliorare la vita degli abitanti delle aree urbane e rurali, rafforzando nel contempo i collegamenti, basandosi sui loro legami economici, sociali e ambientali esistenti. Per garantire che i benefici dell’urbanizzazione siano pienamente condivisi e inclusivi, le politiche per la gestione della crescita urbana devono garantire l’accesso a infrastrutture e servizi sociali per tutti, concentrandosi sulle esigenze dei poveri delle città e di altri gruppi vulnerabili per l’edilizia abitativa, l’istruzione, l’assistenza sanitaria, lavoro dignitoso e un ambiente sicuro.

In questo quadro l’analisi dei dati, siamo sicuri, giocherà un ruolo cruciale per ottenere un’urbanizzazione non solo più ordinata ma soprattutto più sostenibile per l’uomo e per l’ambiente.

Best practice e idee per la costruzione del tuo database per l'Email Marketing

Come inviare email rilevanti grazie alla segmentazione

L’Email Marketing si è evoluto, così come si è evoluto l’approccio alla mailing list, non più concepita come un insieme indistinto di indirizzi email, ma come un sistema composito, stratificato al suo interno, in costante divenire.

Più che di mailing list bisognerebbe parlare di segments list, ossia insiemi di cluster di destinatari accomunati da caratteristiche, interessi ed esigenze.

L’avrai capito, stiamo parlando di segmentazione, un’attività che MailUp ha esplorato in modo approfondito nell’ebook “La segmentazione delle email”, un percorso tra mindset, strumenti e attività per inviare email rilevanti a tutti.

Ecco quindi cosa dovresti sapere per organizzare al meglio i dati.

4 step per organizzare i dati

Si parla continuamente di dati, ma da che parte iniziare per farli fruttare? Vediamo le quattro fasi per gestire l’attività di razionalizzazione e raccolta delle informazioni.

  1. Mappatura
    Per capire quali dati occorre raccogliere, è necessario conoscere di quali informazioni siamo già in possesso. Con l’analisi del database capiremo quali dati sono già stati raccolti, la quantità, la qualità, se si tratta di dati aggiornati o obsoleti.
  2. Strategia
    Si passa poi all’individuazione dei profili dei clienti a cui ci si vuole rivolgere: sono i modelli di destinatario che orienteranno la raccolta dei dati e la successiva segmentazione.
  3. Raccolta
    Si entra poi nel campo della profilazione, cioè la realizzazione di profili di destinatari. Per richiedere i dati alle persone occorrono creatività e sensibilità da una parte, e tool e funzionalità dall’altra (landing page, centro preferenze e ogni tipo di efficace lead magnet).
  4. Integrazione
    Altrettanto fondamentale è l’integrazione e sincronizzazione tra i diversi sistemi che custodiscono dati sui clienti. Grazie ad API e connettori è possibile creare un ecosistema dove le informazioni possano circolare liberamente.

Gli strumenti di segmentazione

Liste

Una lista è un insieme indipendente di messaggi, destinatari, impostazioni, statistiche. La lista consente di gestire una certa tipologia di invii (ad esempio la lista per i clienti fedeli, la lista per il mercato estero, quella per gli eventi, per le comunicazioni transazionali, ecc).

In questo modo un’azienda può dare vita a differenti mailing list all’interno della stessa piattaforma.

Gruppi

La lista è a sua volta un contenitore che può essere suddiviso al suo interno in infiniti gruppi, dando la possibilità all’azienda di creare diverse categorie di invio: newsletter, promozioni, potenziali clienti e qualsiasi altra categorizzazione.

Filtri

Grazie a un filtro è possibile suddividere i destinatari in segmenti, in base a una varietà di condizioni (fino a 20, concatenabili). Sono quattro le tipologie di filtro:

  • Anagrafico, che si basa sui dati salvati nel profilo di ciascun destinatario
  • Per attività, che si basa sulle azioni che il destinatario ha o non ha fatto (il suo comportamento, il digital body language)
  • Geografico, basato sul luogo dove si trova il destinatario quando apre l’email
  • Per dispositivo, che segmenta in base al device utilizzato dal destinatario per aprire e interagire con i messaggi.

Workflow e invii automatici

Grazie a workflow e invii automatici è possibile creare in pochi minuti campagne che si innescano da sole e danno vita a una segmentazione automatica del database, individuando in autonomia il segmento di destinatari idoneo.

Ecco alcuni esempi: email di benvenuto differenziate a seconda delle preferenze del destinatario; email che inoltrano gli ultimi contenuti (del blog o di una collana di ebook) a seconda degli argomenti di interesse del destinatario; campagne che si nutrono dei dati provenienti dall’e-commerce; email di re-engagement ai contatti che non hanno aperto le tue email per un determinato arco di tempo; messaggi automatici (email o anche SMS) inviati al verificarsi di condizioni come la registrazione o l’acquisto.

Automation su clic

Fondamentale è anche la possibilità di inviare email di follow-up coerenti con lo specifico link cliccato dal destinatario. In altre parole è possibile inviare messaggi in linea con il contenuto verso cui quel destinatario ha dimostrato un certo interesse.

Si tratta della funzione di automation in base al clic, che permette alle aziende di innalzare il grado di rilevanza delle email e, di conseguenza, migliorare tassi di apertura, clic e conversione.

Se vuoi saperne di più su come inviare email rilevanti e più efficaci grazie alla segmentazione, puoi scaricare l’ebook di Mailup “La segmentazione delle email”.

Coronavirus: il crowdfunding lanciato da Chiara Ferragni e Fedez supera i 3 milioni di euro

Più di 3 milioni di euro raccolti sulla piattaforma per la raccolta fondi gofundme per fronteggiare l’emergenza Coronavirus in Italia rafforzando le terapie intensive.

L’iniziativa è stata messa in campo da Chiara Ferragni e Fedez (inutili le presentazioni!) per aiutare l’attivazione di una nuova terapia intensiva presso l’Ospedale San Raffaele di Milano.

LEGGI ANCHE: Per gestire l’emergenza Coronavirus entrano in campo anche i chatbot

Il digitale a servizio dell’emergenza

“In questa fase davvero delicata, dal punto di vista sociale e sanitario, possiamo anche noi fare qualcosa – hanno spiegato i due influencer presentando il loro impegno per una causa sentita oggi da tutti gli italiani – Medici e scienziati stanno facendo un lavoro importantissimo e vorremmo supportarli concretamente. Per questo motivo abbiamo pensato di aiutare l’attivazione di una nuova terapia intensiva presso l’Ospedale San Raffaele di Milano. In questo momento le attrezzature necessarie per triplicare i posti letto di terapia intensiva e subintensiva sono:
– Ventilatori
– Dispositivi di ventilazione non invasiva
– Monitoraggio emodinamico
– Monitor”.

I fondi raccolti saranno direttamente devoluti all’ospedale per il rafforzamento della terapia intensiva.

Oltre 170 mila persone hanno già fatto la loro donazione, sull’onda emotiva di un’epidemia che potrebbe colpire chiunque.

Se dopo i primissimi giorni dell’emergenza è stato subito chiaro che i casi sarebbero aumentati esponenzialmente col passare delle ore, oggi la consapevolezza è di aver quasi raggiunto la saturazione nei reparti degli ospedali dedicati alla cura del COVID-19.

Ma le iniziative di raccolta fondi e la celerità con cui alcuni ospedali stanno allestendo nuovi reparti temporanei di terapia intensiva è solo un aspetto di questa situazione che oggi per molti è difficile da gestire.

L’epidemia ha infatti colpito in modo evidente tutti i settori produttivi del Paese e per questo anche il digitale viene in soccorso delle zone più colpite.

Alla luce degli aggiornamenti contenuti nel Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020, che amplia le zone soggette a restrizioni per le misure di emergenza sanitaria a contrasto della diffusione del Coronavirus (SARS-CoV-2), aziende, associazioni e startup hanno risposto all’iniziativa promossa dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, offrendo servizi e soluzioni innovative.

Tutti gli aggiornamenti sono disponibili sul sito “Solidarietà Digitale” e su innovazione.gov.it

tik tok

L’universo digital secondo la Gen Z: ecco i 5 grafici per esplorarlo

  • eMarketer ha recentemente pubblicato uno studio in cui rileva come e dove i giovani trascorrono il loro tempo online e quali sono i loro device preferiti sul web
  • Attraverso una serie di grafici, ricavati da altrettante ricerche, è possibile scoprire come e quanto la Gen Z utilizza Internet

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Connettersi e saper comunicare alla Gen Z è un compito tutt’altro che semplice. Il primo passo è cercare di comprenderne comportamenti e bisogni.

Per aiutare le aziende a raggiungere questo obiettivo, eMarketer ha recentemente pubblicato uno studio in cui rileva come e dove i giovani trascorro il loro tempo online e quali sono i loro device preferiti.

I risultati chiave della ricerca possono essere riassunti in cinque grafici.

Esaminiamoli insieme.

Gen Z, Gen Mobile

Velocità, accessibilità, esperienze personalizzate e on demand, questo in estrema sintesi è tutto ciò che sta a cuore alla Gen Z, una generazione perennemente connessa.

E cosa può soddisfare questa brama di esperienze online se non lo smartphone? Un dispositivo ormai indispensabile per i ragazzi che cominciano a usarlo fin da giovanissimi.

Se nel 2013 solo il 49,6% degli adolescenti tra i 12 e i 17 anni aveva uno smartphone, si stima che entro quest’anno la percentuale salirà fino al l’83,2%.

digital la Gen Z

Inoltre, Il 73% dei genitori afferma d’aver comprato uno smartphone ai figli di 11-13 anni, mentre il 31,0% ai figli che hanno tra i 6 e i 10 anni.

Il mobile è probabilmente la prima forma di liberà di cui un adolescente gode, quindi non sorprende che rappresenti anche la forma di tecnologia preferita dalla Gen Z.

A renderlo noto è il rapporto del gennaio 2019 dell’agenzia di marketing Fuse, secondo cui lo smartphone viene indicato da quasi la metà degli intervistati (48%) mentre solo il 27% preferisce i videogame e il 20% i social media.

Werable e assistenti vocali

Non riscuotono altrettanto entusiasmo gli assistenti vocali e i werable (dispositivi indossabili come smartwatch, fitness tracker, braccialetti etc.), forse anche a causa dei dubbi più volte sollevati sulla privacy garantita da questi device.

Da veri nativi digitali, gli adolescenti non trovano niente di “straordinario” nell’irrompere della dimensione online nella vita “reale”. Rispetto alle generazioni precedenti, subiscono meno il fascino di tutte le novità e gli scenari dell’IoT (Internet of Things).

“Sono sempre stati circondati dalla tecnologia, sono abituati a una realtà in cui l’innovazione avanza rapidamente” afferma Bill Carter di Fuse. “Per loro, non è niente di così strabiliante”.

Lo scarso entusiasmo della Gen Z per i werable si riflette chiaramente sul grado di penetrazione di questi device tra i più giovani.

digital e genz abitudini

Come mostrato dal grafico, tra gli utenti di werable, solo il 14,7% ha tra i 12 e 17 anni, il 36% tra i 18 e i 24 e il 38,2% tra i 25 e i 34. Il basso livello di penetrazione rilevato soprattutto nella fascia degli adolescenti è probabilmente influenzato anche dalla riluttanza dei genitori ad acquistare più di un dispositivo costoso (se teniamo conto dello smartphone) ai figli.

Analogamente, per quanto riguarda gli acquirenti di vocal assistant device, solo il 18,6% ha tra i 12 e i 17 anni, meno della metà di coloro di età compresa tra i 18 -24 anni (35,1%) e i 25-34 (42,5%).

Sempre secondo Carter, “Rispetto alle altre fasce di consumatori, gli adolescenti non percepiscono il valore aggiunto di questo tipo di tecnologia, le occasioni in cui essa può rendere la vita più facile”.

Il tempo trascorso online dalla Gen Z

Quest’anno, il 97,4% dei ragazzi utilizzerà Internet almeno una volta al mese.

Nel sondaggio YouGov del settembre 2019, oltre la metà degli adolescenti (fascia d’età 13-17 anni) ha riferito di navigare online in media due 2 ore al giorno, il 30% di trascorrere su internet più di 3 ore.

gen z e digital

Contrariamente a quanto si possa pensare, i giovani non spendono tutto il tempo su Instagram. Il 63,5% di coloro che hanno tra gli 11 e i 17 anni ha dichiarato d’aver scoperto un nuovo hobby o interesse navigando sul web, mentre il 55, 5% d’essersi impegnato in alcune cause sociali.

YouTube e Netflix

Qualunque sia il dispositivo utilizzato, la Gen Z è per eccellenza la generazione dei video. Nel 2020, il 93,7% degli adolescenti (13-17 anni) guarda video online

YouTube è il cuore delle attività online. Il sondaggio del marzo 2019 del National Research Group (NRG) rileva che il 92% della fascia 13-17 anni usa questo social almeno una volta a settimana.

Inoltre, secondo la ricerca “Taking Stock with Teens” di Piper Jaffray, nel 2019 gli adolescenti hanno trascorso il 37% del loro tempo su YouTube, più di quello trascorso su di Netflix (35%) (per la prima volta dal 2017).

LEGGI ANCHE: Influencer, social e siti di notizie: ecco come si informa la gen Z (e cosa cambia rispetto ai millennial)

gen z e digital

Secondo quanto afferma il CEO di Piper Jaffray, Mike Olson, “YouTube offre una gamma molto ampia di contenuti che interessano agli adolescenti. Tra questi, video musicali, streaming di celebrità e altri user generated content”.

Anche Netflix rimane un baluardo per le giovani generazioni. Il 71% dei ragazzi lo utilizza su base settimanale.

Perché la TV è ancora importante

In mezzo al dilagare dell’universo online, è molto facile sottovalutare i media tradizionali come la TV.

Eppure, si stima che nel 2020 gli adolescenti trascorreranno in media 81 minuti al giorno a guardare la TV, (10 minuti in meno rispetto a quello del 2019).

gen z digital

Inoltre, i dati Nielsen pubblicati nel primo semestre del 2019 mostrano che i ragazzi (12-17 anni) spendono in media più di un’ora al giorno guardando le dirette televisive.