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Cosa sono le DAO – Decentralized Autonomous Organizations e perché devi conoscerle

C’è così tanto clamore intorno alla blockchain, alle criptovalute e agli NFT che a volte può essere difficile intuire la reale utilità della tecnologia. È difficile comprendere il valore intrinseco di una criptovaluta o di un NFT, quando i loro prezzi sono basati principalmente sul loro valore come strumento speculativo. Capire l’utilità delle DAO, o organizzazioni autonome decentralizzate, è un po’ più semplice, anche se il concetto è ancora molto giovane ed è stato sperimentato solo in parte.

Cos’è una DAO

Una DAO è un modo di organizzare le attività delle persone e i loro interessi su internet usando una blockchain. Le DAO sono organizzazioni la cui attività ed il cui potere esecutivo sono ottenuti e gestiti attraverso regole codificate, come programmi per computer chiamati smart contract. La blockchain è usata come una sorta di “libro mastro pubblico” che esiste solo su internet. Utilizza un complesso sistema di crittografia per assicurare che tutto ciò che vi viene scritto (“blocchi”) sia verificabile. Questo libro mastro può essere anche usato per memorizzare informazioni e le regole legali di un’organizzazione in documenti chiamati contratti intelligenti.

A cosa possono servire le DAO

Un’organizzazione autonoma decentralizzata può essere costituita per le finalità più varie e diverse. Ad esempio, per raccogliere denaro per un ente di beneficenza o per formare una società di investimento nella quale tutti i membri contribuiscono fondi in cambio di azioni, anche di altre aziende. Ogni membro partecipante può pagare una quantità di criptovalute in cambio di un certo numero di token attribuiti dai regolamenti della DAO. Il pay-in e il pay-out sarebbero quindi regolati secondo le regole dello smart contract associato.

Alcuni esempi di DAO

Per semplificare, la popolare criptovaluta Bitcoin può essere considerata una DAO nella quale le persone stipulano accordi per comprare e vendere la criptovaluta, secondo una serie di termini e condizioni. Il tutto è tracciato sulla blockchain di Bitcoin.

La maggior parte delle DAO che esistono oggi funzionano sulla seconda più grande blockchain, la rete Ethereum.

Ethereum descrive una DAO come “un business internet-nativo che è collettivamente di proprietà e gestito dai suoi membri. La DAO contiene dei valori incorporati ai quali nessuno ha l’autorità di accedere senza l’approvazione del gruppo. Le decisioni sono governate da proposte e votazioni“. In altre parole, non c’è un amministratore centrale: sono gli stessi partecipanti a gestire la DAO e si occupano di approvare qualsiasi movimento di valuta in entrata o in uscita.

Ad esempio, un gruppo di appassionati di criptovalute ha istituito un DAO chiamato ConstitutionDAO per raccogliere fondi per acquistare una delle 13 prime stampe della Costituzione degli Stati Uniti. Il gruppo non è riuscito ad aggiudicarsi una delle copie della Costituzione, che sono state messe all’asta da Sotheby’s, ma è riuscito a raccogliere rapidamente 47 milioni di dollari per la causa.

Un altro DAO chiamato LinksDAO sta raccogliendo fondi per acquistare e sviluppare un proprio campo da golf in crowdfunding. Il gruppo ha venduto iscrizioni al club sotto forma di token non fungibili (NFT) e ha raccolto più di 10,5 milioni di dollari. I proprietari degli NFT hanno così ottenuto una quota del club e il diritto di partecipare alle decisioni su come sviluppare il progetto.

Quali sono i vantaggi delle DAO

Le DAO sono pensate e impostate in modo da non richiedere ai partecipanti di “fidarsi” l’uno dell’altro. Infatti, i membri possono essere perfetti sconosciuti che rispondono agli obblighi prescritti nel contratto intelligente. I termini del contratto – insieme a tutte le azioni dei partecipanti – sono scritti nel codice sulla blockchain, dove le informazioni sono pubbliche e permanenti.

La ragion d’essere delle DAO è la sfiducia nel controllo umano centralizzato.Non c’è nessun amministratore delegato che possa autorizzare le spese in base ai propri capricci“, si legge nelle FAQ di Ethereum, “e nessuna possibilità che un CFO sospettoso manipoli i libri contabili“.

Il potere decisionale in una DAO è distribuito per includere tutti i partecipanti, e automatizzato per ridurre al minimo la necessità di amministrazione quotidiana.

In cosa gli Smart Contract sono migliori degli accordi legali tradizionali

Per molti aspetti, un contratto intelligente DAO è come un accordo legale scritto in codice da sviluppatori di software, ma gli smart contract aggiungono anche un elemento di automazione agli accordi legali. Per esempio, un contratto intelligente che governa una raccolta di fondi potrebbe contenere – e poi distribuire in automatico – un crypto token a un partecipante che ha appena donato una certa quantità di denaro alla causa.

I contratti intelligenti possono anche essere più brevi, più piccoli e più rapidamente prodotti rispetto ai contratti legali standard, secondo i sostenitori del sistema DAO. Inoltre, utilizzando criptovalute registrate sulla blockchain, è possibile raccogliere denaro molto più rapidamente che con la valuta fiat processata attraverso le banche tradizionali.

Quali sono gli svantaggi delle DAO

Nonostante il nome, le DAO che esistono oggi non sono totalmente decentralizzate o puramente democratiche. Si basano ancora, in qualche modo, sulla fiducia dei partecipanti nel gruppo di esseri umani che inizialmente hanno istituito il DAO e i suoi obiettivi e termini generali.

Quel gruppo di esseri umani deve anche avere fiducia per decidere un modello di governance che si adatti alla causa. In alcuni modelli, ad esempio, per ogni partecipante che contribuisce alla raccolta, indipendentemente dalla quantità versata, viene emesso un singolo token, che equivale a un voto da esprimere nelle future decisioni della DAO. Ma in alcuni casi potrebbe essere ingiusto attribuire lo stesso peso al parere di chi ha contribuito in misura diversa allo sviluppo del progetto.

Conclusioni

Sono un potente strumento di decentralizzazione e democratizzazione dei processi. Tuttavia, si tratta di una tecnologia ancora molto giovane che ha bisogno di affinarsi attraverso nuovi casi di studio.

ninja in crociera, grandi dimissioni e great re engagement

Grandi Dimissioni: come far innamorare di nuovo le persone delle aziende

“Le Grandi Dimissioni”, il fenomeno che preoccupa le aziende di tutto il mondo occidentale, sembra essere ancora lontano dal suo declino.

In un articolo del New York Times, la ricercatrice Emma Goldberg ha approfondito il tema, esplorando come i millennial abbiano “paura” dei lavoratori della Generazione Z, che stanno spingendo per una nuova, audace richiesta di condizioni migliori sul posto di lavoro per raggiungere un giusto equilibrio tra ufficio e vita privata.

Uno studio di Personal Capital e The Harris Poll ha scoperto che due terzi degli americani intervistati erano desiderosi di cambiare lavoro. tra i più giovani, la percentuale arrivava addirittura al 91%, più di qualsiasi altra generazione.

Il contesto della Great Resignation

Non c’è motivo di credere che i numeri miglioreranno nel corso del 2022, dato che una ricerca di Gallup rivela che uno sbalorditivo 48% dei lavoratori sta attivamente cercando alternative al proprio lavoro, mentre la ricerca McKinsey alza l’asticella addirittura al 58%. In questo studio, circa il 36% dei lavoratori americani ha perfino dichiarato di aver lasciato il proprio lavoro senza avere alcuna alternativa professionale.

grandi dimissioni, report McKinsey - le persone lasciano il lavoro senza una reale alternativa

Il fenomeno della Great Resignation, tradotto spesso impropriamente con “grande rassegnazione”, è destinato ad accompagnarci nel mondo del lavoro per i prossimi anni, contribuendo a riplasmare il rapporto delle aziende con i lavoratori, che ora guardano al proprio tempo in un modo totalmente diverso rispetto al passato.

Più che di grande rassegnazione o dimissioni, sarebbe forse più corretto parlare di una nuova scala di priorità che ha sostituito quella precedente.

In qualunque modo ci sembri più corretto rinominare il trend, quello che è chiaro è che l’epidemia di Covid-19 ha stimolato un cambiamento disruptive nel modo di intendere il lavoro e la vita professionale, come mai era accaduto prima: chi abbandona il posto di lavoro è oggi un vincitore, non un perdente, come invece era percepito in passato.

LEGGI ANCHE: Lasciare il lavoro è virale: la Gen Z festeggia il licenziamento sui social

Come contrastare le Grandi Dimissioni

Sebbene secondo un recente rapporto del Censis sembra che, in Italia, il fenomeno non sia così dilagante e si possa rilevare ancora un certo pragmatismo indirizzato a conservare il proprio posto di lavoro, il trend non va per nulla sottovalutato, proprio in considerazione di quello che sta accadendo oltre oceano: le posizioni aperte rimangono vacanti per diverso tempo causando grossi problemi organizzativi alle aziende che non riescono più ad attrarre efficacemente la forza lavoro.

Se le persone non si sentono più soddisfatte dalle condizioni di lavoro e da quella parte della propria vita che sottraggono agli affetti e agli svaghi, una potenziale soluzione sembra lapalissianamente semplice: è necessario che i leader comprendano le priorità di vita dei loro lavoratori e che avvenga un nuovo allineamento tra le due “fazioni”.

I manager devono tornare a essere empatici, autentici e ad ascoltare davvero le persone per ristabilire un rapporto di fiducia che ormai scricchiola troppo.

 

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Un post condiviso da Mirko Pallera (@mirkopallera)

Dalla Great Resignation al Great Re-Engagement

Non sentirsi apprezzati o non sentirsi parte dell’azienda sono due tra le motivazioni principali per l’abbandono del posto di lavoro secondo il report di McKinsey.

Tuttavia, un ottimo primo passo è proprio condividere con le persone che lavorano nella nostra azienda l’entusiasmo e la mission aziendale, riconoscere periodicamente il loro valore evidenziando i successi e mettendo in moto dei processi in grado di dare un boost alle loro skill trasformandoli in talenti.

Non meno importante, anzi, probabilmente aspetto essenziale per rendere il lavoratore felice, è quello della flessibilità.

La flessibilità è in cima alla lista delle priorità di molte persone. Molti lavoratori hanno imparato ad apprezzare la possibilità di lavorare da casa e preferirebbero avere la possibilità di continuare a farlo, almeno part-time.

 

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Un post condiviso da Federica Bulega (@fedebulega)

Le aziende davvero agili sono riuscite a rassicurare i propri dipendenti durante la pandemia dando loro fiducia: una crisi globale può tirare fuori il meglio dalle persone, portando creatività e innovazione. Grazie a una cultura ricca e positiva non solo sopravvivono, ma prosperano nell’affrontare sfide come la pandemia.

“Voglio venire a lavorare con voi” come diventare un’azienda Ninja (e attrarre i talenti)

Un recente articolo del Wall Street Journal racconta come i vertici di Meta stiano lavorando per trasformare la concezione del lavoro da remoto portandola all’estremo.

le grandi dimissioni, lavorare in crociera

La strada è quella giusta: la soluzione al problema della Great Resignation passa anche attraverso scelte coraggiose (e un po’ folli, forse), come quella di rendere la flessibilità sul posto di lavoro qualcosa di più concreto di una semplice procedura.

Liberare lo spirito creativo, troppo spesso incarcerato tra le mura grigie degli uffici è possibile, a patto di acquisire una vera consapevolezza del carico che lo scambio di fiducia reciproca con il team comporta: svago e full immersion in contesti del tutto nuovi, come il ponte di una meravigliosa nave da crociera, non devono intaccare la produttività o rallentare il raggiungimento degli obiettivi.

E infatti, quando MSC Crociere ha invitato il nostro team a sperimentare l’esperienza di lavoro a bordo della favolosa MSC Grandiosa per una crociera di 8 giorni nel Mediterraneo, Ninja, da sempre pioniera del lavoro agile, ha colto al volo l’occasione di dimostrare quanto il lavoro flessibile possa essere portato all’estremo, favorendo ogni possibile declinazione dello smart working sui temi della flessibilità e del Great Re-Engagement.

L’invito di MSC si è così trasformato in un’opportunità per incontrare nuovamente i membri del team dislocati nelle diverse sedi, ma anche per conoscersi meglio fuori dall’orario di lavoro e affinare le procedure confrontandosi davanti a una tazza fumante di caffè americano.

E poi, tramonti mozzafiato, panorami indimenticabili e buon cibo. Tra mille storie su Instagram, tantissime esperienze disponibili e serate tra brindisi e risate, anche le ore trascorse fuori dai momenti lavorativi hanno contribuito a rafforzare un team building già efficace.

Anche per questo, una delle sfide che un vero Ninja della comunicazione deve saper affrontare, è quella di non cedere alle distrazioni.

Se, da un lato, è richiesto agli imprenditori e ai leader un grosso sforzo logico per liberarsi dall’idea della scrivania come ancora della performance, dall’altro il team deve essere in grado di farsi traghettare negli inesplorati spazi della flessibilità estrema senza cedere alla tentazione di sottovalutare l’importanza di dimostrarsi pronti e affidabili, pena il ritorno a procedure “più classiche”.

 

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Un post condiviso da Fabio Casciabanca (@fabiocasciabanca)

Arginare il fenomeno delle nuove generazioni che rinunciano a un futuro professionale stabile è possibile; invertire al rotta e ricominciare a guardare alle aziende come un porto sicuro in cui approdare è una grande sfida alla quale le imprese non possono sottrarsi.

Magari diventando “un po’ più Ninja” e trasformando lo Smart Working in Magic Working.

glossario degli nft

Glossario degli NFT: le parole chiave da conoscere

La popolarità degli NFT continua a crescere e la loro diffusione aumenterà con l’evoluzione delle tecnologie blockchain. Sapere cosa siano, non è sufficiente: è importante trovarsi a proprio agio con la terminologia utilizzata da chi li negozia quotidianamente.

Glossario minimo degli NFT

Asset

Uno dei termini con il quale viene identificato un oggetto digitale da collezione.

Bitcoin

È la ben nota criptovaluta utilizzata anche quando si comprano o vendono NFT.

Blockchain

Per semplificare, è una sorta di foglio di calcolo aperto e decentralizzato a cui tutti nel mondo delle criptovalute hanno accesso, che registra ogni modifica o transazione.

Bridge

Si tratta di un canale di transazione cross-chain trustless per spostare i token da una blockchain all’altra in cambio di una fee.

BTC

L’abbreviazione di Bitcoin.

Burning

È un procedimento grazie al quale è possibile ridurre la quantità di criptovaluta circolante.

Buyers

Sono le persone che comprano oggetti digitali da collezione al fine di rivenderli ad un prezzo più alto. Corrisponde al trading nel mondo reale.

CAT

È l’abbreviazione di CryptoKitties e sta per Cryptocollectible Asset Token. È uno degli NFT più popolari su Ethereum.

Collectible

Sono NFT collezionabili che hanno un valore in base alla loro rarità, come il corrispettivo digitale di figurine o sneakers in edizione speciale.

Crowdsales

Si tratta di una prevendita di NFT per l’acquisto di nuovi token. I token acquistati vanno agli investitori e agli early adopters.

Crypto

Un altro nome per identificare le criptovalute.

Cryptocollectibles

Beni digitali su blockchain non fungibili perché rappresentano oggetti digitali unici.

Cryptocurrency

Una valuta digitale, come Bitcoin, che utilizza la crittografia per garantire le transazioni finanziarie e controllare la creazione di nuove monete.

DAO

Sta per Decentralized Autonomous Organization. È un’organizzazione governata da codice e programmi informatici e ha la capacità di funzionare in modo autonomo, senza bisogno di un’autorità centrale.

Dapps

Applicazioni che girano su reti decentralizzate (e non solo Ethereum, ma qualsiasi piattaforma).

Decentralized Exchanges (DEX)

Sono exchange che permettono transazioni peer-to-peer senza passare attraverso una terza parte.

DeFi

Un acronimo per finanza decentralizzata.

Drop

Un NFT drop è il rilascio di un nuovo token digitale per la vendita.

ETH

Abbreviazione di Ethereum.

Ether

Un’altcoin con una propria blockchain, come Bitcoin ha con BTC. Ether gira sulla blockchain di Ethereum.

Ethereum

Il nome di una criptovaluta, conosciuta anche come ETH. Supporta Dapps e smart contracts.

Etherscan

Etherscan è un blockchain explorer per la rete Ethereum. Il sito web consente di cercare transazioni, blocchi, indirizzi di wallet, smart contract e altri dati on-chain.

Exchange

È una piattaforma che consente di scambiare cryptovalute. Una delle più famose è Binance.

Farm

Invece di comprare NFT con i soldi, puoi “farmarli” usando la tua GPU per estrarre i token. Il tuo computer si unirà ad altri computer sulla blockchain facendo mining.

Fiat

È il termine per le valute come USD, Euro e GBP. Sono le monete inconvertibili dichiarate a corso legale dallo stato che la emette.

Fungible Tokens (FT)

Sono token intercambiabili e negoziabili, come ETH e BTC.

Gas

Una commissione richiesta per eseguire transazioni in criptovaluta sulla blockchain. Ogni volta che si acquista un asset, si inviano ETH o si imposta uno smart contract, il gas deve essere pagato per eseguire la transazione.

GPU

Si tratta di un’unità di elaborazione grafica, che è necessaria per estrarre alcuni tipi di criptovalute, come Ethereum.

Hashrate

Una misura della velocità con cui la GPU può estrarre i token delle criptovalute.

ICO (Initial Coin Offering)

Una “Initial Coin Offering” è un tipo di finanziamento delle criptovalute vendute sotto forma di token a speculatori o investitori in cambio di denaro tradizionale o di altre criptovalute come Bitcoin o Ethereum.

KYC

È un processo che le istituzioni finanziarie devono rispettare per condurre affari legalmente. È anche conosciuto come Know Your Customer.

Miner

Una persona che usa la sua GPU per estrarre token su una rete blockchain.

Mining

Il processo di risoluzione dei problemi crittografici. Il primo che lo risolve aggiunge il blocco corrente alla blockchain e riceve come ricompensa i token appena coniati.

Minting

Per mint si intende il processo di coniazione che permette ai dati di un NFT di essere inseriti in modo irremovibile e pubblico su una blockchain.

NFT

Acronimo per Non-Fungible Token. È un bene digitale unico e irripetibile che viene memorizzato su una blockchain. Nessun altro token o criptovaluta può sostituirlo.

Non Custodial Wallet

Un wallet non custodial è un portafoglio in cui solo il titolare possiede e controlla le chiavi private.

Noob

Un utente estraneo ai meccanismi della blockchain e che non ne comprende il funzionamento.

Peer To Peer (P2P)

Se hai bisogno di fare una transazione senza passare attraverso un exchange puoi utilizzare il trading P2P. È uno scambio diretto o da persona a persona.

Permanent Records

La blockchain di Ethereum memorizza permanentemente gli oggetti digitali da collezione, quindi i tuoi oggetti cripto non scompariranno mai a meno che tu non li rimuova dal libro mastro.

Private Key

Una password separata dai nomi utente o dagli indirizzi e-mail. Dà accesso alle informazioni o alle proprietà digitali sulle blockchain ed è necessaria per accedere a portafogli o beni memorizzati sulla blockchain.

Proof of Stake (PoS)

Un modo in cui i progetti di criptovalute verificano le transazioni: il possessore del bene digitale viene ricompensato con dei token se li conserva per un certo periodo. Come il mining, anche questo processo richiede una certa potenza di calcolo e l’utilizzo di elettricità.

Proof of Work (PoW)

Un altro modo di verificare le transazioni attraverso la risoluzione di problemi di hashing.

Public Key

Simile alle chiavi private, è una chiave crittografica che permette alle persone di accedere al tuo portafoglio o agli NFT. Non ha bisogno di essere tenuta segreta: viene pubblicata in spazi condivisi in modo che la blockchain sappia chi sei e cosa puoi fare con i tuoi token.

QR Code

Se si utilizza un wallet che supporta la scansione dei codici QR, è il modo più semplice per inviare NFT o Ethereum. Sarà sufficiente scansionare un codice e confermare  prima di premere “invia”.

Quantity

Un termine che indentifica quante unità di un certo bene digitale sono disponibili.

Rarities

Gli oggetti con diverse rarità vengono assegnati con un certo numero sulla blockchain di Ethereum. Avranno ID e metadati unici e saranno etichettati come “Leggendari” o “Mitici”.

Ring Signature

La Ring Signature rappresenta un algoritmo di firma elettronica. Indica che un messaggio è stato firmato da uno qualsiasi dei membri di una lista firmataria, un elenco contenente un determinato numero di persone.

Satoshi

È la più piccola unità di Bitcoin (0,00000001 BTC) che prende il nome da Satoshi Nakamoto, accreditato come creatore anonimo di Bitcoin e primo sviluppatore di blockchain.

Seed Hash

Un valore casuale di 32 byte che permette di rigenerare le chiavi pubbliche e private.

Smart Contract

Un contratto che viene eseguito automaticamente tra due o più parti a determinate condizioni. Sono applicati sulla rete blockchain, irreversibili e non soggetti a modifiche.

Solidity

Un linguaggio di programmazione per smart contract basati su cripto token Ethereum. Sta per “Secure Interoperable Datamarketplace” ed è ciò che viene creato quando le persone progettano qualsiasi nuovo NFT sulla blockchain, includese illustrazioni e modelli 3D. Esprime la storia unica di ogni asset.

Staking

Il processo di bloccare i token in un portafoglio per una certa quantità di tempo. Più ne blocchi, più possibilità hai di guadagnare, a patto che anche altri stakers vi prendano parte. Di solito la pratica ha luogo sulle blockchain PoS dove gli utenti puntano i loro token e vengono ricompensati ogni pochi secondi o dopo aver elaborato un certo numero di blocchi.

Tokenomics

Il ramo dell’economia che si occupa della progettazione, dell’emissione, del commercio e dei regolamenti dei token cripto.

Token

Sono beni digitali che permettono alle persone di raccogliere denaro attraverso protocolli di crowdfunding/ICO, come i token ERC-20.

Wallet

È il portafoglio dove i si trovano i token quando non vengono utilizzati.

free speech sputnik

Free speech: perché censurare i media russi non è utile a nessuno

The return of history“: il Time ha definito così, con una delle sue copertine iconiche, la guerra in Ucraina.

L’immagine del carro armato sulla strada, con i giovani militari sopra, è un immediato richiamo ai grandi conflitti del passato.

C’è una generazione, la Z, che un tank non lo ha mai visto, nemmeno in TV. Nati dopo la guerra nei Balcani, troppo piccoli per l’Iraq e la Cecenia, hanno vissuto l’evacuazione di Kabul come un episodio lontano, difficilmente collocabile in un ricordo.

Cresciuti con l’idea della pace come elemento acquisito, il risveglio nel mezzo alla storia è stato brusco.

Time Magazine, copertina, 24 febbraio 2022

Quando la comunicazione diventa propaganda

La propaganda in tempo di guerra viaggia parallelamente al binario della censura e anche questo conflitto non si sottrae a questa logica.

Era il 23 aprile 1999 quando, in piena Europa, un missile NATO sfondava il palazzo RTS, sede della Radio e della TV di Belgrado; lo scheletro dell’edificio è ancora là, integrato con i palazzi più moderni, come un drammatico monumento alla memoria.

Belgrado, particolare del palazzo della TV oggi. Foto: David Mazzerelli

Nella guerra in Ucraina uno dei primi obiettivi russi è stata la torre della televisione di Kiev, il più alto traliccio al mondo.

Ma se la propaganda serba con le bombe NATO ebbe una battuta d’arresto, nel 2022 è difficile fermare il flusso della comunicazione in una guerra in cui ogni smartphone documenta l’avanzata dei soldati e le scene di violenza.

Eppure la propaganda russa è stata fermata, almeno all’interno dei paesi occidentali, grazie ad una vasta offensiva di censura partita dall’Unione Europea e accolta dalle Big Tech: Apple (App Store), Alphabet (con YouTube, Google News e Play Store) e Meta (Facebook, Instagram e le app di messaggistica) hanno interdetto i media russi (specialmente Russia Today e Sputnik) dalle loro piattaforme. Anche Tik Tok e Reddit hanno silenziato i canali di Mosca all’interno della UE.

Lo stesso trattamento, se ricordate, venne riservato per l’ex presidente Trump all’indomani dell’episodio dell’assalto al Campidoglio.

Tutti contro Sputnik Italia: chi ha paura delle voci alternative?

Abbiamo raggiunto e intervistato una giornalista di madrelingua italo-russa che lavora per Sputnik Italia. Ci ha chiesto di rimanere anonima, in quanto teme per la sua incolumità.

Un timore comprensibile se pensiamo al clima di crescente ostilità che sta montando in Occidente nei confronti delle persone di nazionalità russa o vicine a Mosca.

logo sputnik

Da quando lavori a Sputnik Italia e di cosa ti occupi?
Lavoro per Sputnik Italia dalla sua fondazione nel 2013. Sono di nazionalità italiana e russa, laureata in interpretariato all’università di Mosca.

Per tutta la vita mi sono sentita appartenere sia all’Italia che alla Russia e ho voluto portare avanti con grande passione e orgoglio una sorta di «missione»: avvicinare le mie due culture, le mie due patrie.

È proprio nel giornalismo che ho trovato un modo per parlare dei rapporti fra i miei due Paesi a un pubblico più vasto. Per Sputnik Italia ho seguito e seguo i rapporti italo-russi e molti temi che vanno dall’economia alla cultura, fino alla geopolitica.

Come lavora Sputnik, avete una redazione in Italia o siete tanti collaboratori? Come decidete quale notizie divulgare e come le preparate? 
La sede centrale di Sputnik si trova a Mosca, ma abbiamo diverse decine di centri redazionali in giro per il mondo.

La redazione italiana si trova anch’essa Mosca, in Italia non c’è una redazione fisica.

Abbiamo però diversi collaboratori in Italia, si tratta di una decina di persone a Mosca e di sei autori in Italia. Diverse redazioni di Sputnik in altre lingue hanno anche degli hub nei paesi europei, alcune redazioni hanno trasmissioni radio.

Per quanto riguarda le notizie scegliamo le più pertinenti per l’Italia e sui rapporti fra i nostri due Paesi. Le interviste e gli approfondimenti riguardano questioni di attualità.

Free Speech

Immagine in copertina: l’incontro tra truppe russe e milizia popolare del Donbass vicino a Novoaidar.
Fonte: Milinfolive (Telegram)

Come state vivendo in redazione la censura nei vostri confronti? Sappiamo che la richiesta di oscurare i vostri canali è partita dall’Unione Europea e le principali piattaforme si sono adeguate. 
Ovviamente stiamo vivendo male questa situazione. Posso parlare personalmente per me.

La notizia della censura dei nostri canali d’informazione da parte dell’Unione Europea mi è piombata addosso e la cosa più dolorosa è che dopo 10 anni (cioè un terzo della mia vita) che ho dedicato a questo mestiere mi vedo bloccata e impossibilitata a svolgere il mio lavoro, che amo profondamente.

Da un giorno all’altro ci siamo trovati con il canale Facebook e YouTube bloccati. L’unico social che rimaneva accessibile era Telegram, che fra l’altro è un servizio di messaggistica russo, e anche lì purtroppo, non so come, l’Europa ha bloccato il nostro canale rendendolo inaccessibile dai Paesi europei. Non abbiamo ricevuto pressioni, semplicemente hanno bloccato i nostri canali rendendo inaccessibili i nostri contenuti ai lettori europei. Per il momento il nostro sito è visitabile sul web anche dall’Italia, ma forse è solo una questione di ore.

Ursula Von Der Leyen definisce “tossica e dannosa” la “macchina mediatica del Cremlino”.

Putin ha firmato una nuova legge che impedisce alle testate giornalistiche russe di riferire sulla sua guerra all’Ucraina. In risposta, molti governi (ma non quello ucraino, stranamente) stanno facendo pressioni sui media e sulle società Internet come Starlink per vietare i notiziari russi come propaganda.

Di diverso avviso Elon Musk che ha scritto su Twitter: “Mi dispiace ma sono un assolutista della libertà di opinione“, rimandando al mittente ogni ingerenza dei governi che lo spingevano alla censura.

Elon Musk recentemente ha difeso i valori del free speech. Perché il vostro messaggio è ritenuto così pericoloso e, soprattutto, secondo te esiste una comunicazione giornalistica “tossica” che le persone non dovrebbero mai fruire?
Il nostro media dava fastidio già da parecchio tempo, ancora prima di questa attuale crisi.

Vorrei ricordare che nel 2016 l’Unione Europea aveva approvato una risoluzione presentata dalla polacca Fotyga che accostava sullo stesso piano l’ISIS e le notizie fornite dai media russi Sputnik e RT.

Noi da sempre siamo stati visti di cattivo occhio dall’Occidente perché davamo spazio a punti di vista alternativi rispetto alla narrazione dominante nei Paesi europei sostenuta dagli Stati Uniti. Un conto sono delle risoluzioni, seppure assurde, promosse dagli euro deputati polacchi, che hanno posizioni molto ostili nei confronti della Russia, un altro conto è un blocco totale dei nostri canali, un atto di vera e propria censura.

Il nostro messaggio non può essere ritenuto pericoloso, non abbiamo mai imposto niente a nessuno. I lettori dovrebbero essere liberi di consultare le fonti che preferiscono, è un loro diritto, che oggi l’Ue ha negato.

L’unico aspetto «pericoloso» del nostro media è che proponeva una visione alternativa dei fatti geopolitici, ma ripeto, i lettori hanno il diritto di ricorrere alle informazioni e alle fonti che vogliono per avere più strumenti possibili e giungere alle proprie conclusioni.

A mio avviso non esiste una comunicazione “tossica”. Esiste il giornalismo responsabile, quello che controlla le fonti e che svolge il proprio mestiere con rispetto nei confronti dei lettori. È quello che io e miei colleghi abbiamo sempre cercato di fare.

L’Unione Europea, da anni in prima linea nella battaglia contro i nostri media, ha voluto istituire un «Ministero della verità», atteggiamento pericoloso per la libertà d’espressione. Non può esistere una commissione che decide cosa va letto e cosa meno, ciò che è giusto e cosa non lo è.

Quali rischi possiamo intravedere in prospettiva in Occidente e quale sarà il futuro di Sputnik?
L’oscuramento dei nostri media può essere solo l’inizio di una serie di altri provvedimenti preoccupanti anche nei confronti di colleghi europei e italiani.

Già oggi vediamo come i professori, gli analisti e i giornalisti italiani che esprimono il proprio pensiero senza allinearsi al politicamente corretto e all’informazione «giusta» – per esempio quando criticano oggettivamente la politica espansionistica della NATO – vengono attaccati dagli ambienti universitari, allontanati o bollati come «filo-putiniani».

Il pericolo che corriamo oggi è che non si possa fare dei ragionamenti critici liberi senza essere barbaramente etichettati. Il mainstream vuole che tutti si schierino da una parte o dall’altra senza fare troppi ragionamenti.

Dietro ogni tema, ogni problema e ogni conflitto ci sono diversi punti di vista. Oggi confrontarsi, analizzare civilmente le questioni ha perso di valore, oggi prevalgono le tifoserie da calcio e le censure.

Per quanto riguarda il futuro di Sputnik posso dire che la redazione continua a lavorare, perché è il nostro mestiere, noi andiamo avanti. Devo dire che sono stata inondata di messaggi e lettere di solidarietà da parte dei nostri lettori, che vogliono continuare a leggerci. Questo fa molto piacere.

Il dilemma della propaganda

Se siamo consapevoli in anticipo della faziosità di certi media, qual è il problema nella loro diffusione? Non sarebbe per noi più utile sapere cosa stanno dicendo, anche quando quelle informazioni risultassero per noi sgradevoli?

I cittadini europei sono attrezzati per verificare le fonti, fruire delle notizie da vari media differenti e farsi una propria opinione su ogni tema: non si dovrebbe avere timore di questo, anzi si dovrebbe andare della direzione di incoraggiare la libertà e la pluralità delle fonti.

Una società forte e libera non dovrebbe avere paura di nessuna voce dissonante per quanto fastidiosa, o perfino ripugnante, possa apparire per la propria sensibilità. Recentemente un magazine serbo ha dato addirittura spazio a un editoriale sulla guerra in Ucraina a firma di Radovan Karadzic, criminale di guerra tuttora all’ergastolo per le responsabilità nel conflitto in Bosnia dei primi anni ’90.

La censura politica si intreccia con il problema dei social media e delle grandi piattaforme che, invece di ospitare ogni voce, recitano il ruolo di editori; un tema che torna prepotentemente attuale dopo i fatti delle elezioni americane 2020.

Utilizzare delle circostanze di emergenza come pretesto per bandire alcune voci dalla pubblica piazza ci trascina verso un crinale inquietante e pericoloso per la libertà di opinione.

Reels su Facebook

I Reels arrivano anche su Facebook

A chi non è mai capitato di ritrovarsi inaspettatamente a guardare un Reel su Instagram, e poi un altro e un altro ancora e scoprire nuove tendenze di cui non aveva la minima idea?

C’è chi scopre gli ultimi trend così, in modo semplice e veloce, a partire dal makeup fino alle serie TV più amate del momento. I Reels sono video che durano pochissimo ma che hanno un potenziale enorme se usati nel modo giusto.

Ed ecco che la notizia di poche ore fa non dovrebbe quindi stupirci perché da oggi saranno disponibili i Reels anche su Facebook sia per iOS che per Android in tutto il mondo.

Reels Facebook

Meta lancia Reels su Facebook a livello globale: le funzioni

Gli utenti di Facebook Reels potranno “remixare” i video degli altri, duettare e caricare clip della durata massima di 60 secondi, proprio come con Instagram Reels. Saranno anche in grado di salvare le bozze e, nei prossimi mesi Meta aggiungerà nuovi strumenti di ritaglio video che renderanno più facile per i creators, che pubblicano video live o di lunga durata, testare diversi formati.

Queste funzionalità sono perfette per tutti i content creator, sia che hanno appena iniziato o che abbiano già un ampio seguito, per esprimersi sempre più in modi differenti e far crescere le loro community o comunque raggiungere più persone possibili. Oltre che guadagnarci. 

I Reels su Facebook possono essere animati da musica, audio, effetti e tanto altro. Puoi trovarli nel feed delle notizie o nei gruppi. Quando visualizzi un Reels, puoi facilmente seguire il creator direttamente dal video, mettere mi piace e commentarlo o condividerlo con i tuoi amici.

Più funzionalità per l’editing video

Chi vuole cimentarsi con i Reels di Facebook sarà in grado di accedere a:

  • Remix: crea il tuo reel accanto a un reel esistente e condiviso pubblicamente su Facebook. Quando crei un Remix, puoi creare un reel che include tutto o una parte del reel di un altro creator.
  • Reel di 60 secondi: realizza reel della durata massima di 60 secondi.
  • Bozze: presto sarai in grado di creare un reel e scegliere di “Salvarlo in bozza” sotto al pulsante Salva.
  • Video Clipping: nei prossimi mesi, ci sarà il lancio di strumenti di video clipping che renderanno più facile ai creators che pubblicano video dal vivo o di lunga durata o registrati di testare i diversi formati.

Più modi per guadagnare dai Reels di Facebook

Oltre ad ampliare l’accesso a Reels, Meta sta aggiungendo nuove funzionalità di modifica a Facebook e ampliando le opzioni pubblicitarie. La maggior parte di queste funzionalità è già disponibile su Facebook Reels e su Instagram Reels negli Stati Uniti e in più di 50 Paesi. E infatti Meta sta portando avanti dei test di nuove inserzioni in overlay, come banner e inserzioni con adesivi.

Dal lancio negli Stati Uniti, abbiamo visto creator come Kurt Tocci e il suo gatto Zeus, condividere situazioni comiche, l’autrice e scrittrice Andrea Gibson offrire una lettura delle sue poesie, la coppia nigeriano-americana Ling e Lamb provare nuovi cibi o ancora la ballerina e creator Niana Guerrero lanciare balli di tendenza, come la #ZooChallenge.

La piattaforma sta provando a creare una serie di opportunità per i creators di guadagnare grazie ai Reels. Il programma bonus Reels Play, un investimento di 1 miliardo di dollari, offre ai creators idonei fino a 35.000$ al mese in base alle visualizzazioni dei loro Reels. Questi bonus hanno aiutato creator come Jason the Great a finanziare la creazione di Reels e capire meglio quali tipi di contenuti funzionano su Facebook.

LEGGI ANCHE: È vero che Facebook e Instagram lasceranno l’Europa? Assolutamente no

Nuove funzionalità in arrivo

Sulla base di una lunga esperienza nell’aiutare i creators a guadagnare un reddito significativo grazie a questi servizi di monetizzazione, come le inserzioni in-stream e le Stelle, Meta sta anche testando opzioni di monetizzazione diretta per Facebook Reels in revenue sharing provenienti da inserzioni pubblicitarie e dal supporto dei fan. La società sta espandendo i test delle inserzioni overlay per Facebook Reels a tutti i creator negli Stati Uniti, Canada e Messico, e in altri Paesi a partire dalle prossime settimane.

Inizierà con 2 formati:

  • banner pubblicitari che appaiono come overlay semi-trasparenti nella parte inferiore di Facebook Reel;
  • inserzioni con adesivi, ossia un’immagine statica che sarà posizionata dal creator in qualsiasi punto del suo reel.

Queste inserzioni senza interruzioni permetteranno ai creators di guadagnare una parte delle loro entrate. Entro metà marzo, questi test saranno estesi anche agli utenti di quasi tutti i Paesi dove le inserzioni in-stream sono disponibili.

E ancora…

Un’altra funzione working in progress riguarda i sistemi di controllo dell’idoneità per i brand, tra questi “Liste degli editori”, “Liste degli elementi bloccati”, “Filtri dei contenuti” e “Report di pubblicazione” per inserzioni banner e con adesivi su Facebook Reels. Questo darà agli inserzionisti un maggiore controllo se ritengono che le loro inserzioni compaiano in luoghi che non considerano adatti al loro brand o alla campagna di un creator.

Inoltre, da ottobre dello scorso anno, Meta sta testando inserzioni a tutto schermo e immersive che compaiono tra un Reel e l’altro e che verranno estese ovunque. Le persone potranno commentarle, mettere “mi piace”, visualizzarle, salvarle, condividerle o saltarle.

In conclusione

Sebbene Meta abbia avuto un enorme successo nel clonare le funzionalità di alcuni suoi rivali, come copiare la funzione Storie di Snapchat su Instagram, saprà tener testa a TikTok nel mondo dei video in formato breve?

Lo scopriremo molto presto!

meta lascia l'europa anzi no

È vero che Facebook e Instagram lasceranno l’Europa? Assolutamente no 

Come un fulmine a ciel sereno una notizia inaspettata, alquanto surreale, ha completamento stravolto e monopolizzato la giornata di ieri. Meta avrebbe dichiarato che ha intenzione di non fornire più alcuni dei suoi servizi in Europa. Di cosa si tratta? Sono servizi che tutti noi utilizziamo minimo più di una volta al giorno: stiamo parlando di Facebook e Instagram.

La nostra prima reazione è stato un sonoro e incredulo “cosaaa?!?”, ma prima di precipitarci a darvi questa notizia, abbiamo preferito aspettare.

Abbiamo respirato un attimo, ci siamo informati per bene evitando di scrivere la blasonata e fuorviante notizia acchiappa click.

Oggi con calma, siamo qui per confermarvi che non è assolutamente vero che Meta vuole chiudere Facebook e Instagram in Europa.

Cerchiamo però di capire insieme cosa è successo in questi turbolenti giorni.

Meta ha minacciato di ritirare Facebook e Instagram dall’Europa: sta bluffando?

Facebook Instagram

Meta, la società statunitense che controlla i social media Facebook e Instagram, ha minacciato di ritirare alcuni dei suoi più grandi servizi dall’Europa.

Il motivo? La solita disputa sulla condivisione dei dati. In un rapporto annuale presentato giovedì scorso alla Securities and Exchange Commission, Meta ha ammesso che probabilmente non sarà in grado di offrire alcuni dei prodotti e servizi più significativi, inclusi Facebook e Instagram, in tutta Europa se le sue piattaforme non saranno in grado di trasferire i dati dall’Europa agli Stati Uniti.

Lo sentite il panico?

Addio Facebook e Instagram in Europa. Le prime reazioni

Quello che abbiamo potuto notare è che tantissime persone si sono sentite quasi sollevate. Diversi i commenti a caldo di chi non vede l’ora di un blackout totale dei social media, e chi invece non ha creduto minimamente alla notizia, pensando addirittura a una bufala. Fatto sta che il succoso scoop è rimbalzato ovunque, e non solo sui social interessati.

Le autorità di regolamentazione dell’Unione Europea sono bloccate da mesi nei negoziati con gli Stati Uniti per sostituire un patto di trasferimento dei dati su cui facevano affidamento migliaia di aziende, ma che è stato cancellato dalla Corte di giustizia dell’UE nel 2020 per paura che i dati dei cittadini non fossero al sicuro una volta inviati negli Stati Uniti.

Il punto di vista di Meta: uno stallo alla messicana

Secondo Meta la capacità di elaborare i dati degli utenti tra i Paesi è fondamentale per la sua attività sia operativamente che per il targeting degli annunci. Le leggi europee volte a proteggere la privacy degli utenti, mantenendone i dati all’interno della giurisdizione dell’UE, hanno invalidato i sistemi precedenti.

Quindi, poiché l’UE e gli Stati Uniti non sono stati in grado di raggiungere nuovi accordi sulla condivisione dei dati, Meta sta pensando che potrebbe dover abbandonare il continente europeo. Questa frase però è stata in un certo senso estrapolata da un intero comunicato è lanciata come una bomba scatenando un putiferio mediatico. 

Facebook Instagram

Cosa ne pensa l’Europa 

Sebbene questa situazione possa comportare alcuni rischi per la società, l’idea che Meta potrebbe effettivamente chiudere Facebook e Instagram in Europa è un tantino esagerata. Gli europei costituiscono circa il 15% della base dei suoi utenti, e quindi rappresentano circa un quarto delle entrate dell’azienda.

E se molti hanno scritto che ormai l’irreparabile rottura è avvenuta, nemmeno 24 ore fa Meta ci ripensa, o meglio smentisce le voci e chiarisce la sua posizione su quella dichiarazione.

Lasciare l’Europa danneggerebbe enormemente la sua attività e sarebbe probabilmente l’ultima risorsa per l’azienda. Ha infatti affermato di non avere alcun desiderio e nessun piano di ritirarsi dall’Europa, ma che, come molte altre aziende, organizzazioni e servizi, anch’essa fa affidamento sui trasferimenti di dati tra l’UE e gli Stati Uniti in per operare in servizi globali.

In conclusione: pace fatta?

Come se non bastasse tutto questo trambusto non ha beneficiato agli affari. Giovedì scorso Meta ha subito un calo del 26% a causa dei timori sulle prospettive di Facebook, che hanno prodotto la più grande perdita di valore nella storia del mercato azionario. Lunedì poi le azioni sono scese fino al 4,5%.

La Commissione Europea ha affermato che i negoziati sul trasferimento dei dati con Washington si sono intensificati, ma richiedono tempo data anche la complessità delle questioni discusse e la necessità di trovare un equilibrio tra privacy e sicurezza nazionale.

E voi cosa fareste se i social media che tanto amiamo e odiamo sparissero davvero?

Lamborghini NFT copertina

Lamborghini entra nel mondo degli NFT: all’asta l’opera che ha viaggiato nello spazio

Continua la mania degli NFT e noi Ninja monitoriamo costantemente il tema. Gli NFT, i token non fungibili, sono risorse digitali come i bitcoin, ma sono unici e insostituibili come un’opera d’arte. E proprio il mondo degli NFT attira sempre più aziende e brand, tra cui Lamborghini che fa il suo debutto in questo universo in grande stile e con un’opera unica.

Come un viaggio intergalattico che parte dalla strada e arriva oltre il cielo fino a toccare le stelle, il progetto di Lamborghini combina la tecnologia dell’industria automobilistica con lo spazio.

LEGGI ANCHE: Gaming e NFT: Ready Player One sta per diventare realtà?

The Space Key: il progetto di Lamborghini

In collaborazione con l’artista Fabian Oefner, Lamborghini ha sviluppato 5 opere d’arte, che possiamo già trovare all’asta. Le opere sono composte da un elemento fisico e da una componente NFT.

The Space Key questo è il nome del progetto, ha per tema lo spazio, ed è formato da un frammento di materiale composito avanzato in fibra di carbonio che ha compiuto un incredibile viaggio.

Si tratta del campione inviato da Lamborghini sulla Stazione Spaziale Internazionale nel 2019, nell’ambito di un programma di ricerca congiunto. Da questo oggetto, unico nel suo genere, sono stati ricavati solo 5 esemplari, ciascuno collegato a un’opera d’arte digitale esclusiva realizzata dallo stesso artista, disponibile tramite il QR code posizionato sul retro.

Lamborghini e NFT: un viaggio fino alle stelle

L’opera digitale a cui si può accedere attraverso il codice QR, è composta da una serie di fotografie di una Lamborghini Aventador Ultimae, in volo verso le stelle.

Le immagini formate da singoli momenti a pochi secondi l’uno dall’altro, ritraggono l’auto mentre si alza dalla superficie terrestre. Le sue parti, il motore, la trasmissione, le sospensioni e centinaia di dadi e bulloni volano via dal telaio come se fossero la fiamma di un razzo.

Lamborghini NFT

Quella che può sembrare un’immagine generata dal computer è in realtà interamente creata dal vivo.

L’artista ha catturato più di 1500 singole parti di un’auto reale. La fotografia della curvatura terrestre è stata invece realizzata inviando un pallone meteorologico dotato di una fotocamera al bordo della stratosfera.

Fabian Oefner ha quindi assemblato con cura tutte le sequenze fotografiche in un secondo momento. Ogni pezzo è formato da più di 600 milioni di pixel. Quando si ingrandiscono le immagini, vengono rivelati i dettagli nascosti della fotografia iperrealistica.

L’opera di Fabian Oefner per l’NFT di Lamborghini

Fabian Oefner condivide le sue intuizioni sul significato intimo dell’opera d’arte, svelandoci di essersi ispirato alla sua infanzia, cresciuto con le immagini dello space shuttle che si lancia nel cielo notturno. Un’opera che guarda sì al futuro ma che parte dai ricordi di ognuno di noi.

Affascinante, non è vero?

resilienza digitale repubblica digitale

Ninja è su Repubblica Digitale: la coalizione per digitalizzare l’Italia

Il Piano Ninja di Ripresa e Resilienza (PNRR) è stato ritenuto tra le iniziative più utili al processo di trasformazione digitale del Paese ed è stato quindi inserito nel portale Repubblica Digitale, una raccolta di iniziative pubbliche e private finalizzata a combattere il gap digitale e a favorire l’educazione sulle tecnologie del futuro.

repubblica digitale logo

Anche Ninja Academy nella coalizione di Repubblica Digitale

La ripresa è davanti a noi, ma dobbiamo fare di più. Ed è per questo che Ninja ha deciso di mettere a disposizione le proprie risorse per contribuire a questo slancio con il progetto “Resilienza Digitale”, accedendo così al Manifesto di Repubblica Digitale ed entrando fra i partner del progetto, con l’ambizioso compito di ridurre il gap digitale fra l’Italia e gli altri Paesi dell’Unione Europea.

Ninja è su repubblica digitale - progetti

Le tecnologie digitali possono dare molte risposte e fornire soluzioni adeguate ad affrontare le sfide di oggi, incentivando la competitività attraverso l’innovazione e traducendole in opportunità grazie al miglioramento del livello di istruzione e alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Trasformazione digitale è il nuovo mantra. DAD, smart working, app di delivery, formazione online, cinema in streaming: la nostra vita, durante i lockdown, è stata riflessa in uno schermo.

Chi non era attrezzato è stato tagliato fuori dalla vita di comunità e, in molti casi, ha dovuto interrompere il proprio lavoro, con danni incalcolabili.

Chi rischia di più sono i lavoratori con minore livello di istruzione e per questo la pandemia minaccia di aumentare le disuguaglianze già esistenti. Maggiore sicurezza la hanno invece i lavoratori che non sono direttamente in contatto con altre persone o che non garantiscono servizi essenziali.

LEGGI ANCHE: Trasformazione Digitale: perché dobbiamo Reskillare 1 miliardo di persone

La buona notizia è che la Transizione Digitale è al centro delle politiche di rilancio del Governo italiano.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha l’ambizione di rendere il Paese innovativo e digitalizzato, fornendogli gli strumenti per affrontare le debolezze strutturali dell’economia, riparare i danni della crisi pandemica e raggiungere una maggiore sostenibilità ambientale.

La prima delle 6 Missioni del Piano è proprio la Transizione Digitale, da realizzare attraverso l’innovazione del sistema produttivo e consistenti investimenti in due settori chiave: turismo e cultura. Lo stanziamento previsto per questa missione è di 40,29 miliardi di euro (il 21,04% del totale del budget), distribuiti in 51 misure.

Tra gli investimenti chiave, spicca la Digitalizzazione delle Imprese, anche attraverso interventi di formazione alle competenze digitali.

Cos’è Repubblica Digitale

Repubblica Digitale è l’iniziativa strategica nazionale, promossa dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e coordinata dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio, che ha l’obiettivo di ridurre il divario digitale e promuovere l’educazione sulle tecnologie del futuro, supportando il processo di sviluppo del Paese.

Ninja è su repubblica digitale

L’obiettivo di Repubblica Digitale

I servizi pubblici digitali devono essere inclusivi e accessibili per tutti e tutte, senza nessun tipo di discriminazione, né alcuna forma di divario. Possedere le necessarie competenze digitali è fondamentale per poter esercitare pienamente i diritti di cittadinanza. Nella trasformazione digitale in corso nessuno deve essere lasciato indietro.

Repubblica Digitale è l’iniziativa strategica nazionale promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri nel quadro della strategia “Italia 2025” con l’obiettivo di combattere il divario digitale di carattere culturale presente nella popolazione italiana, per sostenere la massima inclusione digitale e favorire l’educazione sulle tecnologie del futuro, accompagnando il processo di trasformazione digitale del Paese.

LEGGI ANCHE: Così non va: l’Italia ancora fanalino di coda in Europa per Digital Skill

Per chiudere entro il 2025 il gap attuale con Paesi come Germania, Francia, Spagna e rendere il digitale opportunità reale di crescita sociale ed economica, sono state definite delle azioni di sistema, incluse nel Piano Operativo della Strategia per le competenze digitali.

Il Piano, pubblicato a dicembre 2020, contiene le misure ritenute necessarie per abbattere l’analfabetismo digitale e sviluppare un percorso necessario di cambiamento culturale in tutti i settori della società.

Resilienza digitale nel dettaglio

Resilienza Digitale – Piano Ninja di Ripresa e Resilienza – si ispira proprio al PNRR e si rivolge a studenti, neolaureati ma anche a professionisti di altri ambiti che vogliono reinventarsi e cogliere l’opportunità di costruirsi un futuro nel digitale.

Il progetto si rivolge anche alle piccole e medie imprese che la pandemia ha messo in seria difficoltà per dar loro un’occasione di rilancio attraverso il Digital.

resilienza digitale logo

Il nostro Piano consiste nell’offrire un pacchetto di risorse gratuite che abbracciano 3 livelli:

FORMAZIONE

  • Un Corso su come dar vita a un Progetto di Business Digitale
  • 6 lezioni gratuite su una delle tre verticali formative, a scelta tra Digital Marketing, Social Media Marketing o Digital Business

INFORMAZIONE 

  • La Daily Newsletter Ninja “Morning News” per essere sempre aggiornati sulle principali News in ambito Digital, Social e Tech e i Marketing Insights, selezionati dalle più autorevoli fonti internazionali di settore
  • Il Canale Telegram “Ninja Marketing” per seguire ogni giorno le principali notizie della “digital economy”

NETWORKING 

  • La community Facebook “Ninja Marketing Dojo” per connettersi con le esperienze dei professionisti del Digital e condividere consigli, aggiornamenti, ispirazioni con la Ninja Tribe

>> Vuoi compiere il primo passo nel Digital? Ottieni subito il pacchetto di Risorse Gratuite “Resilienza Digitale” <<

report e trend 2022

70+ report e trend per la tua strategia vincente nel 2022

Partire con il piede giusto vuol dire entrare in possesso di tutte le informazioni necessarie prima di muovere il primo passo e questa raccolta di report in continuo aggiornamento può indirizzarti correttamente

Mercati, trend, preferenze dei consumatori. Ogni dato è importante per impostare una pianificazione efficace all’inizio di un nuovo anno, soprattutto perché le incertezze che caratterizzano questo periodo impongono una particolare attenzione al monitoraggio e alle sfide che ci troviamo davanti.

Lavoro ibrido, viaggi, tendenze sui consumi, fruizione dei contenuti e attenzione all’ambiente sono solo alcuni dei temi e dei settori che sono stati più volte stravolti nell’ultimo periodo: un cambiamento al quale non ci si può sottrarre e che non si può ignorare (pena l’esclusione dal mercato), ma che invece va compreso e cavalcato per raggiungere gli obbiettivi fissati.

Questa collezione, in continuo aggiornamento, di report e analisi per l’anno 2022 e per quelli a venire, punta proprio in questa direzione: fornire gli strumenti ideali per comprendere a fondo quello che sta succedendo intorno a noi e muoversi senza inciampo.

Puoi accedere a questa cartella per visionare tutti i report o cliccare sulle immagini raggiungere quello che ti interessa. Puoi anche dare un’occhiata alla raccolta di report del 2021.

#1 ACTIVATE – Technology and Media Outlook

#1 ACTIVATE - Technology and Media Outlook

#2 ARITCO -Future of the sustainable home and office

#2 ARITCO -Future of the sustainable home and office

#3 BACKLASH – Future of Travel Report

#3 BACKLASH - Future of Travel Report

#4 BLOCK RESEARCH – Digital Asset 2022 Outlook

#4 BLOCK RESEARCH - Digital Asset 2022 Outlook

#5 BOMPAS PARR – Future of food 2022

#5 BOMPAS PARR - Future of food 2022 - report

#6 CAREY OLSEN – Blockchain and cryptocurrency regulation 2022

#6 CAREY OLSEN - Blockchain and cryptocurrency regulation 2022 report

#7 CES – 2022 Trends To Watch

#7 CES - 2022 Trends To Watch - report

#8 COEFFICIENT x The New Consumer – Consumer Trends 2022

#8 COEFFICIENT x The New Consumer - Consumer Trends 2022 report

#9 COVESTRO – CMF Trend 2021-22

#9 COVESTRO - CMF Trend 2021-22 - report

#10 CROWD DNA Catawiki – 2022 Trends Report

#10 CROWD DNA Catawiki - 2022 Trends Report

#11 DAZED MEDIA – 2031 a future world

#11 DAZED MEDIA - 2031 a future world - report

#12 DELOITTE – Media & Entertainment 2022 Top Trends in Experience Management

#12 DELOITTE - Media & Entertainment 2022 Top Trends in Experience Management

#13 DENTSU – Creative Trends 2022

#13 DENTSU - Creative Trends 2022 - Report

#14 DEUTSCHE BANK – Top 10 Themes for 2022

#14 DEUTSCHE BANK - Top 10 Themes for 2022

#15 eMarketer – Insider Intelligences China Trends to Watch in 2022

#15 eMarketer - Insider Intelligences China Trends to Watch in 2022 - report

#16 eMarketer – Insider Intelligences Digital Advertising Trends to Watch in 2022

#16 eMarketer - Insider Intelligences Digital Advertising Trends to Watch in 2022

#17 eMarketer – Insider Intelligences Social Media Trends to Watch in 2022

#17 eMarketer - Insider Intelligences Social Media Trends to Watch in 2022

#18 eMarketer – Top 10 trends 2022

#18 eMarketer - Top 10 trends 2022

#19 ERICSSON – 10 hot consumer trends 2030 The Everyspace Plaza

#19 ERICSSON - 10 hot consumer trends 2030 the everyspace plaza

#20 ESSENCE – Social Commerce

#20 ESSENCE - Social Commerce

#21 EY – 2022 Geostrategic Outlook

#21 EY - 2022 Geostrategic Outlook

#22 FORESIGHT FACTORY – Trending 2022 Report

#22 FORESIGHT FACTORY - Trending 2022 Report

#23 FORGEROCK – Top Six Digital Transformation Trends Shaping Business and Society

#23 FORGEROCK - Top Six Digital Transformation Trends Shaping Business and Society Report

#24 FORRESTER – Predictions-2022

#24 FORRESTER - Predictions-2022

#25 GARTNER – Marketing predictions 2022 forging new connections

#25 GARTNER - Marketing predictions 2022 forging new connections

#26 GP BULLHOUND – Technology Predictions 2022

#26 GP BULLHOUND - Technology Predictions 2022

#27 GREATER GROUP x Watch this space – Future of Retail

#27 GREATER GROUP x Watch this space - Future of Retail

#28 GSR – The Block Research, 2022 Digital Asset Outlook

#28 GSR - The Block Research, 2022 Digital Asset Outloo

#29 GWI – Social Media Report 2022

#29 GWI - Social Media Report 2022

#30 GWI – Report Commerce

GWI - report Commerce

#31 HUAWEI – Future Of Work, 2022 Digital Talent Insight

#30 HUAWEI - Future Of Work, 2022 Digital Talent Insight

#32 IBM – 5 trends for 2022 and beyond

#31 IBM - 5 trends for 2022 and beyond Report

#33 ING – Global Outlook 2022

#32 ING - Global Outlook 2022

#34 Insites Consulting – Consumer Trends 2022

#33 Insites Consulting - Consumer Trends 2022

#35 INSTAGRAM – Trend Report 2022

#34 INSTAGRAM - Trend Report 2022

#36 IPSOS – Global Trends Aftershocks and Continuity

#35 IPSOS - Global Trends Aftershocks and Continuity

#37 IPSOS – Global-Predictions-for-2022

#36 IPSOS - Global-Predictions-for-2022

#38 Javelin – 2022 Cryptocurrency Trends & Predictions

#37 Javelin - 2022 Cryptocurrency Trends & Predictions

#39 KANTAR – The Imperative of Imagination Insights 2030

#38 KANTAR - The Imperative of Imagination Insights 2030

#40 KAWO – Guide to China Social Media Marketing 2022

#39 KAWO - Guide to China Social Media Marketing 2022

#41 KORN FERRY – Future of Work Trends 2022

#40 KORN FERRY - Future of Work Trends 2022

#42 KPMG – Cyber Security Considerations 2022

#41 KPMG - Cyber Security Considerations 2022

#43 MailModo – State of Email 2022 Report

#42 MailModo - State of Email 2022 Report

#44 MCKINSEY – Global Media Themes 2022

#42 MCKINSEY - Global Media Themes 2022

#45 MESSARI – Crypto-theses for 2022

#43 MESSARI - Crypto-theses for 2022

#46 MM – makingthemetaverse

#44 MM - makingthemetaverse

#47 MSCI – 2022 ESG Trends to Watch

#45 MSCI - 2022 ESG Trends to Watch

#48 NATIONAL GEOGRAPHIC – Year in Pictures 2022

#46 NATIONAL GEOGRAPHIC - Year in Pictures 2022

#49 NEWMAN REUTERS OXFORD – Trends and Predictions 2022

#47 NEWMAN REUTERS OXFORD - Trends and Predictions 2022 - Report

#50NEXTATLAS – Annual Report 2022

#48 NEXTATLAS - Annual Report 2022

#51 NOURISH – 2022 Trend Report

#49 NOURISH - 2022 Trend Report

#52 OGILVY – Business & Growth Trends 2022

OGILVY - Business & Growth Trends 2022

#53 OMG APAC – Trends Report 2022

#51 OMG APAC - Trends Report 2022

#54 POSITIVE LUXURY – PredictionsReport2022

#52 POSITIVE LUXURY - PredictionsReport2022

#55 POSTCLICK – Machine Marketer Conversion Advertising in 2022

#53 POSTCLICK - Machine Marketer Conversion Advertising in 2022 - Report

#56 QLIK – BI & Data Trends 2022

#54 QLIK - BI & Data Trends 2022 Report

#57 QUALTRICS – 2022 Global Consumer Trends Report

#55 QUALTRICS - 2022 Global Consumer Trends Report

#58 S&P CORPORATE RESEARCH – Global Credit Outlook 2022

#56 S&P CORPORATE RESEARCH - Global Credit Outlook 2022

#59 SPARKS&HONEY – Business Bets 2022

#57 SPARKS&HONEY - Business Bets 2022

#60 SPARXOO – 2022 Digital Marketing Trends

#58 SPARXOO - 2022 Digital Marketing Trends

#61 STANDARD CHARTERED – Outlook 2022, A Winding Road To Normality

#59 STANDARD CHARTERED - Outlook 2022, A Winding Road To Normality

#62 STYLUS – Look Ahead 2022

#60 STYLUS - Look Ahead 2022 - report

#63 TATLER – The values driven luxury consumer

#61 TATLER - The values-driven luxury consumer

#64 TBA – Home-and-Living-Trends-2021-22

#62 TBA - Home-and-Living-Trends-2021-22

#65 TREND MICRO – Security Predictions 2022

#63 TREND MICRO - Security Predictions 2022 - report

#66 TREND ONE x BDI – TrendRadar for Mid Sector

#64 TREND ONE x BDI - TrendRadar for Mid Sector

#67 ULTRA VIOLET – The Future of Cycle Care 2022

#65 ULTRA VIOLET - The Future of Cycle Care 2022

#68 WARC – The Marketer’s Toolkit 2022 Global

#66 WARC - The Marketer’s Toolkit 2022 Global - report

#69 WARC – Global Ad Trends 2022

#67 WARC - Global Ad Trends 2022

#70 WGSN – Future Consumer 2022 Executive Summary

#68 WGSN - Future Consumer 2022 Executive Summary - Report

#71 YELP – 2022 Food Trend Forecast Report

#69 YELP - 2022 Food Trend Forecast Report

stable coin cosa sono e quali sono le principali

Cosa sono le Stable Coin, quali sono le principali e i trend per il 2022

Nel panorama delle cripto un ruolo rilevanza sempre più crescente lo stanno avendo le stable coin il cui principale elemento distintivo, rispetto alle criptovalute classiche come Bitcoin, sta nella differente volatilità, o meglio in una volatilità molto più contenuta e prevedibile.

La volatilità di un titolo, indicata in finanza con il simbolo “σ”, esprime la misura della variazione percentuale del prezzo nel tempo.

Tutti sappiamo come criptovalute come Bitcoin abbiano una volatilità molto alta che espone i possessori di queste valute a deprezzamenti significativi, ma anche ad apprezzamenti molto generosi.

Le stable coin sono indicizzate ad asset finanziari più stabili come l’euro, il dollaro americano oppure a commodities come l’oro, e questo legame le rende meno volatili ed apprezzate dai mercati e dagli investitori al punto che Tether (USDT), la più importante tra le stable coin, che mantiene un legame 1:1 con il dollaro USA, viene considerato da Bloomberg nel Crypto Outlook di giugno 2021 il “dollaro digitale” di fatto.

Al pari delle criptovalute come Bitcoin, anche le stable coin viaggiano su blockchain.

stable coin blockchain

A differenza delle cripto come Bitcoin, che viene creato mediante attività di mining, Tether viene “generata” (o meglio, viene creato un nuovo token) nel momento in cui un utente deposita un dollaro USA sul conto di Tether Inc, la società dietro Tether.

Cosa dobbiamo aspettarci dalle stable coin per il 2022?

LEGGI ANCHE: Blockchain e Metaverso: come questa unione completa l’esperienza dei mondi virtuali

Le 10 stable coin da tenere in considerazione per il 2022

Tether

(USDT) capitalizzazione di mercato: US$73.829 billion.

Tether, come abbiamo già visto, grazie al suo legame con 1 dollaro americano ha acquisito una grandissima popolarità e viene vista come una moneta virtuale stabile, come già ribadito, una valida alternativa alla moneta reale.

Per il 2022 i modelli previsionali indicano un incremento del prezzo superiore a $1.2809920, il che lo rende ancora un buon investimento per il futuro.

Binance USD

(BUSD) capitalizzazione di mercato: US$13.051 billion.

Binance è nata nel 2019 e per questo può essere annoverata come una giovanissima stable coin e come Tether è legata al dollaro americano. Considerando che Binance è uno dei più grandi mercati di cryptovalute al mondo, c’è da aspettarsi un considerevole aumento della notorietà e della diffusione.

Attualmente Binance si trova in una fase di trend rialzista e si prospetta che anche per il 2022 mantenga lo stesso andamento con un target price a 1.9950299 dollari. Può essere un investimento interessante.

True USD

(TUSD) capitalizzazione di mercato: US$1.209 billion.

True USD, lanciata nel 2018 anch’essa collegata al 100% con il dollaro USA con rapporto 1:1, è costruito sulla blockchain di Ethereum, ma rispetto a Tether è regolarmente controllato da terze parti, il che dimostra che è affidabile e trasparente.

Altro punto di vantaggio sta nel fatto che gestisce contratti intelligenti per consentire transazioni sicure tra banche e istituti finanziari.

Per il 2022 non si prevedono oscillazioni significative per questo asset sia in termini rialzisti che ribassisti.

USD Coin

(USDC) capitalizzazione di mercato: US$34.423 billion.

USD coin, introdotta a settembre del 2018 dal Center Consortium in partnership con Circle e Coinbase, è lo stable coin con la più rapida crescita, grazie alle grandi dimensioni e alla rilevanza dei suoi sostenitori aziendali.

USD coin è supportata dal dollaro USA, il che significa che si può sempre riscattare 1 moneta USD per  1,00 dollaro.

Lo stablecoin USDC è stato creato sulla blockchain di Ethereum ed è un token ERC-20. Anche per questo coin non si prevedono sostanziali incrementi del suo valore che resterà tendenzialmente stabile per il 2022.

Pax Dollar

(USDP) capitalizzazione di mercato: US$9.45 million.

Pax Dollar, precedentemente noto come Paxos Standard, è una stable coin sostenuta dal dollaro USA che opera sulla blockchain di Ethereum. La società che ha creato PAX, la Paxos Trust Company emette un token per ogni dollaro incassato.

Il prezzo di Pax Dollar è cresciuto discretamente nel 2021, ma considerando la crescente notorietà e il trend rialzista degli ultimi mesi, vi è una buona probabilità che il prezzo della stabel coin superi il valore di 1,45 dollari.

TerraKRW

(KRT) capitalizzazione di mercato: US$36 million.

Terra, indicata con il codice LUNA, è la stable coin che nell’ultimo anno ha attirato l’attenzione di coloro attivi sul fronte del trading passando da 1  euro a 42 euro in meno di 12 mesi.

Creata nel 2018 fa da Daniel Shin e Do Kwon, Terra è basata su un protocollo blockchain e ha l’obiettivo di assicurare che le valute fiat quali USD, EUR, CNY, JPY, GBP o KRW abbiano una controparte digitale.

Il valore di Terra viene ancorato a quello ufficiale delle valute con un sistema libero e basato sull’arbitraggio.

Terra è una valute digitale molto promettente grazie agli accordi e alle partecipazioni in esse con grandi aziende. Le previsioni sono positive per il 2022 e può essere produttivo inserire tale conio virtuale nel proprio portafoglio.

Digix Gold

(DGX) capitalizzazione di mercato: US$3.41 million.

Digix Gold è una stable coin il cui valore è legato ad una commodity quale l’oro. Questo asset fa parte dell’ecosistema DigixDAO creato a Singapore nel 2014 da Kai Cheng.

Un token (un’unità) di questa moneta corrisponde ad un grammo d’oro e quindi comprarla equivale ad investire nell’oro, con alcuni vantaggi rispetto a questo materiale raro e prezioso come l’eliminazione dei problemi di stoccaggio, infatti non è necessario disporre di un forziere o di una cassetta in banca, ma è sufficiente un wallet Ethereum.

Quattro volte l’anno la società effettua una verifica approfondita per garantire che la quantità di oro di cui dispone la startup corrisponda al numero di token distribuiti.

Digix gold sta vivendo un periodo difficile che vede il suo prezzo decrescere da ormai 4 mesi, ma si prevede un cambiamento di rotta per il 2022 stimando un target price a 49,74 dollari.

Dai

(DAI) capitalizzazione di mercato: US$6.481 billion.

Dai è una stable coin basata su Ethereum.

Lo stable coin Dai è una criptovaluta garantita da Collateral, il cui valore è stabile rispetto al dollaro statunitense. Il valore di Dai è garantito da Maker, una piattaforma per smart contract su Ethereum, che ne garantisce la stabilità attraverso un sistema dinamico di CDP (Collateralized Debt Positions: posizioni debitorie collateralizzate).

Il metodo con cui viene garantita la parità del cambio si basa su questo percorso logico:

1. Se ci sono in circolazione 1000 DAI, ci deve essere in ogni istante un valore a garanzia pari a 1000 USD.

2. Se i 1000 USD sono rappresentati da un asset diverso dall’USD, bisogna che ci sia un quantitativo di questo asset tale che, anche in caso di importanti cali della sua quotazione, il controvalore a garanzia rimanga sempre uguale o superiore a 1000 USD.

3. Il mantenimento di questo controvalore a garanzia deve essere garantito da un meccanismo automatico e decentralizzato, così da eliminare qualsiasi rischio di controparte.

Il prezzo del Dai dovrebbe toccare il valore di $1,01 per la fine del 2021 e da qui a 12 mesi ci sono buone probabilità che arrivi a 1,67 dollari .

Goldcoin

(GLC) capitalizzazione di mercato: US$5 million

Anche questa stable coin è legata al valore dell’oro della Federal Reserve degli Stati Uniti e gira sulla blockchain Ethereum trattandosi di un token ERC-20. Il prezzo di Goldcoin dovrebbe raggiungere un livello massimo di $ 0.866 per la fine del 2022.

Reserve Rights

(RSV) capitalizzazione di mercato: US$4.63 million

Reserve Right è una stable coin introdotta a gennaio 2019 basata su una piattaforma di doppio token. Questa criptovaluta è supportata da un paniere di asset gestiti da contratti intelligenti.

Abbiamo detto in precedenza che Reserve Rights è una piattaforma stablecoin che ha due token; il primo token si chiama RSV, una stablecoin che mira a mantenere un ancoraggio al dollaro USA. Il secondo, invece, è RSR, che è un token utilizzato dai partecipanti all’arbitraggio per acquistare RSV per la riserva ogni volta che RSV perde il suo peg al dollaro USA.

Utilizzando due token, Reserve mira a creare incentivi di mercato per mantenere stabile il valore della sua stablecoin. RSR può anche essere usato per partecipare alla governance di Reserve.

Le previsioni del prezzo del Reserve Rights Token per il 2022 sono molto positive e si prevede che raggiunga un livello massimo di 0.050 dollari con un prezzo minimo di 0.043 dollari.

Conclusioni sulle Stable Coin

stable coin e blockchain

Concludendo, il mercato che caratterizza le stable coin è molto giovane e promettente. Numerosi investitori sembrano prestare più attenzione e fiducia verso queste valute digitali rispetto alle classiche cripto capitanate da Bitcoin.

Sia per la loro trasparenza, per la stabilità e la concretezza che le caratterizza, possono rappresentare un buon investimento nel lungo termine, poiché la loro bassa volatilità non si presta a generare grandi rendimenti nel breve periodo.